giovedì 3 febbraio 2011

Ma quale federalismo?

La notizia, peraltro attesa, é arrivata: il federalismo in salsa leghista non é passato. La bicameralina in pari e patta nei fatti l'ha affossato. Ma era veramente federalismo? Qualcuno in questo paese sa cosa sia il federalismo? E perché si parla di federalismo fiscale e non di vero e proprio federalismo? Andiamo con ordine sennò si fa più casino della Lega. S'intende per federalismo: "un'organizzazione di Stati o di altri enti territoriali (es. Regioni) che si associano per conferire ad un'organizzazione sovranazionale (lo Stato federale) delle competenze e quindi dei poteri, con la conseguente rinuncia alla propria sovranità nazionale", chiaro (tratto da wikipedia)? E' un processo dal basso dove Stati o enti territoriali SOVRANI preesistenti si autolimitano per dare sovranità e potere a un entità sovranordinata liberamente scelta; invece quello leghista é dall'alto ossia "un fenomeno inverso al federalismo in senso stretto, .... nel caso italiano, di enti che appartengono ad uno Stato unitario, dal quale si vogliono acquisire competenze (es. le Regioni italiane che toglierebbero allo Stato italiano le competenze, per esempio, in materia di istruzione)" in pratica lo Stato viene derubato di competenze proprie da enti locali territoriali (sempre tratto da wikipedia). L'Italia, invece é uno Stato unitario regionale dove agli enti locali viene riconosciuta una limitata autonomia in materie (sia concorrente che esclusiva) preordinate dalla Costituzione, quindi tutt'altro. Quello che invece la Lega voleva fare é un altra cosa: é Devoluzione, ossia "Il processo di riduzione delle competenze di uno Stato e la loro contemporanea attribuzione alle Regioni e agli enti locali si chiama devoluzione, che è un termine che solo recentemente viene utilizzato" e ancora " ... devoluzione o decentramento sono sinonimi e indicano il trasferimento delle competenze e dei poteri dalla sede del governo centrale verso le sedi dei governi locali o periferici" quindi possiamo dire che la Lega non voleva il federalismo ma semplicmente un dencentramento accentuato che nel diritto costituzionale viene definito "devoluzione" però ciò non significa che quanto devoluto sia definitivamente dato agli enti locali ma semplicemente "dati" menrte rimangono, formalmente, al potere centrale: tutto qui. Cari elettori vi vendevano per federalismo un decentramento e basta; sepperò aggiungiamo tutta la propaganda annessa e connessa che la Lega ha fatto in questi anni si comprende che la gente credeva che fosse amore e invece era un calesse.......... per quanto riguarda il cosiddetto federalismo fiscale intendiamo : "lo studio di come le competenze (spese) e gli strumenti fiscali (entrate) sono assegnate tra i diversi livelli (in verticale) dell'amministrazione ... e studia, inoltre, il sistema di trasferimenti o sovvenzioni con cui un governo centrale condivide le entrate fiscali con i livelli inferiori" (da noi chi ha relamente una vera e propria legislazione fiscalmente federale sono la Regioni a Statuto autonomo e anch'esse in misura diversa fra loro stesse) quindi nel caso italiano anche qui non possiamo parlare di federalismo fiscale in senso stretto ma di forte decentramento che é tutt'altra cosa. Ma allora che cosa ci stanno vendendo? Una cosa diversa: si vuole solo fare in modo che non ci sia travaso di soldi fra Regioni e fra esse e lo Stato; in pratica gettare il seme di una, si spera che sia solo un ipotesi, secessione sottotraccia che é cosa ben diversa. Non sto qui a dire che le regioni del sud se lo meritano perché non sanno governarsi ecc. ecc. perché oltreché retorico non é nemmeno vero (di casi di malgoverno ce ne sono ovunque nel paese e le cronache di questi mesi ne sono una prova ..... per non parlare, questa si che é un invasione, dell'espansione delle mafie nel centro e nel nord incontrastata e nascosta dai media e dai partiti); qui il problema é semplice: si vuole semplicemente mettere su un "qualcosa" per segnare il peso di un partito e questo qualcosa non ha che poco o nulla a che vedere con i principi veri del federalismo che per essere attuati non basta una semplice votazione a colpi di maggioranza ma ci vuole una condivisione generale e, possibilmente, un referendum degli interessati che l'approvi. Non potendo fare un vero federalismo (come e con chi? Credevate realmente che lo volessero?) e non volendo una vera secessione (non siamo popolo da fare queste cose, fra qualche anno di crisi forse ..... ma ora no) cos'hanno inventato? Un pastrocchio, peraltro stasera il Governo (in nome dei patti di sostegno reciproco) lo reitera pari pari, che:
aumenterà la pressione fiscale sui cittadini (altro che non mettere le mani nelle tasche);
creerà doppioni fiscali;
reintrodurrà l'imposta sulla casa (un imposta patrimoniale mascherata, altro che patrimoniale mai);
renderà prigionieri delle lobby, stavolta locali, i cittadini;
consegnerà nelle mani dei burocrati la pubblica amministrazione;
.... e si potrebbe continuare ma mi sono venute le nausee e tralascio il resto. Da segnalare solo che nessuno parla di referendum per farlo approvare, come mai?

