Fonte: Punto Informatico del 27/02/2015
Roma
- Alla fine la Federal Communications Commission (FCC) ha votato la
proposta del presidente Tom Wheeler di riclassificare i provider
Internet come carrier telefonici tradizionali, i membri della
commissione si sono comportati come era previsto e la riclassificazione è
stata approvata a maggioranza con tre voti di democratici a favore e i
due repubblicani contrari.
La dichiarazione ufficiale della FCC
parla ora della fine dell'incertezza per il futuro della "Open
Internet", un futuro che verrà ora salvaguardato da una serie di regole
chiare pensate per difendere il diritto alla libertà di espressione, gli
interessi dei consumatori e quello dell'evoluzione tecnologica del
mezzo di comunicazione telematico.
Gli ISP USA verranno quindi
trattati come carrier da "Titolo II", vale a dire come utility pubbliche
e provider telefonici tradizionali, e dovranno dire addio ad alcune
delle pratiche che più hanno fatto discutere in questi anni: la
riclassificazione di FCC mette al bando il blocco clandestino
dell'accesso a contenuti legali, il throttling della banda delle
connessioni per l'accesso ai suddetti contenuti e le forniture a
pagamento ai servizi di rete consumer di corsie di accesso preferenziali
a risorse di connettività più ampie.Prevedibilmente la mossa di FCC
avrà effetti significativi su Internet, i servizi telematici e tutte le
aziende che operano in questo mercato, garantendo ad esempio agli utenti
la possibilità di denunciare gli ISP nel caso in cui venisse loro
fornito un accesso alla rete "ingiusto" e al di sotto degli standard
minimi stabiliti dalla stessa commissione di Capitol Hill, oppure
permettendo alle aziende più interessate all'innovazione tecnologica
come Google di estendere la fornitura di nuovi servizi di connettività
come la banda ultra-larga in fibra ottica.
La riclassificazione
degli ISP viene oggi salutata in Rete come una vittoria su tutta la
linea, una vittoria che tra l'altro non elimina tutti i pericoli che
ancora minacciano la Open Internet e che non chiude, anzi, alimenta la
discussione sui nuovi modelli di business telematici e il ruolo che le
autorità federali americane dovrebbero avere a tale riguardo.
La
vittoria conclamata della net neutrality ha potuto contare su un
attivismo basato su Internet senza precedenti e in questo caso,
diversamente dall'Obamacare, l'intervento diretto del presidente USA
Barack Obama ha giovato all'esposizione pubblica della causa. Non a caso
Obama festeggia la riclassificazione ringraziando i 4 milioni di
persone che hanno scritto alla FCC facendo conoscere il loro parere in
merito.
Diametralmente opposte, come prevedibile, le reazioni dei
due grandi partiti politici americani: i democratici parlano di "enorme
vittoria" e del risultato di un lavoro di anni, mentre i repubblicani
con John McCain dicono che Internet dovrebbe essere gratuita e libera ma
"non regolata dai burocrati federali". E preparano la rivincita al
Congresso, dove hanno la maggioranza in entrambe le camere.
Le
organizzazioni che si battono a favore dei diritti digitali come EFF,
Public Knowledge e ACLU hanno accolto con favore, o persino entusiasmo
la decisione di FCC, le aziende e le rispettive organizzazioni nate
grazie alla Open Internet come Mozilla e The Internet Association sono
altrettanto soddisfatte e Netflix parla esplicitamente di una vittoria
per i consumatori e una sconfitta per gli Internet provider. Le major
hollywoodiane (MPAA), per il momento, non si pronunciano e attendono di
vedere gli effetti concreti della riclassificazione sui contenuti.
La
decisione di FCC è andata ovviamente di traverso ai suddetti provider:
CTIA (The Wireless Association) parla di una decisione "deludente e non
necessaria" nel mettere sullo stesso piano connessioni mobile e fisse;
Consumer Electronics Association (CEA) descrive l'intervento federale
come una direzione sbagliata; l'organizzazione delle aziende del cavo
(NCTA) definisce l'operazione "uno degli interventi più regolatori della
storia" della FCC.
Di delusione per l'enforcement di regole che
risalgono al 1934 parla Comcast, di interventi governativi che fanno
male alla democrazia ciancia AT&T e nell'arte del trolling si
esercita Verizon: il carrier ha rilasciato il proprio comunicato in
codice Morse per sottolineare quanto antiquate siano, a detta della
corporation, le regole che FCC ha voluto imporre su un mercato
ultra-moderno come quello della connettività telematica.
Alfonso Maruccia
p.s.
....
mentre piangono le società del settore che già pensavano, ci si chiede:
e in Italia e nella UE? Bè come sempre ci sono delle differenze fra la
parte civile (Finlandia e Islanda in testa) e quella no: ad esempio nel
nostro paese il governo sta facendo passi da gigante nell'abbandono
proprio della net neutrality di comune accordo con altri paesi......
d'altronde gli usa ci sono arrivati ora ma ci sono arrivati.
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