sabato 7 aprile 2012

..... e per finanziare la riforma da dove pescano i soldi?

Il cinismo dei prof é davvero unico: indovinate da dove prenderanno i fondi per finanziare la cosiddetta riforma del mercato del lavoro? Ma da noi naturalmente:




Casa. Non bastava averla tartassata per benino (addirittura pagheranno anche gli anziani negli ospizi se hanno fuori da essi una casa), ora vi aggiungono per pi proprietari che non hanno una cedolare secca la riduzione dal 15 al 5% lo sconto forfettario che può fare chi dichiara con i redditi irpef i rediti da locazione.

Rc auto. Stretta sulla deduzione riconosciuta sulla tassa, pagata nel contratto di assicurazione auto, dovuta al SSN.

Auto aziendali. Deduzione che scende dal 40 al 27.5%

Tagli a Inps e Inail. I due Enti dovranno ridurre.... non gli emolumenti dei loro Dirigenti ma le spese di gestione....

Tasse per gli aerei. Non lo sapevo ma i comuni impongono tasse per l'imbarco....

.. insomma in un modo o nell'altro paghiamo noi cittadini. Nonostante che, come commenta efficamente Ugo Arrigo (docente e liberista dell'istituto Bruno Leoni, quindi non il solito "keynesiano" né tantomeno comunista), la spesa pubblica é sotto controllo (praticamente ferma), l'avanzo primario é positivo e si rischia, davvero, di raggiungere il pareggio nel 2013 ... il che significa che metà delle parole dette da questo governo per giustificare le "riforme" sono ..... balle. E se volessimo aumentare la liquidità potremmo:



come già ha fatto il Canada, potremmo non acquistare i 90 F35 e il centinaio di elicotteri, che ci porta nell'orbita americana abbandonando i sogni europei e le susseguenti parole incensatrici della bontà della UE;

potremmo, nonostante la prosopopea sia la stessa (parla per parola), fermare i cantieri low coast della tav;

potremmo reintrodurre il falso in bilancio;

ridurre a zero le consulenze;

ridurre se non cancellare i CdA delle aziende pubbliche ....

ma questo lo sapete già, vero?



Vi auguro una serena Pasqua a tutti di riflessione










è solo un modo per fare un augurio non solito .... non si vuole assolutamente offendere nessuno né la sua fede, sia chiaro .....



giovedì 5 aprile 2012

e c'é anche la stangata....... nella stangata

art. 2 della riforma del mercato del lavoro: la stangata. Notavo proprio oggi sui media una cosa: l'affannarsi ad abbattere i toni su un aspetto particolare, la stangata, definitiva, sugli statali. Mi son chiesto: ma cosa dice quest 'articolo che tutti, dal governo ai media ai giornali ai sindacati, s'affannano a mettere in seconndo piano? Ebbene me lo sono andato a leggere e ....... ecco cosa dice:


1."Le disposizioni della presente legge, per quanto da esse non espressamente previsto, costituiscono principi e criteri per la regolazione dei rapporti di lavoro dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, e successive modificazioni, in coerenza con quanto disposto dall’articolo 2, comma 2 del medesimo decreto legislativo. Restano ferme le previsioni di cui all’articolo 3 del medesimo decreto legislativo.

2. A tal fine il Ministro per la Pubblica Amministrazione e per la semplificazione, sentite le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative dei dipendenti delle Amministrazioni pubbliche, individua e definisce, anche mediante iniziative normative, gli ambiti, le modalità e i tempi di armonizzazione della disciplina relativa ai dipendenti delle Amministrazioni pubbliche."



Mi é sorta una domanda: vuoi vedere che tutta la mossa fatta da Monti e co. ha come obiettivo secondario il pubblico impiego? Una prova della cosa é l'alzata di scudi da parte dei privati che hanno ben compreso la reale natura del bluff messo in atto dal Gvoerno? Già perché in realtà, pur con mille distinzioni, il nuovo art.18 ha spostato poco nella fattualità del mondo del lavoro, almeno nell'ottica dei padroni e padroncini italiani, una prova sono le durissime critiche che arrivano da Confindustria e Confecommercio. E allora qui prodest direttamente? Se ci si riflette almeno a me pare chiaro: "l'azienda Italia" é in crisi; ha 2000 mld di euro di debito; un rapporto deficit/pil da urli; un inflazione in ascesa; una propensione al risparmio al minimo storico; un pil negativo; ecc. ecc. con una situazione del genere l'azienda di cui sopra può licenziare sapendo benissimo che nessun giudice si arrischierebbe a contraddire la richiesta perché qualunque opposizione da parte dei dipendenti sarebbe inutile dato che é lapallissiana la condizione economica disastrata della stessa, qualunque causa fosse fatta sarebbe perdente in partenza e visto che il mettere ulteriori tasse suona come impossibile da fare l'unica scelta, per giunta strutturale, é il ridurre drasticamente il numero dei dipendenti ..... per un privato alterntativa non c'é immaginiamoci per il pubblico.