mercoledì 2 febbraio 2011

Un colpo al cerchio......

Riportato a più miti consigli, e meno male dato che se dovessimo guardare a quello che accade in Egitto oggi sarebbe stata una tragedia, sul fronte della piazza (e dopo il colpetto che il Capo dello Stato ha dato ancora oggi) assistiamo a un altro giro di valzer, vi dovremmo essere abituati fino al punto di esserne stufi, e ora si presenta di nuovo come "il" politico: indovinate cosa fa? Reindossa i panni del liberalizzatore: meno tasse (e il conseguente buco come lo si copre?); niente patrimoniale (a parte Amato, nessun altro ne ha parlato...) e men che meno tassazione delle rendite finanziarie (quelle si da tassare ... si pensi che da noi la tassa é la metà degli altri paesi europei e si darebbe un bel colpo agli speculatori; mi accontenterei anche della Tobin tax ma il paradiso può, anche attendere.......); creerà un piano per la crescita del 3-4% in cinque anni (e come? Forse andando a Lourdes?); il federalismo (sennò la Lega potrebbe portarlo dritto alle elezioni e notoriamente se si vota ora son dolori per l'intero sistema di notabilato messo su dal '94 in poi); e ....... la riforma dell'art.41 della Costituzione. Lo conoscete? Sì? No? Mi pare... ok prima che si fondono i neuroni vi rinfresco la memoria:
"L'iniziativa economica privata è libera.Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali."
Che cosa c'é da riformare? Analizzandolo notiamo che c'é moltissimo di quel liberalismo che ora s'invoca coniugandolo con il termine "rivoluzione (come se finora avessimo avuto non questa Costituzione ma quella dell'URSS)". Si dice che l'iniziativa privata é libera: più chiara di così non poteva essere; si può riformare? E cosa? Viviamo in una società di caste (libere professioni, commercianti, banchieri, politici, burocrati di Stato, ecc.) e monopoli, prima pubblici e ora privati, dove la iniziativa privata non é libera ma impossibile: che dire del duopolio Rai/Mediaset il cui controllo é nelle mani, in un modo o nell'altro, di uno solo? Se solo lo doevessimo applicare l'impero mediatico attuale dovrebbe essere fatto a pezzi per fare spazio alla concorrenza così come chiunque ami il liberalismo non potrebbe non auspicare uno Stato che garantisca innanzitutto il regime di concorrenza fra pari e distrugga le posizioni dominanti (sai i dolori che queste cose darebbero al padrone del vapore?); ma andiamo avanti sulla lettura......... "Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.Che significa? Ad esempio che la Fiat marchionnizzata, stante lo Statuto dei Lavoratori e la tradizione di diritto del lavoro italiana che tanti altri ci invidiano, propone un modello di lavoro incostituzionale, punto e basta: non siamo in Cina o nelle repubbliche delle banane e quindi i lavoratori non sono bestie ma esseri umani che hanno mogli, maritil figli, e hanno diritto a riposi, ferie, e quant'altro uno stato avanzato prevede perché "é compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese (art. 3 2° comma della Costituzione)"......... o si vuole proprio eliminare questo vincolo perché, nella mentalità da padrone delle ferriereche oggi pervade uno spezzone della società che sempre più é in odore di autoritarismo, impedisce di fare i propri interessi e perseguire il profitto per il profitto dovendosi anche preoccupare delle masse stolte e dolenti (qui sovviene il motto di cetto laqualunque sul "che si fa per la povertà ..... na beata minchia!!!!!)?E infine: "La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali", che significa? Che allo strapotere di chi ha mezzi, soldi, potere, ecc. ci dev'essere un limite e questo limite é da trovare non nell'arbitrio del Capo ma nella legge, approvata nel Parlamento dai rappresentanti eletti dai cittadini, cui tutti (...TUTTI ....) sono soggetti perché quella é la sede dove devono essere temperati gli oltranzismi padronali a fronte della parte debole, gli operai, del mondo del lavoro. Altro che burocratismi.. questa si chiama civiltà e libertà!!! Questa si definisce democrazia liberale dove per essere "uguali" lo si dev'essere almeno nei blocchi di partenza, poi si vedrà dipendendo quest'aspetto dal libero gioco delle parti che si confrontano fra loro. E' vero che nello Stato liberale classico non c'era limite alla proprietà privata ma da allora son passati più di cento anni, due guerre, una Resistenza, le lotte sociali, i movimenti giovanili ecc. e la società é cambiata: non prenderne atto sarebbe stato criminale così come é criminale azzerare riportando tutto alla fine del ...... 1800!
Che sia un bluff, l'ennesimo, per spostare l'attenzione pubblica su "altro", per fare quelle "riforme" che davvero interessano al propugnatore riformista, magari trattando sottobanco la neutralità passiva dei tanti veltrusconiani della tanto odiata sinistra, che sono sempre gli stessi dal '94 a oggi e che hanno poco a che vedere con il paese e molto con gli affari propri?Ma sa il "nostro" che se davvero si dovesse mai fare una riforma liberale, nel senso nobile del termine, nel nostro paese quasi 2/3 dei politici dovrebbero essere mandati a zappare? E sa che se davvero dovesse essere introdotto la meritocrazia nel nostro paese i 2/3 dei raccomandati sarebbero licenziati in tronco?E, ancora, sa che finirebbero dalla sera alla mattina il duopolio tv e il monopolio culturale che attualmente esiste nel nostro paese?E sa che tutti sarebebro costretti a pagare il "dovuto" fiscale perché il liberalismo ha a cuore l'individuo ma odia i furbi che sovvertono, via evasione, lo Stato minandone la base finanziaria?E sa che finirebbero i familismi amorali e i "nominati" nei vari listini elettorali dove infilare, come dire, badanti, amici e amici degli amici nonché i portatori e i facilitatori di voti e altri favori?La vuole davvero una rivoluzione liberale? Allora faccia come San Francesco: si spogli delle proprie ricchezze perché il liberalismo presuppone una società con alla base un contratto fra uguali che poi, in base alle proprie capacità e doti, si diversificano nei ruoli e nelle funzioni all'interno della comunità?Come cittadino di questo paese di, tanti, sfigati, e di, altrettanti, furbi esorto per un attimo alla serietà i secondi e alla leggerezza i primi.... in una parola siamo seri.....

