venerdì 27 aprile 2012

Duro come .. il burro

Duri duri quando si dev'esserlo in materia di prendere decisioni (cosiddetta riforma del lavoro) che riguardano la massa delle pecore che devono fare pascolare, diventano a loro volta agnellini, anche se sobri, quando si tratta di rispondere ai desiderata di chi muove i fili (non per nulla il Capo é membro dei Bilderberg, dimessosi, e della trilateral, anche qui dimessosi ma si sa bene che da quei circoli la formali dimissioni non significano certo che ne sono fuori ... come dimostrato dal'intervista di ieri, 26/4/2012, a pagina 9 pubblicata sul fatto quotidiano dove il capo italiano della trilateral candidamente conferma che "Monti é uno di loro", più chiaro di così...) e infatti sia nelle cosiddette liberalizzazioni che nelle prossime riforme fiscali e della giustizia ci sono alcuni regalini che non possono che essere apprezzati da chi ne é l'oggetto. Ad esempio:nella delega fiscale c'è una norma che prevede che non si possono avere due poltrone in due aziende concorrenti fra loro, insomma se fosse applicata la norma metterebbe a terra il cosiddetto "sistema mediobanca con annesso salotto buono della finanza" messo su da Cuccia e che da sempre intreccia i destini dei media con quelli delle famiglie industriali di questo paese: in poche parole questo sistema é il vero governo dell'economia, e pure della politica, dell'Italia; ora questa norma se fosse correttamente applicata spezzerebbe quest'intreccio e invece..... invece no. Innazitutto non è reotroattiva per quanto riguarda la onorabilità; poi non scende nel merito della regolamentazione limitandosi a una generica enunciazione di divieti che però non significano nulla perché si riflette sul singolo e non sull'interesse rappresentato, quindi basta mettere un proprio referente e lo Stato si accontenta mandando all'aria tutta la prosopopea sull'equità e sulla necessità di rivoltare come un calzino questo paese: tutto cambi perché nulla cambi verrebbe da dire se non fosse che quel salotto, da chiudere, ha fatto la storia del paese, nel bene ma soprattutto nel male..... ecco perché se formalmente si può dire che i prof al governo mantengono gli impegni presi nella realtà non sanno, non possono ma sicuramente non vogliono metterci becco perché sarebbe come tagliarsi un arto proprio...visto che una discreta parte di essi provengono dallo stesso mondo che dovrebbero "regolamentare"...... se mai ci fossero dubbi questo li toglie tutti, mi pare..........




giovedì 26 aprile 2012

demagoghi o veri politici?