C'é un ma: se si licenziano una buona fetta dei suindicati dipendenti chi le paga le tasse?



Le banche che sono appena uscite intonse dalle cosiddette liberalizzazioni?



I partiti e i sindacati che rimangono onnivori e non pagano dazio?



I parlamentari?



Gli evasori?



I corrotti?



I corruttori?



I concussi?



I commercianti?



Gli industriali?



I gruppi finanziari?



...... mi dicano lor signori



chi?



mercoledì 4 aprile 2012

e questa sarebbe un riforma del mercato del lavoro?

Allora il liberalismo richiede che in presenza di mercato, qualunque sia la natura di questo mercato:




lo Stato debba essere regolatore neutrale, quindi non parteggiare;

visto che, come dice la ministra, su quello del lavoro ci si scambia servizi (chi offre e chi vende lavoro) le condizioni nello scambio debbono essere tendenti, se non, alla pari;

come ci sono delle regole per chi offre lavoro (lavoratori), ce ne devono esere anche per chi chiede lavoro (imprenditori);

lo Stato liberale, inoltre (e a differenza di quelli che si richiamano a Bentham, liberisti, o a Pareto, deve procedere a creare una rete che assicura chi cambia o perde il lavoro una protezione forte per impedire che possano conoscere la povertà e affrontare con serenità il futuro e la ricerca del lavoro stesso; così come quando ci sono periodi di crisi economica lo Stato s'impegna a intervenire, liberalismo nella versione keynesiana che impedì agli USA di finire nel quarto mondo nel periodo 1918-1932 ossia la fase acuta delle cosiddetta grande depressione, direttamente per rilanciare l'economia chiedendo anche un contributo a chi ha di più;

lo Stato s'impone di mettere in campo linee di politica economica-industriale che permetta agli imprenditore di riprendere l'accumulazione per reinvestire con politiche anche fiscali: sia con una aumento della fiscalità sui patrimoni finanziari sia con riduzione sulle tasse per chi investe e non fa il rentier; oltre che pompare soldi nel mercato per spingere a costo di favore gli imprenditori a investire.

Vi risulta che oggi queste "misure" siano state decise o almeno prospettate?



Da quando c'é la crisi tutti gli Stati coinvolti non hanno badato a spese per aiutare il mondo finanziario (vero responsabile delle bancarotte) e sostenerlo, svenandosi...... anzi svenandoci, altro che neutralità;

il ruolo dello Stato anziché essere quello di controllore é stato quello di parteggiare per una parte eliminando buona parte delle norme di garanzia poste in precedenza ...... per esempio la dimissioni in bianco che non sono state eliminate ma....... quasi, come dice la Ministra, chissà perché è quel quasi che mi preoccupa;

come il sub 2) non ho visto introdurre misure che impediscano agli imprenditori di fare il proprio comodo, anzi ...... si parla di art.18 spacchettato ma non di regole per impedire agli imprenditori di prendere, ad esempio, soldi (magari a fondo perduto) e poi filarsela in Serbia o altrove; almeno a me non risulta;

a parte la nuova cassa integrazione e il reintegro, altre misure di protezione per i lavoratori? Se ne avete conoscenza fatemelo sapere perché io la conferenza stampa l'ho ascoltata, alla radio, tutta ma può essermi sfuggita qualcosa....... né mi risultano misure che aumentino e incentivino la domanda attraverso la riduzione delle tasse o le assunzioni, anzi mi sa che ci sarà il suo contrario;

quante sono le risorse messe in campo (ossia la paccata di miliardi) per fare questa riforma? Se già ci son stati rilievi per mancanza di copertura per le cosiddette liberalizzazioni da parte della Ragioneria dello Stato, quanti rilievi saranno fatti con le somme previste per quest'altra riforma?

...... era proprio l'art.18 che impediva alle orde straniere di scendere nel nostro paese e investire? Siam proprio sicuri che non siano altre le misure da prendere, ad esempio come:



snellimento dei riti giudiziari;

eliminazione della corruzione diffusa;

soppressione delle mafie;

snellimento delle procedure cosiddette burocratiche senza per questo eliminare tutta la legislazione in materia di appalti;

lotta ai furbi e furbetti;

lotta all'evasione;

guerra alla voracità della finanza;

eliminazione, si spera definitiva, dell'ingerenza della politica negli affari.

a mio parere i veri imprenditori questo vogliono e dopo, molto dopo, si sarebbe potuto discutere di riforme del lavoro e del suo mercato........

martedì 3 aprile 2012

quando si smentisce, in politica, significa che é vero!!!!!!

