sabato 14 maggio 2011

Queste elezioni: una lezione...

Sono state da manuale queste elezioni: almeno per la campagna elettorale perché hanno dimostrato quanto il controllo dei media, diretto o indiretto, sia importante per chi detiene il potere e per chi aspira a detenerlo. Qui si parla di comunicazione e di mezzi per veicolare il messaggio: più ne hai meno messaggi alternativi passano. Questa campagna elettorale lo ha dimostrato: infatti i vari scoop messi su hanno consentito a chi li veicola di far passare il messaggio voluto oscurando l'eventuale replica, peraltro dovuta. La munnezza e l'esercito: per esempio le immagini hanno dimostrato che lo Stato si muoveva e che le istituzioni locali facevano poco o nulla; poco conta il fatto che la presenza dei militari abbia pesato poco o nulla come poco conta l'aspetto del perché sia stata lasciata la spazzatura nelle strade, o meglio quali siano le cause e chi l'ha provocata (e qui forse la Magistratura dovrebbe indagare). Stesso discorso per quanto detto su SKY dalla Moratti: il messaggio veicolato è stato che il suo concorrente é stato "amico" di violenti; poco conta l'aspetto, non secondario, che Pisapia allora rinunciò all'amnistia, cosa da cui l'amato capo non si fa nemmeno sfiorare tant'è che di leggi e leggine ne ha fatte a iosa, e chiese il processo da cui fu totalmente assolto. Secondo voi cosa é rimasto? Che Pisapia in passato era di estrema sinistra e, anche se ne era uscito pulito, aveva frequentazioni poco chiare. cos ha provocato ciò: l'uso dei media pro domo propria, tutto qui. Sarebbe fondamentale che: se si vincessero queste elezioni; se l'amato capo cominciasse a traballare al governo, e se (quanti "se" vero?) la lega si cominciasse a smarcare dalla maggioranza, le opposizioni cominciassero a costruire un programma che parta proprio dal controllo dei media e di tutte le istituzioni ad esse collegate: scuola, famiglia, ecc. cominciando con l'eliminazione del finanziamento pubblico dei giornali (che dovrebbe essere ristretto alle sole e vere cooperative e non a cose strane) e finendo non con la privatizzazione dell'ente pubblico ma, molto più semplicemente, creando un sistema radiotv in stile BBC: non è l'ideale però assume un buon grado di autonomia. Purtroppo con l'opposizione che ci ritroviamo qui in Italia, che condivide praticamente tutto il quadro generale nel quale l'amato capo si muove ed agisce, ciò non é possibile, anzi in passato abbiamo visto come hanno gestito l'ente pubblico radiotv e quali erano state le conseguenze delle privatizzazioni: al punto da far parlare molti ossservatori di una lotta non fra destra e sinistra ma fra berlusconiani di destra e quelli di sinistra che a mio parere é estremamente pregnante dell'attuale situazione; soprattutto se teniamo conto che qui non si sta applicando il modello liberale (né tantomeno quello democratico) classico ma la visione che Weber ne diede (ossia a fronte dei cittadini che rimangono sullo sfondo le élite sono in concorrenza fra loro per farsi votare nelle istituzioni; élite che sono "altro" rispetto alla società e che più o meno appartegono allo stesso ceto) e che oggi da noi è imperante: naturalmente c'abbiamo messo anche del nostro su questa struttura ossia una organizzazione del poteer interamente basata sul potere personale di un solo uomo che catalizza tutto e tutti e in più é a capo di un impero economico che gli consente di "comprare" qualunque cosa e persona ritenga gli sia utile o di fare e disfare a suo piacimento tutto dallo Stato ai partiti. Con una tale potenza di fuoco é difficilissimo "fare" opposizione: e se non si hanno leader all'altezza del compito si negozia su tutto ma da un punto di debolezza e non di forza, tantomeno di parità. Questa campagna elettorale lìha dimostrato: o si spinge in fondo il piede sull'acceleratore o si è schiacciati dal peso dell'avversario; o ci si rende target mobili o si viene impallinati a dovere. Ecco il punto, quindi, per i futuri leader, molto di là ancora da venire, dell'alternativa: veicolare i messaggi non solo attraverso i mezzi tradizionali con una pressione continua per fargli accendere i riflettori ma usare lo spazio lasciato ancora libero (sul modello di Beppe Grillo che ha compreso quanto sia importante oggi usare la rete come cassa di risonanza per far arrivare le proprie iniziative anche laddove viene censurato o ignorato) per far arrivare agli elettori e ai cittadini le proprie proposte. Se non si fa così ci dobbiamo rassegnare non solo a che l'amato capo, e chi gli succederà, continui nell'opera di demolizione dello Stato democratico ma che le parentesi che si sapranno ritagliare le opposizioni non avranno alcuna possibilità di invertire la tendenza e mutare la direzione intrapresa e si dovranno "adagiare" sul sentiero che altri gli avranno segnato portando il paese sempre più lontano da dove si era partiti. Naturalmente ampliando il discorso ciò vale un pò per tutto: dall'economia alla società e le conseguenze non potranno non essere quelle "americane" che abbiamo tutti sotto gli occhi in termini di crisi e alienazione: sociale, politica, ecc. in pratica nulla di buono per chi vuole costruire non un paese da far west ma una società matura e responsabile di se stessa e della costruzione del proprio futuro....

