Fu rifkin nel saggio Ecocidio a mettere per iscritto, ma altri prima
ne vavano parlato prima praticamente inascoltati, un dato che da l'idea
del disastro: 2 litri di petrolio per 1 kg di carne..... se tutti i
cereali che sono prodotti in sei mesi per nutrire le vacche che noi ci
mangiamo fosse messo sul mercato l'intera popolazione africana avrebbe
nutrimento per un anno, pensateci bene un anno! Cifre da genocidio se le
mettiamo sul piatto della bilancia dove da un lato c'è la povertà e
dall'altro la produzione di cibo per creare altro cibo, per noi.
Tutto
ciò ha un costo e una conseguenza: la distruzione dell'ambiente e il
cambiamento climatico; siamo l'unica specie non integrata nell'ambiente
che la circonda e anche l'unica che lo modifica non a proprio vantaggio.
Se aggiungiamo che una aprte della popolazione piccola, circa lo 0,8%, è
riuscita a imporre un modello che mette il denaro al centro di tutta
l'economia; denaro come fine e non come strumento.
E come dicevo ha una conseguenza.... A questo liink c'è il report annuale del ICCP
per il 2013 ossia del massimo organo mondiale sul clima.. purtroppo è
in inglese e sono oltre duemila pagine; capisco che sono due cose che
possono rappresentare un ostacolo ma.... è necessario: dobbiamo capire
che siamo nei guai e che anche se cambiassimo strada ora molto
probabilmente è già tardi e avremmo un prezzo da pagare enorme non solo
in termini di benessere ma anche numericamente.... in pratica si
conferma che potremmo estinguerci o andarci molto vicino come specie:
soprattutto una cosa certa è che la parte "avanzata" del pianeta
(Occidente, Cina, Giappone, per fare alcuni esempi) è quella che
pagherebbe lo scotto maggiore dello squilibrio perchè se è vero che
economicamente, e militarmente, forte è soprattutto vero che la sua
forza ha i piedi d'argilla, debolissimi, e che la sua caduta no può che
essere catastrofica mentre i popoli meno avanzati, in base al modello
economico, sono quelli che potrebbero risentirne meno: questo nel medio
periodo; nel lungo invece.. bè l'ho già detto, addio genere umano come
specie dominante a meno di non rinnegare duecento anni di tecnologia
distruttiva del pianeta... o meglio del suo uso perverso ed estremo e,
quando manca, della depredazione delle nazioni più povere e delle loro
enormi ricchezze che mantengono, per ora, il gigante ma ne sono anche il
punto debole: ora chiamiamo terroristi coloro che difendono il proprio
diritto a sopravvivere e ad essere felici; ma se un giorno i ruoli
s'invertissero? A voi la risposta.....
Esagero
e sono catastrofista? forse; magari sono anche un pò populista? Si; e
forse anche gufatore professionale? non lo so.... ma se leggete
l'originale e tenete ben presente che l'ultima riunione dei governi
sull'ambiente è finita con un nulla di fatto .. capirete che non può non
dirlo e non postarlo: mi è costato scrivere il post e so che in tanti
non VOGLIONO SAPERE perchè TANTO NON CI POSSONO FARE NULLA": se solo
sapessero che non è vero e che basterebbe semplicemente riscoprire quel
legame per stare meglio tutti mi pare quasi ovvio e, appunto, populista
solo dirlo.... so che spirano venti di guerra mondiale: le nazioni si
stanno riarmando perchè le élite che governano sentono il pericolo che
corrono ma mi spiacerebbe vedere realizzato l'aforisma di Einstein: non so come sarà combattuta la terza guerra mondiale, ma so come sarà la quarta... con la clava.
Alcuni dati presi dal sito indicato alla fine del post, senza miei commenti (non serve):
Fra le tanti conclusioni del Quinto Rapporto, Climalteranti propone i seguenti 10 punti.
1) IL RISCALDAMENTO GLOBALE È INEQUIVOCABILE
“Gli
ultimi tre decenni sono stati i più caldi dal 1850, quando sono
iniziate le misure termometriche a livello globale. L’ultimo decennio è
stato il più caldo”.
“…il periodo 1983–2012 “probabilmente” è il trentennio più caldo degli ultimi 1400 anni (“confidenza media”).”