martedì 1 febbraio 2011

Ma ... ci va o no?

Quando ci si sente le roi soleil é difficile ragionare a freddo, vero? Una delle azioni che i regnanti, nostrani e non, preferivano era la piazza: chiamare gli straccioni (il termine é usato senza significato dispregiativo) a difendere la monarchia contro i ceti che premevano per avere riforme; é storia che conoscono tutti ....... no scusate, tutti no: se fosse così la storia del paese sarebbe diversa, molto diversa. Nel regno delle due sicilie, ad esempio, quando c'erano problemi erano i cosiddetti straccioni dei "borghi" ad accorrere in difesa del re ... non nobili, esercito, milizie ecc. proprio gli straccioni, quello che si potrebbe definire il lumpenproletariat. E oggi? cosa accadrebbe se il re chiamasse in piazza i suoi in una mobilitazione permanente per "difenderlo" dai cattivi? Se fossimo in un paese serio, nulla: si fanno le proprie manifestazioni, le forze di sicurezza vigilano contro provocazioni e altro e tutto fila liscio come l'olio.. in un paese serio e normale. Ma nel nostro? Dal '94 viviamo in un permamente stato di agitazione; passiamo da una campagna elettorale ad un altra (e quando non ci sono campagne elettorali, ci sono le indagini della Magistratura, la crisi e qualunque altra cosa che serve a tenerci sempre sull'orlo di una crisi di nervi); chiunque abbia voglia di farsi sentire cosa fa? Va in piazza e fa casino. Se a ciò aggiungiamo i toni da stadio che i politici usano la miscela esplosiva é pronta: basta innescare la miccia e trovare chi usa il fiammifero, facile facile. E poi? Che si fa? E' questo il problema: non tanto il richiamo alla piazza quanto il poi, ossia quando la piazza si é riempita e a qualcuno viene il prurito alle mani; é vero che oggi come oggi a riempire le piazze fatica anche il sindacato (e questo é un bene se pensiamo alla rabbia che interi ceti covano da anni nel seno avendo pagato lo scotto maggiore dei giochini dei governi dal '92 in poi; ceti che sono sempre gli stessi naturalmente ossia impiegati, operai, pensionati, giovani, piccoli artigiani e imprenditori, donne..... ossia un buon 40% della popolazione che si é messo la croce in spalla e ha creduto alle fandonie che gli venivano raccontate..... conteporaneamente l'altra parte della società, le cicale, ne approfittavano per, come dire, girarsi dall'altra parte fare una scrollata di spalle e continuare a fare quello che faceva prima..... ossia trovare modi di non pagare il dovuto, anzi di evitare del tutto di pagare sperando in condoni, inefficienze ecc.) ma se é vero che ci sono "agenzie" che si prendono la briga di fornire "manifestanti" a pagamento (magari stranieri) la piazza la rempie... poi si vedrà e partirà la solita girandola di numeri. Ma cosa si vuole dimostrare? Forse che il paese rischia una guerra civile? E quale mente malata ha interesse a che scoppi una tragedia del genere? Cosa ci guadagna? Chi ci guadagna? Si dev'essere proprio alla disperazione per proporre iniziative peroniste: e quale sarà la reazione della parte del paese che finora ha pagato sempre e comunque e, a parte qualche mugugno, finora é stata pressoché in silenzio? Mai come ora c'é da sperare che gli italiani sano proprio quelli che la classica iconografia cinematografica: brava gente, pragmatica, di cuore, bonaria .... perché se non fosse così chi gioca al Che Guevara potrebbe avere un brutta sorpresa!!!! Ci sono intere generazioni che potrebbero avere da dire qualcosa in merito sul trattamento che hanno ricevuto dalla casta politica (tutta) nel corso degli anni (casta politica fatta anche di ex sessantottini), lo sa chi pensa a soffiare sul fuoco in questo periodo? Non sarebbe meglio, per questi qua, continuare nel loro solito tran tran? Qui non si ama la violenza; né tantomeno la si invoca.. però ci sono milioni di persone che non sanno fra qualche settimana se manterranno il lavoro così come ci sono persone, i giovani ad esempio, che non sanno nemmeno se avranno mai un lavoro e quindi zero progetti di vita; e che dire dei milioni di precari? Cosa ne penserebbero se vedessero in giro per le loro città gente a manifestare per difendere il re sole contro la dittatura, tutta da dimostrare, delle toghe? Come cittadino non violento auspico sempre che la pratica democratica sia vincente e con la partecipazione eil voto possiamo mandarli a casa, sia chiaro, però ..... i media li leggiamo e un pò di disgusto sale sempre e se la misura si dovesse colmare, allora si che sarebbero problemi, vero?
Và prendiamola con ironia.......

lunedì 31 gennaio 2011

A proposito di bizantinismi..... ricapitoliamo.