venerdì 13 maggio 2011

dagli applausi alla ritorsione?

E' sicuramente stato un gravissimo errore l'applauso dei confindustriali al rappresentante della Thyssen (e gli altri condannati mi chiedo non avevano diritto alla solidarietà?) ed è stata giusta l'indignazione... ma quest'annuncio della thyssen di voler "ristrutturare" guarda caso proprio la fabbrica italiana mettendola in vendita mi suona di ritorsione bella e buona perché costringerà gli operai, benché forse nessuno lo dirò aprtamente, a "benedire" la sentenza che ha giustamente colpito l'amministrazione tedesca per la morte degli oeprai, innescando una guerra fra poveri che, se questo sospetto fosse confermato, spingerà altre realtà a non cercare giustizia e nemmeno il riconoscimento dei diritti. Passata la buriana potete scommettere che qualche persona perbene (....) dirà proprio questo: visto? Li hanno condannati e loro se ne vanno... quindi, continuerà il nostro, pensateci la prossima volta un pò prima di fare passi che potrebbero portare gli investitori fuori dal paese facendovi perdere il lavoro. Tutto ciò si chiama: ritorsione. Se avessimo orgoglio nazionale, siamo nel 150° ricordatelo, tutti, a partire dal Governo, dovrebbero risvegliare le coscienze e alzarsi come un sol uomo e fare pressione sulla società tedesca, ricordiamolo riconosciuta in primo grado colpevole di omicidio colposo per gli oeprai morti, afffinché riconosca innanzitutto la propria responsabilità (se vogliono il liberismo devono anche accettarne la responsabilità completa e totale delle proprie azioni) poi ritorni sulle proprie decisioni e infine, se non fosse possibile, si preoccupi della sorte degli oeprai che non possono finire in mezzo a una strada. Ma non siamo di questa speme in questo paese: anzi li applaudiamo e anche chi dovrebbe criticarli in passato si è fatto promotore di "liberare" il mercato dal lavoro da "lacci e lacciuoli" posti dalla nostra legislazione, parlo del pdmenoelle se non si fosse capito. Messi così non possiamo certo sperare che governo e partitocrazia si muovano; e nemmeno possiamo sperare che le altre realtà in crisi e le centinaia di migliaia di lavoratori che stanno perdendo il lavoro, o sono in cassa integrazione, rivedano la luce dopo il tunnel della crisi nella quale siamo immersi da almeno tre anni; e mentre il resto del vecchio, è proprio il caso di dirlo, mondo ricomincia a camminare (a spese di grecia, irlanda, portogallo, spagna e forse noi) qui pensiamo solo ad applaudire il "martire" di turno dei magistrati ........ anziché indignarsi per quella che sembra una ritorsione contro il paese che ha osato condannarli!!!!!

