giovedì 14 giugno 2012

La Storia non gioca mai a dadi.....

A volte la storia, come dire, ha un certo senso .... dell'ironia: leggevo oggi sul cartaceo del Fatto un articolo .. interessante e .... significativo dei tempi; in Spagna, ma potete scommetterci che prima o poi lo faremo anche qui, sta accadendo che i ricchi e gli abbienti, qui li chiameremmo moderati, maghrebini stanno acquistando a prezzo di favore gli appartamenti costruiti sulla costa del paese europeo (e in parte lasciati da quelli che non sono più in grado di pagarne il mutuo), fin qui però nulla di strano: la Spagna va in malora, i prezzi delle case crollano chi può acquista, anche straniero. Il vero punto, però é un altro: si sta affermando una nuova linea di migrrazione economica.. ci sono spagnoli che attraversano il mare alla ricerca di lavoro, nel maghreb .... in particolare Algeria, soprattutto, e Marocco. Questa inversione, oltreché significativa, é un segnale di come possono cambiare gli scenari, anche in Occidente. Ora non assumerà dimensioni bibliche come quella inversa che ben conosciamo ma possiamo notare che non ci sono motovedette maghrebine che li respingono in mare né rientri forzati in aereo né altro: non mi aspetto, naturalmente, che (se davvero ci fosse un aumento del flusso) i locali siano d'accordo ma non mi pare vedere gente che protesta o che parla d'invasione o simile in quei paese: magari non siamo amati o ben visti ma finora se li prendono eccome. Ricordate quando noi eravamo il migliore dei mondi possibili e loro no? E quando noi, con il nostro bagaglio di finte certezze intraprenderemo la stessavia, cha accadrà? Bene, come dicevo, a volte la storia ha un proprio senso dell'ironia......




mercoledì 13 giugno 2012

Un diario della crisi..

E' come scrivere un diario, quando si parla di questa crisi. Facciamo un veloce ricapitolo delle puntate precedenti.




nel 2007 negli USA scoppia la bolla dei mutui subprime (una perversa forma di finanziamento composta da complicatissimi strumenti evoluti della finanza creati a Londra che sono una scommessa contro chi l'ha sottoscritta..);

l'anno successivo la bolla finanziaria si riversa, come una valanga, nel mondo reale travolgendo tutto: stati, industrie, banche... milioni di posti di lavoro vanno in fumo ma gli stati, la cosa non mi meraviglia, anziché sostenere la produzione e al domanda.... sostengono l'offerta e le banche svenandosi;

si sa che l'appetito vien mangiando e gli speculatori, visto che non hanno trovato resistenze, possono correre per la praterie dove fiumi di denaro scorrono e sono lì solo per essere raccolti;

scattano i trattati precedentemente sottoscritti dai politici che prevedono la salvaguardia dei mercati e delle (non) regole che li governano e che impongono agli stessi due cose: contare solo sulle proprie forze (tasse, imposte, contributi, ecc.) agendo, come privati, sugli stessi mercati e sostenere con tutto quello che hanno il mercato;

gli unici che ci guadagnano da tutto ciò sono: i grossi manager delle stesse banche che si staccano assegni miliardari; gli arbitri del mercato, le agenzie di rating (che però si sono anche ritagliati, oltre quello di arbitri, anche il ruolo molto remunerativo di "consigliori" sia degli stati che dei mercati trovandosi nella condizione di spere tutto sia dell'uno che degli altri ... determinandone le scelte di entrambi con i loro outlook), operando attraverso i CDS (credit default swap) influenzano tutto e creano aspettative positive e negative influenza i tasi di scambio dei titoli pubblici e privati determinandone il rialzo dopato che fa fallire stati e aziende.

Dopo un breve periodo di relativa calma che fa pensare che la crisi sia finita si comprende invece che essa si é solo .... spostata nel vecchio mondo dove i mentori del mercantilismo trovano la ghiotta occasione di fare ulteriori profitti a spese della maggioranza degli europei sia attraverso il succhiare soldi pubblici (con politici incompetenti e corrotti quali abbiamo o semplicemente collusi e/o convinti della bontà del liberismo) sia attraverso la spinta sugli interessi dei titoli ma hanno anche l'ocasione più unica che rara, vista anche la passività della gente, di regolare i conti con il XX secolo e le sue ideologie, il suo welfare e tutto il resto....