Mentre crolla il pilastro, della cui "verginità" era lecito dubitare, leghista sotto i colpi delle indagini della Magistratura che sta alzando il velo anche sull'ultimo dinosauro vivente della I° Repubblica.. un altra é la vera notizia su cui dovremmo riflettere, visti i precedenti, e porre l'attenzione: la smentita di prossimi tagli al bilanciodel nostro paese...... scusate ma perché si sente la necessità, se non l'esigenza, di smentire una news che tale non sarebbe? Qualcuno ne ha parlato ufficialmente? Non sembrerebbe dato che nei giorni scorsi questa eventualità é stata negata proprio dai vertici del governo; e allora perché? A mio parere, invece, la news é vera: le cose non vanno bene perché perché lor signori hanno depresso la domanda e senza di essa nulla riparte o meglio é tutto fermmo; e se é anche vero che si stanno calcolando i "costi" sociali di licenziamenti nel pubblico impiego allora il quadro é chiaro e una volta tanto la cappa di piombo che da 20 anni grava su questo paese comincia a evidenziare crepe ... crepe che sono preludono a futuri scricchiolii e si spera al default del sistema politico.




Stasera l'enensimo vertice dei sepolcri imbiancati con il capo del governo riuscirà a trovare la quadra (cui aggiugiamo pure la moral suasion del Capo dello stato vero e unico pilastro di questo governo, altro che notaio....)? E sarà una quadra cheterrà conto che questo paese nella sua parte migliore é già con l'acqua poco sotto il naso o tutto ciò servirà solo a ratificare quanto deciso "democraticamente" dal governo stesso? Quale sarà secondo voi la risposta giusta?



Intanto la mattanza continua: alcuni lavoratori son morti in questi giorni sul lavoro; una donna anziana, cui l'inps aveva tagliato di 200 euro la pensione di reversibilità (pensione evidentemente ritenuta d'oro .... era di circa 800 euro), si é gettata dal balcone di casa; i giovani sono sempre più lontani da un lavoro e quindi da un futuro (tutti meno: i figli di papà.... naturalmente); gli esodati rimangono tali; l'art.18 sta per sparire nella sua essenza legislativa; ecc. ecc. insomma: capisco che ognuno guardi il suo tassellino, ma prima o poi ci sarà qualcuno dei benpensantissimi moderati italiani che si accorge che le tegole gli stanno cadendo addosso o no o deve proprio prima andare al pronto soccorso in fin di vita?



lunedì 2 aprile 2012

mancano i grandi numeri, ma se non siamo in default é solo una questione di termini

Ma dove sarebbe la ripresa promessa? Da qualunque punto di vista si guarda la situazione in questo paese tutto si può sostenere tranne che le misure prese siano anticicliche, ossia favoriscano la ripresa, nessuna di esse: nemmeno una. E i risultati si vedono: anziché nuove opportunità qui l'unico obiettivo che si raggiunge é quello che lo stato incamera montagne di denaro, sempre dagli stessi ceti, che servon solo a uno scopo: ripagare il debito estero, garantire i debiti delle banche, non disturbare i grandi manovratori della finanza, lasciare intonsi gli squilibri (anzi accentuarli eliminando la già sfilacciata rete di diritti e protezioni sociali faticosamente costruita in anni di lotte) ma, soprattutto, seguire la road map decisa a Berlino che non prevede che paesi periferici possano alzare la cresta e fare di testa propria .... null'altro.
Eppure non dicono che sia così, e perché mai dovrebbero farlo se gli stessi partiti che lo sostengono, a parte le solite solfe dette, non hanno nulla da proporre anzi hanno contribuito, ulivo e destra populista, all'attuale situazione.
Eppure per recuperare fondi basterebbe ridare alla magistratura lo strumento del falso in bilancio per combattere l'evasione fiscale, nel suo complesso circa 160 mld di euro, così come basterebbe dare per scontato, come accaduto ad esempio in Ungheria, che ci si dimette quando si é colti con le mani nella marmellata.
Eppure basterebbe spostare l'azione del Governo sulla domanda per ridare una minima spinta ad essa: a che serve aumentare tasse e contributi in periodo di recessione dura quando invece servirebbe esattamente il contrario perché l'economia riparta?
Eppure non c'è scritto in nessun articolo della Costituzione che i partiti debbano decidere per noi quando non ci rappresentano più. e sono ancora lì, perché?
Non tocca a me fare il messia, né il profeta né altro: quello che credo sia il compito di un blogger non é altro che "indicare la porta, sono altri quella che la devono attraversare (citato liberamente da matrix)" ... ammesso che lo vogliano fare.... perché il vero punto focale é "se vogliono essere liberati".

domenica 1 aprile 2012

notate la coincidenza? resistono alle "riforme"? Arriva lo spread.....

