esatto perchè a fine di ... ripresa perchè non far tirare le conclusioni a chi di dovere? In questo caso abbiamo il Presidente di Assotag
che sul blog di beppe grillo, qui ripreso dal blogger triskell182, ha
detto la sua in materia: non è tutto condivisibile, però se a dirlo è
una persona immersa nell'economia reale, che vive sulla propria pelle le
"bravate (si fa per dire)" di politici e sodali, fa un altro effetto,
credo..... non siete d'accordo?
Buona lettura... settembrina
Passaparola- La ripresa che non c’è.
Tutto
questo ottimismo sullo prospettive economiche sembra eccessivo,
rispetto a delle questioni tecniche ancora annidate e pericolose nei
bilanci delle pubbliche amministrazioni sia centrali che periferiche.
Nei bilanci noi non abbiamo esattamente contezza, bisogna bene
comprendere che il bilancio di un ente territoriale non è esattamente un
bilancio con un conto economico e uno stato patrimoniale, il debito si
manifesta nel momento in cui pago, in cui c’è l’esborso di cassa, se
non pago, non ho debiti pendenti.In questa follia contabile, i conti
degli enti territoriali vengono fatti per cassa e non per competenza,
quindi i mancati pagamenti ai fornitori ha assunto dimensioni enormi.
Alfonso Scarano.
Il Passaparola di Alfonso Scarano, analista finanziario indipendente e Presidente di
AssoTAG
Sono
Alfonso Scarano, analista finanziario indipendente, saluto tutti gli
amici del blog di Beppe Grillo. Negli ultimi giorni stiamo sentendo
spesso che la crisi economica sta passando. Assisto con un certo
stupore a questa rincorsa a affermazioni ottimistiche. Un ultimo report
dell’Associazione degli analisi finanziari, la Aiaf, titola “
È arrivata la ripresa!!!”,
con tre punti esclamativi , io sarei un pochino più cauto, anche
perché i numeri dell’economia sono ancora pessimi e non danno tutta
quella univocità alla ripresa.
Se questa ripresa fosse tutta
vincolata a un mantenimento di un governo sarebbe una ripresa piuttosto
debole, una ripresa che non ha motivi interni economici, comunque
troppo protetta da un governo che in realtà ha rimandato troppo le
troppe cose delicate da fare.
In particolare i conti pubblici sono
peggiorati e la ripresa non si nota granché. Per esempio dal punto di
vista fiscale la raccolta delle imposte dirette è aumentata, ma delle
imposte indirette è diminuita e questo a causa della crisi economica.
D’altro canto stupisce a volte vedere un report tecnico che ha un
titolo così categorico: “è arrivata la ripresa” con tre punti
esclamativi e non affronta il tema del lavoro che ancora soffre
moltissimo e probabilmente soffrirà anche di più nella ripresa del
prossimo settembre.
Questo report dell’Aiaf è basato su un indicatore PMI fatto da una azienda privata, la
Markit, la stessa azienda che raccoglie i dati dei
CDS , e che costruisce questo indicatore con delle interviste.
Non sappiamo esattamente o non viene ben chiarito il dettaglio
analitico del contenuto tecnico di queste interviste e soprattutto i
criteri di verifica di queste interviste, per cui questo report è tutto
da vedere!
La follia contabile degli enti territoriali
Il derivato finanziario è un contratto costruito tipicamente su un
debito, nel caso dei contratti derivati sugli enti territoriali, cioè
sui comuni, le regioni, le province, ma anche sul caso del
MEF(Ministero
dell’Economia e delle Finanze), vuole dire che su un debito con un
interesse variabile il contratto trasforma questo interesse variabile in
fisso e quindi nella trasformazione si rimodulano i flussi finanziari.
In questo meccanismo di matematica finanziaria però si possono creare
delle forbici, delle differenze di valore, e quindi il contratto
derivato può creare avanzi o disavanzi. Questi sono i derivati sul tasso
di interesse, poi ci sono i derivati sulle valute e su altri
cosiddetti sottostanti.
Il MEF ha in pancia, pare 160 miliardi di
sottostante, cioè di debito su cui sono stati fatti questi derivati e
un annetto fa, sono stati rimodulati 40 miliardi di sottostante circa.
Questi 40 miliardi, a seconda delle notizie e le informazioni di stampa, avrebbero creato un disavanzo di 8 miliardi.
Tutto questo però non riusciamo a vederlo, calcolarlo, ma lo
apprendiamo semplicemente dalle dichiarazioni estemporanee e dalle
documentazioni insufficienti. Come associazione dei consulenti tecnici
delle procure dei tribunali
abbiamo scritto a Napolitano una lettera aperta chiedendo la possibilità di poter guardare dentro a questi contratti per fare trasparenza.
