venerdì 9 gennaio 2015

Presi!!!!

Mia è la vendetta, disse qualcuno millenni fa........ oggi  è accaduto ancora che questo precetto è stato rispolverato: i due terroristi sono stati beccati e uccisi e con loro altri due o tre disperati che avevano tentato una sorta di sequestro per chiedere poi il rilascio o la sola cattura dei primi: così non è stato, tutti uccisi (non senza vittime fra gli ostaggi e le forze speciali).
Siamo soddisfatti: i buoni hanno vinto, i cattivi uccisi, possiamo dormire il sonno dei giusti. Ma, già da stamani, qualcuno in giro per la rete ha cominciato a riflettere su alcuni aspetti non completamente chiari; vogliamo vedere?
  1. la rivista satirica francese non aveva preso di mira "solo" gli islamici ma le sue graffianti vignette ce l'avevano anche con ebrei, potenti della finanza, ecc.... dice nulla la parola "false flag (fonte wikipedia: dicesi false falg una tattica segreta condotta nell'ambito di operazioni militari o attività di spionaggio, condotte in genere da governi, servizi segreti, e agenzie d'intelligence, progettata per apparire come perseguita da altri enti e organizzazioni, anche attraverso l'infiltrazione o lo spionaggio di questi ultimi)"? Vuoi vedere che, come per le torri gemelle, fra qualche tempo verrà fuori qualcos'altro del tipo che gli utili idioti erano solo strumenti di vedette altrui che non ha nulla a che vedere con i cattivi di turno?
  2. veniamo al "filmato (peraltro ben presto sparito da youtube)" dell'uccisione del poliziotto, peraltro maghrebino, ucciso dai due tipi. Bene. Non vi sembra strano che questi scendono dalla macchina e corrono in puro stile marines (non so se avete mai visto un film sull'addestramento di questo corpo) ossia al trotto e si avvicinano al poliziotto sparandogli da vicino, presumibilmente alla testa, poi continuano la corsa per farmarsi all'angolo dare un occhiata e tornarsene bellamente alla propria macchina sempre al trotto con l'ak47 al petto e fermandosi anche a raccogliere a terra un .... (pare) documento o qualcosa di simile? Cioè: siete appena stati protagonisti di un eccidio spietato e siete così freddi da farsi una corsetta per finire un poliziotto ferito per poi dare un occhiata all'angolo e tornarvene bellamente alla macchina dopo aver raccolto da terra quel che sembra essere un documento o, come sostengono alcuni, un ... caricatore? Suvvia.. siete freddi e spietati a tal punto o la stessa adrenalina non vi fa invece schizzare via e far fare tutto di corsa? Questo, pur essendo dei reduci, non erano professionisti ma combattenti volontari, ben altra cosa e tempra!!!!!!
  3. Sempre dal filmato, guardate questa foto

e ora guardate questo video qui.... (si apre solo con il programma con quick time e dura pochissimi secondi) dove si vede a circa metà della clip uno sbuffetto un decimo di secondo dopo l'esplosione del colpo ........ peccato che lo sbuffetto del colpo sia almeno un metro più avanti della direzione presunta del colpo... forse il terrorista era strabico o c'era un altro cecchino da qualche altra parte? Se guardate la foto è chiaro come il sole che anche prima di sparare, in corsa, il tiro e la mira erano errati!!!
      4. sempre dalla foto e dal clip sorge ancora un altra domanda: dov'è ilsangue?       Dov'è il contraccolpo della testa? Se avete mai visto un film o giocato a uno sparatutto sapete di cosa parlo......
      5. questi se ne sono andati in giro per la città e decine di migliaia di poliziotti, forze speciali, servizi segreti non hanno idea di dove siano? Solo quando arrivano nel villaggio "vengono avvistati"?
     6. I blitz. Secondo voi è naturale che dei professionisti della sicurezza tentino dei blitz mettendo a repentaglio gli ostaggi e se stessi? Oppure l'ordine era: uccideteli a qualunque costo?
      6. guardate questa altra foto......  le frecce rosse indicano due personaggi: uno dei capi dell'isis ma a destra c'è... si ancora lui: John McCain, senatore americano e ... cosa? Ambasciatore presso i combattenti anti-Assad?
Tutto quanto sopra sono solo riflessioni non certezze. Sono solo impressioni di un qualcosa che sembra sfuggito ai media ufficiali, francesi e non, ma in rete e sui social network sta girando da ore. Il sottoscritto non ha fatto altro che metterle insieme ..... come per l'11/9 solo  fra alcuni decenni sapremo, forse, la verità!!!!
Complottismo? voler cercare il pelo nell'uovo e vedere la trave e non il pelo? Può darsi ma non era Andreotti (il Divo) che diceva sempre  che a pensar male si fa peccato ma spesso CI SI INDOVINA.... fate voi.
Buon week end

giovedì 8 gennaio 2015

Charlie Hebdo, a chi serve questa guerra?