“Le
tendenze su periodi brevi come gli ultimi 15 anni (1998-2012) sono
statisticamente non significative. Il tasso di riscaldamento in questi
anni (1998−2012) è 0.05°C/decennio, ed è minore di quello del periodo
1951−2012 che mostra un riscaldamento di 0.12°C/decennio . Le tendenze
per dei periodi brevi (15 anni) dipendono molto da quando iniziano: ad
esempio le tendenze per periodi di 15 anni partendo da 1995, 1996 e
1997 danno le seguenti stime: 0,13°C/decennio per 1995 – 2009,
0,14°C/decennio per 1996 – 2010, 0,07°C/decennio per 1997 – 2011.”
“E’ “virtualmente certo” che l’oceano superficiale (0–700 m) si è riscaldato durante gli ultimi decenni del 1971-2010.”
2) EVENTI ESTREMI PIU’ FREQUENTI
“Dal 1950 sono stati osservati cambiamenti negli eventi estremi meteorologici e climatici:
-
a livello globale “molto probabilmente” il numero di giorni e notti
fredde è diminuito e il numero di giorni e notte calde è aumentato;
-
in alcune aree del pianeta la frequenza di ondate di calore
“probabilmente” è aumentata in vaste aree dell’Europa, Asia e Australia;
- ci sono “probabilmente” più terre emerse con un
aumento del numero di eventi di intensa precipitazione che con una
diminuzione del loro numero.
-in Europa e Nord America la frequenza o l’intensità di precipitazioni intense (o estreme) è “probabilmente” aumentata.”
3) LA FUSIONE DEI GHIACCI STA ACCELERANDO
“Le
calotte glaciali in Groenlandia e Antartide hanno perso massa negli
ultimi due decenni. I ghiacciai si sono ridotti quasi in tutto il
pianeta e la diminuzione stagionale estiva della banchisa artica sta
aumentando.
La calotta glaciale in Groenlandia ha perso
massa in maniera più veloce negli ultimi anni: “molto probabilmente“ il
tasso medio di diminuzione è aumentato da 34 Gt/anno nel 1992-2001 a
215 Gt/anno nel 2002-2011.”
4) L’AUMENTO DEL LIVELLO DEL MARE STA ACCELERANDO
“È “virtualmente certo” che il tasso di innalzamento del livello globale medio marino ha accelerato negli ultimi due secoli.
E’
“molto probabile” che il tasso medio di innalzamento del livello
globale medio marino è stato di 1.7mm/anno nel periodo 1901-2010 e di
3.2mm/anno nel periodo 1993-2010”.
5) È CAUSATO DALLE ATTIVITA’ UMANE
“E’ “estremamente probabile” (al
95-100%) che più della metà dell’aumento osservato della temperatura
superficiale dal 1951 al 2010 è stato provocato dall’effetto
antropogenico sul clima (emissioni di gas-serra, aerosol e cambi di uso
del suolo). Questo ha provocato il riscaldamento degli oceani, la
fusione dei ghiacci e la riduzione della copertura nevosa,
l’innalzamento del livello medio globale marino e ha modificato alcuni
estremi climatici nella seconda metà del XX secolo (“confidenza alta”)”.
Le
emissioni continue di gas ad effetto serra causeranno un ulteriore
riscaldamento e cambiamenti in tutte le componenti del sistema
climatico. Limitare il cambiamento climatico richiederà una sostanziale
riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.
Le
proiezioni per i prossimi decenni mostrano una entità dei cambiamenti
notevolmente influenzata dalla scelta di scenario di emissioni.
6) LE MODIFICHE AL CLIMA GLOBALE DURERANNO PER SECOLI
“Le
emissioni di gas serra che continuano a crescere provocheranno
ulteriore riscaldamento nel sistema climatico. Il riscaldamento causerà
cambiamenti nella temperatura dell’aria, degli oceani, nel ciclo
dell’acqua, nel livello dei mari, nella criosfera, in alcuni eventi
estremi e nella acidificazione oceanica. Molti di questi cambiamenti
persisteranno per molti secoli”.
7) DA 2 A 4 GRADI DI AUMENTO DELLE TEMPERATURE GLOBALI A FINE SECOLO
Il quinto rapporto propone 4 scenari
di aumento delle temperatura media globali alla superficie alla fine di
questo secolo (media 2081–2100). Lo scenario RCP2.6 prevede riduzioni
pesantissime delle emissioni entro pochi decenni, mentre lo scenario
RCP8.5 (simile al vecchio scenario A2) è uno scenario estremo che non
prevede riduzioni. Gli scenari RCP4.5 e RCP 6.0 sono scenari intermedi.
