Fonte: W.S.I. 7 maggio 2018, di Alberto Battaglia
Diventa più netto e inequivocabile il confine che separa le polizze vita dai contratti di investimento ordinari, una distinzione che si riflette in importanti conseguenze sul piano fiscale. La Corte di Cassazione
si è espressa, tramite la sentenza 10333/2018, fissando il paletto
della garanzia di restituzione del capitale “investito”. Nella
assicurazione sulla vita, una protezione economica a fronte del rischio
di morte dell’assicurato, non può darsi il caso in cui la conservazione
del capitale non sia certa.
Il principio di fondo che anima tale distinzione è che il rischio della performance dell’investimento,
in un contratto di assicurazione, non deve essere assunto dal soggetto
assicurato, bensì dalla società presso la quale questi si rivolge. Nel
caso in cui la garanzia della restituzione del capitale non fosse
presente nel contratto, questo deve essere considerato, pertanto, un
contratto d’investimento.
La posizione
dei giudici non è nuova, però aggiunge alcune precisazioni sui
contratti sottoscritti attraverso società fiduciarie. In questo caso
l’investitore viene individuato, ha precisato la Suprema Corte,
nell’assicurato e non nella società fiduciaria. Fatta salva la
possibilità di sottoscrivere polizze vita mediante l’interposizione delle società fiduciarie, deve restare chiaramente riferibile il cliente-fiduciante.
Quest’ultimo deve obbligatoriamente ricevere informazioni, tramite la fiduciaria, sui rischi dell’investimento
e le implicazioni che esso comporta. L’inadeguata informativa al
cliente comporta la risoluzione del contratto, relativo risarcimento dei
danni e la restituzione del capitale versato.
In Borsa l’indice settoriale del comparto assicurativo cala anche se sembra che la sentenza non si riferisca alle polizze italiane, quanto piuttosto ad alcune polizze di private insurance di diritto estero, non quindi a quelle unit o multiramo vendute dalle compagnie italiane. A Piazza Affari
il comparto si muove in controtendenza (-0,44%) rispetto all’andamento
generale del Ftse MIB (+0,58% a 24.476 punti intorno alle 16.15).
Rimane inoltre da vedere come verrà applicata la sentenza.
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