E' da anni che si sa e che, solo qualcuno, dice: il voto del singolo
cittadino in questo paese conta poco e quando si esprime in un senso
anzichè nell'altro allora conta ancora meno; soprattutto quando quel
senso uscito dalle urne comporta un cambiamento radicale rispetto agli
ultimi decenni di stagnazione politica prima ancora che economica. E'
stato un segno di arroganza e di debolezza far saltare il tavolo: sia
chiaro la Costituzione imputa al Capo dello Stato la scelta del Primo
Ministro e su proposta di questi dei Ministri.... ma non è scritto da
nessuna parte che determini anche la linea politica di del governo e il
nome del ministro dell'economia. E invece è esattamente quel che è
accaduto per la nomina del ministro che 'non' era gradito al Capo dello
stato.
Paradossalmente il commissario tedesco che oggi ha detto
'saranno i mercati a insegnare agli italiani a non votare per i
populisti di destra e di sinistra' ha ben fotografato quel che nessuno
ha mai avuto il coraggio di dire: così com'è congegnato il sistema
europeo, e dei singoli stati, di finanziamento oggettivamente mette
nelle mani di personaggi non controllabili pubblicamente non solo i
bilanci ma pure la vita di interi Stati.
Ha ragione il Prof.
Savona: siamo in una gabbia (cito a memoria).... e le gabbie non sempre
servono a dividere le fiere ma anche a impedire che esse possano
scappare. In nessuna parte del programma del centrodestra e dei 5Stelle
si parla di uscita dall'euro né tantomeno di uscita dall'europa eppure
alla fine tutto quel che si dice è esattamente questo.
Fra
parentesi come la pensano i mercati in queste ore è chiaro: volete che
acquistiamo i vostri titoli? Votate così o meglio NON votate per questi
qui.... stiamo pur certi che fino al giorno in cui si ritornerà al voto
la pressione sarà fortissima. I precedenti lo confermano: quando il
governo è espressione di certa parte spread, debito ecc. diventano parte
dell'orizzonte quando e se arrivano forze esterne al giro di amici
degli amici ecco che improvvisamente tornano a prendere vita e a
spaventare i comuni mortali.
Delle due l'una:
o si prende
atto che il voto è ormai superfluo; basta che un qualunque broker di una
qualunque agenzia di rating a determinare chi e come può governare un
paese e quindi a che serve tenere genete lì a nostre spese;
o si
prende atto che siamo una democrazia parlamentare e il popolo, nella sua
espressione del corpo elettorale, è sovrano e quindi non ci sono
vincoli e trattati che siano in qualunque modo vincolanti per noi lo
sono se non in contrasto con l'espressione del voto italiano....
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