Da 40 mld fino a 150 mld di euro; queste le somme messe a
disposizione in caso di problemi delle nostre banche: c'è da
scommetterci che prima o poi i problemi ci saranno di certo perchè
questa montagna di nostri soldi fa gola a molti (Soros, che si dice
abbia perso circa un mld di euro a seguito della brexit potrebbe sempre
pensare di doversi rifare almeno in parte del profitto perso.. questa
voce l'ho sentita su un blog complottista quindi non so se è vera) e le
banche notoriamente fanno a gara ad arraffarli (non bastassero i costi
occulti o meno che tutti paghiamo e che loro intascano). Addirittura si
prevede una deroga alla rigida regola del bail in (ossia che siano
azionisti e correntisti a pagare): ma questo non dovrebbe meravigliare
visto che contnao più le banche che le persone di questi tempi... il
punto è: chi caccerà questi soldi? Noi, i contribuenti chiaramente prima
terrorizzati ben bene dalla possibilità di 'perdere i soldi': cosa non
vera perchè fino a 100 mila euro i conti correnti sono coperti dal fondo
di solidarietà delle banche e sopra si va in proporzione quindi
problemi, come ad esempio quelli che stanno viviendo i correntisti di
alcune banche italiane che si son viste rifilare titoli tossici e che
hanno poche speranze di vederli a breve, non ce ne dovrebbero essere.
E
invece.... invece gli Stati, che non trovano soldi per favorire la
crescita dell'occupazione (giovanile e non), tireranno fuori questa
montagna di soldi per salvarle. Mi chiedo: ma non siamo in mercato
liberista? E non è uno dei cardini base del liberismo il NON intervento
dello Stato in esso IN NESSUN CASO? Che strano liberismo è mai questo?
Dal 2007 a oggi sapete quanti soldi sono stati tirati fuori dalle nostre
tasche per salvar le banche? Ben 1100 mld di cui almeno 100 solo in
Italia (senza contare il quantitive easing che avrebbe dovuto essere la
garanzia per la crescita perchè con quei soldi le banche potevano
finanziare l'economia, cosa puntualmente non avvenuta)... mi pare che
sia abbastanza per ingrassare il meccanismo perverso
politica-finanza-politica, no?
Ma se proprio devo cacciare dei
soldi perchè non partecipare ai loro profitti? Altrove, negli USA, è
stato fatto: io ti do i soldi ma oltre a ridarmeli con gli interessi mi
fai partecipare per alcuni anni ai tuoi profitti... ma non siamo negli
Usa.
Via referendum o politiche o altro ce ne libereremo prima o poi di questi qui o no?
p.s.
ma la Gran Bretagna non era uscita? E coma mai la borsa di Londra vola?
si parla di progresso, di evoluzione, di civiltà ci ritroviamo invece in un nuovo medio evo dove conta chi si nasconde dietro il potere o vi si allea con esso.
giovedì 30 giugno 2016
mercoledì 29 giugno 2016
John Hagee, pastore americano: "Le donne che nominano Dio durante il sesso andrebbero arrestate: uno dei peccati più osceni"
Le donne che invocano il nome di Dio durante il sesso dovrebbero andare in galera. A sostenere questa strana tesi è il dottor John Hagee, fondatore e pastore della chiesa di Cornerstone a San Antonio, in Texas. “Non c’è peccato più grande da parte delle donne di nominare invano il nome di Dio durante il sesso” ha dichiarato nel corso di un’intervista al quotidiano Newslo. Secondo il pastore, infatti, è “uno degli usi più osceni e sprezzanti del nome di Dio” e rivela che se dipendesse da lui arresterebbe le donne che lo fanno. A sostegno della sua posizione Hagee cita diversi passi della Bibbia in cui si condanna l’uso improprio del nome di Dio.
Nei dieci comandamenti, ha ricordato il pastore, c’è infatti il divieto di nominare il nome di Dio invano. E "invano", ha spiegato a Newslo, significa “per nessuna ragione” e “inutilmente”. E a chi afferma che si tratta di un problema insignificante rispetto ad altre questioni, Hagee ribatte che “è proprio questo il problema”.
“In un mondo in cui siamo circondati da crimini e morti, non si presta attenzione a un semplice atto di blasfemia”, ha spiegato al Newslo sottolineando che oggi “la gente commette peccati continuamente”. Sul piano pratico il pastore non ha tuttavia spiegato come dovrebbero essere perseguite le donne colte nell'atto di nominare invano il Dio durante il sesso, né perché gli uomini non dovrebbero essere arrestati per lo stesso crimine.
::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::
Questo è il livello? Perchè ci soprendiamo che possa arrivare anche lì un Trump qualunque e diventare candidato alla Presidenza della Repubblica americana?
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martedì 28 giugno 2016
Brexit, populisti o democratici a chi?
di Luisella Costamagna | 27 giugno 2016 dal Fatto Quotidiano
Comunque la si pensi, la Brexit un merito lo ha di sicuro: imporci un cambio di prospettiva, farci vedere le cose da un altro, spiazzante punto di vista.
Populista chi? Ammesso e non concesso che il temine “populismo” – cioè attenzione al popolo e alle sue esigenze, esaltazione dei suoi valori – sia necessariamente negativo, sono più populisti l’Ukip e i conservatori pro Leave, che hanno cavalcato i sentimenti antieuropei e soprattutto anti-immigrazione; oppure Cameron, che ha promosso il referendum sull’uscita dall’Ue nel 2014 (all’indomani del successo di Farage alle Europee), lo ha promesso per vincere le elezioni nel 2015 e poi lo ha realizzato nel 2016, non prima di aver cercato di disinnescarlo, ottenendo da Bruxelles trattamenti speciali su welfare, immigrazione, politica economica e finanziaria? Non è populista un premier che usa un referendum così importante per mero calcolo politico interno (essere rieletto contro gli euroscettici dentro e fuori il suo partito)? Solo che poi il popolo ha scelto altrimenti.
