domenica 1 agosto 2010

2/8/1980, Bologna: una volta usavano le bombe...

Già un a volta usavano le bombe per fermare i cittadini, per intimorirli, per spaventarli, per farli rinchiudere nelle case: alcuni reagivano e uscivano lo stesso (IL SOTTOSCRITTO FRA QUESTI, anche se aveva 20 anni; ma i 20 anni di allora corrispondono almeno ai 35 anni di oggi vista l'imperante immaturità e bamboccioneria) e a spaventarsi erano coloro, anche se collateralmente e solo moralmente, che "tifavano" per far precipitare il paese nel caos da cui speravano nascesse uno Stato autoritario, formalmente liberale (basta leggere il piano di rinascita democratica della P2 che a differenza della P3 agiva a livello politico), che eliminasse gli oppositori al potere deviato e, soprattutto, desse il là alla svolta "latinoamericana" allora auspicata da molti anche nei partiti di potere. Ciò allora. Oggi? Non c'è bisogno di mettere bombe o fomentare opposti estremismi o altro, perché? Semplice: hanno il controllo di giornali e tv; hanno trovato un sistema socio-economico, il liberismo, che ha adattato la società ai desiderata delle corporation e delle loro propaggini politiche e finanziarie; hanno infiltrato anche i partiti di "opposizione"; hanno spinto gli italiani a guardarsi in cagnesco (dividi et impera); hanno distrutto le istituzioni portanti della società odierna e futura, ossia scuole e università; hanno frantumato il patto sociale creando una classe di parassiti che figurano poveri ma sono oscenamente ricchi mentre lo Stato abdica alla funzione di controllo e repressione del fenomeno (l'attuale opposizione fu responsabile delle riforme degli anni 90 che ha rotto i vincoli). No, non hanno bisogno di mettere bombe non più....

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