sabato 1 maggio 2010

1° Maggio..

Come si nota nella massa che parla un liberista (nonostante i casini che la teoria che propugna abbia fatto danni enormi)? Di fronte alla crisi finanziara, e all'assalto speculativo degli squali (voci dicono che questi squali che si vogliono spartire le spoglie della Grecia e nell'ordine di Portogallo, Spagna e prima o poi Italia sono "interni" ossia europei.... per non dire altro) afferma che si deve tagliare i costi (leggi stipendi, pensioni, ecc.) e che i diritti hanno un costo e chi non ha soldi non ne ha di diritti! Spero che questo sia un 1° maggio di lotta e di riflessione da parte dei lavoratori e di coloro che pagano le tasse perchè con le solite scuse gli vogliono togliere anche quel poco di welfare che hanno ancora...... e spero pure che si saldi finalmente il fronte fra occupati e inoccupati e fra padri e figli perchè solo se si ricreano le comunità, non solo d'interesse, possiamo sperare di uscire non solo dalla crisi ma anche dal liberismo speculativo e finanziario che oggi impera. Questo amici miei non è più tempo di riti e giaculatorie ma di difesa e, se possibile, di riprendersi quello che ci hanno tolto in questi anni senza sconti e senza se e senza ma: partendo dal togliere il voto a chi non firma, ad esempio, il referendum per l'abrogazione della legge sulla privatizzazione dell'acqua......
E voglio farvi oggi anche un regalo particolare (visto che anche la cultura è scesa in piazza perché colpita a freddo dalle "riforme" di questo governo).....
BUON 1° MAGGIO

giovedì 29 aprile 2010

L'orrore continuo della pedofilia....

Non ce ne liberiamo. La pedofilia, quella in rete e fuori da essa, è inarrestabile: ne acchiappi qualcuno ora e ne spuntano a decine altrove. Una lotta continua che non ammette che si abbassi la guardia e fraintendimenti: non si puo dire "non mi riguarda" perché potrebbe accadere a ognuno di noi venire a sapere che il proprio figlio è diventato preda o che il vicino di casa, probabilmente a prima vista una normalissima persona, conserva in casa sua un archivio degli orrori. E non è nemmeno intaccata la punta dell'iceberg: il fenomeno è esteso e tocca tutti i ceti sociali e tutti gli angoli della società e, come dimostrano le recentissime vicende, nemmeno dei preti ci si può fidare ormai. Due milioni di bambini vengano costretti a prostituirsi, di questi 500.000 vivono in Brasile e il resto soprattutto nell'Asia meridionale e orientale. Il giro d'affari di questa "nicchia" di mercato sommerso si aggira attorno ai cinque miliardi di dollari, e i "clienti" provengono dai paesi più ricchi della Terra: Stati Uniti, Germania, Giappone, Australia, Regno Unito e, naturalmente, l'Italia (si stima in 80 mila il numero di nostri connazionali che fanno turismo sessuale ogni anno). Dire il solito" dobbiamo vigilare" non può bastare perché siamo molto oltre il livello di guardia accettabile e quindi sono necessarie misure draconiane e pregnanti per ridurre e, possibilmente, sconfiggere questo immondo crimine che colpisce i più deboli segnandogli per sempre la vita (non è raro infatti il caso che chi l'ha subita prima o poi, se non aiutato, lo fa su altri quando diventa adulto). E' difficile scrivere di queste cose per un padre, e io lo sono, perché una violenza del genere è difficile da digerire e la voglia di farsi giustizia da soli, dovesse capitare, è fortissima; però il problema non cambia perché la pancia non deve prevalere: ci vogliono leggi durissime e condanne certe ma anche prevenzione e maggiore protezione di chi può essere vittima. E se queste cose accadono qui in questa società, folle e senza freni inbitori, immaginate un pò quanto accade all'estero con il turismo sessuale: di quello se ne sa poco però il fenomeno è vastissimo e non riguarda solo gli uomini ma emerge anche una realtà femminile pedofila: la tipologia di qeste persone è trasversale alla società e quindi nessuno può lavarsene le mani adducendo ipotetiche teorie lombrosiane; come nessuno può dire che l'orco di turno, virtuale o meno, perso sia una vittoria perchè la nostra idea di "orco" ce lo fa immaginare come un tipo strano e non é vero perchè poi le sorprese non mancano nello scoprirne l'identità "sociale" normale e rassicurante mentre molti si rifugiano nell'ipocrisia perbenista del "caso isolato" o del malessere, no non mi basta. Non possiamo solo continuare a scandalizzarci ma dobbiamo permere sui ceti politici perché facciano una scelta di campo per la legalità e la difesa di quella famiglia tanto sbandierata e urlata in ogni angolo ma nei fatti ma realmente praticata.

mercoledì 28 aprile 2010

niente soldi alla FIEG... per ora!

