si parla di progresso, di evoluzione, di civiltà ci ritroviamo invece in un nuovo medio evo dove conta chi si nasconde dietro il potere o vi si allea con esso.
venerdì 10 settembre 2010
11 settembre 2001 - 11 settembre 2010
Ci sono date che cambiano la storia, e gli uomini che la fanno. Una di queste é l'11 settembre: è un punto di svolta. Perché? E' semplice. E' la data a partire dalla quale l'Occidente, e la sua punta di diamante (gli USA), cominciano una rovinosa decadenza di cui oggi, a dieci anni di distanza, si cominciano a vedere gli effetti. La guerra e tutto il resto, intrapresa dalla cricca bushiana (d'accordo con le altre in giro per i paesi del pianeta) per raggiungere i due obiettivi prefissati ossia il rallentarne la caduta e controllare le risorse perno su cui si basa la propria ricchezza, dovevano servire a rallentarla: ma hanno miseramente fallito. A pagarne le conseguenze sono i comuni mortali (americani e non): in termini di maggiore povertà e minori certezze per il proprio futuro. Cosa accadde lo sappiamo tutti e cosa è successo dopo, anche. Quello che manca è una seria analisi del durante e del dopo (quest'ultimo in termini di ipotesi, per ora) per capirne i retroscena. Ricordare quella data è importante perchè da allora in poi il pianeta è diviso in una nuova cold war dove gli stessi comuni mortali sono prigionieri delle cricche al potere, in occidente e fuori di esso, e delle proprie paure (pompate dalle cricche di cui sopra) e sono strumento di future guerre, che sicuramente saranno combattute, che avranno sì dei nemici reali (l'islamico per ora, poi si vedrà....) ma che nella realtà saranno sopratutto orientate a convogliare i "propri" cittadini a odiare (altro che amore ecc.) per evitare di guardare la miseria, non solo economica ma anche morale, in cui stanno finendo un pò alla volta. E' uno scenario, orwelliano, estremizzato? Può darsi, però se si mettono insieme tutti i tasselli con sguardo critico non si può non giungere alla conclusione che questo crescendo della tensione, insieme con l'accentuarsi delle spinte conservatrici e reazionarie (e una buona dose di scontro di civiltà cui sono sempre sensibili le menti deboli prede facili del pensiero unico, debole e fluttuante), non possono non portare alla conclusione di cui sopra e, a volerla dire tutta, alla esaltazione degli istinti barbari che le scimmieantropomorfe, che ognuno di noi si porta dentro (evoluzione o non evoluzione), hanno in sé e sono sempre difficili da eliminare. O riusciamo a superare gli istinti primordiali, cui ci spingono le cricche (affamate di potere) o prepariamoci al prossimo bagno di sangue....
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