Come non notare la, "strana" in verità, coincidenza dello spread che va su non appena comuni cittadini e partiti e sindacati, per loro tornaconto, rialzano la testa e non si mettono sull'attenti, ci sono due spiegazioni: una ufficiale, i mercati sono nervosi (e chissenefrega) e subito vanno in panico ... solo parzialmente é vero visto che i mercati sono gestite da computer e persone dietro di esse che hanno un solo scopo, quello di gadagnare a sbafo. Spiegazione ufficiosa: la destra finanziaria europea ha deciso che il grande mercato delle vacche a cielo aperto che comunemente si chiama Europa unita non vuole opposizioni e l'equazione economica applicata a essa deve avere la soluzione predeterminata. La Germania sta riuscendo con la finanza quello che in due guerre non ha saputo fare: non da sola naturalmente, perché da un lato scarica il proprio disavanzo sugli altri paesi europei (un pò imponendo la propria linea politico-economica e un pò assicurandosi che gli stessi paesi, attraverso politiche recessive attuate con la connivenza dei ceti nazionali che vi hanno interesse e delle loro espressioni politiche, non prendano strade autonome diventando con essa competitivi ...... affamandoli) e dall'altro assicurandosi che il proprio avanzo primario non si riduca mai sotto una certa soglia, per tacere che scarica il proprio eccesso di produzione sugli altri paesi "fratelli" europei: un sistema creato nel 2005 da Francia, Italia e proprio la Germania per blindare i propri conti che avevano sforato blindandoli.... chi é causa del suo mal..... i furbetti del quartierino europeo non avevano fatto i conti però con la finanza, ossia con la massa di miliardi che in poche ore possono determinare il default di uno Stato il quale aveva altri interessi: il proprio profitto che li spingeva a dividere il fronte dei furbetti e a scegliersi il porto sicuro, la Germania della Merkel. Infatti questo paese é l'unico che va a gonfie vele: ha appena raggiunto un accordo con i lavoratori pubblici del 6.5%, un sogno nel resto dei paesi, vero? Ora, sempre complici le élite degli altri paesi, loro hanno un altro obiettivo: impedire che ci possano essere concorrenti pericolosi, come fare? Semplice, essendo questo sitema basato sul debito, basta aspettare che gli Stati si indebitino fino al collo, con l'aiuto delle cosiddette agenzie di rating (interessate a trarre profitto sia dal certificare la bontà di uno stato sia nel denunciarne, attraverso l'outlook, la pesantezza e il rischio), per poi saltargli addosso e spolparlo: c'é gente che si affama in questo modo? Hanno vissuto troppo sopra le proprie disponibilità; il locale welfare viene distrutto? No problem subito si trovano degli utilissimi idioti che si prendono l'onere di "spiegare e proporre" delle riforme per "salvare il welfare: in realtà aprono la porta alla sua distruzione, tutto qui. E' questo lo stato dell'arte, ci piaccia o meno: in una situazione del genere hanno gioco facile coloro, magari messo alla guida di un paese, che vi si trovino si possano anche permettere il lusso di fare gli arroganti e mandare messaggi minacciosi alla gente perché sa benissimo che il guardiano messo vicino all'ovile, che possiamo rappresentare benissimo con lo spread, al primo stormir di fronde usano il bastone e mettono a tacere i .. mugugni. Ne sanno qualcosa in Grecia (ma la lista è lunga e inizia con i paesi africani e apssa praticamente per tutti i paesi del pianeta salvo alcune eccezioni "occidentali") e ora in Spagna dove dire che son tempi duri é semplicemente fare degli eufemismi. Ecco perché é necessaria una svolta, possibilmente nell'intero continente, che riporti a un livello accettabile il tutto: un new deal dove lo Stato si assume le proprie responsabilità e dove il bavaglio non viene messo ai cittadini ma alla finanza e ai suoi servitori. Più che un progresso sarebbe un ritorno a un ricetta economica, ma se andò bene nella Grande Depressione perché non può andare ben oggi? Sennò c'è solo la rassegnazione: sia a una instabilità critica delle società sia ai guardiani, e agli utili idioti, pagati per farci star buoni...... fra un anno ci saranno le elezioni (d'altronde se riescono a fare l'ennesima porcata rischiano di fregarci per continuare a scaldare lo scranno, sta a noi evitarlo naturalmente perché anche il peggior sistema elettorale fallisce se o non andiamo a votare in massa o votiamo come loro non vogliono!!!!!): potrebbe essere questa l'ultima occasione, ce ne rendiamo conto o no?

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