venerdì 18 novembre 2016

giovedì 17 novembre 2016

Di Salvatore Santoru da informazione consapevole
George Soros sta preparando l'opposizione alla presidenza del neoletto premier statunitense Donald Trump.L'economista e attivista politico ha radunato altri milionari e miliardari liberal finanziatori della campagna della Clinton in una tre giorni a porte chiuse, ai fini di discutere l'organizzazione dell'opposizione a Trump. Come riportato dall'ANSA l'incontro e' stato sponsorizzato dal club dei finanziatori "Democracy Alliance" e vede tra i suoi partecipanti anche alcuni importanti politici democratici, tra cui Nancy Pelosi e la senatrice Elizabeth Warren.
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come sempre è una questione di soldi e NON di patriottismo o altro; Soros investe soldi in borsa, scommette su un candidato (come altri della finanza del resto), investe in un partito e chiaramente non ci sta a perderli: fa fonti indipendenti solo per la Brexit pare che abbia perso 1,5 mld di $.. e deve rientrarci. Non può permettersi di perderne altri e nemmeno può inventarsi qualche rivoluzione come in Ucraina perchè negli USA non ci sono scuse da acccampare perchè pur con tanti limiti quella americana è una liberaldemocrazia e se una volta tanto i cittadini lo hanno deluso non è un loro problema ma può diventarlo se, attraverso MoveOn e i giovani democratici, si spingono gli oppositori a Trump a dichiarare che quelle elezioni NON sono 'democratiche': una cosa davvero triste non credete? Gli USA, campioni dell'Occidente, difensori della libertà ed esportatori della democrazia che sono preda di antidemocratici americani che hanno votato contro i desiderata dei vari .. Soros. Insomma se votate come vogliono loro è un conto sennò siete antidemocratici e volete fermare il progresso della .. povertà. Un gioco degli specchi in cui è facile cadere se non si hanno gli strumenti per difendersene!!! Ricordate in Inghilterra? Prima del voto sembrava che fossimo prossimi all'Armageddon e poi... si la sorpresa, il rammarico ecc. ma le cose non vanno affatto male anzi il paese va senza grossi scossoni: solo un paio di speculatori hanno fatto il bango perdendoci. In piccolo lo stesso accade anche da noi; questo signore è spesso indicato come il responsabile della caduta della lira nel '92 e ora in tutto o in parte, dopo aver affamato la Grecia, ha molti interessi anche qui (banche soprattutto) e anche qui, guarda caso, ci sono elezioni segnatamente un referendum che farebbe di questo paese terra ci conquista, se non di rapina, per i grandi raider.... da anni osservatori ed economisti denunciano come troppo spesso si presenti il conto agli Stati delle loro avventure speculative impoverendoli e ne denunciano lo strapotere: parole vane perchè gli stessi governi troppo spesso sono complici degli stessi perchè espressioni di ceti abbienti che hanno molte affinità con gli speculatori di cui sopra e se ne fregano altamente delr esto della popolazione: popolazione che però dev'essere passiva e accettare il loro concetto di inevitabilità della globalizzazione, della loro globalizzazione... meditate gente meditate!

