venerdì 30 ottobre 2015

insetti, coloranti, nanomateriali..

Già arrivano gli ... alieni. si sta autorizzando proprio in questi giorni l'ingresso sulle nostre tavole di tutta una serie di alimenti non proprio tradizionali, almeno per noi: insetti in primis ma pure nuovi coloranti e nanoalimenti (ossia alimenti modificati a livello molecolare) ecc. insomma una rivoluzione alimentare imposta dall'alto e con il placet delle grandi aziende e, a voler essere dietrologi, ciò spiega anche la bordata dell'oms contro carne e ora contro il caffè... un offensiva su tutta la linea per far, o costringere a superare, superare quelle barriere, soprattutto culturali, e uniformare i nutrimenti a livello planetario; il mercato unico planetario.
Perfino i nutrizionisti sostengono che una cosa del genere, ossia l'introduzione di tali nuovi alimenti nella nostra cucina, andrebbero bene ... solo in caso di carestia di proporzioni "bibliche": e chissà che non arrivi... a voler pensar male i CEO son capaci di tutto.
Non discuto sulla libertà della scelta di cosa si usa per cibarsi, mi va bene tutto ma vedermelo imposto mi estremamente fastidio soprattutto perchè so benissimo che non c'è una reale volontà di aprire mercati quanto la necessità di ridurre costi alle aziende e, nel caso dei nanoalimenti, di costringermi a nutrirmi con cose che NON sono per nulla naturali ma costruite in laboratorio di cui l'azienda produttrice possiede il brevetto per cui non posso sapere di cosa è composta: se ho una reazione allergica a chi chiedo i danni se non conosco cosa sto mangiando?
Quest'Europa, che sta firmando in gran segreto il TTIP, mi piace sempre meno......