Milano, Italia? Anche troppo .......

Ma davvero questo paese si rispecchia in Milano? Milano è ancora la capitale economica del paese? Belle domande vero? Ovvie, naturalmente, le risposte. Milano è il centro finanziario e se lì qualcosa non va ne risente il paese. Milano é il paese, oggi; e lo era anche ieri. Questo paese parla male del meridione che è inefficiente, preda del malaffare, pieno di munnezza ecc. poi si scopre che il suo centro finanziario è penetrato proprio da quel malaffare che si condanna al sud e gli imprenditori milanesotti che fanno affari non possono non tener conto di qeust'aspetto, e lo sanno tutti. Ma perché allora ancora una volta ne parliamo? Semplice perchè è lo snodo di vari destini: del paese; della città; degli investimenti fatti e da fare del cosiddetto associazionismo cattolico che oggi è un vero impero economico che pesa sull'economia non solo di Milano ma dell'intero paese che ha tutto l'interesse che nulla cambi, anzi forse proprio per la sua forza economica é l'unica alternativa alla lega con cui compete duramente anche se ufficialmente camminano a braccetto (non potrebbe essere altrimenti dato che entrambi stanno accaparrandosi, nella Roma padrona, i posti che contano davvero...... quelli dei CdA delle grandi istituzioni finanziarie nazionali e locali). Milano era la vertina del craxismo, ricordate la Milano da bere? Si? Fu spazzata via da uno dei pochissimi venti legalitari che hanno pervaso questo paese: ma nello stesso momento che quello tsunami si abbatteva sulla corruzione politica altri stavano industriandosi per riproporlo: così nacque il berlusconismo. Ed é proprio per questo che oggi l'immagine del berlusconismo per continuare ad autoriprodursi ha necessità vitale che Milano non cada: con il passaggio di potere finirebbe il perno principale della vetrina berlusconiana e le conseguenze sarebbero, per chi ha scommesso fortune politiche e personali di carriera dietro l'amato capo, tremende per l'intero castello di carta costruita dal '94 ad oggi con la compassionevole complicità del pdmenoelle che pensava di poter gestire e digerire l'imprenditore "imprestato alla politica" che invece ha saputo non solo invertire il trend ma ha trasformato la classe politica, compreso il pdmenoelle, e i cittadini: solleticandoli nei loro interessi i primi (negoziando fino all'ultimo cent per i propri interessi oltremodo ben salvaguardati) e parlando alla pancia dei secondi stimolando gli istinti animali e riuscendo a far si che i suoi più grandi sostenitori fossero proprio quelli che ne erano i più danneggiati promettendogli quello che non gli poteva, e voleva, dare mentre nel frattempo creava le condizioni affinché avessero ancora meno mentre su di loro il conto salato pesava e pesa e nel contempo (con la prospettiva di perdere se "venissero i comunisti" di perdere anche quel poco che gli viene lasciato per vivere) i ceti che si venivano via via arricchendosi potevano continuare a farlo senza colpo ferire e senza pagare dazio per giunta (è di oggi la notizia, quasi sottaciuta dai media, che la tassazione sui salari ha raggiunto il 50% sul totale mentre gli stessi salari continuano a perdere potere d'acquisto e valere sempre meno ..... in pratica riescono a cavare sangue dalle rape!!!). L'amato capo lo sa: sa che se perde lì la caduta degli dei sarà repentina; quindi ne ha fatto un referendum su se stesso: da ottimo giocatore d'azzardo sa che solo se osa può vincere o sperare di non perdere male. Milano, mai come ora, è la fotografia del paese: se vogliamo avere una speranza é lì che si gioca la partita in un senso o nell'altro.