Teniamo molto, come tecnici in associazione a spingere la trasparenza
come criterio di giusta democrazia, i cittadini dovrebbero bene
conoscere se il loro comune, la loro regione, provincia, ha in pancia
dei derivati finanziari o costruzioni finanziarie, che potrebbero creare
rischi o disavanzi a cui poi dovranno mettere riparo potenzialmente
disservizi o tagli addirittura di servizi.
Tutto questo ottimismo
sullo prospettive economiche sembra eccessivo, rispetto a delle
questioni tecniche ancora annidate e pericolose nei bilanci delle
pubbliche amministrazioni sia centrali che periferiche.
Nei bilanci
noi non abbiamo esattamente contezza, bisogna bene comprendere che il
bilancio di un ente territoriale non è esattamente un bilancio con un
conto economico e uno stato patrimoniale, ovvero se io acquisto una
cosa e non la pago questo non dà luogo istantaneamente a un debito, il
debito si manifesta nel momento in cui pago, in cui c’è l’esborso di
cassa.
In questa follia contabile, i conti degli enti territoriali
vengono fatti per cassa e non per competenza, si è creato quel fenomeno
grave dei mancati pagamenti ai fornitori, che ha assunto dimensioni
enormi e è un po’ imbarazzante che poi si possa arrivare,a cercare di
alleviare queste situazioni con pagamenti enormemente ritardati a
fornitori che hanno da anni già fornito i loro servizi o materiali.
Quindi c’è un grosso problema ancora di trasparenza dei bilanci, che correttamente si chiamano rendicontazioni per cassa.
Lo spread e la speculizione finanziaria
Letta parla di rendere più facili gli investimenti esteri, soprattutto
nell’acquisto di marchi italiani, questo fatto potrebbe essere
positivo, ma se non declinato in una maniera opportuna potrà diventare
devastante! C’ è poca critica sugli investimenti stranieri nei marchi
italiani che dovrebbero essere condotti per l’ utilità del Paese, sennò
uno viene a fare shopping in un momento di crisi, trovando prezzi di
liquidazione! Quindi non vedo un contrasto nel merito tecnico utile da
questo punto di vista.
E questo verrà ineluttabilmente con settembre e ottobre. Si vedrà tutta una campagna di comunicazione,
“Oh che bello vengono a investire in Italia!”,
per poi accorgersi che la multinazionale cinese o americana, che ha
comprato un marchio inizia a spostare un po’ di produzione da una parte e
dall’altra.
D’altro canto la questione di spingere l’economia dal punto di vista dello Stato, un leit motive
keynesiano,
cioè lo Stato deve favorire i fenomeni di anticiclicità dell’economia,
non può essere fatto se non con investimenti, se non con esborso dello
Stato.
E quindi il vincolo di pareggio di bilancio, in
costituzione, è una nefandezza! Ed è stato inserito opportunamente, in
passato, si renderà un vincolo sciocco dal punto di vista tecnico, non
accettabile da un punto di vista etico, anche perché in costituzione
c’è già un altro articolo che dice che le spese dello Stato devono
essere coperte! E quindi non si capisce perché se devono essere coperte
in un articolo della costituzione in un altro articolo ti impone il
vincolo di bilancio!
Tanto è vero che il vincolo di bilancio non te
lo pongono ferreo, ma te lo pongono semiferreo, nel senso che in un
momento di congiuntura si può andare anche in passivo.
Per esempio
poi c’è tutta la questione dello spread. Lo spread è collegato
matematicamente a uno strumento di speculazione finanziaria che è il
Credit default swap,
i mercati del credit default swap sono pericolosi perché non
trasparenti e soggetti a una sorta di oligopolismo, cioè pochi soggetti
multinazionali finanziari fanno la gran massa degli scambi.
A raccogliere i dati sono le società private collegate a questi oligopolisti.
Quindi si potrebbe creare quella situazione dei Signori dello spread,
cioè che con strumenti finanziari e con pochi capitali possono manovrare
la percezione del rischio, che è la misura del CDS, il CDS è una
assicurazione nel caso di default del titolo.
Il Credit Default Swap
si acquista come se fosse una assicurazione auto o assicurazione furto
e incendio della casa, ma poi devi entrare nel merito di queste
questioni e scoprire che se non hai il titolo, cioè il bund o il PTP,
il Credit Default Swap lo puoi compravendere lo stesso, si chiamano
Credit Default Swap nudi.
Si può quindi fare una enorme speculazione
senza intercettazioni, infatti la Comunità Europea ha recentemente
aperto un’inchiesta sull’oligopolio dei Credit Default Swap.
Tutte
questioni che se non si affrontano vengono delegate a tecnici che
tendenzialmente hanno dei conflitti di interesse, tipicamente bancari, e
che rimangono nascosti al cittadino! Bisogna fare chiarezza, sennò il
cittadino fa la fine del romano che guarda l’
Aruspice squartare le vittime e tirare fuori le budella e dire:- “Secondo me il raccolto va bene”.
