L'era dell'accesso, ma 'dde che?

Ha ragione Rifkin, di cui sono un assiduo lettore, quando afferma che le società più avanzate vivono ormai in una dicotomia dirompente: da un lato le informazioni dall'altro le individualità. Nel senso che da un lato c'è la più grande e quantitativamente smisurata quantità di informazioni che si possano avere, dall'altro c'è la massa degli individui che le devono gestire e assimilare.Televisioni, giornali, internet & news, wap, cellulari, tecnologia dovunque e, parafrasando quello che Morpheus dice in Matrix, mentre noi ci immergiamo in esse e le magnifichiamo come il prodotto dell'umano ingegno, le grandi corporation le gestiscono, addirittura esplodono guerre commerciali, si inventano campagne aggressive verso altre loro concorrenti, senza nessun controllo dei fruitori ultimi: cioè NOI.La domanda è: come ci possiamo difendere, e soprattutto, siamo giunti ad un progresso culturale tale per cui siamo capaci di recepirle e valutarle, senza farcene influenzare, diventando massa controllata e controllabile o, se volgiamo lo sguardo al passato, semplici sudditi?Si sa abbastanza sul genere e sul modo delle cose che ci vengono propinate, fior di esperti ci dicono tutti i giorni che siamo nella massima espansione della democrazia, dove si sa tutto e di tutti, ma mi chiedo se, appunto quest'eccesso non ci renda invece schiavi e per niente liberi, privati proprio di quella cosa che ci ha consentito di elevarci, nel grande gioco dell'evoluzione e della selezione, un gradino al di sopra dell'ameba, ossia del libero arbitrio: la capacità di un singolo, che attraverso la propria concezione del mondo e dell'altro da sè, ha di interagire con gli altri individui mutando il corso della storia e degli eventi solo per il fatto di esserci.Quante volte ciò è accaduto in passato e quante volte il "Leviatano" ha cercato in ogni modo di impedirlo, di controllarlo e di vietarlo se tutto ciò non afferiva direttamente ai propri scopi e obiettivi, ed ogni volta che è accaduto che il controllo diffuso ha impedito la libera crescita dell'individuo, ne sono sempre scaturite guerre, ora di religione ora di conquista, e sopraffazione in quanto sarebbe dura a spiegare a "uno di loro" che si va lì non per portare qualcosa ma per toglierli, se possibile, anche l'aria di cui vive, imponendogli semplicemente una pura logica di potere e controllo repressivo, ma soprattutto badando che "i nostri", ossia quelli oggetto e non soggetto della propaganda abbiano un nemico e dimentichino la tasca vuota o le restrizioni alle libertà individuali necessarie per evitare infiltrazioni nemiche.Oggi tutto ciò avviene esattamente come ieri solo che è più sfumata la ricerca del consenso in assoluto in quanto devi "sempre lasciare la gabbietta aperta in modo che l'uccellino possa pensare di avere una scelta (dal film sol levante)" fra libertà e prigionia, la prima in apparenza a portata di mano, la seconda indotta dal timore di cosa si trova lì fuori..........."Chi controlla e decide tutto ciò ha, come penserete, un enorme potere e il potere assoluto si sa fa venire strane idee e tentazioni, anche, quando si è imparata la lezione a memoria degli errori passati, e laddove c'era una volta il controllo della società, oggi c'è il controllo delle menti e di conseguenza dei comportamenti, inziando proprio dalla scuola che dovrebbe (in una società veramente democratica) formare gli individui responsabili e partecipi delle decisioni attraverso il processo di formazione del consenso democratico, e che invece, al contrario, da un minimo di informazioni e preparazione (per intendersi non tutti devono imparare la storia di roma ma basta solo sapere che c'è stato un grande impero che tanto lustro ha dato all'Italia, già ma dov'è l'Italia?) e chi può e ha mezzi e denaro va avanti, gli altri si accontentano di quello che sanno - così Leonardo oggi sarebbe molto probabilmente un cervello che si trova di fronte alla scelta: o emigrare, o vivere con 480 euro al mese come co.co.co - dovendo accontentarsi di quello che gli propina il potente di turno.
MEDITATE GENTE MEDITATE