Disastro quale? L’uscita dall’Ue o la permanenza nell’Ue? Non sappiamo ancora quali saranno le conseguenze reali del Leave, che peraltro avverrà non prima di due anni, ma gli economisti – gli stessi che hanno già dato pessima prova di sé, non prevedendo la crisi globale e non formulando ricette efficaci per uscirne – ipotizzano scenari nefasti. In compenso, i cittadini europei conoscono perfettamente i costi del Remain, con tutti i sacrifici insiti nelle politiche di austerity: licenziamenti, tagli delle pensioni, riforme del lavoro con abolizione di diritti, vincoli alle imprese… In Italia la legge Fornero, il bail-in, il Jobs Act, i paletti al Made in Italy agroalimentare. La Grecia, che giusto un anno fa disse no al piano dei creditori internazionali per poi alzare bandiera bianca, continua ad avere il debito pubblico e il tasso di disoccupazione più alti d’Europa (24,2%).
Cattivi chi? L’Ue o i governi nazionali, che vendono alle rispettive opinioni pubbliche decisioni che hanno concorso a prendere? Che tagliano l’art. 18 “perché l’Europa ce lo chiede”, ma non realizzano il reddito di cittadinanza anche se “l’Europa ce lo chiede”? Sono cattivi ed egoisti i cittadini britannici, che scelgono l’exit perché spaventati dall’arrivo dei migranti, o la grande e civile Ue che non riesce a dimostrarsi solidale di fronte a una migrazione – e a una strage in mare – epocale, che non riesce a gestire l’arrivo di 250mila uomini, donne, bambini, mentre paesi ben più piccoli come Giordania e Libano fanno fronte a oltre 1 milione di profughi ciascuno?
Democratici chi? La Brexit è stata illuminante anche per capire la concezione della democrazia di molti nostri rappresentanti istituzionali e commentatori. Se la sono presa con gli elettori, rinnegando nei fatti il metodo democratico, con aberrazioni tipo: “Ho paura che la democrazia si possa perdere se usata male” (Monti), “Elettori disinformati producono disastri epocali. Per votare servirebbe esame di cittadinanza” (Gori), “Brexit. I limiti della democrazia diretta: il popolo è sovrano ma non necessariamente consapevole e sapiente” (Castagnetti), “Certo la democrazia diretta non è infallibile” (Lavia, L’Unità), “Si è creata un’assurda convinzione basata sul fatto che quello che viene deciso a maggioranza sia democrazia” (Zevi, giornalista). Fino alle apoteosi sul presunto voto dei vecchi britannici contro i giovani (in realtà solo 1 giovane su 3, il 36%, ha votato): “Invece di vietare il voto alla gente nei primi 18 anni di vita, perché non negli ultimi 18?” (Dini, Vanity Fair, ritwittato dall’ex Min. Melandri), e il capolavoro del docente di Demografia all’Università Cattolica di Milano Rosina, che ha parlato di “necessità di allentare il vincolo che impone che il voto di un ottantenne valga come quello di un ventenne su temi che condizionano soprattutto il futuro di quest’ultimo. Tanto più in un’Europa che invecchia”. Gli anziani (che per Rosina non hanno né figli né nipoti, dunque sono egoisti, meschini, al loro confronto Ebenezer Scrooge è un chierichetto) dovrebbero votare solo su pensioni, sanità ed eutanasia? Che sinceri democratici a giorni alterni: se il risultato è quello sperato gli elettori sono maturi e consapevoli, diversamente sono un branco di ignoranti; se c’è il referendum sulle trivelle “Astensione”, se c’è quello costituzionale “Al voto!”; se vince il sì “Trionfa la democrazia”, se vince il No “Trionfa il populismo”. ItExit.
p.s.
faccio le mie scuse..... nel post nel quale riportavo la frase della regina inglese si è rivelata INESATTA SE NON FALSA perchè si c'è stata la cena e si sono state dette delel cose ma erano interrogative e fuori dai denti ma non del tono e dell'argomento di cui si parlava nel post. Infatti nè l'ufficio stampa ha riportato nulla nè i tabloid inglesi ne hanno fatto cenno successivamente: molto probabilmente è una delle tante voci che vengono fatte girare di proposito per 'vedere l'effetto che fa' visto che eravamo alla vigilia delle elezioni. Me ne dispiace...
Populista chi? Ammesso e non concesso che il temine “populismo” – cioè attenzione al popolo e alle sue esigenze, esaltazione dei suoi valori – sia necessariamente negativo, sono più populisti l’Ukip e i conservatori pro Leave, che hanno cavalcato i sentimenti antieuropei e soprattutto anti-immigrazione; oppure Cameron, che ha promosso il referendum sull’uscita dall’Ue nel 2014 (all’indomani del successo di Farage alle Europee), lo ha promesso per vincere le elezioni nel 2015 e poi lo ha realizzato nel 2016, non prima di aver cercato di disinnescarlo, ottenendo da Bruxelles trattamenti speciali su welfare, immigrazione, politica economica e finanziaria? Non è populista un premier che usa un referendum così importante per mero calcolo politico interno (essere rieletto contro gli euroscettici dentro e fuori il suo partito)? Solo che poi il popolo ha scelto altrimenti.