mercoledì 16 novembre 2016

Voto, suffragio universale e democrazia ‘borghese’ di Manzoni

di | 16 novembre 2016 Il Fatto Quotidiano
“La vittoria di Trump è fra gli eventi più sconvolgenti della storia della democrazia europea e americana, e del suffragio universale che non è sempre stata una storia di avanzamento… Ma anche foriero di grandissime conseguenze negative per il mondo”. Queste parole dell’ex Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, a proposito del risultato delle presidenziali americane, alle quali ha fatto eco la preoccupazione di Fabrizio Rondolino: “Il suffragio universale comincia a rappresentare un serio pericolo per la civiltà occidentale”. Si tratta dell’inquietante lascito di una tradizione formatasi a cavallo tra la fine del Settecento e il primo Ottocento, in diverse forme e varianti conservatasi per il resto dell’Ottocento, riemersa più volte nel corso del Novecento e che permane ancora ai giorni nostri.
La stessa tradizione per la quale, almeno in Italia, ma potremmo dire anche in Europa, i climi d’opinione si sono mostrati sempre più spesso ostili al concetto della “contrattazione” e, specularmente, più sintonici con posizioni variamente riconducibili al paradigma del cosiddetto “decisionismo”. Lo confermano l’instaurazione del leaderismo in politica e la privatizzazione della forma-partito; il tramonto delle “relazioni industriali”, l’esaurimento dei cosiddetti “corpi intermedi”; il ripudio della concertazione come schema di governo; la riforma, in senso verticistico, del diritto del lavoro e dell’ordinamento scolastico; l’indebolimento del potere legislativo nei confronti dell’esecutivo e del maggior partito di cui questo è espressione; il depotenziamento delle funzioni di controllo attraverso l’attenuazione, parziale o totale, della loro terzietà.
Il resto sul Fatto Quotidiano
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Forte è la tentazione di limitare il suffragio universale per le élite, perchè? Perchè se facciamo quel che loro vogliono va tutto bene altrimenti... fulmini e saette; catastrofi e maremoti! Il passo è breve: se passa il si a referendum ce lo possiamo scordare sia il suffragio sia tutto quello che ha fatto di questo paese una democrazia che con tutti i limiti del caso ha sempre trovato una strada, piaccia o meno, per mantenersi a galla... sembra, la mia, demagogia ma questi stanno seriamente tentando di trasformarci in un liberalismo spinto come lo era ai tempi dello Statuto Albertino cancellando tutto quello che da Giolitti in poi è stato fatto per permettere a tutti di esprimersi...

martedì 15 novembre 2016

Ritocchini e balle

Oggi un post particolare. Perchè le news vere son due ed entrambe meritano attenzione:
  1.  Italia. Istat ha diffuso un dato positivo, cresciamo!!! No, non vi preoccupate non siamo a livelli cinesi ... appena uno striminzito 0,8% all'anno e +0,3% mensile. Un dato altissimo visti gli ultimi anni che da ore i media stanno strombazzando manco fossimo in pieno boom stile anni '60. In realtà c'è un piccolo trucchetto: nel primo trimestre il governo aveva rivisto un pò al ribasso l'aspettativa di crescita, quindi tutto quello che veniva sopra quel dato è grasso che cola... tutto qui. Se avesse mantenuto quel dato oggi saremmo a 0% o poco sopra, molto poco. Altro che riforme che danno la felicità è solo un gioco di numeri che lascia il tempo che trova e meriterebbe attenzione solo per far notare la furbata fatta.. ma siamo italiani e ci vogliamo credere per puro masochismo e men che meno per convinzione. Maggiori info, oltre che sui giornali del mainstream allineati (che fra le righe lo dicono, basta saperli leggere), sul Fatto Quotidiano. E come da programma si litiga, per finta, con la UE (in puro stile populista.. trumpiano e ciò avverrà fino al referendum.... poi torneremo con la coda tra le gambe da mamma UE, non vi preoccupate, nulla sarà cambiato). Meditate, gente, meditate!
  2. USA. Una cosa è la propaganda; un altra è la realtà. Sapete in rete le menzogne lasciano il tempo che trovano perchè prima o poi qualcuno cotnrolla e ci si ritrova con le, fra un pò ex, presidenziali chiappe a terra.... Primo caso: Trump, che anche qui molti pensano faccia scoppiare la guerra appena eletto, ha telefonato a Putin ... ma non per mandarlo al diavolo annunciandogli l'aumento delle truppe ai suoi confini ma, udite udite, per auspicare una maggiore collaborazione contro l'Isis (quei terroristi finanziati dai paesi arabi moderati - Arabia Saudita, Oman, E.A.U, ecc.- con propri soldi per far fuori il siriano, amico di Putin, si fa per dire, e degli iraniani, Assad) e il terrorismo stabilendo di vedersi al più presto, vi pare che una cosa così sia un annuncio di guerra (c'è sempre l'incognita Pentagono e Cia, ma questa è un altra storia...)? Secondo caso: Altra voce che risulta non esatta. Trump farà deportazioni in massa di latinos.... l'ha detto. Ma qualcuno è andato a controllare ed è venuto fuori un altro quadro: sapete quanti latinos sono stati espulsi negli 8 anni di Obama? 2.8 mln!!!! Circa 3 mln di latinos! E nessuna delle belle anime sacerdotali, mediatiche o meno, se n'è accorto, possibile? No; naturalmente lo sapevano ma facevano finta di nulla o forse non gliene fregava nulla.. tanto al potere c'erano i giusti, i migliori, i più bravi.. quelli ganzi e per giunta liberal!!!! E' verissimo: Trump l'ha detto ma ha parlato di criminali e/o simili. Obama non ha detto nulla eppure ne sono stati espulsi quasi 3 mln (dati Governo USA).. chi dice balle e perchè?
La realtà, se di realtà si può parlare perchè qui sembra di stare in un reality, non è mai a due dimensioni... ha sempre altre angolazioni, spigolature, ecc. che la distorcono sempre: ricordatelo sempre che le notizie, come da scuola di propaganda del nostro Minculpop o il suo clone nazista, sono 'LAVORATE' prima di venir date e sono molti i modi con essa viene distorta per venderla agli allocchi che se la bevono!!! Per chi volesse approfondire: Mazzoleni, La comunicazione politica; o Castells, Comunicazione e potere. Non sono comunisti ma studiosi serissimi della comunicazione politica e mediatica che conoscono in ogni suo aspetto....