.... come se nulla fosse, la gramigna liberista é dura a morire, come pure i suoi sostenitori. L'attacco all'antipolitica fatto dal Presidente della Repubblica ha una qualche ragione o no? E' davvero antipolitica quello che Grillo, ma pure Krugman premio nobel per l'economia, sostiene oppure hanno ragione e chi li attacca o é in malafede o ha bistecche sugli occhi? Io non sto a dire che sia tutto oro quel che luccica sotto il sole dei grillini, anzi; ma non accetto che se ne dia una descrizione del tutto derisoria perché oltre che a non essere vero é anche irriverente perché dietro quanto sostenuto da loro é quello che tutti i cittadini ogni singolo giorno hanno sotto i propri occhi. Io trovo irrispettosa questa derisione perché non colpisce, solo, un comico e un premio nobel ma milioni di italiani colpiti dalla crisi duramente. Oggi l'ultimo trend é dare la colpa all'euro: ma é l'ennesima balla perché l'euro é una moneta, un simulacro, null'altro; é quello che c'é dietro il vero problema: salari bassi; pensioni basse; disoccupazione che cresce e che viene mascherata da cassa integrazione almeno in parte; giovani senza uno straccio di futuro; nessuna politica industriale; nessun piano economico che ci porti sulla via virtuosa.. con una situazione del genere c'é da meravigliarsi che il tasso di suicidi non sia quadruplo rispetto a quello attuale. Eppure: la risposta qual'é? No ai demagoghi; la politica si riformi; il finanziamento ai partiti rimane così com'é; tatticismi sul riposizionamento della varie forze politiche che già ragionano per le prossime elezioni costruendosi nuovi contenitori politici "liquidi" che ci possano fregare ulteriormente per una volta ancora. In una situazione del genere la classe politica dovrebbe registrare la situazione e prendere le adeguate misure e invece: abbiamo messo in Costituzione l'obbligo del pareggio di bilancio (unici in europa); stiamo firmando a spron battuto il fiscal compact, siamo a trastullarci con le riforme che la gramigna continua a predicare e pretendiamo che la crescita del paese venga quando il mercato riparta, ma quando riparterà il mercato se é attualmente occupato a fare profitti a spese degli stati, quindi dei cittadini ... opera molto poca onerosa dal punto di vista del rischio d'impresa e molto profittevole quando si parla di introitare soldi a gò gò. Eppure tutto quello che la politica, e questo governo, sa dire é bisogna riformare: a me viene l'orticaria ormai al solo sentire parlare di riforme ormai...... e come se non bastasse per giunta hanno l'improntitudine di venirci a dire che dobbiamo farli questi sacrifici per salvare il futuro come se fossimo stati noi a spingere il carro politico; ci vengono a dire che dobbiamo convincere i mercati della bontà delal nostra linea economica spogliandoci di tutto quel poco, molto poco, rimane della presenza dello stato nell'economia mentre in realtà era già tutto scritto negli accordi presi, e mai sottoposti a referendum popolare, pre la creazione del WTO e dei successivi doha round che ai primi punti prevedevano, guarda caso, il passaggio in toto al privato di servizi essenziali quali acqua, energia, welfare, cultura, finanza ecc. insomma dello stato "europeo", tanto ammirato da "americani" come Rifkin che vi ha scritto sopra un saggio, non rimane più nulla.. tutto mercato e nulla di socialmente rilevante nelle mani dei cittadini sia per difendersi dalla rapacità dei privati che dai costi che costoro fanno sostenere alla parte pubblica: per fare un esempio, l'acqua; per "invogliare" i privati si é messo su un sistema basato sugli isoquanti che da agli stessi privati la garanzia del ritorno economico "dell'investimento" nella misura del 7% all'anno per tutta la durata della, cosiddetta, convenzione di affidamento pluriennale ... ebbene nonostante il referendum in materia, nulla è cambiato... a confronto il gatto aprdo é una storia di dilettanti allo sbaraglio; come si fa a difendere un siffatto ceto politico? come si fa a definire antipolitica quello che un premio nobel, Krugman, sostiene con così tanta forza partendo dall'etica del capitalismo nella sua versione turbo? Siamo proprio sicuri che la vera antipolitica non sia fuori ma dentro le istituzioni repubblicane? Qui, nel mondo reale, la misura comincia a essere colma e, se é vero che la eccezionale passività degli italiani è dovuta soprattutto alla mancanza di punti di riferimento, voglio sperare che qualcuno nella stanze sorde e grige non stia facendo qualche calcolo politico augurandosi proprio l'esplosione sociale per fare il salto della quaglia e chiudere con la democrazia, quel fastidioso metodo che prevede che i cittadini partecipino alle decisioni per dare a uno solo "messia" l'onere di decidere...... questo é un copione già visto e non funziona perché se é vero che siamo, come cittadini, immaturi e ci innamoriamo del primo venditore di fumo che ci promette improbabili società libere e felici é anche vero che, come accadde durante e alla fine del fascismo, non tutti si fanno rimbambire e usano il dito finché potranno votare: il problema non nasce finché usano quel dito per votare, ma per fare altro......