Disastro quale? L’uscita dall’Ue o la permanenza nell’Ue? Non sappiamo ancora quali saranno le conseguenze reali del Leave, che peraltro avverrà non prima di due anni, ma gli economisti – gli stessi che hanno già dato pessima prova di sé, non prevedendo la crisi globale e non formulando ricette efficaci per uscirne – ipotizzano scenari nefasti. In compenso, i cittadini europei conoscono perfettamente i costi del Remain, con tutti i sacrifici insiti nelle politiche di austerity: licenziamenti, tagli delle pensioni, riforme del lavoro con abolizione di diritti, vincoli alle imprese… In Italia la legge Fornero, il bail-in, il Jobs Act, i paletti al Made in Italy agroalimentare. La Grecia, che giusto un anno fa disse no al piano dei creditori internazionali per poi alzare bandiera bianca, continua ad avere il debito pubblico e il tasso di disoccupazione più alti d’Europa (24,2%).
Cattivi chi? L’Ue o i governi nazionali, che vendono alle rispettive opinioni pubbliche decisioni che hanno concorso a prendere? Che tagliano l’art. 18 “perché l’Europa ce lo chiede”, ma non realizzano il reddito di cittadinanza anche se “l’Europa ce lo chiede”? Sono cattivi ed egoisti i cittadini britannici, che scelgono l’exit perché spaventati dall’arrivo dei migranti, o la grande e civile Ue che non riesce a dimostrarsi solidale di fronte a una migrazione – e a una strage in mare – epocale, che non riesce a gestire l’arrivo di 250mila uomini, donne, bambini, mentre paesi ben più piccoli come Giordania e Libano fanno fronte a oltre 1 milione di profughi ciascuno?
Democratici chi? La Brexit è stata illuminante anche per capire la concezione della democrazia di molti nostri rappresentanti istituzionali e commentatori. Se la sono presa con gli elettori, rinnegando nei fatti il metodo democratico, con aberrazioni tipo: “Ho paura che la democrazia si possa perdere se usata male” (Monti), “Elettori disinformati producono disastri epocali. Per votare servirebbe esame di cittadinanza” (Gori), “Brexit. I limiti della democrazia diretta: il popolo è sovrano ma non necessariamente consapevole e sapiente” (Castagnetti), “Certo la democrazia diretta non è infallibile” (Lavia, L’Unità), “Si è creata un’assurda convinzione basata sul fatto che quello che viene deciso a maggioranza sia democrazia” (Zevi, giornalista). Fino alle apoteosi sul presunto voto dei vecchi britannici contro i giovani (in realtà solo 1 giovane su 3, il 36%, ha votato): “Invece di vietare il voto alla gente nei primi 18 anni di vita, perché non negli ultimi 18?” (Dini, Vanity Fair, ritwittato dall’ex Min. Melandri), e il capolavoro del docente di Demografia all’Università Cattolica di Milano Rosina, che ha parlato di “necessità di allentare il vincolo che impone che il voto di un ottantenne valga come quello di un ventenne su temi che condizionano soprattutto il futuro di quest’ultimo. Tanto più in un’Europa che invecchia”. Gli anziani (che per Rosina non hanno né figli né nipoti, dunque sono egoisti, meschini, al loro confronto Ebenezer Scrooge è un chierichetto) dovrebbero votare solo su pensioni, sanità ed eutanasia? Che sinceri democratici a giorni alterni: se il risultato è quello sperato gli elettori sono maturi e consapevoli, diversamente sono un branco di ignoranti; se c’è il referendum sulle trivelle “Astensione”, se c’è quello costituzionale “Al voto!”; se vince il sì “Trionfa la democrazia”, se vince il No “Trionfa il populismo”. ItExit.
di Luisella Costamagna | 27 giugno 2016
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Detto sinceramente, se i toni sono davvero questi denotano due cose:
- è il grande disprezzo che questi figuri provano per le istituzioni democratiche e i principi che ne sono alla base, nonostante che quelle stesse istituzioni gli danno da mangiare...
- il considerare noi tutti come degli imberbi, incapaci o imbecilli lo trovo offensivo e oltremodo insultante soprattutto perchè i cittadini li votano e credono, o fanno finta di credere per propria opportunità o paura dell'ignoto, in quel che dicono.....
p.s.
faccio le mie scuse..... nel post nel quale riportavo la frase della regina inglese si è rivelata INESATTA SE NON FALSA perchè si c'è stata la cena e si sono state dette delel cose ma erano interrogative e fuori dai denti ma non del tono e dell'argomento di cui si parlava nel post. Infatti nè l'ufficio stampa ha riportato nulla nè i tabloid inglesi ne hanno fatto cenno successivamente: molto probabilmente è una delle tante voci che vengono fatte girare di proposito per 'vedere l'effetto che fa' visto che eravamo alla vigilia delle elezioni. Me ne dispiace...
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lunedì 27 giugno 2016
Sentimenti, emozioni... certezze
Ho scoperto, guardando i disegni di Banksy, di aver un debito con
questo anonimo artista: un debito che non potrò mai ripagare con un
semplice post, perchè non sono un artista, questo secondo me è Banksy, e
perchè non ho la sua sensibilità nel guardare il mondo che mi gira
intorno... d'altronde non è un caso se lui riesce a dire le cose con un
immagine e io ci metto centinaia di parole, no?
Che dire, siamo stati a visitare l'evento a lui dedicato e ne sono uscito con sentimenti contrastanti e alcune certezze.. sentimenti contrastanti perchè ho arguito che, se un personaggio siffatto decostruisce e banalizza la società occidentale esaltandone le sue debolezze e, soprattutto, le sue ipocrite ritualizzazioni, sono sulla retta via; non mi sbaglio nell'esaltarne i lati oscuri e polverosi

