sabato 19 giugno 2010

Saramago: l'ultimo eretico..

Saramago, l'ultimo eretico, è morto. Era un intellettuale, comunista (finalmente possiamo dirlo dando alla parola il suo reale significato), che aveva dalla sua la capacità di saper vedere oltre le apparenze e senza avere peli sulla lingua: ricordiamo tutti come si espresse quando l'einaudi rifiutò di pubblicare la raccolta dei suoi scritti sul blog denominata Il quaderno perchè in essi c'erano alcuni post che criticavano il Nostro amato Capo; pensate rifiutarono nonostante avesse vinto un premio nobel (solo da noi accadono ste cose). Ora non c'è più e questo pianeta si svuota di una mente brillante e aperta che ci aiutava a essere un pò più liberi.

venerdì 18 giugno 2010

marcia indietro o vittimismo?

Sono, a detta degli operatori che le fanno (e che hanno accumulato oltre 500 mln di euro di crediti nei confronti dello Stato tant'è che si potrebbe pensare che per eliminare le intercettazioni si cerca di far chiudere, per asfissia, le società private che le fanno), 60 mila mediamente le persone che sono intercettate (su 60 mln di italiani) per un costo giornaliero di 12 (dodici) euro: siamo tutti intercettati? Questi intercettati sono persone comuni? Non credo. E allora perché tutto sto battage per far chiudere baracche e burattini? E perché sto mettere le mani avanti, prima di fare marcia indietro repentinamente, sulla Corte Costituzionale colonizzata da sinistroidi? Forse perché è un tantinello incostituzionale? O forse, cosa molto più probabile, perché anche parte del suo elettorato non condivide le impostazioni in maetria del caro leader? E' molto probabile che il vittimismo di queste ore sia proprio teso a inseguire i suoi per fargli ingoiare questa, come altre, legge in nome di concetti "alti" quanto ormai svuotati di significato: libertà, ecc. In tanti dicono che siamo alla fine di un era: io non credo che abbiano ragione dato che non è mai iniziata ma c'è stato "solo" un adeguamento delle élite alle diverse istanze che emergevano dalla società con la proposizione di quanto chiedevano, per evitare che si andasse su pericolose chine democratiche, fornendole simulacri che si sono rivelati per quello che sono: gusci vuoti dietro i quali (tali sono pd e pdl) gli "affari" sono continuati come prima, pari pari.

mercoledì 16 giugno 2010

Di buone intenzioni.....

Le intenzioni sono buone: tagliare sprechi e clientele chiudendo il rubinetto. Ma secondo voi il risultato sarà esattamente questo? Non è così visto che, proprio a partire dal Parlamento, non si è tagliato nulla; anzi proprio dalla Commissione Bilancio sono stati stanziati soldi in molti del collegi elettorali degli onorevoli che vi fanno parte (mentre altri esterni ad essa rimangono a bocca asciutta): in una percentuale 70% per la maggioranza e 30% all'opposizione (si deve dire che in questo caso idv e pd hanno rinunciato a stornarlo nei propri collegi elettorali e in massima parte stanziati nelle zone dove servono seriamente). L'Espresso ci da un elenco degli orrori che non può non far pensare a chi crede realmente nella volontà dei "nominati" di aderire a politiche di austerità serie confermando, semmai fosse necessario farlo, che tutto il peso della crisi (che fino a poche settimane fa il Capo si ostinava a dire che era finita) sui soliti noti e anche questa manovra rimane esattamente al centro di questo solco. E' tipico della politica mediatica (infotainment) affermare con foza un principio per poi fare quasi l'opposto: questo accade dovunque; ma mentre in alcuni paesi la gente s'inkazza qui, come negli USA, invece il branco di pecore è ben sorvegliato dai cani pastore e non ci sono fughe. Possiamo stare tranquilli che tempo 6 mesi si scoprirà che questa manovra non basterà e bisognerà ulteriormente intervenire; come possiamo stare tranquilli che, in forza della crisi, i liberisti (pur se in salsa italiana) finiranno di distruggere la struttura di diritti, garanzie e tutele del mondo del lavoro in nome delle "riforme" e dell'eliminazione della "burocrazia" a partire dalla Costituzione. Queste si faranno in fretta; gli investimenti e gli aiuti ai poveri e ai futuri poveri possono attendere....... e se non si riesce a tagliare al centro della politica nazionale immaginiamoci quali disastri accadranno a livello locale (infatti le autonomie locali sono insorte) dove le clientele sono l'ossigeno della politica (di qualunque schieramento) quando la mannaia calerà: di sicuro non diminuirà l'evasione; di sicuro sanità e scuole saranno colpite; di sicuro, soprattutto, tutto lo sbandierato federalismo in salsa leghista si rivelerà per quello che è: una bufala!! Altro che taglio di sprechi e province: qui a essere tagliate sono solo le virgole e qualche punto e virgola.

lunedì 14 giugno 2010

Per non dimenticare chi e come....