giovedì 12 maggio 2011

Giustizialista? No, macchina del fango

Ma come sono i campioni della libertà al di là delle regole e delle norme, che si fanno da soli, e condannano chi fa semplici richiami alla lealità e poi il candidato principe nel cuore dell'impero dell'amato capo si veste proprio con questi panni? E la stama di famiglia che fa? L'appoggia perchè si può essere giustizialisti se torna comodo ma si viene messi in croce se lo fanno altri: altro che giano bifronte, qui siamo più che camaleontici, siamo alla commedia popolare. Ricordate?
Sono gli strenui difensori della famiglia: poi molti sono separati e se ne fregano dei valori fondanti la società naturale descritta nella Costituzione.
Sono difensori dei valori cristiani occidentali fondanti le nostre società: poi .... il bunga bunga con annesso silenzio della Chiesa tesa solo a ricavarne il più possibile.
Lodano il Capo dello Stato quando mazzia il pdmenoelle poi lo definiscono "comunista" se chiede di moderare i toni ed evitare il clima da guerra civile.
Attaccano e sfottono i giustizialisti infangando tutto e tutti e quando chiedono legalità e trasparenza poi se loro si vestono da giustizialisti va tutto bene perché l'importante è vincere e chissenefrega se tutto il resto va a ramengo.
In queste elezioni avete notato che parlano di tutto tranne che dei problemi del paese: infatti gli insulti e gli stracci volano.
Parlano di eliminazione dello Stato oppressore dei cittadini e insultano il candidato Pisapia mentre l'amato capo di amnistie, di prescrizioni brevi, legittimi impedimenti e quant'altro ne ha fatto incetta..... se non fossimo nei guai ci sarebbe da spanciarsi dalle risate.....
Chiudono sui referendum, facendoci spendere 300 mln di euro in più, che non sono accorpati alle amministrative per farci dimenticare che dobbiamo pagare se abbiamo sete e che dobbiamo pupparci l'atomo quando potremmo sfruttare la green economy come fanno tutti i paesi civili.
Che paese siamo diventati: da andarne proprio orgogliosi, vero? Ce lo siamo proprio meritati perché se oggi siamo così è anche grazie ai vari dalemoni che anni fa legittimarono l'amato capo pensando di poterlo controllare e negoziare con il diavolo.

mercoledì 11 maggio 2011

Non capisco!