La rete, ogni tanto, ha il suo peso. In un paese come il nostro (il più ricco del terzo mondo secondo qualcuno) dove tutto è a carico di pantalone/lavoratore-dipendente (qui il link al mio post) e, in ultima analisi, del cittadino-consumatore (i cui diritti, digitali o meno, valgono solo se se li può permettere) una volta tanto non pagherà: sia la maggioranza che l'opposizione si sono dichiarate contrarie a far pagare agli utenti della rete la tassa "internet" per i mancati introiti per gli editori dei giornali. Una buona notizia? Sulla carta sì perché le inefficienze degli editori non devono pesare su quelli che loro, e solo in questo paese, ritengono "concorrenti" loro e che forniscono news, scandalo e orrore, gratuite in tal misura che, a loro dire, nessuno leggerebbe più il cartaceo. Tutti sappiamo il "tenore" dei nostri giornali cartacei: nessuno di essi è proprietà di editori "puri" (anche quelli maggiormente autorevoli sono cotnrollati da gruppi finanziarie industriali) e tutti dipendono dal finanziamento pubblico, quindi li paghiamo già. In realtà ad essere in crisi non é "il" cartaceo ma un modello di cartaceo, ossia quello fotocopia l'un dell'altro; non è un fenomeno solo nostrano ma internazionale però altrove si sono riorganizzati assumendo anch'essi edizioni online, a pagamento, e migliorando la propria qualità: da noi no anzi a loro, gli editori, non è venuto niente di meglio in mente che chiedere di introdurre una bella distorsione nel cosiddetto mercato () sotto forma di canone da farci pagare ...... una genialata tutta nostrana in puro stile "sovietico" che non ci fa onore. Invece di accettare la sfida "mercatara" e migliorarsi, e magari di investire e rendersi indipendenti dai poteri forti, non hanno saputo fare di meglio che chiedere aiuto allo Stato in forma di un ulteriore obolo da imporre a chi la rete la usa. Robetta da poco: pochi euri cosa vuoi che siano? Una cosa da liberisti puri che quando vanno in difficoltà, per le loro teorie spenceriane di selezione sociale che fanno danni enormi alle persone e al loro futuro, non sanno fare di meglio che correre da mamma-Stato per battere cassa e, se non ne ha, di far pesare sui cittadini le proprie inefficienze: è accaduto con la crisi che stiamo vivnedo tutti sulla nostra pelle e accade con gli editori che, nel loro piccolo (si fa per dire), tentano la stessa operazione in nome di un assistenzialismo che si sperava fosse un ricordo del passato. Tutto bene allora? Credo che per ora sì, però in futuro.......

martedì 27 aprile 2010

Downgrade della Grecia: Portogallo e Italia?

Ci siamo. La Grecia è crollata: l'immobilismo europeo e l'egoismo dei governi (espressione dei cittadini) stanno facendo il resto: mentre a Roma si discute Sagunto brucia. Mentre nel momento hot della crisi finanziaria i governi ci hanno svenato per difendere le banche e la grande finanza, prime responsabili della crisi peggiore dal I° dopoguerra, ora gli stessi non stanno ricambiando il favore e tengono bordone agli speculatori nell'affondare la Grecia e sono all'assalto del Portogallo (per Spagna e Italia si stanno attrezzando, non vi preoccupate) con l'obiettivo di scommettere sul cosiddetto "downgrade" di questi paesi e aumentare i propri ricavi: senz'alcuno scrupolo per le sofferenze che saranno inevitabilmente ai greci portoghesi ecc.... e c'é da giurarci che un altro obiettivo (questo condiviso dalle élite nazionali europee ed americane) stanno perseguendo, ossia quello di eliminare i "pesi" morti rappresentati dai paesi deboli in modo da attuare una selezione, di stampo spenceriano, per esaltare e evidenziare chi ricco lo è già. Abbiamo voluto il "mercato" unico? Ecco la conseguenza di lasciare libero accesso non alle aziende, o almeno non solo, ma alla finanza (speculativa e non) che, sì, ci ha messo alla pari con il centro dell'impero (che non sono gli USA ma le grandi conglomerate multinazionali finanziarie, veri stati negli stati tradizionali che non contano più nulla, che sono state già messe sotto accusa (e, con una bella faccia tosta, si sono cosparse il capo di cenere quando si trattava di incassare i soldi pubblici con i quali ci hanno pagato i bonus dei rispettivi CEO, mica per risanare e risanarsi e cambiare strada) per lo spregiudicato atteggiamento tenuto ..... come dire bancomat pubblico e profitti (privatissimi) ma, essendo volatili e tesi solo al profitto, instabili e anarchiche (con tutto il rispetto per i veri anarchici che sono gente serissima) mal sopportanti controlli e regole (se non quella dell'arricchimento a spese della collettività) caratteristiche naturalmente elogiate dai mercatari talebani nostrani che stanno rialzando la testa nonostante il malumore, diffuso, popolare (punta di un iceberg che nasconde, appena sotto il pelo dell'acqua, la stanchezza) per una crisi (di cui non é responsabile) che é stata decisa a tavolino da poche persone che avevano solo voglia di aumentare le proprie ricchezze, costi quello che costi. Quando capiremo che questo sistema non va riformato (non servirebbe a nulla) ma eliminato? Quando capiremo che non è necessario che la borsa vada bene perché un economia sia fiorente? Quando capiremo ch minare il futuro dei nostri figli non è meno importante di un più 0,1% di crescita? Quando capiremo che tutto ciò non ha nessun fondamento se non quello di creare ricchezza virtuale per pochi e fame per tutti? E quando capiremo che i politici che applicano le ricette liberiste non vanno votati perché quando saranno eletti non faranno certo gli interessi di chi li ha votati (non parlo degli evasori e dei riccastri che hanno tutto l'interesse, insieme alle mafie, a che continui tutto così com'é ora)? Quando capiremo che pensioni, sanità, scuole, università, lavoro, produzione, welfare... Fino al 1848 si raccontava ai perbenisti che c'era uno spettro che s'agirava per l'Europa........ ora c'è un mostro che divora intere nazioni; un mostro affamato senza coscienza e senza scrupoli che non esita a distruggere e che arriva a divorare anche parti di se stesso pur di placare la fame che prova .... eppure nessuno prende il coraggio a due mani di eliminarlo... AAA cercasi Davide per lavoro di eliminazione.