mercoledì 28 ottobre 2015

Sud, non ci resta che ridere

dal Fatto Quotidiano  di Alessandro Cannavale | 28 ottobre 2015
Se ci pensate, l’invisibile conta assai più di quel che si vede e si legge. E’ una regola, forse, di portata cosmica. Pensate alla cronaca. Agli scandali, agli omicidi. I delitti, per la maggior parte, non solo non hanno un colpevole accertato, ma sono spesso persino ignoti. Quello che leggiamo, vediamo e conosciamo costituisce solo l’emergente punta dell’iceberg. Il resto finisce nella zona grigia del non detto, non visto, non sentito. Forze e legami si confrontano senza potersi vedere. Cogliamo solo l’ultimo anello dei nessi eziologici su cui s’innestano lunghe catene di eventi, la cui ricostruzione può essere impossibile. E se il mondo è ridotto così, trattasi, evidentemente di catene da sciacquone…
Torniamo al 2011: lettera di Draghi e Trichet a Tremonti. Scrive Luciano Canfora, nel suo bel pamphlet “‘E’ l’Europa che ce lo chiede!’ Falso!”, una  lettera che “fu tenuta a lungo celata”. Vi si prospettavano tutte le ricette dell’austerity, che stiamo ancora vivendo sulle nostre spalle. E così, in modo ben visibile, “dovendo fare insieme le cose che contano – cioè far deglutire ai gruppi sociali più deboli una cura da cavallo a botte di tassazione indiretta – centro-destra e centro-sinistra archiviano il bipolarismo”. Ciò perché “Oggi la posta in gioco è lo smantellamento dello Stato sociale”. Con strategie subdole come quella del “Falso bersaglio”, di cui Canfora parla più avanti nel testo: “Lungi dal riconoscere che è l’intangibilità del profitto – architrave intoccabile e sacro del sistema – che scaraventa intere generazioni fuori dal mercato del lavoro, si ricorre all’abile e ricattatoria denuncia contro l’egoismo (!) di chi, per sua fortuna, non è ancora stato estromesso e non si rassegna ad autoridursi il salario e ad appesantire, per “salvare l’euro”, le condizioni di lavoro”.
Se, però, vi si chiede di negare l’evidenza e tacere, forse, è davvero troppo. Non permettetevi, assolutamente, oggi, di interrompere il sacro mantra del “tutto va bene, sorridi!”. Anche se ci si sgola nel dimostrare lo stato in cui versa il Paese (e non solo il Sud), non vi sognate di venir meno alla rigida consegna del silenzio, piagnoni!
Se su grandi città del Paese ci sono mafie che spadroneggiano, non lamentatevi! Se persino i magistrati dicono che la corruzione è favorita dai comportamenti della politica, tacete!
Non permettetevi di disturbare gli accorti manovratori in visibilio per la mini-erezione del Pil, avuta al caro prezzo di tagli lineari pluriennali e altri dolorosi artifici… Esodati, sottoccupati, disoccupati, Neet, emigrati d’ogni livello culturale, non vi sognate di contarvi e costruire una maggioranza d’incazzati. Scegliete, invece, di aderire utilmente “al partito del non voto di coloro che non si riconoscono nella melassa” (cito ancora Canfora). Emigrate, piuttosto, sospinti dall’ipocrita esortazione di quelli che dicono che “viaggiare fa bene”. Certo, quando non sei obbligato a farlo, è cosa buona e giusta. Se poi hai un papà che ti spesa, tanto meglio. Quando, invece, parti con le pezze al culo, la musica è ben altra.