Fonte: il Fatto Quotidiano del 8 gennaio 2015 a firma di Ascanio Celestini
I terroristi entrano nel telefono di Jean Louise mentre mangiamo in un Bar del Marais a Parigi. Le notizie ormai ci raggiungono ovunque. Non è indispensabile comprare un giornale di carta o accendere la televisione.
“Hanno ammazzato dodici persone” dice Jean Louise leggendo sullo smartphone. “Giornalisti di un settimanale satirico sono stati ammazzati a colpi di kalashikov” dice “ma sembra che gli assassini siano scappati e non li hanno presi”.
Allora ci facciamo i calcoli sulla strada che faremo per tornare a casa. Jean Louise e Patrick devono prendere il treno per tornare a Liege e a Bruxelles, Paolo va a Belville e io all’aeroporto di Orly.
Gli sparatori sono ancora in giro, chi li incontrerà?
All’aeroporto mi sequestrano lo sciampo. Niente di tragico, era una bottiglietta presa in albergo tanto per non buttare nel water un goccio di sapone, ma in un giorno come questo i controlli sono più severi.
I terroristi (si chiamano così) non riusciamo a capirli, sparecchiano la nostra tavola rovesciando tutto in un solo colpo.
Ma chi ha inventato questa guerra che dalle trincee di cento anni fa arriva fino alla porta di casa nostra? Penso alle trincee perché da un anno si parla della prima guerra mondiale. Si pubblicano e ripubblicano libri. Escono film e si fanno trasmissioni televisive sulla grande guerra. In molti ricordano l’attentato di Sarajevo. Gavrilo Princip uccise l’erede al trono austro-ungarico in una giornata che ebbe un andamento grottesco. A scuola ci dicevano che la guerra scoppiò dopo quel fatto, ma era solo una semplificazione. L’Europa si preparava già da dieci anni e tutti i paesi avevano interesse a spararsi addosso. L’Austria cercava un pretesto per mettere le mani sui Balcani e presentò un ultimatum alla Serbia senza aspettare la risposta, la Russia voleva uno sbocco sui mari caldi, la Germania pensava all’egemonia continentale ma anche all’espansione coloniale, l’Inghilterra non voleva un paese egemone nel continente europeo, la Francia non poteva non intervenire davanti ad Austria e Germania che si muovevano, l’Italia temporeggiò per un anno poi prese al volo l’invasione del Belgio per cambiare schieramento e mettersi in trincea contro gli austriaci.
E poi tutti avevano paura del socialismo. La guerra avrebbe fermato la rivoluzione. In Russia successe il contrario: fu la rivoluzione a scoppiare grazie alla guerra, ma queste due anime furono comunque legate l’una all’altra anche in quel caso. Queste cose le sappiamo dopo anni di studi e pubblicazioni, ma cento anni fa i nostri nonni avevano a disposizione una versione completamente diversa.
La storia ci ricorda che gli avvenimenti sono soltanto la punta visibile di un iceberg che si scopre solo col tempo e con lo studio. Dunque: qual’è l’iceberg che sta sotto ad un attentato come questo? Cerchiamo di scoprirlo iniziando col porci un’altra domanda: a chi serve questa guerra?
p.s.
Ehm, ci sono domande?

mercoledì 7 gennaio 2015

pessime notizie per l'impero...

Portare la guerra in casa. Ecco l'imperativo, puntualmente attuato. In Francia oggi alle 13.48 è cambiata la storia. Quelle guerre viste in tv sono arrivate sotto casa; lo strumento si è dato vita propria e ha morso la mano di chi l'ha prima foraggiato. Quell'impero delle potenze occidentali che, nonostante i tanti ipocriti propositi di autodeterminazione e diritti umani ecc. ecc., continuano a giocare al Dr. Stranamore oggi hanno visto l'orrore dei mostri creati dal sonno della ragione da loro stesse indotte.... con oggi, il processo autoditruttivo iniziato nel 2001 con le le torri gemelle, l'alibi è definitvamente caduto: la globalizzazione ha generato quei mostri che, nel suo intento conformistico di uniformare i pianeta, doveva esorcizzare. ricordatela questa data perchè sarà da aggiungere ai tanti segnalibri che la storia dell'occidente ha al proprio attivo nella sua sanguinaria storia.
La chiamano multnicità ma in realtà è segregazione; la chiamano integrazione ma in realtà è schiavitù economica; la chiamano società affluente ma in realtà ha creato caste vischiose verso l'alto........ è chiaro che la realtà cambia a seconda da quale angolo si guardi: Beck, da poco deceduto, c'ha provato a spiegare il lato democratico del mercato globalizzato e la sua, tutta presunta, forza dirompente verso la democrazia e la libertà ... ma erano, e sono, solo parole svuotate del loro reale significato; nella realtà quel che conta è il profitto, la riduzione dei costi e la ricerca della risorsa a qualunque costo: sia che si tratti di stati nazionali che di società....... accadeva ai tempi dell'impero romano e accade oggi. E come allora la lezione non è stata imparata nè tantomeno compresa: a volte il burattino prende vita autonoma e si rivolta contro il suo creatore.

martedì 6 gennaio 2015

Eurozona: perché nel 2015 il ‘Grexit’ non fa più paura?

