E' il condensato di una storia di un giornalista con "G" maiuscola, italiano, diversamente abile che per poter lavorare senza sentirsi addosso la diversità se ne deve andare dal belpaese: ora come freelance, fra gli altri, anche per la BBC.
Pensate un pò: che cosa deve fare un disabile, o diversamente abile, per affermarsi nel proprio paese? Andarsene..... ed è quello che ha fatto. Sento molto l'argomento e sento molto anche l'incapacità del paese di far fronte ai cittadini che hanno capacità particolari se non con forti dosi di buonismo peloso che sfociano nell'indifferenza generale in tempi normali, e con la criminalizzazione quando le cose vanno male: di questi tempi essere un disabile è come essere uno che mangia a sbafo dello stato i pochi euro che gli vengono dati e ripresi se l'inps deve trovare i, falsamente, falsi invalidi facendo spesso ingiustizie perchè poche volte i veri falsi vengono beccati: troppo protetti. E' anche una questione di mentalità naturalmente: altrove, Olanda per esempio, il problema non è la disabilità ma cosa puoi fare per essere utile alla società in base ai tuoi problemi... qui no. Qui devi sgomitare e la scuola una volta che ti ha dato per 6 ore settimanali, e grazie alla gelmini in condivisione con altri, di sostegno ti ha servito e si è messa l'animo in ace: un pò poco...... troppo poco perchè non sia un cittadino di serie z se non oltre ossia un paria da servire ai media quando si tratta di tagliare.
Ha fatto bene questo cittadino italiano ad andarsene.
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