Quindi, cari italiani che restate, se aprite un negozio vengono a chiedervi il pizzo, pagate con il sorriso, è la nuova Italia! Con tante novità. Ad esempio, se un ex-comunista va in tv e dice che è giusto detassare ville e castelli, per poi essere smentito nientemeno che dal suo primo ministro, ex-democristiano, non sforzatevi di capire: è l’Italia del fare, dove questi e altri mirabolanti numeri possono svolgersi sotto i vostri occhi stupefatti… Se gli immigrati vengono accolti e lasciati alla vita randagia, è il volto buono dell’Italia multietnica. Quella che affida l’accoglienza alle Caritas, al buon cuore della gente, ai centri di permanenza e, dulcis in fundo, a chi specula su rom e immigrati, più che sulla droga. Se poi non trovate lavoro, se non con contratti che terminano nel volgere di un respiro, non siete davvero capaci di capire il concetto di flessibilità. E allora provate a flettervi di novanta gradi in avanti e ripetete dieci volte al giorno l’esercizio ginnico.
L’Italia del sorriso vi vuole atletici e flessi. No, no, non fessi. Flessi! Se non riuscite ad andare in pensione perchè spostano la bandiera a scacchi ogni anno un po’ più in là, non lamentatevi! In questo caso, piangono persino i ministri per voi. E poi non vi vergognate? Lo fate per i vostri figli: quelli che poi non trovano lavoro…e continuano a non trovarlo. E, nel frattempo, c’è chi accumula incarichi e pensioni in modo vergognoso, senza alcun pudore. Fino a quando qualche magistrato non si permette di metterci il naso e sputtanare. Che impertinente! Così va a finire che qualcuno crede davvero di poter chiedere di tagliare alla radice la miriade di privilegi osceni che ci circondano. Se si riesce a farli emergere dalla solita cortina di invisibilità sarà più difficile indurre le regioni ad aumentare i ticket o le aliquote su poveracci e soliti noti, quelli che non possono permettersi di farsi curare al Nord o all’estero, come i vip e i politici.
E voi, cari ragazzi, non fate piagnistei, o troverete sempre qualcuno col culo al caldo che vi darà del qualunquista! E non potrete nemmeno incazzarvi. Loro stanno bene e proprio non capiscono il vostro disappunto. Avete una laurea e non trovate lavoro? Andate all’estero e non scassate i cabbasisi. Non sognatevi di restare e di impegnarvi a cambiare le cose, proveranno a smontare ogni idea e iniziativa con vigorosa saccenteria, ridicolizzando ogni speranza! Magari riportando l’esimio parere di qualche solone, pronto a vendersi anche l’anima: la vostra, ovviamente, non avendone altre a disposizione da tempo…
Non vi resta che ridere. Magari fatevi un selfie!
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p.s.
fin qui l'articolo. Alcune mie considerazioni veloci... innanzitutto visto il livello di passività raggiunto dall'italica gente un articolo del genere è da prendere si come una denuncia ma soprattutto come il segno di un frustrato malessere proprio verso quella eccessiva passività furbesca tipica dell'italica gente; nient'altro... altrimenti dovremmo pensare che domani ci dovrebbero essere milioni di italiani per strada con i fischietti in mano a, pacificamente per carità, protestare contro tutti gli scippi perpetrati dalla casta politica: un pio desiderio e null'altro perchè in realtà sappiamo bene che quando sarà il momento considerazioni puramente opportunistiche li riporteranno a rivotare per i soliti stranoti furbetti della politica: magari proprio con gli stessi nomi proprio no ma simili, dei cloni a riporva che "vogliamo" farci prendere per i fondelli..