Che siamo un paese levantino é arcinoto; e che di conseguenza siamo bizantini, quindi trasformisti, é anch'esso acclarato. Oggi ne abbiamo avuto ulteriore prova: la lettera dell'amato Capo al Corriere della Sera nel quale proponeva un piano condiviso per la crescita del paese: il cardine erano la sferzata liberista, niente patrimoniale, giù le tasse; come a dire il meglio del meglio del meglio dell'era che fu reaganiana, cose di 20 e passa anni fa. Il solo proporlo significa cancellare la storia successiva che il reagnismo ha comportato: quello che gli USA son oggi lo devono tutto a quel periodo, crisi e povertà estrema crescente compresi, per non parlare dei danni, sociali e politici, comportati anche nei paesi satelliti della potenza americana. Ci pensate a una cosa del genere in un paese già pesantemente squilibrato come l'Italia? Non oso dirlo per non offendere l'intelligenza di chi passa di qui ma, mi chiedo, come si fa a proporre una cosa del genere? E' vero che il pdmenoelle sta affogando nella propria inettitudine ma sottoscrivere una proposta del genere poteva significare, ed era ora, la morte certa e visto che sono dei tafazzi ma non sono stupidi hanno risposto no grazie premettendo che visto che c'era anche l'amato Capo era pregato di, come dire, cambiare indirizzo: sarebbe stato folle accettare: ci pensate? In un sol colpo l'amato Capo si tirava a sé il pdmenoelle e spaccava ulteriormente le opposizioni, si fa sempre per dire che siano tali, ritagliandosi un ruolo non consono a uno che é abituato a sentire sbattere i tacchi al proprio solo muover di sopracciglio; sono convinto che nemmeno lui ci credesse davvero e che l'ha fatto solo per poter dire, poi, avete visto sono degli irresponsabili, cosa fatta e detta poi, con loro non ci si può confrontare nemmeno sulle cose reali immaginarsi il resto: mi sa che sta già preparando le elezioni pur sapendo di perderle almeno in un ramo del Parlamento, ma poc'importa,vero?.......... insomma un ulteriore giro di valzer mentre il paese rimane esattamente dov'era prima di oggi: nel profondo della crisi.....

domenica 30 gennaio 2011

Davos 2011: il cigno nero ha spiegato le ali....

