lunedì 24 febbraio 2014

Siria, Ucraina, Venezuela... aspetti dello stesso problema: il controllo....

Vi risparmio le considerazioni sul discorso del Renzi perchè non siamo a c'è posta per te e io happy days non lo ho mai visto...... vorrei invece che soffermaste l'attenzione su cosa ci accade intorno.
Quel che rimane delle primavere arabe lo sapete: a parte la Tunisia, il resto è un rientro completo nella normalità:
  1. in Egitto addirittura c'è un governo che si è potuto dimettere senza che si muovesse foglia vista la ripresa del controllo pressochè totale del potere da parte dei veri guardiani ossia i militari, espressione diretta degli usa: Mubarak ormai inattivo il resto del suo potere è rimasto com'era e dov'era e, messi fuori gioco i fratelli muslmani, hanno ripreso, a furor di popolo o quasi, un certo controllo sul paese...
  2. in Siria, dove a far la parte del leone sono quelli della cosiddetta rete di Al Qaeda (ammesso che siano attendibili le informazioni che arrivano qui in occidente e quello che si reperisce sui social), sembra che il problema di base sia la necessità di rompere l'asse con l'iran che può creare problemi non solo a Israele ma anche agli interessi occidentali, leggi compagnie petrolifere, in quell'area.... evidentemente aver preso il controllo dell'iraq, dove abbiamo portato la democrazia, non basta.... ci voleva anche la Siria. Ma lì sembra difficile poter bombardare senza colpo ferire.. ferire soprattutto la Russia che è ancora molto influente in quell'area.
  3. in Afghanista, paese dove, anche, abbiamo riportato la democrazia il realismo e il pragmatismo hanno fatto capire agli americani che si dovranno fare i conti con i talebani... che abbiano imparato che gli afghani, ritenuti gli ultimi discendenti dei guerrieri di Alessandro il macedone, si fanno affittare ma non conquistare e e che nemmeno gli inglesi li hanno domati, forse molto presto vedremo una real politik ante 11/9 con contatti segreti con loro, i veri padroni del paese.... nessuno ha interesse a che gli oleodotti costruitivi dallla unocal vengano chiusi vista l'importanza che essi rivestono se funzionano e non se stanno fermi.
... finora, però, abbiamo fatto un rapido excursus su paesi a regime "moderato" e sicuramente non democratici... ora invece veniamo a due realtà un tantino diverse  ma che hanno in cumne con gli altri due cose: la geo-politica occidentale e la necessità di guardare a est e ai paesi forti di quell area, Cina, Russia; paesi potenzialmente rivali dell'occidente non solo per le risorse ma pure dal punto di vista dell'egemonia nel processo di globalizzazione.. in questo ultimo caso diretti concorrenti e da cui anche gli dipendono per certi aspetti.
  1. Ucraina: ho letto da qualche parte che in quel paese è ritornata la democrazia. Emerita balla; c'era già prima perchè Yanucovich è stato eletto, con brogli o meno è un altro discorso perchè anche i suoi predecessori furono accusati della stessa cosa e non si sono dimostrati da meno in fatto di corruzione e clietnelismo.... la stessa Tymoshenko è sospettata di aver "mangiato" nel piatto; se per Yanucovich vale l'accusa di essere un satrapo essa vale per gli altri la vera differenza è che quest'ultimo è latore della parte russofona, e quindi della russia, la tymoshenko è portatrice di interessi della parte europea, anche nostra, degli ucraini..... inconciliabilità secolari cui si aggiungono le preoccupazioni euro.americane di a) fermare l'influenza iranica nella zona; b) impedire alla russia di accrescere la presenza nella zona ricreando paesi cuscinetto; c) le risorse energetiche.. lì ci passa uo degli oleodotti più importanti est-ovest. Un altro aspetto è come i "democratici" hanno vinto: la destra si è sobbarcata l'onere della parte militare della rivolta.. con armi e soldi europei. Non è un caso che in un forum di discussione aperto per l'occasione alla mia domanda "a quando l'intervento della nato in Ucraina" ci sia stato il gelo totale...... con la successiva risposta "non siamo in guerra" che in termini politici significa l'esatto suo opposto.
  2. Venezuela. Anche qui si poneva un problema: il contrasto fra la Dottirna Monroe americana, che piaccia o meno Obama è sempre un americano della élite, che considera il Venenzuela il giardino di casa.. e il petrolio di quel paese come proprio; vallo a spiegare ai venezuelani che democraticamente hanno eletto Maduro; e non mi meraviglierebbe scoprire fra qualche anno che la dipartita di Chavez sia stata agevolata... il polonio non ce l'hanno solo i russi, mi risulta. Qui ce la raccontano in un modo ma temo che la realtà lì sia un tantino diversa: la destra filo-americana, perdente, ha rovesciato il tavolo e dato mano alle armi provocando scontri, morti e feriti naturalmente...... rovesciando l'esito delle elezioni e gli sforzi fatti per essere autonomi dagli yankee anche qui distintisi per "rispetto dei diritti altrui".. storia nota.
Ora, a mio parere, il punto è esattamente questo: possiamo fidarci dei media che ce la contano in un modo mentre in rete sembra tutto essere un tantino diverso? Un conto è mostrare qualche decina di ucraini  e venezuelani che protestano sotto le ambasciate nel nostro paese un altro i giornali dei paesi interessati che ce la raccontano un tantino diversamente..... e come non fare un parallelo fra tutti questi paesi, oggetto dei portatori di pace e democrazia, e la Grecia, ad esempio? E realmente così che doveva e deve andare o c'è un volontà di dominio e di uniformizzazione a canoni unici da parte di chi comprende che spesso valori quali storia di un paese, tradizioni locali, ecc. sono un ostacolo per i propri profitti? Detta con il CEO di Goldman-Sachs: si devono adeguare le costituzioni ai mercati e non viceversa, tutto dire..... lui parlava degli europei ma possiamo tranquillamente allargare l'interpretazione a tutti punti di crisi perchè l'economia deve girare e per farlo ha necessità di "stabilità" per poter essere viva.... non è un caso che le grandi manifatture e l'industria pesante si siano localizzate in Cina, India e Korea del sud, no (per poterlo fare era necessario chiudere tutte le altre.... sennò la cncorrenza faceva salire i costi e i profitti sarebebro scesi)? Come non è un caso che i paesi si stanno riarmando e che sta aumentando l'aggressività degli stessi verso coloro che vi si oppongono, sia dentro gli stessi che fuori...... c'è da chiedersi perchè o ci basta sperare che il "quando" esploderà la prossima guerra sia locale, si spera, o mondiale?

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