martedì 29 maggio 2018

Governo e mercati

E' da anni che si sa e che, solo qualcuno, dice: il voto del singolo cittadino in questo paese conta poco e quando si esprime in un senso anzichè nell'altro allora conta ancora meno; soprattutto quando quel senso uscito dalle urne comporta un cambiamento radicale rispetto agli ultimi decenni di stagnazione politica prima ancora che economica. E' stato un segno di arroganza e di debolezza far saltare il tavolo: sia chiaro la Costituzione imputa al Capo dello Stato la scelta del Primo Ministro e su proposta di questi dei Ministri.... ma non è scritto da nessuna parte che determini anche la linea politica di del governo e il nome del ministro dell'economia. E invece è esattamente quel che è accaduto per la nomina del ministro che 'non' era gradito al Capo dello stato.
Paradossalmente il commissario tedesco che oggi ha detto 'saranno i mercati a insegnare agli italiani a non votare per i populisti di destra e di sinistra' ha ben fotografato quel che nessuno ha mai avuto il coraggio di dire: così com'è congegnato il sistema europeo, e dei singoli stati, di finanziamento oggettivamente mette nelle mani di personaggi non controllabili pubblicamente non solo i bilanci ma pure la vita di interi Stati.
Ha ragione il Prof. Savona: siamo in una gabbia (cito a memoria).... e le gabbie non sempre servono a dividere le fiere ma anche a impedire che esse possano scappare. In nessuna parte del programma del centrodestra e dei 5Stelle si parla di uscita dall'euro né tantomeno di uscita dall'europa eppure alla fine tutto quel che si dice è esattamente questo.
Fra parentesi come la pensano i mercati in queste ore è chiaro: volete che acquistiamo i vostri titoli? Votate così o meglio NON votate per questi qui.... stiamo pur certi che fino al giorno in cui si ritornerà al voto la pressione sarà fortissima. I precedenti lo confermano: quando il governo è espressione di certa parte spread, debito ecc. diventano parte dell'orizzonte quando e se arrivano forze esterne al giro di amici degli amici ecco che improvvisamente tornano a prendere vita e a spaventare i comuni mortali.
Delle due l'una:
o si prende atto che il voto è ormai superfluo; basta che un qualunque broker di una qualunque agenzia di rating a determinare chi e come può governare un paese e quindi a che serve tenere genete lì a nostre spese;
o si prende atto che siamo una democrazia parlamentare e il popolo, nella sua espressione del corpo elettorale, è sovrano e quindi non ci sono vincoli e trattati che siano in qualunque modo vincolanti per noi lo sono se non in contrasto con l'espressione del voto italiano....

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