mercoledì 25 aprile 2012

una nuova liberazione? si, da Monti..... e dai sodali nominati in Parlamento

"Rigenerare l'esperienza della Liberazione per fare fronte ai gravi sacrifici che la situazione economica e sociale dell'Italia richiede"....."Il nostro Paese e' chiamato a superare nuove e gravi difficolta', economiche e sociali".... questo lo dice il Presidente del Consiglio. Non si può essere più d'accordo perché lo "spirito di sacrificio" che fu uno dei valori che mossero i partigiani anche oggi potrebbe essere la molla per far cambiare il paese:




in primis potrebbe spingere le persone a mandare a casa i partiti politici attuali che firmano tutto a pié di lista (ivi compresa la riforma costituzionale che mette in costituzione l'obbligo del pareggio di bilancio, siamo stati l'unico paese a farlo e non ne possiamo essere certo orgogliosi dato che questa piccola aggiunta impedirà in futuro qualunque spesa keynesiana che voglia sostenere la domanda in deficit.... geniale non vi pare?) senza batter ciglio per il terrore di dover chiamare i cittadini a votare... non prima di aver fatto a cosidetta riforma elettorale pro domo propria, ossia per la propria autoperpetuazione...



in secundis il suindicato spirito di sacrificio di cui sopra potrebbe essere anche la molla affinché i cittadini finalmente aprano gli occhi per mandare a casa non solo i politici ma pure il Governo dei professori "nominati" in nome del salvataggio degli interessi bancari, della finanza internazionale e .... della merkel (ormai rimasta sola o quasi in europa... lì non sono stupidi lì i propri interessi li fanno eccome non c'è europeismo di maniera che tenga...)



....sogno o realtà? temo che Monti abbia avuto un lapsus freudiano tipico di chi sa che é meglio non stuzzicar il leon che dorme troppo ....... sennò si potrebbe svegliare

martedì 24 aprile 2012

25 aprile: non é solo una ricorrenza.....

Secondo un indagine del Cirm del 2001, citata dal fatto quotidiano del 24/4/2012, pochissimi ragazzi sapevano cosa fosse, e rappresentasse, questa data; idem per quelli che a quell'epoca era appena sopra i 30: insomma stava venendo su una generazione che poco o nulla sapeva del proprio passato e mal sopportava addirittura che ci fossero queste ricorrenze fisse. Era solo un limite di questi ragazzi o c'era altro? La risposta é ovvia: l'aziendalizzazione della scuola; le varie "riforme" della scuola ecc. avevano raggiunto lo scopo ossia di creare persone senza una radice culturale e storica comune ma pienamente "market oriented", o almeno queste erano le intenzioni, peraltro fallite come oggi possiamo ben vedere. Gioco facile hanno, in una tal situazione, i vari revisionismi: non a caso, dopo lo sdoganamento elettoralistico della destra, sono letteralmente esplose le riletture superficiali della storia del paese, soprattutto quella dal 1942 in poi..... Bene, a mio parere é stato fatto un errore enorme: abbiamo privato queste generazioni del proprio retroterra storico-culturale rendendole facile preda della revisione facilona e azzeratrice delle differenze, che pur ci furono, in nome del "son pari" che "bisogna deporre le armi" in nome di una "riconciliazione" impossbile e antistorica ecc. io non la penso così, mi spiace; c'é differenza fra i partigiani e i repubblichini:




é vero che prima del '42 tutti erano fascisti, proprio tutti; e i pochi "resistenti" erano all'estero ed erano, spesso, manovrati proprio dal regime che riusciva a infiltrarli; erano in russia a guardarsi intorno per evitare di esser fatti fuori dal dittatore Stalin .. o erano in galera come Gramsci (a proposito una rilettura di alcuni documenti pone in luce il ruolo dei dirigenti del PCI nel tenerlo in carcere o almeno nel non far nulla per farlo uscire dal confino; un testo in proposito é "la storia falsa" di luciano canfora edizioni rizzoli) che c'è morto;

la resistenza non fu un pranzo di gala, molti lati oscuri ci sono eccome, uno fra tutti i fatti di Porzus, come le foibe, ecc. tutto vero anche se controverso ma in tempo di guerra, a maggior ragione guerra civile, spesso i contorni diventano opachi, forse troppo e la mitologia fa il resto; ciò non toglie che nella sua complessità la resistenza fu un movimento di persone che si misero in gioco, mentre (allora come oggi) la maggioranza stava a .... guardare cercando di capire chi vincesse.

