sabato 13 giugno 2009

e ci riprovano a censurare la Rete, dai e dai.......

Il ddl sulle intercettazioni telefoniche, di cui si sta sviscerando tutto, è una continua miniera di sorprese. Oltre alle varie fattispecie che vanno a detrimento delle indagini e della lotta al malcostume e alla corruzione, un'aspetto inquietante è venuto via via evidenziandosi che poco ha a che fare con l'intento di combattere chi diffama e calunnia: il controllo della rete; infatti posso capire che si voglia frenare l'uso criminale della rete ma ora invece la legge ammazza blog sta prendendo forma e assume sempre di più i connotati punitivi che pongono problemi non solo di costituzionalità in tema di libera manifestazione del pensiero ma anche di intimidazione se i propri contenuti non sono allineati al pensiero dominante. Su questo tema si è sviluppato, in rete e non, un dibattito in merito al disegno di legge per gli aspetti che afferiscono la blogosfera: si la blogosfera. Infatti si dice chiaro e tondo che anche i siti informatici devono "rettificare" notizie date o riferite e ricadrebbero sotto la previsione di divieto di pubblicare qualunque cosa questo ddl prevede come vietato se non in specialissime fattispecie. Sul link qui sopra indicato ci sono molti rilievi fatti su questa fattispecie da Elvira Berlingieri (esperta di diritto d'autore proprietà intellettuale, tutela del software e diritto delle nuove tecnologie, conciliazione e mediazione. È consulente legale presso privati e pubbliche amministrazioni. Docente e relatore in diversi master e corsi di perfezionamento, tiene cicli di lezioni al master in e-Medicine dell'Università di Firenze. Ha pubblicato il manuale Legge 2.0, il web tra legislazione e giurisprudenza Apogeo, 2008) che sollevano perplessità e dubbi sulla sua effettiva applicabilità e fa presente che le leggi ci sono già per perseguire chi diffonda notizie false o lesive di una persona. A questo punto la domanda che ci si pone in rete è: che c'azzeccano blogosfera e intercettazioni? Oltre a chiederselo in tanti, compreso il sottoscritto, se lo chiede anche politicalive e dà una risposta che non piace per niente: censura; portando ad esempio una legge da poco approvata dal Parlamento francese e bocciata dalla Corte Costituzionale di quel paese in nome della libertà d'espressione. Ci stanno provando da noi ad introdurre una qualche forma di costrizione alla Rete: si vogliono non solo bloccare i Grillo, i Travaglio ecc. ma anche i siti blogger amatoriali che dicono semplicemente la loro in materia. E non si fermano qui: anche Youtube ecc. vi ricadrebbero. Insomma come in Cina: c'è la rete ma passa attraverso il controllo dell'autorità governativa e quindi chiunque faccia la rotella a contrario è censurabile se non perseguibile: attenzione non l'Autorità giudiziaria ma quella amministrativa se non quella politica sarebbe (si vocifera il Ministero dell'interno). E se questa non è dittatura nemmeno mascherata dite voi cosa è.....

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