Fonte:
Triskell182 a firma
Di Marcello Foa da beppegrillo.it
del 14/03/2015
“
Quando sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, il nuovo Titolo
V permetterà a quel galantuomo di Renzi, che tanto ha a cuore i
destini del suo Paese, di fare un immenso regalo ai colossi stranieri
dell’energia privatizzando i servizi di acqua, luce e gas” intervento di
Marcello Foa.
“L’importante,
spesso, non è spiegare, ma non far capire. Molte riforme fondamentali
passano tra le pieghe di un provvedimento come se fossero marginali. I
parlamentari approvano senza nemmeno sapere cosa votano, seguendo le
indicazioni del capogruppo mentre i giornalisti ne scrivono senza
capire o, ancora meglio, non ne scrivono affatto.
Prendiamo la recente
riforma costituzionale voluta da Matteo Renzi.
I giornali si sono concentrati sugli aspetti più eclatanti come
l’abolizione di fatto del Senato e l’aumento delle firme per referendum e
iniziative popolari; pochi hanno parlato dell’articolo V della
Costituzione, che solo a nominarlo… bah che noia!
Tutti, la settimana scorsa, hanno pubblicato un vademecum sulle riforme. Ecco cosa scrive ad esempio
La Stampa: “
TITOLO
V – Sono riportate in capo allo Stato alcune competenze come energia,
infrastrutture strategiche e grandi reti di trasporto. Su proposta del
governo, la Camera potrà approvare leggi nei campi di competenza delle
Regioni, «quando lo richieda la tutela dell’unità giuridica o economica
della Repubblica, ovvero la tutela dell’interesse nazionale».“
Caro lettore, cosa hai capito? Nulla, scommetto. Però se riascolti un
bel servizio televisivo de la Gabbia,
mandato in onda il 26 settembre 2013 e ripreso in questi giorni su
twitter da Alessandro Greco, la riforma dell’articolo V assume un altro
significativo.
Guardalo, ne vale la pena, dura appena 3 minuti.
In questo servizio il dirigente generale Lorenzo Codogno, a capo della
direzione I analisi economico-finanziaria del Dipartimento del Tesoro,
del Ministero dell’economia e delle finanze, intervistato sulla vendita
di partecipazioni Eni, Finmeccanica, Enel dichiarò: «
Il problema è
che non prendi tantissimo perché ho fatto il calcolo un po’ di tempo
fa sono 12 miliardi, non è una gran cifra, meno di un punto di Pil. La
vera risorsa sono le utilities a livello locale. Lì sono veramente
tanti, tanti miliardi, il problema è che non sono nostri, dello Stato,
sono dei Comuni, delle Regioni (…)E quindi bisogna cambiare il titolo V
della Costituzione. Ed espropriare i Comuni e le Regioni»
Il
deputato Simonetta Rubinato del Pd depositò un’interrogazione alla
Camera chiedendo spiegazioni al primo ministro. A quanto mi risulta
nessuno ha risposto.
E ora, guarda un po’,
il titolo V è stato riformato e prevede,
cito il Sole 24 Ore, quanto segue: “
il
nuovo articolo 117 si caratterizza per l’eliminazione della
legislazione concorrente con riattribuzione alla competenza legislativa
esclusiva dello Stato di diverse materie quali quelle relative alla
regolamentazione del procedimento amministrativo, della disciplina
giuridica del lavoro alle dipendenze delle Pubbliche amministrazioni,
della previdenza complementare ed integrativa, del commercio con
l’estero, della valorizzazione (oltrechè tutela) dei beni culturali e
paesaggistici, dell’ordinamento delle professioni e della comunicazione,
della produzione, trasporto e distribuzione nazionali dell’energia,
delle infrastrutture strategiche e grandi reti di trasporto e di
navigazione di interesse nazionale e relative norme di sicurezza; dei
porti ed aeroporti di interesse nazionale ed internazionale.”
Come sempre le leggi italiane sono pasticciate e pare che la norma non
si applichi alle ragioni a statuto speciale; però il senso mi sembra
inequivocabile: quando sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, il
nuovo Titolo V permetterà a quel galantuomo di Renzi, che tanto ha a
cuore i destini del suo Paese, di fare un
immenso regalo ai colossi stranieri dell’energia privatizzando i servizi di acqua, luce e gas.
Io sono un liberale e se le privatizzazioni servissero a portare vera
concorrenza e servizi e tariffe migliori per tutti, sarei il primo a
rallegrarmene, tanto più che le utilities pubbliche non sono certo un
modello di gestione e di efficienza. Ma il rimedio rischia di essere
peggiore del male. Purtroppo l’esperienza dimostra che, in questo
settore, come avvenuto per le Autostrade, le privatizzazioni si
risolvono nella
sostituzione di un monopolio pubblico con uno privato. E a rimetterci sono gli utenti costretti a far fronte a un’
esplosione dei prezzi delle bollette.
Insomma, una fregatura su tutta la linea. Prendetene nota e al momento opportuno
ricordatevi chi ringraziare.”
p.s.
insomma
non sono bastati referendum, proteste, cause legali, milioni di voti
che si sono spostati verso l'astensione o verso M5S a fermare gli
appetiti delle aziende private degnamente difese dalla politica...... di
cui fa parte anche il PD. Che si deve fare ancora? Fra un pò ci saranno
le elezioni regionali: quale strada si prenderà? Quella dell'Emilia con
una forte astensione o faremo le pecore come sempre? E' vero che la
Costituzione parla di "economicità" come criterio fondante dei servizi
pubblici ma è anche vero che finora tutto quello che è stato
privatizzato ha visto un aumento esponenziale della tariffe e dei
servizi dati ai privati: dov'è l'efficienza del mercato in tutto ciò?
Non si contano più le accuse di "cartello" per praticare prezzi alti
alle succitate aziende, quindi si rivela una vera e propria rapina....
eppure nessuno prende il coraggio di dire no! Chissà perchè..