presentazione dell’assessore alla sanità della Regione Lombardia Gallera presso il palazzo della Regione, dei “vantaggi del nuovo percorso di cura per il paziente cronico”. I punti positivi sono elencati nel libretto di presentazione:
1. Più qualità della vita;
2. Più personalizzazione delle cure;
3. Più accompagnamento.
Io sono rimasto basito dalle parole dell’assessore che ha reso positivo qualcosa che, a mio avviso, di positivo ha poco. Intanto non ha ricordato che una delle “menti” della ennesima riforma sanitaria, Fabio Rizzi, è stato arrestato e l’ex assessore Mantovani è nuovamente indagato per appalti in sanità. Diciamo una riforma che proprio non ha garanti iniziali affidabili.
Ma
poniamo che possa passare anche attraverso le imminenti elezioni
regionali lombarde, ha effettivamente quei punti positivi citati?
Intanto i numeri. A Milano solo il 30% dei medici di base, che prendono per ogni paziente 32 euro l’anno circa per “prendersi cura” del paziente, ha accettato di prenderne altri 35-45 l’anno
(a seconda della gravità della cronicità) per far da “badante” e da
“segretario particolare”. Quindi vuol dire che fino a ora questi
pazienti cronici non sono stati curati con cure personalizzate come
indica l’assessore Gallera? Mi vorrebbe dire che un diabetico ed un
iperteso ha assunto da quando c’è il sistema sanitario nazionale terapie non idonee?
Altra
cosa è pagare un “gestore” che faccia quel che la tecnologia e il
paziente stesso potrebbe fare con una spesa molto inferiore per la
comunità (3 milioni di pazienti cronici in Lombardia per una media di 40 euro fanno la bellezza di 120 milioni di euro l’anno).
Senza
contare che, restando a Milano, il 70% dei cronici saranno gestiti da
strutture sanitarie che potranno molto probabilmente essere private
accreditate e che aumenteranno i loro introiti in esami “utili” al
percorso: senza controlli appropriati credo che questo sicuramente
avverrà. Credo invece che i vantaggi si possano avere solo istituendo dei presidi di medici di zona presso ospedali o cliniche accreditate che possano fare da filtro iniziale, per ridurre gli accessi inutili ai pronto soccorso, e di accompagnamento per le cronicità.
Medici
del territorio già pagati per quel che svolgono (32 euro circa per un
massimale di 1500 cittadini fanno 48.000 euro all’anno) che coprono i turni ospedalieri di presidio 24h24 utili anche per il loro aggiornamento e confronto con i colleghi. Poche ore in più di lavoro, più a contatto con la salute vera e meno con la burocrazia, per una nuova sanità meno dispendiosa e più partecipe.
Buon weekend
Ho partecipato, sabato 18 novembre, alla
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