Non capisco perché:
ogni anno dobbiamo regalare, con la crisi che c'é e i pochi soldi che girano, 250 mln di euro a Oltretevere (in vario modo ma il totale è questo) affinché qualcuno possa averne l'appoggio e qualche voto di suorine e preti;
dobbiamo finanziare le scuole cattoliche con i soldi pubblici, quindi anche di coloro che non vogliono finanziarle, surrettiziamente in contrasto con la Costituzione che dice chiaramente"senza oneri per lo Stato" distruggendo quella pubblica che rimane un ghetto per i più sfigati;
dobbiamo sopportare il clima da guerra civile voluto dall'amato capo per la sua disperata ricerca di un avversario per stringere i ranghi del suo esercito in rotta per poter continuare a restare dov'é a demolire lo Stato democratico costruito sulla rinascita del paese e sui valori della Resistenza per seguire, consapevolmente o meno, il programma di rinascita nazionale della P2;
dobbiamo veder tirare per la giacca anche il Capo dello Stato perché si è commosso nella giornata dedicata alle vittime del terrorismo disegnandolo, se va bene, come un ottuagenario un pò debole nelle emozioni (non è affatto così, anzi se si conosce la storia di Giorgio Napolitiano si dovrebbe sapere che la sua caratteristica principale è il lucido aplomb al limite della freddezza e se si paragona le sue emozioni di ora con le caratteristiche che allora gli si disegnava le attuali emozioni che manifesta sono proprio una naturale evoluzione di un uomo che ha vissuto nel vortice delle istituzioni pubbliche fin dalla loro fondazione) o un pò, se va male, coccodrillesco visto il suo passato (errore gravissimo perchè come ho detto prima l'Uomo non è affatto "freddo" anzi..) e tutto ciò solo perché non si attiene al silenzio imposto dal presunto padrone dell'azienda fin-italia che vuole tutti sdraiati;
dobbiamo illuderci che il pdmenoelle debba fare opposizione quando ha tutto l'interesse a stare fermo dov'è perché in questo modo, quando l'edificio crollerà, potrà riproporre la sua ricetta del paese che di differente rispetto al pd+l ha solo un abnorme uso di ...... vaselina;
dobbiamo tollerare una evasione fiscale dell'iva di 250 mln di euro annui cui si aggiungono altrettanti da elusione, evasione contributiva ecc. e tutto in nome dell'autodeterminazione di quale sia "il giusto livello di tasse da pagare" senza pensare che meno tasse per tutti si potrà avere solo quanto "tutto le pagheranno" perché se ciò avvenisse "solo" al 50 % della potenziale base imponibile non staremmo al livello della Grecia ma della ..... Germania!!!
dobbiamo rassegnarci di fare la fine della Grecia, che fallisce per salvare le banche tedesche, e non possiamo aspirare a essere come la Germania perché qualcuno ha deciso di seguire l'offerta, quindi il consumismo, anziché la domanda, quindi il liberalismo keynesiano, per il solo motivo di dover salvaguardare chi truffa lo Stato con le quote latte o con il malaffare ecc.
i candidati appartengono solo alle cosiddette "nuove" professioni e non siano operai, precari ecc.;
si sia permesso di trasformare la politica in mercato e i soggetti che vi sono in oggetto di comravendita.
.... e potrei continuare. Non capisco ma so che è così perché nessuno ha il coraggio di cambiare strada perché si é persa la memoria che l'economia non è la salvezza ma solo la proposizione di ricette da applicare con molta cautela senza shock per le società: shock cui invece siamo sottoposti continuamente da quando cade il muro di Berlino e le iene del capitalismo selvaggio, dietro il pensiero unico liberista, hanno compreso che non avrebbero più avuto freni da parte di nessuno perché non c'era più nessuno nella sfera politica che fosse rivolto ai cittadini ma guardava solo al fiume di denaro che vorticosamente gli girava intorno dimenticando che lì ci si arriva con il voto, cui si deve rispondere, e non per i soldi che si hanno.
Sapete qual'è l'ironia della sorte? Che so perfettamente perché ma forse voglio ancora sperare che i miei concittadini rinsaviscano e comprendano che seguire il più forte spesso non significa essere più furbi.

martedì 10 maggio 2011

una iniziativa interessante......

Per la serie "come siamo considerati all'estero" e "continuiamo a farci del male" e, infine, "io speriamo che me la cavo" vi propongo oggi un idea sulla rinascita del paese: la "deberlusconizzazione" del web. Infatti su liberation (e in italia sul Fatto Quotidiano, pagina 13 rubrica spigoli) ho trovato un software opensource che deberlusconizza il web; che significa? Che ogni volta che trovate qualcosa (parola o immagine) che ha a che fare con l'amato capo appare o una striscia gialla o una immagine a vostra scelta; naturalmente il software va installato e bisogna usare Firefox, Opera o Chrome (su internet explorer non gira). Un modo per liberarsi dalla sua presenza eccessiva sul web? Si ma anche una ipotesi di nuova forma mentis che potrebbe avere effetti positivi se applicata su vasta scala: naturalmente non funziona così nel mondo reale, ci vuole altro, ma visto che qui siamo nel mondo virtuale (e che ci fanno vivere nel paese dei balocchi e dei profumi) perché non usarlo? Non siamo popolo da rivoluzioni di massa e nemmeno di rivolte morali e ormai l'unica cosa che c'interessa é tirare a campare: ciò in piena sintonia con l'attuale momento politico. Naturalmente chi ha contribuito a dare profondità a questo atteggiamento ha tutto l'interesse che si continui così: quindi ben vengano iniziative così e ben vengano anche iniziative tipo "depidiellizzatevi" o "depidimenoellizzatevi" e così via perché potrebbero aiutare moltissimo a creare quel minimo di scompiglio mentale che potrebbe essere la scintilla di una rinascita dell'intelligenza italica e portare a liberarci in un colpo solo sia di sansone che di tutti i filistei.....

lunedì 9 maggio 2011

Metastasi?

