mercoledì 26 giugno 2013

quando il rimedio, proposto, è peggiore del problema....

ho letto sul Fatto Quotidiano del 26/6/2013, pagina 14, la recensione di Cannavò di questo saggio ... e mi ha fatto uno strano effetto, di straniamento: vi spiego perché, se volete, naturalmente.
Al mondo ci sono tre sistemi connessi e integrati fortemente fra loro: il liberismo socialista cinese; il turbocapitalismo liberista occidentale e ... il capitalismo di "transizione" dei Brics, in particolare del Brasile che è preso a modello dagli autori del saggio e la tesi del saggio è che "per capire dove e come siamo finiti si devono guardare i tre paesi modello di cui sopra, in particolare il Brasile perchè a detta loro è .. il futuro o meglio il suo modello salverà l'economia del futuro: da essa partono per dimostrarla con dati e successi ottenuti, soprattutto sotto Lula, da questo paese sudamericano. In linea teorica, guardando solo alle statistiche e all'econometria liberista, hanno ragione: povertà diminuita; crescita quasi a doppia cifra; ricchezze naturali da sfruttare a mani basse; occupazione in crescita; ecc. ecc.... rispetto a noi un paradiso; ma lo è davvero? E allora come mai è esplosa la rivolta contro le grandi opere "sportive" e come mai, allora, la gente, a centinaia di migliaia, accusa la Presidenta di non fare proprio quelle cose per cui questo paese viene portato ad esempio?
Quindi dov'è la verità? Probabilmente, come sempre nella società odierna, non c'è una verità ma tante: c'è quella ufficiale dei dati che fa di questo paese una vera potenza economica del presente e soprattutto del futuro; c'è la verità delle accuse che i dimostranti fanno al governo che, nelle stesse materie, imputano allo stesso proprio quella "disattenzione" ai temi sociali tanto decantati; c'è la verità, infine ma non ultima, dei video e delle news che fanno di questo paese non solo uno dei più violenti al mondo ma anche di essere .... come l'italia ossia che interi pezzi del proprio territorio sono controllati da bande criminali organizzatissime e profondamente radicate nel territorio e lo Stato se vuole entrarvi deve letteralmente combattere metro quadrato per metro quadrato ...... insomma la povertà c'è eccome e, pur se ridotta, è ancora un tratto distintivo della società .... di questa società portataci a modello del futuro, il Brasile.
Allora come mai dedicare un saggio ad un paese dai così forti contrasti e portarcelo ad esempio? E' vero che siamo nei guai, non proprio per completa colpa nostra, e che siamo ai margini di un colossale default che sarà il prodromo, o la conseguenza prima, della tempesta perfetta che si sta preparando nell'economia del pianeta e che farà impallidire quelle che le hanno precedute (se ricordate ne parla in un post precedente citando un articolo di Loretta Napoleoni)... e, dicevo, è vero che così inguaiati va bene tutto: ma perchè portarci un modello che sta rivelando pecche come le nostre se non peggiori? Siamo così a corto di idee o cosa?
Il vero punto é sempre lo stesso: finchè continueremo a raginare in termini di sistema, questo sistema (basato sul debito  e sulla riserva frazionaria) non ne usciremo perchè a fronte degli interessi enormi di una infima minoranza c'è la gran massa che ne paga lo scotto con gli interessi: il tutto condito da un ceto politico connivente con l'infima minoranza che a tutto pensa tranne che a fare gli interessi della maggioranza.
Non sto a dirvi che Karletto M. aveva ragione: perchè l'aveva quando sosteneva che il saggio di profitto tendendo allo zero costringeva i capitalisti a ridurre i costi, in primis quello del lavoro aggiungo io, per raggiungere gli obiettivi che si sono prefissati, ossia fare soldi...
...e non sto nemmeno a dirvi che Keynes aveva ragione quando sosteneva che in tempi di crisi lo Stato doveva pompare soldi nell'economia, non alle banche ma proprio nell'economia, anche assumendo direttamente personale ed aziende in crisi per risollevare il mercato e farlo tornare a crescere ...
nemmeno voglio citare Schumpeter o Krugman, è inutile, siamo italiani no?
 non sto a dirvelo, ma.... é così
L'unica vera strada è: ragionare fuori da questo sistema, uscirne, anche traumaticamente, ma uscirne e al più presto, altrimenti altro che Brasile... rischiamo di ritrovarci con qualche eurocrate, eil suo servo nostrano, che dice anche come, perchè e quando dobbiamo andare in bagno.... e quanta carta usare

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