ora parliamo dei repubblichini:



la RSI era uno stato di fatto non di diritto e si reggeva sulle armi tedesche, anzi ne era la diretta emanazione: é vero che i Savoia cambiarono "opinione" l'8settembre quando videro la malaparata ma i repubblichini non erano "resistenti" né "insurgent" ma persone .. fascisti che, in nome di un onore del tutto fuori luogo (il fascismo aveva sulla coscienza Don Minzoni, Amendola, e tanti altri..), cooperarono con i nazisti nella repressione, sterminio e rappresaglia contro i partigiani e le popolazioni accusate di offrirgli sostegno, mica poco vero? Operazioni, queste, che ad esempio consentirono di catturare il Partigiano Primo Levi e trasferirlo in un campo di concentramento, giusto per fare un esempio.

i repubblichini, poi, non erano un esercito ma reparti, pur consistenti, ed erano completamente armati e comandati dai nazisti e da essi prendevano le direttive; ma, non fidandosi, erano spesso affiancati da SS italiane .... si italiane inquadrate regolarmente nelle faigerate Waffen SS naziste da cui dipendevano insieme ad altre unità di altri paesi, russi compresi.

a fronte di fatti come quelli di Porzus, gli eccidi commessi da nazifascisti sono tanti e tutti commessi con ferocia inaudita: Forno (Massa); S. Anna di Stazzema; fosse Ardeatine ecc... per fare due esempi ma si potrebbe continuare per ore con fatti piccoli e grandi che hanno macchiato indelebilmente la storia del nostro paese quindi, sempre a mio parere, non si possono dimenticare....

.. equiparare gli uni agli altri oltre che fuori luogo mi pare un falso storico vero e proprio perché se é vero che il fascismo degli inizi poteva anche avere degli aspetti interessanti (luciano lanna nel "fascista libertario" ne fa un interessante quadro che ho puntualmente evidenziato) come movimento "antisistema" non perse tempo a mostrare il suo volto quando si trattò di eliminare fisicamente i propri oppositori o, rendendo obbligatoria la iscrizione al PNF, affamarli come accadde, ad esempio, a mio nonno, socialista, che fu espulso dal luogo di lavoro dopo che rifiutò di iscrivervisi: fu costretto a farne tre di lavori, a "nero (l'ironia della parole, vero?)", per mantenere mogli e ben 3 figli! Qui, oggi, il rischio é grosso: con una scuola pubblica del tutto depotenziata e svilita nella sua funzione educativa di preparare cittadini consapevoli del proprio passato e vaccinati contro le facili retoriche e i revisionismi di comodo perché se é vero che non ci sono demoni e angeli é verissimo che da un lato ci sono stati bande di collaborazionsti di eccidi dall'altro c'erano persone che, nel bene e nel male, avevano capito che era venuto il momento di cambiare, di darci un taglio: con la lotta, molto male, armata e pagando di persona.... no non c'é discussione, né mai ci potrà essere.



questa foto:







é un errore e una stortura: in una guerra civile non ci sono eroi; in una guerra partigiana men che meno perché era una guerra, si direbbe, asimmetrica dove poche migliaia di persone avevano sulle spalle il destino di un paese infangato prima dai voltafaccia dei governanti e poi da quelli che rivoltarono le armi contro i propri connazionali che non la pensavano allo stesso modo .... mentre tantissimi soldati italiani erano fatti prigionieri (quando andava bene perché altrimenti c'erano eccidi e uccisioni di massa) dai nazisti; men che meno possono definirsi "eroi" coloro che in quella guerra si macchiarono di cose terribili contro civili, ebrei, oppositori ecc. ecc. ed é anche vero che, visti i tempi attuali, bisogna pur andare avanti superando le differenze e gli steccati ... dopo, però, aver compreso la storia del paese da tutte le angolazioni possibili per farsene un idea basata su fatti e non certo su sentito dire o racconti improbabili.... ed é ora che quella che si definisce destra ne prenda atto e vada a studiare dalla marine lepen su come si può far nascere e crescere una destra vera più che seguire i ras nostrani, sepolcri imbiancati di un tempo di cui certo non si può certo andare fieri per come questo paese era ridotto dopo la guerra preda degli alleati in funzione anti sovietica e campo di battaglia dei vari servizi segreti che qui vi scorrazzavano in lungo e in largo impedendogli di crescere e diventare da subito un moderno paese occidentale... pur se si deve sempre riconoscere che qui il welfare pubblico fu proprio il loro, e da loro rimpianto, antenato regime dittatoriale a crearlo........