lunedì 14 novembre 2016

Meno America, più Russia il Risiko tra il tycoon e lo zar

Isolazionismo – Il Cremlino vede con favore la politica del nuovo leader statunitense che potrebbe lasciare mano libera in molti teatri internazionali.L’inattesa vittoria di Donald Trump avrà pesanti ripercussioni sui rapporti tra Russia e Stati Uniti e sugli equilibri mondiali. Secondo molti analisti, se il populista ed eccentrico miliardario dovesse davvero mantenere le sue promesse elettorali di una politica internazionale americana più isolazionista, Mosca potrebbe approfittarne per guadagnare terreno in Medio Oriente, Ucraina e Asia centrale.
Il politologo Vladimir Frolov sostiene che l’isolazionismo potrebbe costringere Trump a ingoiare ogni fatto compiuto che la Russia dovesse presentare al mondo, a partire da una vittoria militare del controverso Assad in Siria. Ma l’esperto sottolinea anche come i fattori in gioco siano tanti, e lo stesso slogan “Make America great again” mal si presta all’idea di un governo Usa che lasci carta bianca alla Russia perdendo punti nel grande scacchiere della geopolitica.
Le cose insomma non sono poi così scontate. Innanzitutto c’è da vedere fino a che punto l’imprevedibile Trump tradurrà in fatti le tante parole sparate per accalappiare elettori, a partire dall’auspicata apertura verso la Russia. Da una parte potrebbe essere lui stesso a soffrire di “amnesie” di convenienza, dall’altra la sua politica estera potrebbe in qualche modo essere frenata da un Congresso pieno di repubblicani come lui che, al contrario di lui, sono strenui oppositori del Cremlino. E poi non è detto che a Mosca vogliano davvero rinunciare al mito del “nemico americano”, così utile a compattare l’opinione pubblica interna di fronte a ogni sfida e problema della Russia.
Certo, tra la democratica Clinton e il repubblicano Trump, Putin preferisce senza dubbio il secondo. Lo “zar” non lo ha mai nascosto. Con la Clinton, Putin è ai ferri corti già da molto prima che l’ex segretario di Stato paragonasse l’annessione della Crimea a quella dei Sudeti da parte di Hitler. Trump invece ha fatto delle dichiarazioni elettorali che sembrano pensate apposta per compiacere il Cremlino: auspica un asse anti-Isis con la Russia, la caduta del governo di Assad in Siria non è per lui una priorità, ha assunto una posizione alquanto “soft” sull’annessione russa della Crimea al punto da promettere di “studiare” la possibilità di riconoscerla come parte della Russia, e non sembra avere una grande opinione della Nato, che ha definito “antiquata” subordinando un eventuale intervento in difesa di un alleato al pagamento da parte di questo di una “giusta quota”. Musica per le orecchie di Putin.
Da parte loro i democratici sospettano che le email diffuse da Wikileaks mettendo in imbarazzo la Clinton e il suo staff siano state “rubate” da hacker legati ai servizi segreti russi per dare una mano al repubblicano. E ad alimentare i dubbi contribuisce sicuramente la rivelazione fatta ieri dal vice ministro degli Esteri russo Sergey Ryabkov, secondo cui durante la campagna elettorale per le presidenziali Usa “ci sono stati dei contatti” tra la Russia e i membri del team di Trump. Di più però Ryabkov non ha detto, e così la faccenda resta avvolta nel mistero. Il vice ministro ha invece frenato sull’idillio Putin-Trump su cui stanno ricamando molti commentatori: la Russia – ha detto – è pronta a “un dialogo costruttivo” col futuro presidente americano, ma non sente “nessuna euforia” per la sua vittoria e non bisogna avere l’impressione che a Mosca siano “pieni di rosee speranze”.
Articolo intero su Il Fatto Quotidiano del 11/11/2016.
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E mi pare giusto. Forse riescono a parlarsi e forse no, ma il focus vero è: eravamo certi che la Clinton avrebbe portato l'intero occidente su un crinale pericoloso; che lo faccia Trump nello stesso modo non v'è certezza soprattutto perchè il secondo ha un mandato certo ossia di ricostruire il paese su basi diverse rispetto all'establishment, ciò non significa che gli USA saranno da oggi in poi un paese 'europeo (come era l'europa prima della UE)' no certo ma maggiormente introspettivo senza guardarsi l'ombellico naturalmente (e soprattutto un pò più protezionista con gli altri). Ma una cosa è Trump un altra è la parte dell'establishment che milita nel G.O.P. che mal sopporta il 'populista' Trump e ha anch'esso delle cambiali da pagare con le assicurazioni sanitarie ecc. lo scontro sarà inevitabile.... e ciò ripiegherà gli USA, se l'ipotesi è giusta, in parte su se stessi e il resto del pianeta sarà un pò laterale rispetto a ora. E' un ipotesi sia chiaro, perchè non ha nemmeno preso effettivamente la carica e quindi è tutto incognito ma una cosa l'ho notata: chi ha da perdere dalla fine della globalizzazione oggi piange nella stessa misura in cui fino a qualche settimana fa rideva e se ne fregava degli altri che invece ne pagavano il costo..

