L’Europa è sull’orlo di una guerra civile.
Lo avrebbe riferito off-the-record un politico tedesco al giornalista
di orientamento conservatore e libertario James Delingpole, che ha
lavorato per diverse testate inglesi tra cui il Daily Mail, il Daily Express, il Times, il Daily Telegraph e The Spectator.
Delingpole, vicino all’alt-right americana (la destra radicale e populista), racconta di aver trascorso le ultime settimane a Francoforte, in Germania, dove si respira un clima di tensione per via della politica di apertura ai rifugiati e richiedenti asilo politico del governo.
Secondo le cifre ufficiali in Germania sono arrivati 1,5 milioni di migranti da quando la cancelliera Angela Merkel ha deciso di accogliere cittadini siriani e altri popoli in fuga dalla guerra favorendo milioni di domande di asilo.
Stando agli ultimi sondaggi politici, se si andasse a votare oggi il partito di estrema destra anti immigrazione Alternative für Deutschland (AfD) otterrebbe circa il 16% dei voti su scala nazionale, una percentuale che potrebbe essere sufficiente a diventare il secondo partito più influente nella prima economia d’Europa.
Tuttavia, osserva Delingpole in un articolo provocatorio, è “la discrepanza enorme” tra il pensiero delle élite al potere in merito alla questione dell’immigrazione e quelli che sono l’opinione pubblica e il pensiero dominante della gente comune, che potrebbe scatenare un conflitto intestino in Europa, la quale è chiamata a delle elezioni chiave l’anno prossimo, tra il 23 e il 26 maggio.
Da un sondaggio condotto quest’estate è emerso che il 62% dei cittadini tedeschi vorrebbe che i migranti senza documenti che arrivino al confine siano respinti, appoggiando quindi la linea dura del ministro degli Interni Horst Seehofer, mentre l’86% sarebbe favorevole ad accelerare le espulsioni di quelli che si sono visti negare le cui richieste di asilo.
Delingpole, vicino all’alt-right americana (la destra radicale e populista), racconta di aver trascorso le ultime settimane a Francoforte, in Germania, dove si respira un clima di tensione per via della politica di apertura ai rifugiati e richiedenti asilo politico del governo.
Secondo le cifre ufficiali in Germania sono arrivati 1,5 milioni di migranti da quando la cancelliera Angela Merkel ha deciso di accogliere cittadini siriani e altri popoli in fuga dalla guerra favorendo milioni di domande di asilo.
Stando agli ultimi sondaggi politici, se si andasse a votare oggi il partito di estrema destra anti immigrazione Alternative für Deutschland (AfD) otterrebbe circa il 16% dei voti su scala nazionale, una percentuale che potrebbe essere sufficiente a diventare il secondo partito più influente nella prima economia d’Europa.
Tuttavia, osserva Delingpole in un articolo provocatorio, è “la discrepanza enorme” tra il pensiero delle élite al potere in merito alla questione dell’immigrazione e quelli che sono l’opinione pubblica e il pensiero dominante della gente comune, che potrebbe scatenare un conflitto intestino in Europa, la quale è chiamata a delle elezioni chiave l’anno prossimo, tra il 23 e il 26 maggio.
Da un sondaggio condotto quest’estate è emerso che il 62% dei cittadini tedeschi vorrebbe che i migranti senza documenti che arrivino al confine siano respinti, appoggiando quindi la linea dura del ministro degli Interni Horst Seehofer, mentre l’86% sarebbe favorevole ad accelerare le espulsioni di quelli che si sono visti negare le cui richieste di asilo.
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