si parla di progresso, di evoluzione, di civiltà ci ritroviamo invece in un nuovo medio evo dove conta chi si nasconde dietro il potere o vi si allea con esso.
giovedì 18 novembre 2010
il modesto contributo........
..... e lo chiamano "modesto contributo": circa 160 milioni di euro più i benefit che si riconoscono alle cosiddette paritarie, leggasi cattoliche. Chi lo dice? Ma la CEI, naturalmente; ci mettono anche il sovrappiù: grazie ad esse lo Stato risparmia 5 miliardi di euro, come a dire troppa grazia che si disturbano a "coadiuvare" quella pubblica sollevandola dal peso di dover educare tutti in maniera uguale e libera. E, come se non bastasse, considerano questo come il primo passo: chiedono altro ancora e poi ancora e ancora. Insomma le scuole paritarie, leggi cattoliche, pretendono di soppiantare quelle pubbliche in tutto e per tutto fino ad arrivare al punto, naturalmente in nome della libertà di scelta delle famiglie (LEGGI QUELLE CHE SI POSSONO PERMETTERE LE RETTE SIA PUR INTEGRATE CON I SOLDI PUBBLICI, OSSIA DI TUTTI I CITTADINI ITALIANI, ANCHE QUELLI CHE CHE NON CI PENSANO NEMMENO A MANDARE I PROPRI FIGLI NELLE SCUOLE - SPERO NON MADRASSE - CATTOLICHE PERCHE' RITENGONO CHE I PROPRI FIGLI DEBBANO CRESCERE LIBERI E NON CONDIZIONATI DA PRECETTI E IDEE DI PARTE, LEGGASI RELIGIOSI PER NON DIRE NULLA DELLE "INFORNATE" SENZA CONCORSO DI INSEGNANTI DI RELIGIONE NELLE SCUOLE PUBBLICHE); per non parlare dei soldi, tantissimi milioni di euro ogni anno, che lo stato dà alla Chiesa: si potrebbero impiegarli diversamente soprattutto in tempi di crisi. Intanto la scuola pubblica agonizza: gli ultimi tagli hanno costretto i genitori in molte scuole del centro-nord, a prendere scopa e paletta e pulirle (e fra un pò a fare anche la vigilanza) a fronte di uno Stato inadempiente nelle sue funzioni costituzionalmente previste di fornire un insegnamento adeguato a far crescere cittadini consapevoli, liberi e responsabili senza chiudere la porta al privato che può assolvere alle stesse funzioni "senza oneri" per la parte pubblica. Quello cui stiamo assistendo é solo la parte finale di un processo che ha visto governi democristiani, di centro-sinistra(?) di centrodestra, fare a gara per distruggere la parte pubblica dell'educazione. Si potrebbe mai invertire il processo? Sicuramente si se la parte sana e laica del paese, in un singulto di dignità, si mette prima a protestare poi a votare chi nel proprio programma valorizzerà la scuola, e la Università, pubblica..... applicando la Costituzione. Sogno? Certo, se pensiamo che ad oggi non c'é nessuno che abbia il coraggio di propugnare un programma siffatto: in linea con quanto in altri settori, penso ad esempio al contrasto della penetrazione delle mafie nel tessuto sociale e politico cui si é abdicato da anni, le attuali forze politiche stanno facendo senza nemmeno il ritegno di doverlo giustificare: si sa che le pecore non hanno diritti.
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