Ottimismo: ecco la base del berlusconismo. La vulcanica Ministra dell'Istruzione, anziché lottare per dare soldi alla scuola pubblica, s'inventa l'introduzione del berlusconismo nelle scuole e nelle Università. Se si volesse credere ai paralleli storici durante il fascismo c'era il motto "libro e moschetto fascista perfetto" con il regime di allora che comprese perfettamente come il tenere irregimentata la società e il controllare la scuola, ed i suoi programmi, creava consenso e favore popolare. Oggi c'è la democrazia e la libertà (se hai i soldi per poterte permettere) e la destra demagogica si è accorta che oltre un certo un punto non penetrerà all'interno della società e, quindi, gli necessità di creare i futuri propri elettori direttamente nelle scuole e nelle università: ufficialmente per contrastare la pretesa superiorità della sinistra (quale non si dice anche perché non si sa se esiste) in realtà per "direzionare" i futuri cittadini al pensiero unico di cui questa destra è portatrice. Chissà se saranno assunti nuovi prof per farlo; però in tempi di risparmi mi sa che la via sarà un altra: utilizzeranno gli assunti, in forza del Concordato, senza concorso che attualmente insegnano religione in un connubio profano-sacro che nemmeno un poeta come De André poteva immaginare quando scrisse boccadirosa; e nelle università? No problem: se vorranno soldi probabilmente dovranno inventarsi qualche corso su "storia del berlusconismo" oppure "economia pubblica ai tempi ..... di Berlusconi" e via inventando.. in questo modo il giochino di creare adepti non devono inventarselo ma ci penserà, con i soldi di tutti per quanto minima sarà in futuro la scuola pubblica, l'istituzione: infatti saranno, nella più fedele tradizione della visione orwelliana, i figli che sosterranno il capo contro i propri genitori. Se, naturalmente, si mette quest'ennesimo tassello nel grande mosaico della costruzione sociale di cui l'amato capo si fa portatore non si può non notare che in realtà da anni si stava costruendo l'uomo nuovo, quello futuro: non consapevole di se ma un perfetto consumatore che, magari, al posto del proprio nome e cognome potrebbe avere un sinonimo del brand cui è maggiormente affezionato, che ne dite?
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