.. e mentre lo Stato commemora i suoi servitori uccisi oggi abbiamo avuto un altra esempio di cosa siamo diventati (o c'hanno costretto a diventare, dipende dai punti di vista naturalmente) e cosa ci aspetta finché l'amato capo e la sua allegra compagnia non avranno ottenuto quello che vogliono fino all'ultima virgola: il completo asservimento di tutte le istituzioni dello Stato, delle leggi, ecc. al loro volere: una "riforma", questa si epocale, che non ha precedenti nella storia occidentale se non per relativamente brevi periodi in america latina e durante le dittature del secolo passato. Oggi la parola più usata è "metastasi": un insulto vero e proprio fatto a chi non fa altro che avere notizia di un reato, cercare le prove, portare in giudizio, e far condannare se colpevole, null'altro; semmai metastasi è quel cancro nato nel '94 che ora è passato oltre i cofini delle cure conosciuto allo stato dell'arte e va estirpato senza se e senza ma, se possbile. Nel mondo rovesciato che ci hanno costruito,e anche grazie alla nostra rassegnazione passiva (si limita al voto e a null'altro la nostra partecipazione alla vita "ufficiale" del paese mentre la Costituzione prevede tante cose per permettere ai cittadini di assolvere al proprio compito di popolo sovrano), intorno quelli che sono valori condivisi di stabilità diventano soprusi se toccano i potenti e i loro affari mentre quelli che sono generalmente definiti "valori negativi" diventano coccarde da apporre sul proprio petto e andarne orgogliosi. Appropriazione diventa proprietà; sopruso diventa diritto; ecc... è vero che De Rita del Censis afferma che siamo fatti così e che il caos attuale è connaturato alla naturale poliedricità e multiculturalismo del paese ma ciò non toglie che se è vero che i passaggi di regimi spesso sono momenti di confusione massima dove si affermano spesso retori e falsi dei ma è anche vero che nella nostra storia un momento del genere l'abbiamo già vissuto, e nemmeno molto tempo fa, e speravo che le lezione fosse servita il messaggio non fosse andato perso: mi sbagliavo......

domenica 8 maggio 2011

Ecco come falliremo.....