Non é bastata la peggior crisi dopo il 1929; nemmeno é bastato il fallimento di interi Stati; e cosa dire dei costi sociali in termini di disoccupazione, perdita di posti di lavoro, tagli selvaggi al welfare e nemmeno basta che l'onda lunga della crisi ha fatto letteralmente esplodere l'intero mondo arabo... per ora; fra un pò ce ne saranno anche nel cosiddetto mondo avanzato se i governi non si decidono a presentare il conto a chi la crisi l'ha provocata: gli speculatori e le banche (in certi casi le due figure coincidono). L'ottimismo é d'obbligo per il ponte di comando: le finanze sono rimpinguate dalle casse pubbliche; gli Stati si impegnano a tener buone le proteste; i profitti non si sono mai abbassati realmente; i CEO delle grandi multinazionali finanziarie non hanno mai smesso di staccarsi assegni milionari.. ditemi voi se questi parassiti, liberisti, hanno motivi di lamentarsi e se non possono permettersi di essere ottimisti visto che non c'é nessun autorità pubblica in grado di opporvisi, non foss'altro perché non essendoci né guerra fredda né blocchi contrapposti non c'é assolutamente nulla che spaventi i benpensanti e li spinga a votare per riforme "sociali ed economiche" che tengano buone le masse: sono praticamente certi che oltre a qualche protesta nulla di più possa accadere a loro di così brutto da mettere in pericolo la loro inutile vita tutta soldi, profitti, shopping e simile. L'unica, grossa, nube che al loro orizzonte gli provoca qualche grattacapo é il levarsi del "cigno nero" nel mondo arabo ....... cos'é il cigno nero? Dicesi nel linguaggio "loro" cigno nero quell'accadimento altamente improbabile, ma statisticamente possibile, che può succedere e che può sovvertire il quieto, si fa per dire, speculare dei mercati: qui il cigno nero ha aperto le ali nel mondo arabo una contaminazione che iniziata in Algeria e Tunisia si sta allargando alla Libia e ora in Egitto (si attende il Marocco e per ora ci si deve anche preoccupare dell'Albania .... ma per altri motivi); le sollevazioni popolari esplodono incontrollabili e mettono in crisi quei regimi arabi "moderati (si fa per dire moderati perché sono regimi totalitari per nulla avvezzi ai valori con cui tanto le élite nostrane si sciacquano la bocca)" e che tanto piacciono ai governanti occidentali: non uno di quelli finora investiti dalla protesta ha retto e in un modo o nell'altro sono stati costretti non a cambiare pelle ma a crollare miseramente sotto i colpi della rabbia, giusta, dei cittadini. E' l'onda lunga della crisi speculativa mondiale questa? Certo che lo é: un pò perché in quei paesi i dittatori non hanno speso un soldo per alleviare il disagio crescente della popolazione (ricordiamoci che lì la demografia é esplosiva dato che la metà della popolazione é giovane e ciò non può non creare spinte verso i tappi totalitari) e quindi l'alternativa era fra emigrare in cerca di fortuna (e sappiamo ad esempio come vengono trattati in europa in generale e in Italia in particolare) o vivere di stenti sapendo però che appena sopra le loro teste passano fiumi di ricchezze e si depredano le materie prime che quei paesi, ma sui può allargare il discorso all'Africa intera sotto questo punto di vista (e meno male che non emerge un Capo che li metta tutti insieme in un unico grande corpo politico, sociale e - perché no - religioso perché sarebbero dolori