Non starò a parlare dell'olocausto del popolo ebraico, stavolta. Ma di un altro Olocausto: quello della cultura. Non è da ora che al potere la cultura da noia: se il popolo è sazio, sano e istruito si fa domande e chiede il rispetto dei propri diritti (Ken il rosso, sapete chi è? Si? No? Acculturatevi) se il popolo invece è affamato, non sano e poco istruito allora è facile preda dei potenti che lo riescono a controllare; è la cultura, non il sesso, il perno delle civiltà ed è essa che viene eliminata quando una società si avvia ad una china autoritaria e post-democratica. Facciamo un esempio? Parliamo del caso del giorno: Agorà. E' la storia, con alcune licenze da parte del regista, di Ipazia ossia di una donna che, in forza dell'enorme cultura che possedeva e della assidua frequentazione della mitica biblioteca alessandrina, culla della vera cultura occidentale (non quella che oggi tutti richiamano che ne é un pallido richiamo parziale e settario); una donna avanti secoli rispetto ai propri contemporanei che ridicolizzava credenze e credi integralistici con la sola forza della ragione e dell'illuminato intelletto; una donna uccisa in maniera barbara da una setta cristiana perchè ritenuta "strega (questo titolo ritornerà di frequente nei secoli successivi insieme alla parola eretico facendo altre vittime illustri come Giordano Bruno o Galileo che la scampò per un pelo)": fu un simbolo da abbattere perchè istruita (e si opponeva al politico e al nascente settarismo di chi, una volta divenuto maggioranza perseguita le minoranze dimentico delle persecuzioni ricevute .... e anche qui di riferimenti storici frequenti ce ne sono a iosa, vero?) e perchè donna (la donna idealizzata nella purezza ma anche altare di perdizione .... e mi fermo qui). Due caratteristiche, donna e cultura, che erano estremamente malviste da chi non poteva permettersi controcanti e mirava a far si che non ci fossero parole di "opposizione" che potessero, almeno e solo in teoria, disturbare la nascita e la crescita non solo del religione che si avviava a diventare dominante ma anche del ceto politico che, per pura opportunità e calcolo (anche qui corsi e ricorsi della storia), che vi si adeguava e vi si alleava pur di non compromettersi e traballare. Nella storia ci sono state tantissime donne che hanno alzato la testa, e spesso hanno pagato in prima persona la ribellione, e si sono levate ma hanno tutte questa madrina laica che con il suo esempio di razionalità ancora oggi fa discutere e, per alcuni integralisti, fa paura: paura perchè le donne devono essere angeli del focolare e "sopportare" il maschio e la sua violenza; paura perchè portando con se la vita non gli si vuole dare la possibilità di scegliere se proseguirla o meno (mentre gli integralismi si nascondono dietro volontà più o meno extraterrene); paura soprattutto perché, se libere e laiche, non sono controllabili o lo sono meno dei loro colleghi maschi; insomma oggi come allora l'equazione donna=cultura=democrazia è una equazione che fa tremare i pliastri dell'universo ..... non solo maschile.

domenica 13 giugno 2010

e rispunta la solita idea....

Ha avuto, addirittura, il plauso della Cisl (un bravo sindacato di centro e sempre allineato alla maggioranza del momento e, immagino, dalla Uil che vede e trova sempre il modo di essere presente laddove c'è potere) che ha "certificato", manco fosse un ente di certificazione, che la manovra "non ha toccato il welfare": il che formalmente, è vero dato che tagli diretti al sociale NON ci sono stati, però sappiamo tutti che nella realtà i modi sono tanti per intervenire in un ambito indirettamente; un esempio è proprio il welfare: hanno tagliato fondi alle regioni in nome del risparmio, dice, su consulenze ed altro mentre nella realtà i politici locali, per mantenere impegni promesse, taglieranno laddove impegni e clientele non verranno intaccate quindi il welfare. In nome di cosa? ma dell'economia sociale di mercato naturellement; un branca del liberismo con un pizzico di umanità per quelli che non ce la fanno (dicasi la radice da cui quest'idea nasce Ordoliberalismo) per i quali interviene lo Stato per "assisterli" (come accade per Pomigliano ad esempio dove si usufruirà di qualche forma di assistenzialismo statale, perché i LIBERISTI SONO STATALISTI QUANDO SI TRATTA DI SBORSARE SOLDI DI TUTTI NOI PER AIUTARE QUELLI CHE NON CE LA FANNO MENTRE STREPITANO SE LO STATO SI AZZARDA A CHIEDERE DI RENDERE CONTO DELLE AVVENTURE SPECULATIVE DI COLORO CHE APPLICANO QUESTE TEORIE INUMANE, leggi crisi economica e finanziaria di questi anni) non certo per ridargli la dignità di lavoratori quali essi hanno diritto. Per fare ciò, però, hanno bisogno anche che le regole del gioco siano cambiate e profondamente anche: infatti ecco pronta la poposta di cambiare la Costituzione (art. 41 e 118 sulla scia di quanto il Capo ha già detto chiaramente... oddio lui era andato oltre ma diamo tempo al tempo e vederemo cosa rimarrà di quella dei Padri fondatori della Repubblica) nei fondamentali economici e se il giochetto riesce (potete scommettere che, a meno che non ci sia un onda di indignazione - molto improbabile al momento - popolare sarà così) ci ritrovamo nella stessa identica situazione dalla quale stanno tentando di uscire, senza grandi successi, gli USA obamiani. Auguri Italia.

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