Non ce ne liberiamo. La pedofilia, quella in rete e fuori da essa, è inarrestabile: ne acchiappi qualcuno ora e ne spuntano a decine altrove. Una lotta continua che non ammette che si abbassi la guardia e fraintendimenti: non si puo dire "non mi riguarda" perché potrebbe accadere a ognuno di noi venire a sapere che il proprio figlio è diventato preda o che il vicino di casa, probabilmente a prima vista una normalissima persona, conserva in casa sua un archivio degli orrori. E non è nemmeno intaccata la punta dell'iceberg: il fenomeno è esteso e tocca tutti i ceti sociali e tutti gli angoli della società e, come dimostrano le recentissime vicende, nemmeno dei preti ci si può fidare ormai. Due milioni di bambini vengano costretti a prostituirsi, di questi 500.000 vivono in Brasile e il resto soprattutto nell'Asia meridionale e orientale. Il giro d'affari di questa "nicchia" di mercato sommerso si aggira attorno ai cinque miliardi di dollari, e i "clienti" provengono dai paesi più ricchi della Terra: Stati Uniti, Germania, Giappone, Australia, Regno Unito e, naturalmente, l'Italia (si stima in 80 mila il numero di nostri connazionali che fanno turismo sessuale ogni anno). Dire il solito" dobbiamo vigilare" non può bastare perché siamo molto oltre il livello di guardia accettabile e quindi sono necessarie misure draconiane e pregnanti per ridurre e, possibilmente, sconfiggere questo immondo crimine che colpisce i più deboli segnandogli per sempre la vita (non è raro infatti il caso che chi l'ha subita prima o poi, se non aiutato, lo fa su altri quando diventa adulto). E' difficile scrivere di queste cose per un padre, e io lo sono, perché una violenza del genere è difficile da digerire e la voglia di farsi giustizia da soli, dovesse capitare, è fortissima; però il problema non cambia perché la pancia non deve prevalere: ci vogliono leggi durissime e condanne certe ma anche prevenzione e maggiore protezione di chi può essere vittima. E se queste cose accadono qui in questa società, folle e senza freni inbitori, immaginate un pò quanto accade all'estero con il turismo sessuale: di quello se ne sa poco però il fenomeno è vastissimo e non riguarda solo gli uomini ma emerge anche una realtà femminile pedofila: la tipologia di qeste persone è trasversale alla società e quindi nessuno può lavarsene le mani adducendo ipotetiche teorie lombrosiane; come nessuno può dire che l'orco di turno, virtuale o meno, perso sia una vittoria perchè la nostra idea di "orco" ce lo fa immaginare come un tipo strano e non é vero perchè poi le sorprese non mancano nello scoprirne l'identità "sociale" normale e rassicurante mentre molti si rifugiano nell'ipocrisia perbenista del "caso isolato" o del malessere, no non mi basta. Non possiamo solo continuare a scandalizzarci ma dobbiamo permere sui ceti politici perché facciano una scelta di campo per la legalità e la difesa di quella famiglia tanto sbandierata e urlata in ogni angolo ma nei fatti ma realmente praticata.
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