(per tacere di quelli mostruosi e indicibili e incredibili)

che vedono un ristretta élite, sostenuta dai ceti che dall'attuale situazione ci guadagnano, impone alla maggioranza della popolazione.. basta ad esempio guardare un immagine come questa (sottotitolata 'have a nice day')

per capire davvero in quale vicolo cieco ci hanno ficcato: l'ironia della cosa è che se guardate bene i militari armati hanno tutte le 'faccine smile sorridenti' come a dire che in fondo il potere ha un aspetto 'visivo' rassicurante mentre ti distrugge.
... Certezze come quella che, per fare un esempio, il referendum per la Brexit, nonostante i i presunti ripensamenti (dai giornali inglesi non è così dura come vogliono farci credere e anche gli stessi mercati l'hanno dimostrato perchè a risultati certi a perdere erano le borse europee, soprattutto Milano e quelle dei paesi del sud mentre Londra, a parte uno scossone iniziale, ha vivacchiato sulla sua normale media giornaliera cosa che ci dovrebbe dire molto sulla vera situazione in cui ci troviamo invischiati) solo in un paese come l'inghilterra ci poteva essere un terremoto che fa tremare i pilastri del mondo... e solo lì Banksy poteva essere Banksy. Certezze me ne ha date perchè una volta tanto mi sono sentito come un pesce nel suo mare in piena assonanza con altri miei simili che avevano le stesse sensazioni e sentimenti: qualcosa non va perchè è come se ci avessero imprigionati dietro l'ennesimo muro con il mondo lì fuori che può essere solo o immaginato o solo...