-”Ma come fai?”- “Ah, ho squartato io le budella!” Questo è l’arte dell’aruspicinio.
La cosa curiosa è non si entra in troppe questioni economiche e
finanziarie e non si definisce né sì specifica il perché di certi
fenomeni.
Alfabetizzazione finanziaria dal basso Io sono il Presidente di
Assotag,
che è la associazione dei consulenti delle procure e dei tribunali
italiani, in materia economica e finanziaria. Come Assotag abbiamo
lanciato da qualche mese una iniziativa sulla trasparenza dei derivati
finanziari, per cui qualunque cittadino o organizzazione può chiederci
aiuto gratuitamente
per analizzare e valutare dei derivati che il loro comune, regione o
provincia abbiano stipulato. Anche gli stessi comuni, regioni e province
si sono interessati a questa iniziativa per avere un conteggio
indipendente di che cosa hanno in pancia. Uno dei primi che ci ha
chiesto questi interventi è stato un
Meetup di Roma,
questo indica che c’è sensibilità nelle organizzazioni più attive e
più recenti, di comprendere. Non più tardi di una settimana fa una
responsabile di una biblioteca di un paese lombardo mi ha chiesto di
partecipare a una serie di seminari per insegnare le parole
dell’economia.
Questo è necessario, è un appello, un passa parola da
fare a tutti i cittadini, di interessarsi e comprendere le parole
dell’economia, perché è una nuova alfabetizzazione necessaria per la
democrazia.
Questa iniziativa la abbiamo fatta in collaborazione con
Federconsumatori,
che mette a disposizione la collaborazione dei propri Avvocati per
fare una cosiddetta procedura di accesso agli atti, un cittadino ha
diritto di accedere ai documenti pubblici, il contratto di un derivato è
considerabile un contratto stipulato, un contratto pubblico e quindi
un cittadino ha tutto il dritto di comprendere se il proprio comune ha
derivati e nel caso li abbia, poterli valutare.
Ci deve essere una
alfabetizzazione finanziaria dal basso, cioè come il cafone non sapeva
né leggere né scrivere e veniva intrappolato in una cosa che gli
pioveva dal cielo. Adesso chi non conosce cos’è esattamente una banca o
come funzionano gli strumenti finanziari, è meno cittadino!
Assolutamente meno cittadino!
Non può solo delegare, non può!
L’aggancio stretto dev’essere soprattutto il collegamento tra il
cittadino e il suo comune di appartenenza, perché i comuni saranno i
soggetti più coinvolti e più impattati dalla crisi, lo sono già. Non
più tardi dell’altro giorno incontravo il vicesindaco del mio comune,
zona come dire ricca, prosperosa, che stava accompagnando delle
persone, non capienti per presentarle alla Caritas.
Si possono
risolvere i problemi di alcune famiglie dissestate, ma quando questi
numeri diventeranno insostenibili la carica di sindaco sarà
inappetibile! Visto le problematiche insostenibili e incapienti dal
punto di vista economico, finanziario.
Ho difficoltà a rendere
elementare questi temi economi, però ci dovrebbe anche essere la
voglia, come dire, contraria di apprendere.
In questo momento storico non vale la delega!
Uno deve capire da solo con la propria ragione, questo è un messaggio
che lancerei effettivamente con passa parola, capire! Capire!
Questo è valido assolutamente nella dialettica delle fonti.
L’inaccettabilità dal punto di vista tecnico è quando l’autorità non ti
dà documenti, come è stato per esempio nel caso Bloomberg per i
derivati della Grecia. Bloomberg aveva scoperto che c’erano dei
documenti in possesso alla BCE e allora ne ha chiesto la evidenza; la
BCE non glieli ha dati ed è dovuto ricorrere al tribunale. Il tribunale
gli ha dato torto, perché quei documenti avrebbero minato la
stabilità, però poi contraddicendosi dicendo che erano vecchi documenti
. La trasparenza sta proprio nel poter attingere alle fonti e poterle
elaborare in modo tecnico.
Invito tutti a interessarsi delle
questioni e delle parole dell’economia e della finanza e di
approfondire, sono temi delicati e non possono essere delegabili e se
ritenete partecipate all’iniziativa della trasparenza sui derivati
finanziari negli enti territoriali, lanciata da Assotag e da
Federconsumatori.
Passate parola.
Da beppegrillo.it del 26/08/2013.
E'
un bene che la teoria degli antichi alieni sia una balla, o al minimo,
volendo essere come dire ottimisti a benvolenti, "non provata", perchè
questi mattacchioni che ci governano sembrano proprio dei suoi tenaci
sostenitori ......... sarebbe interessante fare degli studi
approfonditi, non sulla teoria ma proprio sui politici : chissà che non
siano"alieni" tornati per ...... vedere l'effetto che
ha fatto l'averci modificati portandoci dallo stato di scimmie a quello
di..... fate voi