per i governi occidentali a fermarli.... con cosa si fermano poco meno di mezzo miliardo di persone che si mettono in marcia?), e la cosa non può non solleticare la pancia di quelle persone e farli inkazzare sul serio. Nemmeno qui, nel mondo ricco, va meglio ma quei liveli non sono stati, ancora, raggiunti: la Grecia con la rivolta popolare (e all'allarme contagio in Islanda, Irlanda e ora Portogallo ..... per finire con la Spagna e noi?) ha dato la scossa ai potenti europei, ed europeisti per convenienza, e hanno messo su, non senza contrasti ed egoismi (gratta gratta é sempre figo "esseri avari" e arricchirsi), il Fondo Europeo di sostegno ai paesi in crisi, che nasconde una truffa: non serve a rimpinguare le casse degli Stati in crisi ma a finanziare il debito contratto dagli stessi con le banche tedesche, soprattutto, impedendo che lo stesso debito una volta denunciato potesse essere non pagato facendole fallire ...... (e quindi usare quei soldi per i colpiti dalla crisi, che so operai, giovani, ecc.) invece questo fondo "caritatevole" aiuta" gli Stati a superare il momento clou della crisi finanziaria e a continuare a pagarle; naturalmente il target di "questa europa con perno tedesco), come altre istituzioni economiche mondiali quali FMI e BMI, o meglio la contropartita é tagli, tagli e ancora tagli al Welfare e a tutto quello che riguarda i cittadini (nel caso greco anche la vendita di pezzi di Stato quali isole e simili).... in particolare i meno abbienti. I greci si son ribellati (concludendo poco ma almeno la voce l'hanno levata) non essendo direttamente responsabili dell'accaduto (le loro élite si che lo erano ma non stanno pagando loro); gli islandesi hanno preso a calci la cricca liberista che li governava e, rimboccandosi le maniche, hanno cambato strada; gli altri? mah per ora nulla anche se proteste fortissime ci sono state in Inghilterra, Francia, Italia ma niente scolvolgimenti stile "arabo" .... per ora. Nemmeno me li auguro però la corda é tesissima e le contraddizioni non potranno non esplodere se le élite approfittano della "crisi" per regolare i conti e raggiungere gli obiettivi, eliminare la parte pubblica del welfare, che hanno sempre avuto.... da noi, poi, il disegno di privatizzare tutto ha trovato facile terreno nel qualunquismo nostrano e nell'allergia a pagare le tasse quale primo compito civico dei cittadini: ciò non può non avere conseguenze e infati ne ha avute e notevoli dato che i governi del cosiddetto centrosinistra negli anni '90 hanno, con gioia, messo le basi del berlusconismo che da 17 anni permea l'italia di un modello tutto indirizzato all'edonismo individuale e alla mancanza completa di solidarismo, sia pure compassionevole, verso i meno fortunati: anzi proprio questo modello edonistico ha portato il paese ad un immobilismo socio-economico che da anni ha creato una classe parassitaria che si arricchisce oscenamente e una moltitudine che vede avvicinarsi il baratro del fallimento sociale e la povertà: chi ha voglia di partecipare alla tavola imbandita non ha che da far altro che accettare le regole imposte e gli altri si arrangino. Da noi questo sistema é in crisi: non ha alternativa, il guaio é questo ..... o facciamo come gli islandesi o ci rassegniamo come i portoghesi a pagare il conto di quella tavola imbandita!!!!

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