- Marianna Madia ha espresso in chiaro, senza mezzi termini, qual'è a suo dire la situazione sulle cose interne del PD, almeno dal suo punto di vista... sul "fatto" trovate l'articolo che la riguarda;
- a Roma De Vito, su input del neo sindaco Marino di dargli un nome fatto dai pentastellati da mettere in giunta con un assessorato non secondario, indice un referendum fra gli iscritti (cosa corretta) ma ..... Grillo, lo anota sempre il "fatto" entra a gamba tesa e blocca la cosa nonostante gli iscritti chiamati a dire la propria abbiano dato il proprio assenso alla cosa ... di conseguenza i pavidi ed eroici eletti cosa fanno? Piegano la testa....
nel primo caso, a parte facce storte, nessuno se l'è sentita di contraddirla apertamente, difatti dandogli ragione; nel secondo la legge del capo impone uno stop in nome di una purezza, di che cosa ancora non si è capito, e di una sindrome di autoaccerchiamento di fronte alla quale mentre gli iscritti, i veri depositari, danno il via libera e gli eletti chinano il capo e si tirano indietro (la sicilia rimane un eccezione).
Perché?
Secondo me il problema di fondo delle due cose è lo stesso: l'ipocrisia e il gregariume tutto italiota di accodarsi al fiume senza resistere e con la sola idea di approdare, in qualunque modo, alla più vicina riva senza troppi danni....... fin dalla caduta dell'impero romano è stata questa la caratteristica principale del carattere italiota che ne ha fatto una colonia dei nascenti stati nazionali del vecchio mondo a fronte di potenzialità proprie che ne potevano fare una punta di diamante dello stesso vecchio mondo. Ci sono delle eccezioni come quella della madia (o anche come il sottoscritto detto senza falsa modestia), ma sono rare ... delle vere mosche bianche e destinate a perdersi come voci nel deserto del conformismo indotto o meno: che peccato... un altra occasione persa e altri voti, anche potenziali, che andranno a ingrossare le file dell'astensionismo
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