ed eccoci all'oggi. La situazione ce l'abbiamo sotto gli occhi: si l'Islanda si è ribellata; la Grecia pure ma non ha avuto il coraggio di andare fino in fondo ma restando queste peculiarità sul fondo cosa acade negli altri? Quello che accade di solito nella competizione mercantilista: gli Stati concorrono fra loro per accaparrarsi i finanziamenti presenti proprio sul mercato, e come sempre accade in questi casi il più forte fa il pieno e gli altri arrancano, o falliscono ed é quello che ora sta accadendo...



siete d'accordo con questa ricostruzione? Avete da aggiungere qualcosa? Al punto in cui siamo ricordare é più utile di parlarne....

martedì 12 giugno 2012

Abbiamo.... uno Stato?

Mi son perso gli .... Stati. Ecco il paradosso di questi tempi: sono gli Stati ad essere dei mercati e non viceversa. Con la nascita del WTO si misero le basi della perdita di sovranità degli Stati e della loro spoliazione sistematica: non con un processo traumatico ma lentamente, c'era tempo per farlo, in modo che la gente si abituasse all'idea che:




lo Stato era il male;

lo stato era il vampiro da uccidere;

lo Stato doveva essere affamato, solo così sarebbe stato efficiente;

lo Stato non doveva entrare negli affari perché non era suo compito

... e si potrebbe continuare: ecco come settori vitali (sanità, formazione, pensioni, lavoro, ecc.) sono stati prima svuotati e poi messi sul mercato... peccato che si sono "dimenticati" di dire che il mercato non é "democratico" ma si muove solo su logiche di profitto e competizione all'ultimo sangue e che ne sarebbero "rimasti, alla fine (e se non andava tutto secondo programma) in pochi che si spartivano la torta" e chi fino a prima aveva diritto all'accesso ad esse ora doveva pagarselo; naturalmente gli veniva spiegato che solo il mercato avrebbe potuto rendere efficiente quel settore privatizzato; naturalmente gli veniva deto che "solo se c'era concorrenza i prezzi e el tariffe si sarebbero abbassate"; e, naturalmente, quando la gente si accorgeva dela bufala gli veniva dettto che "se le cose non andavano nel verso giusto era perché di mercato ... ce n'era troppo poco": sapete chi per primo sparava queste cazzate? Facile un "economista di fama" come Milton Friedman, non sapete chi é? Oltre al giretto su wikipedia un pò la memoria ve la rinfresco io: consigliere di Pinochet; consigliere dei dirigenti comunisti, si comunisti, cinesi; consigliere della giunta argentina; consigliere di Reagan e della Thatcher (che tanto piacciono ai Veltrusconi di casa nostra) devo continuare o vi basta? Il Nostro, liberista convinto, riciclò l'idea di Adam Smith del lassez faire condendola con un odio per lo Stato e miscelando il tutto sull'idea che l'essere umano é mosso da interessi egoistici e che la somma di questi interessi era ... la società: una manna per politici che non avevano voglia di lavorare per l'interesse comune ma per il proprio; ecco pronta la miscela che ci hanno servito in questi anni. La teoria della massa monetaria é la base della finanziarizzazione dell'economia: senza però la convinzione collettiva della gente non era possibile; qui entrano in gioco i politici perché per anni hanno contribuito alla bisogna sgovernando e aprendo larghi varchi all'avanzata dei sacerdoti del messia americano: il resto é venuto da sé, egoismi, evasione, crisi, default, stati schiavi delle banche ecc. e questo é il mondo e la società, in gergo si dice lascito, che lasciamo ai figli: avete uno specchio in casa? Se si bene sapete con "chi" prendervela allora.....



lunedì 11 giugno 2012

Berlinguer: 28 anni dopo...

..... e dopo la full immersion nel rock di Springsteen..............




