Preso anche atto che in questa penisola "qualcuno si dimette" (infatti rimangono solo i politici ad essere onnipresenti).
Preso atto che queste sono si dimissioni ma nulla accade, in quel mondo, per nulla e qualcosa c'é sotto...
vien da chiedersi:
Quali sono i motivi che, come sempre, non é dato sapere per cui ha lasciato? Il comunicato é tutto un risaltare la "decisione autonoma" ma qualcosa, a leggerlo bene si evince chiaramente, non va perché questo era, o doveva essere, un papato di passaggio dove l'istituzione doveva ricostruirsi e darsi una "rinfrescata" e invece si é rivelato un moto di pura conservazione se non di chiusura verso le sfide del millennio e il secolarismo, a loro dire, avanzante al punto che si é reso il paese ospitante, l'italia, come l'ultima tradotta del cattolicesimo duro e puro (mancano solo gli eserciti papalini in marcia contro gli eretici, ma ci stavano lavorando): e gli effetti si son visti dato che hanno fatto passare principi o difeso principi che altrove, in entrambi i casi, sono dati per superati in nome di un sentimento generale che andava oltre il semplice principio irrinunciabile.... legge 40 docet anche se oggi la camera alta dell'alta corte europea ha appena respinto il ricorso del governo italiano contro la bocciatura della camera bassa. Ma due cose, al di là delle parole, mi hanno colpito:
- la smentita di uno scisma dei ratzingeriani: perché qualcuno ne aveva parlato? A mio sentire non se ne era fatto cenno da nessuna parte, nemmeno nei tanti libri che ogni vengono pubblicati su Oltretevere, quindi a che pro dirlo? Forse perché si stava lavorando proprio a questo e, vista persa la partita, ci si ritira in buon ordine in un monastero a pregare?
- il non saper gestire i vari scandali, spesso frutto di una fortissima lotta di potere all'intero del clero fra diversi esponenti dello stesso che han portato a venire alla luce cose che mai erano venute in passato e dando una luce diversa di quella che si pensava comunemente fosse (i tecnici del settore ne erano a conoscenza ma tutto era silenziato per il popolino) l'istituzione.. un esempio i vatileaks che hanno messo in evidenza quanta "secolarità" ci fosse sotto le tonache.
Il punto é: chi sarà il prossimo? Quale corrente avrà la meglio? Riuscirà ad aprirsi al mondo accettando le sfide o si rinchiuderà di più a riccio in se stessa rinunciando ad esse per una difesa, sterile ormai, dello status quo?
Per ora i papabili sono: sono i cardinali Ravasi, Piacenza e il prefetto della congregazione dei vescovi, Ouellet, un canadese che gode da tempo della grande stima di Benedetto XVI. Tra gli italiani che ricoprono un uncarico diocesano il meglio piazzato è forse Angelo Scola, arcivescovo di Milano. Teologo, autore di decine di libri, allievo prediletto di don Giussani, Scola è sicuramente tra tutti i porporati il più conosciuto a livello internazionale per la sua attivita di conferenziere e per avere animato, quando era patriarca a venezia, il centro Oasis per il dialogo interreligioso ed ecumenico.
Storicamente i percorsi per la nomina del pontefice non sono mai stati lineari: molto si capirà del nuovo Capo da come da chi sarà eletto; ma soprattutto dalla rapidità nel riempire la "SEDE vacante" perché in tempi di crisi anche Oltretevere ha bisogno di certezze...
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