Eurostat, semmai ce ne fosse bisogno, da un altro colpo (peraltro
annunciato dai fatti) alla politica dell'austerità imposta alle genti
europee.... nella UE a 18 paesi perchè si il deficit è in via di
risanamento ma il debito pubblico è letteralmente esploso: non solo in
grecia e in italia (paesi notoriamente "spendaccioni"..... la prima con
un debito schizzato al 175,1% e la seconda al 132,6%) ma pure in quelli
(eccenzion fatta per la germania dove il debito è sceso dal 81% al
78,4% azzerando il surplus e quindi raggiungendo il pareggio;
naturalmente il welfare teesco è stato tagliuzzato ben ebne e molta
parte del lavoro è fato da mini-job, precariato vario e contratti tipo
amazon...) in via di "risanamento" (irlanda da 117,4% a 123,7%,
portogallo dal 124% al 129%, spagna da 86% a 93,9%, francia 90,6% a
93,5%, cipro 86,6% a 117,7 e in quelli più virtuosi come come l'olanda
dove si il deficit è passato da - 4,1% a -2,5% ma il debito è salito dal
71,3% al 73,5%..... la media è: da 90,7% (2012) al 92,6%; una debacle
delle ricette e una conferma di come sia fallace l'assioma ideologico
che il mercato sia il totem perfetto e che se non funziona è solo perchè
nessuno ci sta a tirare la conghia o, per dirla meglio, politici e
cittadini non ci stanno a pagare il dovuto.... d'altronde in passato
proprio su questo blog furono postati alcuni articoli che critcavano
aspramente l'idea di fondo: sia riportando la dimostrazione dell'errata
interpretazione delle serie storiche (uno studentello si prese la briga,
a puro titolo di esercizio, di controllarle dimostrando che erano state
"falsate" perchè si dava peso a parametri del tutto irreali) sia
postando un report interno dello stesso f.m.i. che evidenziava come si
erano troppo sottovalutati gli effetti della crescita della tassazione
sul gettito, sui redditi e sull'economia........ insomma l'idea era
errata e la sua applicazione era anche peggio: nulla è cambiato e
imperterriti si è continuato sulla stessa strada.
Ci sono state
voci dissonanti ma sono state zittite. Si è anche dimostrato che le
critiche al "deficit spending" degli stati, fatte dai rigoristi, e dai
liberisti, erano del tutto infondate: il teorema di Barro-Ricardo
che predicava come sia giusta l'idea che la previsione di incrementi
fiscali, anche forti, sul risparmio indurrebbe si le famiglie a
risparmiare ma la domanda aggregata non ne avrebbe risentito perchè
l'accumulo dei risparmi fatti allo scopo l'avrebbe sostenuta nel medio
periodo: non è bastato a farli cambiare idea nemmeno la dimostrazione
successiva che l'assunto era del tutto errato perchè, semplicemente, era
tutto teorico e ristretto a pochi ed eccezionalissimi casi.... infatti,
per esempio, quando Bush ha abbassato le tasse ai ricchi spingendo alle
stelle il deficit americano i risparmi delle famiglie sono andati in
... discesa anzichè in salta come sostenevano i sostenitori del teorema.
Ma
cosa si aspetta a pensionare tutto il circo che è stato messo su per
strozzarci dai politici tutto teso a far staccare assegni milionari ai
CEO con soldi pubblici che potevano essere destinati ad opere pubbliche,
investimenti, ricerca e sviluppo?
p.s.
a proposito.... il
ministro padoan ha dichiarato (in inglese naturalmente in modo che pochi
qui lo potessero leggere e capire al di fuori della cerchia dei soliti
noti) già nell'aprile del 2013 al Wall Street journal: "
le politiche di austerità abbiano prodotto buoni risultati e
l’opposizione sociale ad esse non deve distogliere i governi dal
“consolidamento fiscale”. In pratica il disastro europeo, sotto gli
occhi di tutti, è considerato positivamente dal nuovo Ministro
dell’Economia, voluto da Francoforte e Bruxelles come garanzia che tutto
cambi per non cambiare nulla.
Una frase fa venire i brividi: ““Fiscal consolidation is producing
results, the pain is producing results,” he said.Il consolidamento
fiscale sta producendo risultati, il dolore sta producendo risultati.
Anche se sarà un dolore anestetizzato: “We need a softer tone, while
moving in the same direction,” he said".
Chiaro, no?
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