Sentivo a rainews24 un inchiesta sulla "debitocrazia": il male del capitalismo che sta portando al fallimento interi stati e alla fame le rispettive popolazioni. C'è chi lo definisce il cancro della democrazia; altri lo chiamano il fallimento dell'alleana fra libertà e capitalismo; altri ancora lo chiamano "sistema occidentale" ecc. ecc. ma in realtà come moltissimi (Rifkin, LeGoff, Klein, Tarpley, Krugman, e tanti altri) dal 1970 ad oggi hanno messo in guardia da questo problema delle società complesse, perché poteva, come sta difatti accadendo, minare le fondamenta delle società occidentali uscite vincenti dal confronto con l'URSS nella guerra fredda. E invece sordi a tutto ciò ci siamo imemrsi felici in questa pseudo ricchezza che ora si è rivelata per quella che é: una truffa. Un sistema basato sul debito non può reggere a lungo: infatti i primi piloni dell'edificio stanno cadendo (Paesi africani, Islanda, Spagna, Grecia, ecc) e gli altri mostrano crepe profonde. In esso però vi é un altra costruzione: il vero edificio che viene sorretto dalla pareti esterne. Questo eidificio è composto da pochi "appartamenti" appartenenti a pochi, si fa per dire (circa 0,9% della popolazione mondiale), privilegiati che per evitare di dover prendere l'ascensore sociale stanno isolandosi in una fortezza sorvegliatissima per evitare si che vi enrtino ma che soprattutto nessuno esca: e hanno gli stati a proteggerli. Sentivo sempre in questa inchiesta che alcuni hanno deciso di trovare una strada per uscirne: l'Equador ha ristruttturato il proprio debito e detto chiaramente che non pagherà oltre una certa percentuale (perchè dopo una valutazione di esperti è venuta alla luce che la base del debito equadoregno è illegale); l'Islanda con ben due referendum (mica bau bau micio micio come da noi dove ci beviamo le storielle sui giudici comunisti.... lì i politici e i banchieri che hanno causato il fall out o sono scappati via o sono in galera) ha detto "non vi paghiamo", e basta; e ciò per fare due esempi. Ma come uscirne? Quale medico ha una ricetta generale? Ad ora nessuno in veirtà ma i rimedi non mancano: fermare la crescita del debito é una; un altra fare una legislazione che impedisca alle istituzioni finanziarie di speculare sulla pelle delle persone (il motivo dell'attuale crisi è che sono le banche e i politici che l'hanno causata ma sono i cittadini a pagare, mentre le prime hanno ricominciato a giocare in borsa e i politici a guardare da un altra parte) menrte la politica fa il suo dovere: vigilare che non ci siano appropriazioni di ricchezza pubblica per fini privati (in Italia è la normalità ormai con questi che ci sono ora, ma altrove non è così) ma redistribuire la ricchezza prodotta; adottando ad esempio anziché il metro del PIL quello del PNL o del RNL perchè tutti sanno che se fossero ora impiegati per fotografare ora la situazione verrebbe fuori che siamo talmente poveri in tanti e talmente ricchi in pochi che le rivolte arabe e quelle greche impallidirebbero rispetto a quelle che potrebbero scoppiare anche qui in Europa che è diventata un intera colonia sotto la guida anglo/franco/tedesca sia dal punto di vista politico che, soprattutto, finanziario. Il federalismo? Si può essere una soluzione se costruito sul modello tedesco; non certo quello americano e nemmeno quello in costruzione da noi: anzi da noi si aggiungeranno ben tre livelli di tassazione a quelli attuali che peseranno sui cittadini mentre per i politici non cambierà molto, anzi avranno da spartirsi tre livelli di posti al sole che noi paghiamo: quelli che le tasse le pagano naturalmente. IL punto vero é che ci vorrebbe un salto culturale: come nel V° secolo a.c. dove il seme gettato dalle civiltà di allora consentì di costruire un modello sociale e politico che ancora oggi, malgrado tutto, regge. Ecco cosa ci vorrebbe: ne abbiamo la forza e la maturità: ne dubito almeno finché anche chi ci guadagna anche un solo cent vuol continuare a farlo..... come falliremo? Quando il debito delle famiglie equiparerà quello pubblico e quindi nessuno sarà più in grado di pagare gli oneri che ne derivano accadrà un copione già scritto come in Grecia ad esempio dove si è fatta vera e propria macelleria sociale (provate a fare un giro per Atene oggi e raffrontatela con quella di qualche anno fa e fate le differenze......) o come nei paesi del maghreb dove ci si rivolta sia a causa della forte pressione dei giovani dispoccupati sia soprattutto per i continui rincari di tutto senza che ci sia dalla parte della domanda un aumento conseguenziale: strana cosa il mercato vero? Mentre lascia campo libero all'offerta comprime la domanda che a quell'offerta dovrebbe corrispondere e regolarla....... salari bassi la gente non compra e le fabbriche chiudono o vanno altrove per essere concorrenziali fra loro e far fronte alla bassa domanda e in questo modo con meno soldi e meno gente che ha da spendere la domanda si abbassa ancora in un circolo vizioso cui si fa fronte non con un potenziamento delle fonti di reddito ma con la droga del debito a basso costo, si fa per dire, erodendo il margine già ristrettissimo: quanto pensate che possa durare? Poco, molto poco: é già un miracolo che possa essere durato per oltre 80 anni.......

festa di mammà..



E' la festa che tanto piace ai benpensanti.... ma soprattutto è la festa di quelle donne che hanno scelto di essere madri, lavoratrici, mogli senza alcun riconoscimento sociale, politico, economico......






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