martedì 27 ottobre 2015

probabilmente dannose..

togliamo subito le castagne dal fuoco ed evitiamo ideologismi del tutto fuori luogo: sono vegetariano (da non confondere con vegano che è altro)... ciò non significa che ho il classico preconcetto che subito viene attribuito a chi lo è.
Detto ciò.
L'OMS se ne accorge SOLO ora che la carne "lavorata" fa male al pari di sigarette, amianto ecc.?
E della carne "non lavorata" che ha messo in seconda categoria raccomandando di consumarla con moderazione perchè "probabilmente" può fare danni a lungo termine ce lo dice SOLO ora?
Aveva Ragione chi, come Campbell (di cui riporto a fianco in colonna del blog l'opera "the China Study"), da decenni diceva: non abbiamo le zanne quindi non siamo predisposti per mangiarne dopo averci studiato su per oltre 30 anni mettendo a rischio carriera, propria autorevolezza e quant'altro suggerendo di evitare di mangiarne particolarmente la carne lavorata industrialmente?
A che vale dirlo ora?
In realtà il problema per l'OMS è solo di carattere statistico: le medie aritmetiche sull'incidenza dei tumori e della malattie direttamente ascrivibili al consumo eccessivo da carne rossa gli hanno detto che la carne fa male: ma sono medie aritmetiche ultra-decennali; sono solo conti aritmetici dati dal rapporto consumo di carne vs malattie e danni direttamente ascrivibili al suo consumo; superato l'indice di riferimento scatta l'allarme e viene pubblicato; tutto qui.
Altra cosa è, secondo me, una seria riflessione sui costumi e sul consumo dell'alimento carne: partiamo dal fatto che tutto quel che viene usato senza parsimonia FA MALE senza se e senza ma; quindi al di sotto di questa soglia i problemi che possono nascere sono gli stessi problemi statisticamente previsti per chiunque segua un abitudine non proprio consona ai rigori del proprio salvaguardarsi...... ad esempio se sei raffreddato e ti metti a camminare in maglietta a dicembre a 1000 metri d'altezza magari non ti ammazza ma qualche problema te lo può creare, magari a lungo termine..... chiaro? Altro discorso è se quel certo comportamento non viene disincentivato da chi dovrebbe farlo perchè questo è il punto: se non si spiega che "certa" carne prodotta e lavorata in un certo modo e con uno scarso controllo da parte di chi deve farlo (pensate negli usa gli ispettori addetti all'uopo hanno - e lo sostengono sia Campbell che Rifkin - SOLO 20 scarsi secondo per decidere se un singolo pezzo di carne può essere o meno adatto al consumo umano... e dopo che le solite organizzazioni, notoriamente comuniste, dei consumatori ne denunciavano la irritualità si è arrivati all'autocertificazione.. una pratica che anche qui stiamo seguendo ossia l'azienda, salvo ispezioni o denunce o altro, auto-certifica che il prodotto è buono: una cosa salvifica per la salute vero?), FA MALE ed è dannosa per la salute....  E VA IMPEDITA LA VENDITA. Cosa questa che non avviene, come mai? E come mai non solo si vende ma nelle scuole pubbliche, soprattutto anglosassoni sia chiaro,  viene consumata e le aziende produttrici addirittura "sponsorizzano" certe attività? Domande, temo, senza risposta...
In questo post sono evidentemente off topic il come viene lavorata la carne rossa: gli allevamenti intensivi (che producono spreco di acqua, di risorse ecc. pensate che solo i cereali usati per alimentare i bovini americani potrebbe sfamare per un anno l'intera Africa... questo dato è preso da "ecocidio" di J. Rifkin)
Qui da noi la situazione è un pò diversa: la "famosa" dieta mediterranea e il costo della carne, non certo fra i più bassi, ne frenano il consumo sfrenato; è anche vero che la penetrazione delle aziende di junk food sta avvenendo senza che nessuno alzi un dito o quasi (i soliti comunisti protestano ma fanno parte del coro di fondo e nessuno se li fila.. anzi i media li ridicolizzano) e, riuscendo a tenere basso il prezzo, con un accorta politica di "sponsorizzazione (leggi EXPO)" stanno avendo un certo successo ma siamo lontani dai livelli anglosassoni...... si deve anche dire che anche così gli effetti già si vedono: aumenta il numero degli obesi, in particolare quello dei bambini obesi e questo dovrebbe preoccupare chi è preposto alla salute pubblica ma, come in altri campi, il livello di attenzione è piatto come il mare in bonaccia.... servirà quest'allarme ad alzare la soglia di attenzione? Lo si spera perchè altrimenti i costi saranno altissimi sotto tutti i punti di vista.
Altro discorso è la qualità del cibo in generale: da questo punto di vista non c'è allarme che tenga perchè oggi tutti gli alimenti possono essere a rischio se non c'è correttezza da parte delle aziende e consumo moderato da parte dei consumatori; che sia verdura o carne se i due poli del mercato non si scambiano "informazioni" e non c'è controllo serio il rischio è perenne e presente in ogni caso: pensate agli OGM o alle produzioni fuori stagioni fatte in serre ecc.  soprattutto avendo bene a mente il vertiginoso aumento delle allergie, questo si preoccupante ma anche di questo nessuno ne parla: chissà perchè?
Quello che trovo REALMENTE preoccupante è la completa assenza di educazione alimentare dei cittadini: è l'unica vera difesa contro la aggressive campagne alimentari che invogliano a mangiare carni lavorate e non.... ma questa mancanza è solo l'ultima di tutte quelle falle che in 70 anni di storia italiana la mancanza di un educazione (civica, alimentare, ecc.) si sono aperte in questa società rendendola non solo confusa ma preda di imbonitori, venditori e .... mercanti di morte dove, come sempre, a contare è il profitto e la vendita e non i danni prodotti dalle attività "industriali": ma questa, come si dice, è un altra storia.