E' il 28° della morte di Berlinguer, segretario politico di partito che fu, di un Italia che fu.. e forse non tornerà. Non mancano gli epigoni ma sono pallidi simulacri; non mancano nemmeno coloro che gli tirano la giacchetta (chi per rivalutare il craxismo e chi per svalutare il personaggio).. anch'essi nani veri e propri. I suoi successori in una cosa sono riusciti: farlo rimpiangere. Tali e tanti sono state le svolte che il suo lascito é ancora intonso ... che per un COMUNISTA, quale lui era e altri non sono stati né mai saranno, è il miglior riconoscimento cui possa essere fatto....



di lui si diceva fosse triste: io non credo; credo invece che fosse semplicemente se stesso e che sentisse il peso e la responsabilità di rappresentare milioni di italiani, milioni...... di persone che speravano e credevano che ci poteva essere un futuro più giusto e, soprattutto, migliore; quanti, oggi, possono dire la stessa cosa?



mi fermo qui e al posto della solita icona voglio qui postarne una pò particolare...







solo riscoprendo UOMINI siffatti possiamo costruirci un futuro non da ragionieri ed essere gestiti da bancari.....



vi segnalo infine questo sito a lui dedicato



ENRICOBERLINGUER.IT uno sito a lui dedicato ma non solamente descrittivo, anzi...



Born to ...... Think (nonostante la "rain" a catinelle)

Mi hanno detto che a Milano ha piovuto; a Firenze ieri ha fatto un nubifragio... a Trieste la bora? Tanto tanto che il Boss sia l'uomo della pioggia? Scherzo naturalmente.... però un pensierino ce lo farei perché ieri quello che non avrebbe fatto il ciao ciao del boss (CHE A 60 ANNI SUONATI HA TENUTO IL PALCO DA PAR SUO PER QUASI TRE ORE, FORSE SOLO ALLA FINE SFORZAVA UN PO' LA VOCE ARROCHITA ..... ALLA FACCIA DEI TANTI SUOI COLLEGHI CHE DAL VIVO SONO DA, COME DIRE, VOMITO) l'ha fatto il nubifragio sfollando lo stadio in meno di un quarto d'ora con il concerto ancora in corso.




Detto ciò voglio dirvi le mie sensazioni. Naturalmente non voglio rovinarvi la "sorpresa" se andate a Trieste ma non aspettatevi il solito leone da palco. No non é lo stesso. E non ero il solo ad avere la stessa sensazione: in molti erano interdetti perché chi aveva già comprato il nuovo cd lo sapeva chi non ancora dopo le cannonate iniziali aveva sotto gli occhi un altro idolo: più intimista; più blues, gospel, atmosfere soffuse e un omaggio ai 50 anni dei Rolling Stones, ma il boss che si mangiava il pubblico tenendolo sulla corda per ben tre, dov'era? Questa sensazione non ero il solo ad averla: sapete cosa mi é venuto in mente? Ieri abbiamo visto e sentito ... l'america, quella vera; un america non più "impero" e non più arrogante ma alla ricerca di se stessa, più chiusa verso il futuro e, nel farlo, ritrovava quelli che erano i suoi valori di base (Dio, patria, famiglia certo ma pure crisi, alienazione, perdita di certezze) .... ferita dagli squali della finanza che l'hanno tradita per fare affari e profitti uccidendo quel paese (che Tocqueville portava come esempio) e, visto che siamo i più "americani" d'Europa (vi piaccia o meno é così, prima lo capite meglio sarà) se vi ci soffermate a pensare un attimo in quel concerto a essere raccontati siete ... voi; quindi, vi toverete di fronte allo specchio: raccontati dal boss ci siete VOI a guardare e guardarvi, chiusi, feriti (anche egoisti e indifferenti), alla ricerca di un "che fare" o di un "come e un perché e successo" e, soprattutto, un "come ne esco" che é dirimente: lo é per noi immaginate per loro. Se potere, andateci perché questa che il BOSS vi racconta é un esperienza diversa: vi aspettate il "born to run" e vi tovate ad ascoltare un ... "born to ... think" utilissimo dato che se un musicista attento come lui, (simbolo delle tute blu e della middle class americana distrutta dalla crisi,come da noi), registra questa ricerca (lo dice fra l'altro stesso lui quando in un difficile italiano parla della crisi americana e italiana, come pure parla del terremoto commuovendovi come ha commosso me, vi assicuro che non sono facile a farlo, visto che vengo da una difficile città e dal ceto "basso" cella stessa che per prima sente le contraddizioni economiche e sociali delle crisi e delle speculazioni, politiche e non, con tanta rabbia in corpo da far impallidire, allora come ora, il Vesuvio e che si riconosceva, e si riconosce, in pezzi proprio come "born to run" o in un altro bellissimo e tristissimo e come "the river" il cui testo vi lascia con i goccioloni anche se foste aridi come il .... deserto) se allora siam messi proprio male...

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