venerdì 26 febbraio 2010

Le privatizzazioni? fallite, e allora? Eliminiamo la Corte dei Conti....

Le privatizzazioni italiane, iniziate e fatte dal (cosiddetto) centrosinistra (?) si sono rivelate un fallimento. Chi lo dice? No i soliti noti menagrami ma la Corte dei Conti; la quale in una analisi lucida prende atto che si sono dimostrate un fallimento vero e proprio: o meglio ad una cosa sono servite, aggiungo io, ossia a fare cassa e a passare da un monopolio pubblico ad uno privato (quest'ultimo in realtà non ha fatto altro che scaricare le proprie posizioni debitorie sulle aziende ex pubbliche e papparsi gli utili scaricando sugli utenti i costi). Questi ultimi non hano avuto nessun beneficio dalla creazione "mercato" e anzi non solo pagano di più ma ne sopportano anche le maggiori inefficienze e avventure finanziarie che per loro ha significato zero concorrenza e tariffe alle stelle. Da ciò cosa possiamo concludere? Naturalmente che ci hanno preso in giro con la favoletta mercatara e che il liberismo ha mostrato, semmai ce ne fosse bisogno, che non è un modello di sviluppo ma solo un modo per creare ricchezza per chi ce l'ha già e povertà maggiore per chi povero lo era già prima. Di studiosi e osservatori che le criticarono ce ne furono allora ma furono cosnderati cassandre e "comunisti": ora si scopre che avevano ragione perchè poi puntualmente dietro le cosiddette privatizzazioni si sono evidenziate, spesso, truffe e lotte di potere per tacere del malaffare; semi che hanno, oggi, fruttato la situazione che abbiamo sotto gli occhi di tutti.. sia chi non vuol vederle (perchè si fida o soprattutto ci guadagna) e chi invece ne paga lo scotto, ossia tutti noi. Tornare indietro? E come? Con questa classe dirigente è impossibile e dato che sono ormai troppe le cose che devono essere rimese a posto la cosa migliore è che si lasci marcire tutto e poi ci si rimbocchi le maniche per ricostruire: con una avvertenza però..... evitiamo di creare parassiti.

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