di | 12 dicembre 2013
L’Agcom ha adottato con voto unanime il regolamento per la tutela del diritto d’autore sul web.
Ma il provvedimento – spiega il garante della comunicazioni - non
riguarda gli utenti e “non incide sulla libertà della rete”.
Severe
le misure contro la pirateria su internet. Nel testo è prevista la
rimozione selettiva dell’”opera digitale” che viola il diritto d’autore
o, in caso di violazione massiva, la disabilitazione di accesso al
sito. Se il sito è ospitato su un server estero, si potrà procedere
anche alla disabilitazione dell’accesso al sito stesso. Salate le
sanzioni in caso di infrazione: da 10mila a 250mila euro di multa. Ma il garante sottolinea che non procederà l’ufficio, ma solo dopo la segnalazione del titolare del diritto.
Il regolamento entrerà in vigore il 31 marzo 2014
e – spiega ancora l’Agcom – “tiene conto delle osservazioni emerse nel
corso di un’ampia consultazione dei soggetti interessati e nell’ambito
di una proficua interlocuzione con la Commissione europea”. L’Agcom –
prosegue la nota – “ha ritenuto proprio dovere contribuire all’azione di
contrasto svolta dai pubblici poteri nei confronti della pirateria
digitale. Il provvedimento assegna pertanto carattere prioritario alla
lotta contro le violazioni massive e non riguarda gli utenti finali, per
cui non incide in alcun modo sulla libertà della rete“.
Il
procedimento – comunica ancora l’Autorità – “è caratterizzato dal
pieno rispetto del principio del contraddittorio. Per avviarlo, è
richiesta la presentazione di un’istanza da parte del titolare del
diritto. Quindi è escluso che i provider siano chiamati a svolgere
un’attività di monitoraggio della rete”. Non solo i provider, ma anche
l’uploader e i gestori della pagina e del sito internet possono far
concludere la procedura attraverso l’adeguamento spontaneo e presentare
contro deduzioni. Gli atti vengono archiviati se il titolare del
diritto si rivolge all’autorità giudiziaria.
L’intervento dell’Agcom “si fonda inoltre sulla convinzione che la lotta alla pirateria non possa limitarsi all’opera di contrasto,
ma debba essere accompagnata da una serie di azioni positive volte a
creare una cultura della legalità nella fruizione dei contenuti. In
questo senso potrà operare l’apposito comitato tecnico, formato da
rappresentanti di tutti gli stakeholder e delle istituzioni interessate,
che avrà il compito di favorire forme di autoregolamentazione
finalizzate all’educazione degli utenti e alla promozione dell’offerta
legale”.
p.s.
solo due parole. Un autorità amministrativa,
dipendente e nominata dall'esecutivo (e di questi tempi e con la
politica che mette le mani dappertutto questo è una vera iattura) prende
il posto del giudice naturale e decide della vita e della morte di un
blog: il tutto in 48-72 ore, tutto qui. La rete fa paura? Evidentemente,
si....
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