Son poche le date che ormai in questo paese spaventato, terrorizzato, impaurito e reso egoista da anni di liberismo e irrisione della legalità e cancellazione dalla memoria collettiva della propria storia perché é proprio "questa" memoria che, se fosse stata coltivata, avrebbe potuto renderci quel paese che avremmo potuto essere e non lo siamo mai stati...



una di quelle date é proprio



il



25 aprile!!!!!!!!



lunedì 23 aprile 2012

ci voleva report per aprire gli occhi?

Credo che ieri siano stati in tanti gli italiani che hanno visto il servizio di Report, stamane ad esempio sia in treno (dove gente che di solito parla di calcio e poc'altro) e in ufficio gli accenni e parte dei discorsi erano proprio ad essa dedicati, e qualche idea se la son fatta, spero. Eppure le cose che vi erano dette non erano affatto nuove, anzi verrebbe da dire "le solite cose" e buonanotte... ebbeno no, a mio parere, perché quelli che sono sul ponte di comando della finanza internazionale (a Report parlano della Trilaterale, ma in realtà quest'organismo é una "branch" di quel molto più importante organo del tutto privato che si chiama club "bilderberg" che il vero cervello di tutto... pensate che alcuni decenni fa in quel club si parlò di unificazione delle due sponde atlantiche dal punto di vista economico et voilà oggi dove siamo?) non sono cose nuove, qualche dato?




le ricette sono le stesse che dal 1950 a oggi il FMI e la Banca Mondiale "prescrivono" ai paesi in via di sviluppo;

l'idea di base é che, come dice in Report, la democrazia é un problema, qui da noi, per loro perché la gente si esprime con il voto e potrebbe rompere le uova nel paniere (leggi Argentina, Equador, Islanda per fare alcuni nomi) a chi già pregustava di rubare soldi pubblici per coprire le proprie perdite .... mentre diventa una bandiera verso quei paesi che non fanno entrare i capitali di rapina che sono autoritari e hanno il brutto vizio di avere alcune risorse fondamentali per l'economia di rapina .. leggi Libia, ad esempio, dove in poco tempo noi occidentali siamo "accorsi" in difesa dei ribelli ... ribelli si fa per dire dato che almeno la metà dei loro capi sono ex del regime caduto, altri combattenti per la libertà?

questa crisi non "é" la crisi del debito pubblico ma del capitale privato finanziarizzato che, come già accaduto altrove e in altri anni, prima specula poi preso con le mani nella marmellata e, temendo di perderla, strepita affinché la connivente classe poltica dei vari paesi ne protegga l'agire .... magari scaricando sui popoli i costi, come difatti sta già accadendo (e come già accaduto); il processo é definito dai critici privatizzazione dei profitti e socializzazione delle perdite ma comunemente lo chiamiamo "liberismo".

un altra idea forte é quella del "servizio" privato a posto di quello pubblico, inutile spiegare, vero? Ma quanti sanno che tutto fu scritto con la nascita del WTO e dei successivi Doha round? Lo Stato che rinuncia al sociale e il privato che se ne fa carico... e chi non é d'accordo viene emarginato, deriso, ecc. perché "conservatore".....

così come le banche e le altre istituzioni finanziarie hanno dovuto mutare target quando, grazie a Basilea 1 e 2, si è deciso che non dovessero più raccogliere e distribuire ma essere attori del mercato finanziario.