disegnato, NON vissuto ma spiato dal buco.
Eppure rimane la consapevolezza che che nel nostro DNA c'è anche altro, molto altro che quei pochi che hanno le redini in mano cercano di sopire ben sapendo che non vi possono riuscire non foss'altro perchè nel DNA

c'è scritto a chiare lettere che per quanto possano cercare di assimilarci e uniformarci alle loro preferenze alla fine ci sarà qualcuno, o qualcosa, che alzerà gli occhi e guarderà il cielo e si chiederà: alla fine di questo cielo cosa c'è e a quel punto i muri non possoo che crollare e mostrare il di là dal muro da scoprire... sempre che abbiamo voglia di uscire fuori e guardare....

prendendo un tè....

con la certezza che fa più paura un lancio di fiori di mille kamikaze

pur restando .. scimmie

Che dire, siamo stati a visitare l'evento a lui dedicato e ne sono uscito con sentimenti contrastanti e alcune certezze.. sentimenti contrastanti perchè ho arguito che, se un personaggio siffatto decostruisce e banalizza la società occidentale esaltandone le sue debolezze e, soprattutto, le sue ipocrite ritualizzazioni, sono sulla retta via; non mi sbaglio nell'esaltarne i lati oscuri e polverosi

(per tacere di quelli mostruosi e indicibili e incredibili)
che vedono un ristretta élite, sostenuta dai ceti che dall'attuale situazione ci guadagnano, impone alla maggioranza della popolazione.. basta ad esempio guardare un immagine come questa (sottotitolata 'have a nice day')
per capire davvero in quale vicolo cieco ci hanno ficcato: l'ironia della cosa è che se guardate bene i militari armati hanno tutte le 'faccine smile sorridenti' come a dire che in fondo il potere ha un aspetto 'visivo' rassicurante mentre ti distrugge.
... Certezze come quella che, per fare un esempio, il referendum per la Brexit, nonostante i i presunti ripensamenti (dai giornali inglesi non è così dura come vogliono farci credere e anche gli stessi mercati l'hanno dimostrato perchè a risultati certi a perdere erano le borse europee, soprattutto Milano e quelle dei paesi del sud mentre Londra, a parte uno scossone iniziale, ha vivacchiato sulla sua normale media giornaliera cosa che ci dovrebbe dire molto sulla vera situazione in cui ci troviamo invischiati) solo in un paese come l'inghilterra ci poteva essere un terremoto che fa tremare i pilastri del mondo... e solo lì Banksy poteva essere Banksy. Certezze me ne ha date perchè una volta tanto mi sono sentito come un pesce nel suo mare in piena assonanza con altri miei simili che avevano le stesse sensazioni e sentimenti: qualcosa non va perchè è come se ci avessero imprigionati dietro l'ennesimo muro con il mondo lì fuori che può essere solo o immaginato o solo...
disegnato, NON vissuto ma spiato dal buco.
Eppure rimane la consapevolezza che che nel nostro DNA c'è anche altro, molto altro che quei pochi che hanno le redini in mano cercano di sopire ben sapendo che non vi possono riuscire non foss'altro perchè nel DNA
c'è scritto a chiare lettere che per quanto possano cercare di assimilarci e uniformarci alle loro preferenze alla fine ci sarà qualcuno, o qualcosa, che alzerà gli occhi e guarderà il cielo e si chiederà: alla fine di questo cielo cosa c'è e a quel punto i muri non possoo che crollare e mostrare il di là dal muro da scoprire... sempre che abbiamo voglia di uscire fuori e guardare....

prendendo un tè....
con la certezza che fa più paura un lancio di fiori di mille kamikaze
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