lunedì 19 luglio 2010

Solo un premio? Ma qui ci vuole l'oscar ...

Un premio! Gli danno un premio, con una motivazione che lascia esterefatti, per l'ottimo lavoro svolto e per il ruolo che l'Italia, e Milano, che ha acquisito nel mondo. Ora a parte tutto: ma ce li ricordiamo i suoi "natali" societari (sempre in bilico fra fallimento e crisi da eccessivo indebitamento e se non fosse sceso in politica avrebbe chiuso bottega)? E quelli politici (un partito/azienda composto tutto da "suoi" uomini" per la massima parte senza nessuna, reale, struttura territoriale e con strane diramazioni sulle quali non si è mai fatto luce)? E tutte le sue gaffe (che l'avranno anche reso simpatico però non hanno certo migliorato la nostra immagine in Europa)? E il decameron in salsa XXI secolo? E il dover continuamente fermare, a colpi di leggi e leggine, (qualcuna cancellata dalla Corte Costituzionale e qualcun'altra no) - per se e per i suoi - le indagini sul passato? E i conflitti d'interesse? E le leggi salva tv? E l'occupazione manu militari della tv pubblica e la sua normalizzazione? E di come ha cambiato, a mio parere in peggio, la società italiana rendendola frammentata e suddivisa in milioni di singoli interessi che nella somma non danno l'originale ma un coacervo di egoismi che, se convergenti (soprattutto con la razza padrona), sono alla continua ricerca di ombrelloni "politici" e quindi facile preda dell'antilegalismo di cui "lui" e gli altri suoi pari (in questo comprendo l'intero ceto politico di cui è il massimo esponente) sono esponenti? E' abile, questo lo si deve riconoscere, nello spostare l'attenzione dai reali problemi del paese con qualche boutade, sulla quale ci si accapigliano tutti, di cattivo gusto (oggi l'ha sparata sulla Bindi, di nuovo) sapendo benissimo che i "suoi" la bevono e gli altri (quelli che sgobbano e pagano di tasca propria le finanziarie classiste del suo governo che non toccano chi fa la cicala e picchiano, per pavidità, le formiche....

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