..... potrei continuare ancora a lungo perché la lista della "spesa" é lunghissima, almeno quanto la storia degli ultimi 60 anni!!!!!! C'é anche un altro aspetto: fior di storici, economisti, giornalisti ne hanno parlato eppure allora tutti ci siamo lanciati sul "TAV" appena partito del turbocapitalismo.. per andare a sbattere contro il muro, oggi: felici e gaudenti sia coloro che realmente ci hanno guadagnato sia coloro che si sono accontentati delle briciole e quest'ultimi sono la stragrande maggioranza; tutti inebriati dal vento della libertà sulla base dell'idea, del tutto falsa, che "mercato=democrazia" cui tutti abbiamo voluto credere, e quando dico tutti intendo proprio tutti: ivi compresi quelli che cirticavano il tumore sociale che ha provocato; quindi pure la sinistra, o considerata tale, che in moltissimi casi ne é diventata addirittura l'alfiere con suo grande orgoglio. Il "piano" ormai é diventato realtà però qualcosa non va: la teoria su cui si basa ha alcuni presupposti che sono si dei punti di forza ma presentano limiti enormi in caso di problemi, che guarda caso puntualmente si verificano. Questi punti di debolezza si basano tutti sul presupposto, puramente ideologico, che debba essere lo Stato a intevenire quando i nodi vengono al pettine e la crisi, inevitabile peraltro perché é il sistema stesso messo su dal liberismo che é intrinsecamente instabile, esplode. Naturalmente chi vi ha interesse fa gioco di squadra: media, politica, industria, banche, agenzie di rating tutti fanno la loro parte e tutti collaborano a fare la propria parte. La gente può essere indirizzata, dopata, condizionata .. tutto quello che si vuole ma alla fine si sveglia e lì comunque sorgono i problemi perché tutti ne pagano le conseguenze; più duro sarà l'atterraggio più dira sarà la reazione .. in realtà tutto ciò si poteva evitare se.... ma questa é un altra storia e sul latte versato non si piange.



per chi volesse documentarsi:



film doc. The Corporation; Inside job; food inc.; le tre release di zeitgeist; Sick'O; capitalism a love story; e tanti altri.....

saggi. Rifkin, la fine del lavoro; l'era dell'accesso; ecocidio; il sogno europeo; la terza rivuluzione industriale. Stiglitz, bancarotta; la golbalizzazione e i suoi oppositori. Klein nologo; shock economy. Latouche, l'invenzione dell'economia; Luttwak il libro delle libertà; Fukuyama america al bivio; Krugman, la coscienza di un liberal. Barber, consumati. Chomsky, lezioni di potere; Fini M. il vizio oscuro dell'occidente, la guerra democratica, Sudditi. Choussodovsky, guerra e globalizzazione. Hobsbawn, come cambiare il mondo. Edelman, costruire lo spettacolo della politica. Stiglitz-Sen-Fitoussi, la misura sbagliata delle nostre vite. Hessel, indignatevi. Loretta Napoleoni, contagio. Estulin, il club Bilderberg. A. Smith, la ricchezza delle nazioni.

... questi sono solo alcuni (cito solo quelli che ho) degli autori che, su opposti fronti, ne hanno parlato. Questa società ormai é finita; se vogliamo costruirne un altra non dobbiamo guardare certo alla Germania... e ai suoi moralismi di maniera che sanno di lana caprina e di pecunia non olet ... se é il soldo tedesco (ma lo stesso potremmo dire della comunità finanziaria inglese, dove sono stati "inventati" i subprime, e a maggior ragione degli squali americani); ma piuttosto a quei paesi (e li cito più su) dove la gente ha aperto gli occhi e ha deciso di cambiare strada: sempre da report, ad esempio, ricorderete quelle fabbriche in Argentina, vero? Bé nel film-doc "the corporation" li vediamo in piena lotta per ottenere quanto chiedevano e di anni ne son passati: quindi non illudiamoci che con il voto subito si cambia, anzi credo che ci vorranno anni prima che se ne esca ma almeno avremo aiutato le prossime generazioni.