Fonte: Il Fatto Quotidiano del 4 gennaio 2015 a firma di Loretta Napoleoni
Nel 2015 il Grexit, l’uscita della Grecia dall’Euro, non fa più paura a nessuno, perche? La risposta è semplice: la composizione del debito greco è cambiata radicalmente. Ed infatti, a metà del 2014 soltanto il 16 per cento era nelle mani del settore privato, mentre il resto del debito lo detenevano governi ed organizzazioni sovranazionali, tra cui la Banca Centrale Europea ed il Fondo Monetario. Ecco svelato il motivo per cui ai mercati importa poco se alla fine di gennaio la probabile vittoria di Syriza riaccenderà il dibattito parlamentare sull’uscita dell’Euro ma anche una possibile vittoria del fronte euroscettico; anche se tutto ciò avvenisse le conseguenze per l’eurozona sarebbero minime.
Nessuna banca, fondo d’investimento o finanziaria tedesca o francese si troverebbe in serie difficoltà, chi aveva in portafoglio il debito greco ha infatti avuto negli ultimi cinque anni tutto il tempo di sbarazzarsene rivendendolo, grazie all’intermediazione dell’Unione Europea, a governi, istituzioni sovranazionali o a spregiudicati speculatori. In altre parole, le conseguenze peggiori del Grexit per i mercati finanziari sono state rimosse ed il prezzo è stato la contrazione dell’economia greca, che in cinque anni si è ridotta di circa un quarto. I greci hanno pagato e continuano a pagare per gli errori commessi dai loro politici su consiglio dell’alta finanza e con il beneplacido dell’Unione.
Oggigiorno i mercati sono più interessati al Qe (quantitative easing) di Mario Draghi, e cioè la promessa di sottoscrivere direttamente, non attraverso l’intermediazione delle banche, il debito pubblico dei singoli stati membri stampando carta moneta. Una politica che nel 2010, quando la si poteva usare per salvare la Grecia, appariva inconcepibile ma che oggi, a cinque anni di distanza, rappresenta l’ultima speranza per evitare la deflazione dell’intero continente. Difficile evitare questa piaga economica dal momento che tutti gli indicatori puntano in questa direzione, incluso quello rappresentato dal prezzo del petrolio che continua a scendere. Anche se dovremo aspettare la prossima settimana per avere la conferma che la riduzione dei costi energetici ha spinto il tasso d’inflazione di Eurolandia sotto zero, tutti sanno che l’inflazione in Europa è un fenomeno del passato.
Se davvero il tasso d’inflazione scende sotto zero, le rassicurazioni verbali di Mario Draghi non basteranno più a calmare il mercati, la Bce dovrà finalmente intervenire e seguire l’esempio della Riserva Federale, che ha iniziato il Qe all’indomani del crollo della Lehman Brothers, specialmente tenendo presente che il 2015 inizia con un’attività economica nell’Eurozona più bassa che all’inizio del 2008.
Ed ecco le previsioni per il 2015: crescita dell’Eurozona ancora anemica, probabilmente anche negativa, nonostante Draghi darà fondo alle presse, il Qe arriva infatti tardi, troppo tardi per trainare l’economia europea fuori della deflazione; possibile uscita della Grecia dall’Eurozona il cui impatto sui mercati mondali verrà attutito e forse anche neutralizzato dal Qe della Bce; ulteriore contrazione dell’economia greca quale conseguenza immediata dell’uscita dall’Euro, ma con ripresa a partire dal 2016; caduta del tasso di cambio dell’euro ed aumento di quello del dollaro, che a detta di Bloomberg chiuderà il 2015 a $1.18 contro la moneta unica europea; aumento della disoccupazione, specialmente di quella giovanile, in Europa e riduzione di questa negli Stati Uniti; ripresa dell’economia americana, che nel 2015 tenterà di alzare i tassi d’interesse.
Il vecchio continente sembra dunque destinato a ripetere l’esperienza giapponese del decennio perduto, una decade di stagnazione che nel caso del Giappone perdura da più di vent’anni. Sul piano politico questo fenomeno sta polarizzando gli stati membri dell’Unione Europea: da una parte nei paesi con forti debiti, come la Grecia, l’Italia e la Spagna, si fanno strada movimenti e partiti anti-austerità, dall’altra nel centro dell’Europa, inclusa la Francia, aumenta il peso di quelli di destra xenofobici. Assistiamo quindi non solo all’impoverimento del continente attraverso la deflazione, ma anche al consolidamento di una spaccatura politica creata da decisioni economiche sbagliate e dalla precoce introduzione di una moneta unica. Davvero un bel bilancio per l’inizio del nuovo anno!
p.s.
... in poche parole li hanno fregati: i  politici li hanno fregati perchè hanno badato soprattutto  salvare gli accordi piuttosto che a seguire l'interesse dei loro stessi elettori! La Grecia non fa più paura ma temo che anche gli altri paesi non spaventano più i mercati finanziari hanno già scontato il rischio. Un compito arduo aspetta Syriza e Podemos e gli altri: sia perchè il problema rimane sia perchè solo se hanno coraggio possono far uscire i paesi dalla crisi e fare da battistrada per gli altri.

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