Gli aumenti di temperature rispetto al periodo 1986–2005 saranno probabilmente nei seguenti range;
RCP2.6: 0.3°C-1.7°C ; RCP4.5: 1.1°C-2.6°C; RCP6.0: 1.4°C-3.1°C ; RCP8.5: 2.6°C-4.8°C.
Da
notare che il periodo 1986–2005 a cui fanno riferimento questi numeri
era già più caldo (circa 0.6 °C) rispetto al periodo preindustriale,
per cui gli aumenti previsti delle temperature, rispetto ai periodi
preindustriali, sono:
RCP2.6: 1°C–2.3°C ; RCP4.5: 1.7°C-3.3°C; RCP6.0: 2°C-3.7°C ; RCP8.5: 3.2°C-5.4°C.
E
‘praticamente certo che ci saranno più frequenti estremi di
temperatura (caldi e freddi) sulla maggior parte delle aree di terra e
su scale temporali giornaliere e stagionali, all’aumentare delle
temperature medie globali
E ‘molto probabile che le onde di calore si verificheranno con una frequenza più alta e una durata maggiore
8 ) DA 50 A 80 CM DI AUMENTO DEL LIVELLO DEL MARE A FINE SECOLO
Il
livello globale medio marino continuerà a crescere durante il XXI
secolo e queste proiezioni sono considerate più adeguate dalla comunità
scientifica rispetto a quelle presentate nell’AR4 perché riproducono
meglio le osservazioni e includono la dinamica rapida di fusione delle
calotte glaciali (ice-sheet rapid dynamical changes). L’innalzamento
del livello medio globale marino per il 2100, rispetto al livello medio
1986-2005, sarà “probabilmente” nel range di:
RCP2.6: 0.26 – 0.55 m ; RCP4.5: 0.32 – 0.63 m ; RCP6.0: 0.33 – 0.63 m; RCP8.5: 0.45 – 0.82 m
Questo
innalzamento si aggiunge a quello di 15 cm già registrato nel periodo
1986-2005, per cui l’innalzamento complessivo a fine secolo è previsto
in
RCP2.6: 0.41 – 0.69 m ; RCP4.5: 0.47 – 0.78 m ; RCP6.0: 0.48 – 0.78 m; RCP8.5: 0.60 – 0.97 m
9) I GHIACCI CONTINUERANNO A FONDERE
L’estensione
annuale dei ghiacci artici sarà soggetta a diminuzione nel corso del
secolo secondo tutti gli scenari, e solo secondo gli scenari più
estremi (RCP 8.5) sarà possibile una situazione di completo fusione
stagionale del ghiaccio Artico a fine estate entro la metà del secolo.
Entro
la fine del secolo, è verosimilmente da attendere una forte
diminuzione delle coperture glaciali a scala globale (-15% fino a
-55%), escluso l’Antartide.
Vi è una ragionevole certezza
che la copertura nivale stagionale nell’emisfero nord decresca
sensibilmente (da -7% fino a -25%) entro fine secolo.
E’
assai probabile che le aree soggette a permafrost superficiale (fino a
3.5 m di profondità) presenti alle latitudini intermedie ed elevate si
ridurranno (da -37 % fino a -81%) con l’aumento delle temperature
atteso.
10) PRECIPITAZIONI PIU’ INTENSE
Nell’arco
del secolo il cambiamento climatico influenzerà in maniera crescente
il ciclo dell’acqua a scala globale, sebbene con alcune differenze a
scala regionale
Le zone equatoriali ed alle alte
latitudini vedranno probabilmente una crescita delle precipitazioni,
con intensificarsi dei fenomeni estremi e susseguenti piene, mentre le
zone tropicali aride andranno verosimilmente incontro a precipitazioni
sempre minori.
Le aree soggette a precipitazioni di
matrice monsonica verosimilmente incrementeranno e si verificherà un
allungamento della stagione monsonica, con eventi intensi più
frequenti.
Testo di Sergio Castellari, Stefano
Caserini, Daniele Bocchiola e Carlo Cacciamani. La second aparte del
post è presa da questo sito"climalteranti.it"
Buon week end.... godetevelo
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