lunedì 26 aprile 2010

il lettone di putin ... funziona

Già il mitico lettone funziona eccome: infatti ora, dopo la Francia (e il suo know how nucleare), ci rivolgiamo all'amicone sincero democratico Vladimir Putin che è venuto da noi per un "vertice" con il Capo. Tutto liscio? Sì: sono state firmate intese a tutto campo dal nucleare al gas. Insomma per noi la Russia è diventata un partner economico importante e il modello Putin importato da noi sta funzionando perfettamente dal punto di vista politico: ci sono oppositori, interni ed esterni, ma sono sotto controllo, per ora; la democrazia è un optional, un rito che non ha più senso: stesso la gente "perbene" se ne sta rendendo conto quandocapisce che fanno parte del gioco e che ognuno di essi ha un posto a tavola. Un altra differenza? Da noi i giornalisti scomodi non li ammazzano facendoli diventare eroi.... semplicemente li fanno sparire dallo schermo.... credete che ancora per molto Santoro, Dandini, Gabbanelli sarano tolleranti e mandati in onda?

domenica 25 aprile 2010

destre a confronto....

il 25/4 è passato.. con polemiche, contestazioni, strascichi e tutto quello che è previsto nel menù di questo giorno di festa (compresi i manifesti del nanetto versione 1.0 sequestrati). Ma la politica non si ferma mai (non riposa ecc.) è sempre in movimento: a volta la mia impressione che sia tutto "voluto" per aumentare la confusione nella gente per non lasciarla riflettere a freddo e per stringerla a sè indissolubilmente; a ognuno il suo orticello e bye bye alla partecipazione. Le destre, lo abbiamo sempre saputo, sono plurali nel nosrto paese, ne abbiamo addirittura tre: quella economica (PD); quella populista (PdL) e la neonata destra moderna (Fini e co.). Tre interpretazioni e tre modi differenti di vedere la società e la sue articolazioni; tre modi diversi di approcciarsi con la gente: ma un solo comune denominatore ossia tenerci lontano dalla politica attiva perchè queste destre sono élite e si sa che esse non amano quando la massa entra in fibrillazione e alza il dito per sapere, in praticva diventano nervosi. E se ad esse aggiungiamo il nuovo pci, la lega, che condiziona la maggioranza per raggiungere i propri scopi (creare le condizioni per arrivare prima ad un federalismo spinto e poi ... la secessione?) in ciò favorito dai problemi del capo, vediamo chiaro come il sole che ci hanno infilato in un vicolo senza uscita ossia l'intera società non ha scampo: o pasa di là dove vogliono loro o é vessata da mille crisi. Uscirne? Certo è possibile ma richiederebbe un grande sforzo e leader dello stampo, che so, di Moro e Berlinguer e al momento all'orizzonte non se ne vedono; ecco perchè da qualche anno il 25/4 non mi pare "la" Festa della Liberazione ma il suo funerale.

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