di Mirko Zago
Roma - Freedom House, associazione indipendente che si batte per la libertà e democrazia nel mondo, con la redazione del report "Freedom on the Net 2017" ha messo in luce le gravi minacce alla democrazia rappresentate da un cattivo uso dei social media. Questi strumenti sono stati negli ultimi mesi sfruttati per tattiche di disinformazione con l'intento di manipolare l'opinione pubblica. Tra gli esempi più lampanti vi è l'implicazione di Facebook nel caso Russiagate. Il social network ha ospitato infatti nel periodo preelettorale contenuti tendenziosi creati e sponsorizzati da falsi utenti con base in Russia nell'intento di convincere a votare per il candidato Trump, screditando la Clinton. Casi di violazione di tutti i tipi (istigazione all'odio, censura, cattivo utilizzo dei dati) si ripercuotono, secondo l'associazione, ormai ininterrottamente da sette anni. E spesso dietro ad essi si nascondono gli stessi Governi.
Ma non c'è solo la Russia sul banco degli imputati. Tra i governi che hanno assoldato opinion leader online per viziare l'opinione pubblica ci sono anche Venezuela, Filippine e Turchia. Le attività su Internet e in particolare sui social media sono in questo caso volte ad ammorbidire i toni dei contestatori, forzare il punto di vista in maniera subdola fino a vera e propria propaganda. Quantificare il numero di persone al soldo dei governi e quali attacchi siano stati sferrati in maniera puntuale sono informazioni difficili da reperire.
Per contrastare la minaccia e garantire la democrazia occorre appellarsi ai governi affinché si comportino onestamente, ma è anche fondamentale che il sistema educativo faccia la sua parte istruendo i cittadini affinché riconoscano le fake news o commenti e contenuti viziati. Dall'altra parte le grandi aziende del tech devono assumersi la responsabilità di riesaminare i loro processi di moderazione e algoritmi al fine di disinnescare situazioni dannose, bloccare account fake e disabilitare i bot impiegati nelle attività di persuasione. Facebook ha già intrapreso impegni in tal senso e ha apportato alcune modifiche alla sua struttura.
... il resto lo trovate su Punto Informatico
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