domenica 22 aprile 2012

in Francia? vince, solo, la paura

Pur se i sondaggi danno in vantaggio Hollande non sembra ci sia un grande distacco fra i due principali contendenti: 1-2 punti di distacco in percentuale ... nessuno dei due sembra superare (non tanto al primo turno, cosa quasi impossibile) quota 30 quindi a vincere é la ..... paura. A mio parere i francesi hanno pensato, riflettuto e hanno avuto paura: paura di cambiar strada completamente; paura di mandare subito a casa Sarkò; paura di svoltare verso la sinistra in maniera decisa .. particolarmente la nuova sinistra, non tanto Hollande il cui passaggio al ballottaggio, a meno di stravolgimenti, è praticamente sicuro ma é sempre un personaggio che rimane nel sistema, anzi ne é figlio: tecnocrate come Delors di certo non s'incamminerà sulla strada di un non riconoscimento della supremazia della finanza sulla politica, non sarà appiattito sulla Germania ma nemmeno se ne discosterà troppo: e, anzi, guardando i sondaggi nessuno dei due candidati principali al secondo turno riuscirà a vincere pur alleandosi con i perdenti e dovrà spostarsi al centro: quel centro numericamente minoritario ma sempre importante e che non vede di buon occhio qualunque cambiamento, pur non traumatico e ciò per i socialisti mentre per Sarkò importanti non solo saranno i voti centristi ma anche quelli dei razzisti della Le Pen e voglio proprio vedere come Sarkò riuscirà a conciliarli fra loro, la vedo dura. Come sempre, se mai ce n'era bisogno di dirlo negli ultimi 15 anni, la "paura" paga: in Francia .... come qui. Vedrete che, mentre alle amministrative ci potranno essere sorprese, alle prossime politiche a marzo 2013 (semperché non riusciranno a spostare la data in nome di qualche emergenza .. foss'anche il non essersi messi d'accordo sul sistema elettorale, quasi quasi ci sarebbe da augurarsi che quest'accordo non lo trovino se vogliamo esprimerci) anche da noi sarà questa la leva usata per spaventare quei 2,5 mln di nostri concittadini che, di solito, determinano la vittoria di uno o di un altro: il fattore, come altre volte, sarà possibilmente determinabile con la lettera "P" come paura; della crisi, del domani, dell'incertezza, e quant'altro. Non siamo diversi dai francesi e credo che, a meno di non augurarsi che il partito del non-voto raggiunga il 51%, le elezioni che ci attendono saranno, in termini "politichesi", interlocutorie ossia fra pd-l e pdl il primo supererà il secondo ma non avrà una maggioranza propria e dovrà allearsi e ciò non tanto perché aumenterà i propri voti quanto perché il suo clone populista ne perderà a iosa ma non tanti da determinarne la sparizione. Centro e Lega più o meno avranno un bilancio pari; chi rimane? Cosiddetta sinistra, IdV e Grillo: le due incognite vere. Ad oggi la prima sembra stabile, senz'infamia e senza lode; l'IdV sta scommettendo moltissimo sui movimenti e fagociterà molti voti del pd-l avendo una qualche progressione ma senza sorprese.... rimane Beppe Grillo, lui si che sarà la sopresa ma non quella sorpresa che oggi profetizzano i sondaggi: la gente, all'ultimo minuto, ci penserà su e cambierà; personalmente lo darei al 5%, non certo al 7%; tutto perché da ora ad allora il fattore "P" lavorerà sottotraccia come un tarlo e danneggerà M5S; e non poco per giunta.... se si voleva una dimostrazione di quanto il multitasking politico-mediatico pesi sulle decisioni degli elettori lo abbiamo ora sotto gli occhi in Francia e domani, fatte le dovute proporzioni, in Italia: siamo condizionabili facilmente, ed é meglio che ci facciamo la bocca; non ci saranno sorprese!!!!! Non si vedranno "cosacchi" a Roma ma nemmeno ci sarà il necessario ricambio del ceto dirigente che io e altri si auspica....




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