Potrebbe essere il titolo di un romanzo: 'la vita ai tempi del
coronavirus'.. in realtà è un occasione per avviare, a fine epidemia,
una riflessione sulle scelte effettuate da noi e dai rappresentanti che
abbiamo eletto nelgi ultimi decenni: a partire dal 1989 a oggi. Un
paradigma ha fallito e bisogna cambiarlo. Addio al mercato 'libero
(libero per chi cir crede che sia libero)' e benvenuto al mercato
strettamente regolamentato: insomma un cambio di paradigma. Un diverso
paradigma. Meno individualismo, più comunità. Insomma un orizzonte
differente con maggiore glocalismo e minore globalizzazione.
Schumpeter,
un vero padre dell'economia quanto misconosciuto, lo diceva: esiste un
capitalismo 'buono' uno 'cattivo'. Il primo ne vediamo gli effetti
ultimi e del secondo se ne sono perse le tracce nelle nebbie del tempo
e nella fine della guerra fredda.... quest'autore, insieme a uno dei
maggiori esponenti del pensiero liberale,
Isaiah Berlin,
per anni hanno sostenuto l'idea: il liberismo che conosciamo è
'cattivo' mentre Berlin sosteneva che difficilmente gli umani (...)
accetteranno rimanere nella casella predispostagli dal sistema ossia in
basso per rimanervi nei secoli a venire. E' stato interessante sentire,
mentre scrivo questo post, il direttore del sole24 ore dire chiaramente
che l'europa è al capolinea davvero quindi al lumicino e che se non da
segni di aperta solidarietà, anziché isolarci chiudendoci in faccia le
frontiere e/o prestandoci soldi a interesse (soldi che noi versiamo nel
fondo salva stati e che il mes, il fmi europeo, controlla senza darne
conto a nessuno.. pensate che i funzionari/strozzini del mes sono ignoti
e godono dell'immunità diplomatica) è morta... da un lato non cado
nella trappola dialettica: costui, rappresentante della confindustria, è
strumentalmente polemico in quanto manda un messaggio (nemmeno così
criptico) trasversale a uso interno e esterno e dall'altro però segna,
non senza un mio piacere nel constatarlo, il limite del riconoscimento
di questi europeisti del male che rappresenta quest'europa e dei danni
che fa e continuerà a fare se non se ne cambia il dna.. sarebbe meglio
mandarla nel cestino e provare a farne un altra naturalmente ma non si
costruisce senza distruggere, vero?
Quando l'italia, come il resto
dell'occidente, aderì al GATT, poi WTO, aderì a un modi di vedere le
cose: da quel momento in poi accettammo il fatto che avremmo dovuto
rinunciare non solo alla sovranità economica ma anche alla nostra
dignità: in soldoni, e pure i trattati europei vanno nella stessa
direzione,
tranne interni, giustizia e difesa tutto il resto
va 'a mercato' e quanto in precedenza era considerato bisogno da quel
momento in poi diventava 'servizio' e quindi doveva essere PAGATO: ben dicevano
Rifkin in vari saggi (due su tutti
'Il sogno europeo' e '
l'era dell'accesso'), e la
Klein (anche qui due su tutti ossia '
No logo' e '
Shock economy')
che le istituzioni internazionali finanziarie, e non, non hanno come
obiettivo la rinascita e l'aiuto ai paesi in difficoltà ma il rientro
dei capitali investiti anche, come accaduto in mezzo mondo e da ultimo
in Grecia, a costo di affamare i cittadini che, è bene che ce lo
diciamo, qualunque cosa e chiunque votino dovranno sempre calarsi le
braghe.....
da qui la necessità, cogliendo l'opportunità
dell'epidemia, di cambiare il paradigma: dai servizi ai bisogni; dal
mercato selvaggio (ricordiamoci della mascherine vendute online a 95
euri mentre prima ne costavano almeno tre volte meno) al mercato
regolamentato come da costituzione che lo vincola alla cosidetta
'utilità sociale'. Riprendersi la sovranità monetaria; creare una moneta
interna legata all'oro e/o ai metalli preziosi; indirizzare le risorse
alla ristrutturazione del sistema pubblico investendo in ricerca,
formazione, sanità, scuola e università, welfare ecc. tutto ciò, a li
cito a titolo esemplificativo, non a detrimento del privato ma su una
strada diversa: esiste un sistema pubblico e universale e uno privato,
senza aiuti come ora dello stato, che va per conto suo che uno si paga
se può e se vuole via assicurazione ecc. un pò come accade in paesi come
Danimarca e Norvegia. I soldi? Ci sono: non è un caso che il governo ha
stanziato 25 per rimodularli in base alle eigenze per prevederne reali
20 e sapete perchè? Perchè il nostro paese da anni ha AVANZO DI CASSA,
soldi veri che ogni anno sono risparmiati e vanno a perdersi nei mille
rivoli del sistema della riserva frazionaria e del debito pubblico in
rapporto al pil che, come pochi sanno, è SOLO uno degli strumenti a
disposizione per misurare il paese; ce ne sono altri altrettanto validi
ma che danno preminenza a indici diversi che in tempo di mercato libero
erano passati di moda.... cambiando il paradigma si da il là a una serie
di eventi che, se non ci saranno tentennamenti, potrebeb spingere altri
a intraprendere la stessa strada: saremo meno euro-liberisti (pochi in
realtà mentre in realtà siamo colonia e mercato di sbocco come lo era il
sud italia ai tempi della conquista del regno di sardegna) e più
italo-europei (ossia soci paritari di un sistema federale dove gli stati
sono comprimari senza perdere la propria sovranità e gli organi
sovranazionali sono RESPONSABILI IN SOLIDO verso tutti i cittadini
essendone ELETTI). Siamo in emergenza è vero ma siamo un popolo che ha
superato ben altro nella propria storia e abbiamo una opportunità unica
quanto rara di poter ripensare la nostra recente e capire gli errori e
gli eccessi fatti....e non mi sembra così male, che ne dite?