questo post l'ho preso dal blog di
Beppe Grillo
Il Passaparola di
Massimo Fini, giornalista e scrittore.
Quello
che sta accadendo in Iraq, con questa avanzata irresistibile dell’Isis,
alias Stato islamico dell’Iraq e del Levante, è un fenomeno che può
cambiare la storia non solo di quella regione, ma anche dell’Occidente,
nel senso che qui non siamo più a una guerra interna irachena tra
Sunniti e
Sciiti
di cui non fregava niente a nessuno perché se la vedevano tra di loro.
Questi dell’Isis, in realtà, sono una specie di internazionale del
radicalismo islamico. Ci sono i Sunniti (la parte orientale dell’Iraq),
ma a questi si sono uniti gli islamici di altri Paesi, dalla Siria alla
Somalia. E tra l’altro ci sono anche volontari europei. Ci sono 500
britannici, 300 francesi… Quindi l’obiettivo dell’Isis non è
semplicemente quello di conquistare parte dell’Iraq, ma di muovere una
guerra totale al mondo occidentale. Non è più una questione interna
all’Iraq.
Questa situazione è paradossale: che cosa avevano fatto
gli americani? Avevano creato questo governo fantoccio, come hanno fatto
in Afghanistan, e avevano finanziato un esercito (a sua volta
fantoccio). Infatti, di fronte all’avanzata dell’Isis si è
immediatamente liquefatto, non opponendo alcuna resistenza. L’unica
resistenza, adesso, la può fare l’Iran, mandando le sue truppe. Si
creerebbe, così, questa alleanza curiosa tra Stati Uniti e l’odiato
nemico di sempre, il pericolo numero uno, uno dei Paesi dell’asse del
male: l’Iran. Gli Stati Uniti, dunque, hanno ottenuto un bel risultato…
Ora si devono alleare con l’Iran, ma non è detto che ce la facciano a
respingere l’Isis, perché questi sono infinitamente più motivati e poi,
ripeto, stiamo parlando di una internazionale del radicalismo. Ci sono
più o meno tutti. Manca la Turchia. La Turchia sta quieta e cauta,
perché in questa avanzata l’Isis ha lasciato perdere i curdi, con cui
non hanno contrasto, e infatti avanzano verso Baghdad, verso il centro
l’Iraq. E la Turchia ha una enorme paura (da sempre) che i Curdi
iracheni possano unirsi in una guerriglia con i curdi turchi, che sono
12 milioni di persone. E se si scatenano i curdi turchi la Turchia è
fottuta. Per questo motivo gli americani per tanto tempo hanno
massacrato i curdi, per interposta persona. Proprio per impedire che
l’indipendentismo curdo si espandesse anche in Turchia. C’è da tenere
presente che i Curdi sono gli unici, veri, che avrebbero diritto a avere
uno Stato, perché tutta quella zona lì si chiama
Kurdistan (c’è dentro Iraq, Turchia, Azerbaijan, Iran).
Il
fatto, ripeto, è che l’Isis non incontra una resistenza da parte del
esercito regolare, quello di al-Maliki. Perché i soldati non vogliono
combattere e quando succede questo è l’inizio della fine. Un po’ come la
Rivoluzione d’ottobre, dove lo Zar continuava a mandare eserciti contro
i rivoluzionari, che erano 4 gatti, e gli eserciti si liquefacevano
durante il percorso. E’ quello che sta accadendo. Non c’è un vero
esercito che difende, in questo momento, l’Iraq creato dagli americani,
l’Iraq di al-Maliki.
Gli americani spostano navi, spostano droni, ma
questa gente tu la puoi fermare solo con battaglie di terra e gli
americani non sono in grado di fare battaglie di terra, perché non hanno
le palle per fare le battaglie di terra. Possono essere equipaggiati
come vogliono. Ecco perché è necessario un intervento iraniano, perché
loro a fare la guerra come si deve sono abituati, l’hanno fatta per 10
anni contro Saddam Hussein. Pensare di poter fare la guerra solo con i
droni e con l’intelligence o con gli aerei, non è pensabile in una
situazione di questo genere. E poi gli americani non possono permettersi
altri morti dopo l’impressionante numero di vittime in Afganistan
(anche se i numeri occultati).
Tutto, insomma, dipenderà dallo
scontro, da chi vincerà lo scontro tra Isis e Iran. L’Iran è un Paese
molto strutturato, però non è una brigata internazionale, quindi
difficilmente controllabile e non facilmente battibile. E poi continua
ad appropriarsi delle armi che altri lasciano, quindi continua a
rafforzarsi.
Bisognerebbe chiedersi perché si è arrivati a questa
situazione. L’Iraq è un paese creato cervelloticamente dagli inglesi nel
1930, che hanno messo insieme queste tre comunità che non c’entravano
niente l’una con l’altra, e solo un dittatore feroce poteva tenerle
insieme, cioè Saddam Hussein. Lungi da me difendere Saddam, ma avere
eliminato lui ha creato prima la guerra civile tra Sunniti e Sciiti, e
oggi questa (che è assolutamente nuova) di queste brigate internazionali
che qualcuno definirebbe del terrore. Sono radicalisti islamici che
hanno le palle piene dell’occidente, oltre che degli Sciiti, perché sono
Sunniti.
La mia idea è sempre stata che la guerra ha una sua
ecologia, se vai a metterci il dito crei sempre sconquassi peggiori di
quelli che volevi evitare. Certe situazioni hanno un loro senso, penso
alla Libia, tu hai ucciso Gheddafi, con cui avevi fornicato fino al
giorno prima e la Libia oggi è una terra totalmente ingovernata e
ingovernabile, che diventa un pericolo per i francesi e per gli
occidentali in generale, che l’hanno aggredita.
p.s.
Massimo
Fini mi piace, dice, racconta sarebbe più esatto dire, cose e storie
che mai sentiamo nei media e nemmeno in rete perchè parte da un punto di
vista molto particolare.. ossia usa un metro, scomodo per molti, che
l'ha sempre contraddistinto in tutte le sue pubblicazioni, che parte
dalla domanda perchè e arriva al come... e a molti sta cosa fa
terriblmente inkazzare: lo stimo per questo ed è per questo che
spesso mi ci riconosco nelle sue prese di posizione.