di | 24 novembre 2013
dal Fatto quotidiano
L’ostentazione
della ricchezza è lo sport preferito dalla classe dei super-ricchi e
privilegiati del villaggio globale, quella piccolissima percentuale
della popolazione mondiale che vede la sua posizione di vantaggio
rispetto a quella di tutti gli altri legittimata dal vecchio idolo: il denaro.
Giambattista Vico
non si meraviglierebbe di questo fenomeno, tutto è già successo nel
passato, fa parte della ruota della storia; quello che però Vico non
poteva prevedere è l’acuirsi delle diseguaglianze
nelle moderne democrazie a seguito della schizofrenia del sistema
politico sociale definito democrazia. Schizofrenia perché la democrazia
dovrebbe essere il governo della maggioranza ed invece è degenerata
nella gestione della cosa pubblica e della vita delle masse da parte
delle élite, ma nessuno si ribella né viene punito per le ingiustizie
commesse o perpetuate.
L’ultimo esempio di questo disturbo mentale
ci arriva dalla Gran Bretagna e dagli Stati Uniti, baluardi del potere
del Parlamento, il primo, e della democrazia, il secondo. Il 30
ottobre la JpMorgan, ai tempi ancora sotto inchiesta per aver frodato milioni di onesti risparmiatori americani con i mutui subprime, ha organizzato un evento memorabile a Buckingham Palace, avete letto bene, Buckingham Palace, meglio noto come la residenza della Regina d’Inghilterra.
Alla cena hanno partecipato 100 rappresentanti del mondo degli affari e della politica mondiale. C’era Tony Blair, che presiede il Consiglio dei consulenti della JpMorgan (il cui governo ha fabbricato prove false per giustificare l’invasione dell’Iraq), Ratan Tata, l’industriale indiano che ha acquistato grossi pacchetti immobiliari a Londra
e così via. I fortunati invitati si sono goduti uno spettacolo privato
organizzato dalla Royal Philarmonica Orchestra e dal Royal Ballet,
proprio come ai tempi di Enrico VIII, musica, balletti, cibi prelibati e
vini d’annata. La Regina non era presente, ma a fare gli onori di
casa c’era suo figlio Prince Andrew. Nessuno sa quanto ha pagato la
JpMorgan, né a chi ha pagato, ma sicuramente non è si è trattato di un
evento di beneficenza.
Poche settimane dopo la JpMorgan patteggiava con il governo e le autorità monetarie americane la questione dei mutui subprime
ed accettava di pagare subito 4 miliardi di dollari (su un totale di
circa 13 miliardi) agli sfortunati mortali rimasti impigliati nel suo
grande imbroglio immobiliare.
Dei 4 miliardi di dollari, circa 1,5
andrà a pagare la differenza tra il valore attuale e quello passato
delle abitazioni mutuate; 500 milioni andranno a ristrutturare i
pagamenti mensili, e cioè li ridurranno. Gli altri 2 miliardi di dollari
serviranno a compensare chi vive nelle aree più colpite dalla bolla
immobiliare ed a demolire le case abbandonate. I
poveretti che le hanno lasciate perché non potevano più pagarle
rimarranno a bocca asciutta. Ma lo scopo della ristrutturazione non è
aiutare i mutuatati ma le banche che hanno in portafoglio beni tossici.
La JpMorgan, infatti, pagherà queste ultime.
La settimana prossima si saprà come verranno allocati i rimanenti 9 miliardi di dollari
e per questo gigante della finanza mondiale la tragedia dei mutui
spazzatura si chiuderà definitivamente ad un prezzo accettabile. Nessuno finirà in carcere
per aver distrutto famiglie intere o per aver causato una crisi epocale
di cui ancora oggi ne soffriamo le conseguenze, i signori dell’alta
finanza sono come i politici, al disopra della legge, una caratteristica
delle oligarchie e dei regimi assolutistici ed oscurantisti di un
passato che la democrazia dovrebbe aver definitivamente cancellato. Ma
non è così ed il fatto che la JpMorgan sia benvenuta dietro pagamento nelle sale della monarchia britannica ce lo conferma.
La
logica è semplice: nel villaggio globale dove si adora l’idolo denaro
la democrazia è uno strumento di potere nelle mani di chi lo possiede,
con il denaro si compra tutto: dall’ospitalità della monarchia fino al
silenzio dei senza tetto.
Come si esce da questo pantano?
Certamente non con la guerra tra i poveri, di tutti i tipi, inclusa
quella tra economisti veri e falsi, ma con la consapevolezza e
l’esempio. Battaglie contro un nemico infinitamente più potente non si
vincono con le armi né con le rivoluzioni e tantomeno con i trattati
d’economia, ma con la superiorità etica e morale.
Gandhi, in fondo, ha preso esempio da San Francesco, oggi il villaggio
globale un nuovo Francesco ce l’ha e sembra proprio intenzionato ad
emulare le gesta di chi lo ha preceduto nella difesa dei diritti della
collettività. Ma come tutti i grandi della storia ha bisogno del nostro
aiuto.
p.s.
aggiungo solo che il livello di complessità di
un sistema del genere è grande e, come dice nell'articolo, potente
davvero: ma è un gigante con i piedi d'argilla, debolissimi che può
prosperare solo perchè i "comuni" sono (come sosteneva Lippman,
consigliere della moglie di Roosvelt): "passivi", deboli, divisi,
impauriti nel perdere quel poco che gli lasciano e, soprattutto,
convinti di far bene perchè "quel" potere potente non è facilmente
identificabile o meglio è impersonale e lontano...... anche se si sa che
politici e sindacalisti sono elettivi chi li regge davvero non sono i
cittadini ma una rete interconnessa e fitta che va da chi controlla i
media alle istituzioni finanziarie; dai mercati ai grandi interessi
delle aziende multinazionali.. un moloch che spinge per le proprie
caratteristiche impersonali la gente a sentirsi frustrata da un lato e
passiva e impaurita dall'altra persa nel giogo poliotico mediatico che
gli promette un improbabile mondo semi perfetto e, nel classico gioco
delle tre carte, nello stesso momento gli leva l'orizzonte anzi gli
orizzonti...... e nel caso dovessero sbucar fuori movimenti sociali o si
fanno assorbire, leggi lega, o s'innesca un gioco al massacro nel quale
il primo obiettivo è gettar discredito (in questo aiutati dalle
titaniche cazzate, detto da Andrea Scanzi a proposito di alcune uscite
del M5S) l'altro e disarcionare le fila di cittadini e iscritti dalle
loro certezze mentre nel frattempo la politica tradizionale fa quadrato
(mentre continua al proprio interno a farsi le guerricciole per le
briciole) e li isola con tanti saluti all'interesse generale e al bene
comune
dice nulla quanto sopra? O meglio: ricorda nulla?
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