In Italia abbiamo ora il vero bipolarismo: IdV, UdC e Lega ne sono i principali protagonisti. Infatti sono diventati il perno della politica italiana da quando hanno dimostrato che senza di loro non si va avanti perchè i due partiti maggiori sono incapaci di sfondare nell'elettorato: anzi dall'ultima tornata non sono nemmeno i due partiti maggiori ma due partiti minoritari di maggioranza, nulla di più. Al centro il cosiddetto modello centrista funziona al nord (in Piemonte senza l'UdC il PD ha perso e a Venezia invece, con l'UdC ha vinto) e quindi sarebbe da prendere in considerazione seria se si vuole creare una sorta di alternativa all'attuale sistema; non basta perchè al Sud il modello Vendola anch'esso funziona e dimostra che in quella parte del paese è un modello valido, che pur non piacendo alle burocrazie del pd, che è vincente ed è accettato dalla gente che lo vota a man bassa. Per quanto riguarda i neo-DC poco da dire: sanno di essere importantissimi e hanno già dimostrato che contano e possano resistere all'assalto berlusconiano. La Lega: ha già posto i paletti ossia almeno il sindaco di milano e il federalismo(secesionismo) spinto e per non dire che al nord si vince con lei e non senza di lei e se il Nostro vuole ancora essere fuori dai problemi ciò accade con essa ed ecco perché ha un potere che va oltre la sua già consistente forza elettorale. E' chiaro che quanto sopra non tiene conto né di programmi (che sono un optional oggigiorno) né delle convulsioni bizantine (possibilissime) di cui sono capaci i nostri politicanti: cosa vieta al pd-l e al pdconl(ega) di mettersi insieme per evitare di essere erosi un pò alla volta dai sodali?
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