si parla di progresso, di evoluzione, di civiltà ci ritroviamo invece in un nuovo medio evo dove conta chi si nasconde dietro il potere o vi si allea con esso.
domenica 25 luglio 2010
E fiat lux..
Lo disse qualche mese fa e ora lo ripete: il caso fiat è esemplare dello stato del paese in questi anni. I motivi, tutti condivisibili, li dice molto meglio del sottoscritto l'articolo di Scalfari su Repubblica. Io non sono giornalista e nemmeno ci penso a diventarlo per tutta una serie di motivi: preferisco essere un cittadino che dice la sua, punto. Fa piacere però scoprire che già qualche tempo fa di questo caso se ne era parlato e nei termini che anche qui se ne era parlato, ossia non in termini positivi perchè nascondeva altro: un disegno di impoverimento, quasi studiato a tavolino, dei ceti meno abbienti e di schiacciamento verso il basso di quelli medi, perché? Semplice dire il perché: la torta della ricchezza di questo paese si sta restringendo di giorno in giorno e quindi meno commensali si possono sedere a tavola. E' criminale tutto ciò? Dipende dai punti di vista: per i fautori del liberismo no perchè così si spinge la gente a competere per prendere l'ascensore sociale ed elevarsi e perchè in questo modo lo Stato viene sollevato dal doversi prendere cura di tutti, questo si chiama Stato liberale. Nella prima volta nella storia del paese, ecco perchè l'Italia è importantissima, ad un modello economico si cerca di adeguare un intera società (non il contrario come dovrebbe essere): un laboratorio fallito altrove (leggi america latina e tigri asiatiche) che qui rischia di riuscire per la enorme passività di noi cittadini e per la completa assenza di forze sociali e politiche che propongono ricette alternative. Essendosi, grazie al centrosinistra(?) degli anni 90, rotto il patto sociale la conseguenza naturale del processo non è solo il berlusconismo (che evidentemente è solo il minore dei mai a questo punto) ma la finanziarizzazione di un intera società: qui si cerca di creare quello che nemmeno a Bush è stato consentito di fare ossia la ownership society dove ognuno va per se e non esiste nulla come rete sociale; un incubo per chi non ce la fa e un sogno per chi già ha su fronti opposti per motivi opposti che però hanno come terreno comune solo una cosa, ossia la completa mancanza dello Stato quale l'abbiamo conosciuto nel '900 e che ancora sopravvive nell'Europa continentale. Questo modello, teoricamente ideale, prevede che ognuno è padrone del proprio destino e lo Stato esiste solo in quanto garantisce alcune funzioni essenziali; ma nella realtà è completamente diverso perché gli individui non partono tutti dalla stessa situazione: il ricco rimane tale e anzi si arricchisce e tutti gli altri invece o si affannano a mettersi sotto di lui facendosi volontariamente sfruttare o si arrangiano con altro se non vogliono diventare poveri perenni e per giunta additati come lavativi e come pesi per la società: la Fiat come sarà ridisegnata nei prossimi anni sarà solo la punta dell'iceberg di questo processo e se non si riuscirà a invertire il processo oppure, come dice Scalfari, se non ci si accorgerà che tutto sta crollando siamo diretti contro un muro fatto di mattoni e protetto militarmente che dividerà noi tutti fra "haves" "haves not" che si guarderanno in cagnesco e nemmeno si capiranno. E' realmente questo quello che vogliamo? E' realmente questo che lasciamo come lascito ai nostri figli e nipoti? Spero proprio di no perchè sarebbe molto più attraente davvero sperare che il crollo arrivi presto: almeno si potrà ricostruire su altre basi, si spera.
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