sabato 6 marzo 2010

Decreto salva liste e art.18:

Sia chiaro che è sempre meglio superare le pastoie burocratiche e far esprimere i cittadini. Detto ciò: è necessario cambiare in corso regole e procedure? E' questo che è accaduto con il decreto controfirmato dal Capo dello Stato: e non mi convincono le spiegazioni addotte. E' vero che la legalità nel nostro paese è una pallida sfumatura, quasi una noia; ed è anche vero che quando conviene la si calpesta senza remore e peroccupazioni dando l'esempio ai cittadini che tutto è permesso quando sono i forti a farlo e quindi li si spinge a legarsi ad un carro e a sperare che quel carro sia vincente. Nessuna meraviglia quindi? No, almeno da parte mia. Quello che già alcuni, compreso il sottoscritto, dicevano alcuni anni fa si sta avverando: avevamo molti modelli di società di fronte da imitare (da quello europeo a quello statunitense; da quello russo a quello sudamericano) e naturalmente ne abbiamo scelto uno dandogli la nostra personalissima interpretazione con la conseguenza che abbiamo perso il peggio da uno e vi abbiamo innestato il peggio di tutti gli altri messi insieme e vi abbiamo impresso il nostro marchio brevettato dando all'estero una immagine, semmai fosse possibile peggiorarla ulteriormente, pessima dello stato delle nostra società e delle sue future evoluzioni: un'ibridazione nata male ed evolutasi anche peggio. Tutto ciò solo perchè hanno "salvato" due liste? Si perchè il voto è importantissimo per una società democratica e altrettanto importantissime sono le regole del prima e del dopo e se vengono violate non ha senso credere ancora che almeno un santuario ritualizzato, qual'è il voto, fosse intonso o almeno se lo si vuole cambiare lo si facesse in maniera condivisa con tutti i giocatori e invece si sceglie la via più breve e in "solitaria" con l'avallo di un'altra istituzione costituzionale, il Capo dello Stato, che firma e aspetta gli eventi (e il primo che dice che lì c'è un comunista - ex - è in malafede) menrte, giustamente gli altri protestano e i cittadini erano e continuano ad essere frastornati e delusi e vedono sempre più da lontano un mondo che non è più loro: un mondo alieno e patinato che nasconde sotto la patina una palude che emana un'odore irrespirabile e venefico che solo chi vi fa parte riesce a sopportare, spesso suo malgrado, per esservi e contare. E mentre accade tutto ciò è appena stata approvata una legge che aggira l'art. 18 dello Statuto dei lavoratori con la complicità di due sigle e l'inerzia (qualche protesta di maniera e poco più) del sindacato di "sinistra" e del PD (che sinistra non è) e quindi netutto bene? Il riformismo è salvo e i confindustriali possono applaudire ad esso con la riserva mentale che gli arbitrati spesso entraranno in massa nei contratti individuali, prima, e collettivi, poi, senza colpo ferire facendoci fare un'altro passo verso il migliore dei mondi possibili: l'ownership society, ossia il grande sogno dei liberisti, i quali non contenti di aver distrutto tutto nel mondo occidentale con il loro modello economico ora fanno danni anche nei diritti individuali sociali e il tutto con il beneplacito dei politici e dei sindacati. Lo stesso strano odore di cui sopra nel post si sente anche qui e subito e chi resiste lo fa solo perchè non ha alternative o gli sta bene: quando finirà? Quando faremo la fine della Grecia?

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