lunedì 26 ottobre 2015

Portogallo, alla sinistra è vietato governare

Dal Fatto Quotidiano di del 24 ottobre 2015
Gli scandali che stanno attraversando le democrazie in Europa, di elezione in elezione, durante questi anni di crisi economica senza fine, stanno facendo emergere in superficie molte dinamiche politico-istituzionali che solitamente restano sotterranee, tra cui il galoppante processo di centralizzazione dei poteri e le crescenti tendenze autoritarie delle istituzioni.
Coloro che vogliono portare un esempio concreto di queste trasformazioni in atto, solitamente fanno riferimento al “caso greco” e al modo in cui le istituzioni europee, con la Bce e la Commissione in prima fila, hanno piegato il governo e le istituzioni elleniche, imponendo con aggressività i loro diktat economici e politici. Da qualche giorno, però, c’è un altro esempio da fare e riguarda un altro paese europeo: il Portogallo, che, come la Grecia, è stato sottoposto alla “terapia” di austerità della Troika per quattro lunghi anni. Contrariamente alla Grecia, però, il Portogallo, nel 2014, è uscito dal programma di assistenza finanziaria, restituendo il debito alle banche e alle istituzioni creditrici. A pagare, come è d’uso, sono state le masse di lavoratori e di pensionati che si sono visti tagliare in modo drastico stipendi e pensioni. Il governo socialdemocratico di Pedro Passos Coelho ha imposto, a colpi di leggi, estreme misure di austerità, talvolta anche più pesanti di quelle greche.
Le ultime elezioni parlamentari dell’ottobre 2015 hanno visto vincente il partito socialdemocratico, che è stato confermato il più grande partito del Paese, ma senza garantirgli la maggioranza in parlamento. Non erano in pochi a pensare inizialmente che il Partito socialista – che negli ultimi anni ha sempre avuto un ruolo ambiguo (tuonando di giorno contro le misure di austerità nel mentre di notte le votava in parlamento) – avrebbe offerto ai socialdemocratici il suo appoggio, magari in cambio di alcune concessioni. Invece, dopo lunghe trattative, ha dichiarato la settimana scorsa, il patto con il Bloco de Esquerda (Blocco di Sinistra) e il Partito comunista che, messi insieme, riescono a essere maggioranza in parlamento. Per aderire al patto, i socialisti hanno chiesto e ottenuto che le formazioni di sinistra rinunciassero alle richieste di uscita dall’Euro e dalla Nato.
A seguito dell’annuncio del patto tra i partiti di sinistra, il presidente della repubblica portoghese avrebbe dovuto conferire loro l’incarico di formare il governo, come prevede la costituzione. E invece c’è stato un colpo di scena: il presidente Anibal Cavaco Silva si è rifiutato di conferire l’incarico alla coalizione di sinistra. Queste le motivazioni addotte dal presidente: “In 40 anni di democrazia, nessun governo in Portogallo è mai dipeso dall’appoggio di forze politiche antieuropeiste, […] di forze politiche che chiedono di abrogare il Trattato di Lisbona, il Fiscal Compact, il Patto di crescita e di stabilità, lo smantellamento dell’unione monetaria e di portare il Portogallo fuori dall’Euro, oltre alla fuoriuscita dalla Nato. […] Dopo aver affrontato il programma di assistenza finanziaria, con pesanti sacrifici, è mio dovere, e rientra nei miei poteri costituzionali, fare tutto ciò che è possibile per prevenire l’invio di falsi segnali alle istituzioni finanziarie, agli investitori e ai mercati”.
Per questi motivi, il presidente Cavaco Silva ha chiesto, invece, al partito socialdemocratico di formare un governo di minoranza. I partiti di sinistra giurano ora che non voteranno mai la fiducia a un simile governo. In teoria, se ciò dovesse accadere, il presidente dovrebbe sciogliere il parlamento e indire nuove elezioni entro i primi sei mesi del prossimo anno. Ma chissà quali altri colpi di scena attendono il Portogallo. E poi, per quale motivo andare ad elezioni, visto che, in ogni caso, ormai è formalmente vietato per i partiti di sinistra governare il Paese?
Il mercato e le banche, del resto, non possono essere disturbati. Bisogna lasciarli lavorare.
p.s.
ci risveglieremo una mattina e scopriremo che siamo alla mercé di una ristretta élite? Sembra l'inizio di un romanzo di fantascienza.. e invece è pura realtà!!!
Abbiamo l'europol; abbiamo il controllo centralizzato della moneta in una istituzione, la BCE, che è PRIVATA; abbiamo un super-governo, la Commissione, non elettivo che decide chi vive e chi muore; abbiamo degli inetti al governo quasi ovunque e anche quando c'è la reazione si scopre che sono incapaci di fare qualunque cosa (la lista è lunga e portogallo e polonia sono gli ultimi solo) o "venduti" (Soros/Grecia); abbiamo un parlamento europeo del tutto inadeguato e infiltrato ampaimente dalle lobby (la pubblicistica è ampia in materia... non temo di essere smentito); abbiamo, infine e per ora, la super-economia tedesca che ha paralizzato gli altri paesi rendendoli o simili mercati coloniali (area del mediterraneo) o satelliti (i paesi del nord europa) o area di influenza (ex blocco sovietico).. cosa ci manca?
Che arrivi, come diceva Nostradamus, il "grande Henry" a dirci che finora abbiamo scherzato, per paura del comunismo, che il gioco è finito e che ora si fa sul serio?

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