domenica 13 novembre 2016

Ai confini della realtà, se non oltre...

E' colpa del FBI; no è colpa di internet; no è colpa ecc. ecc. Confusione e lontananza dalla realtà ecco quel che si ricava nel post- Trump da parte dei dem americani: e non solo perchè anche qui i ns dem navigano in alto laddove l'ossigeno è poco e da qualche problema. Mi chiedo ma come può una che crede che sia stata l'FBI a farle perdere le elezioni? Che diavolo di ragionamento può aver fatto una che ragiona così? Ma non scherziamo nemmeno... ha perso perchè:
  1. i cittadini avevano deciso che DOVEVA perdere;
  2. non ha tenuto conto che l'idea stessa del mercato ha creato disoccupazione, delocalizzazione, e tuto quello che anche qui abbiamo sperimentato (anzi lì non hanno nemmeno la UE che rimpeva i gioielli di famiglia con patti di stabilità e altre menate del genere);
  3. la Clinton è ESTABLISHMENT (non solo interna ma anche internazionale infatti se si va a guardare chi ha finanziato la più expensive camapgna elettorale della storia americana, di dubbi che fosse la personificazione di tutto quello di cui i cittadini erano stufi) molto di più di Trump che ne è la parte becera e inguardabile.
  4. avrebbe portato gli americani, quelli poveri e della middle class soprattutto, sicuramente in un tempo di incertezze se non di guerra a differenza di Trump che riflette meglio la centralità dell'isolazionismo storicamente presente negli USA. Con lui, se potrà farlo, molto probabilmente gli USA saranno sempre presenti nello scacchiere mondiale ma meno pesantemente presenti di quanto siano stati finora: non ha interesse a tirar giù Assad per fregare Putin (a differenze delle élite europee); nè ha interesse ad esacerbare gli animi con trattati di libero scambio onnicmprensivi nè in Asia nè qui nel vecchio mondo, anzi.. si ritornerà agli accordi bilaterali? Probabilmente ciò spiega il nervisismo delle élite nostrane ed europee e le loro uscite delle ultime 72 ore;
  5. a differenza della Clinton non potrà avere la libertà di azione che la nostra avrebeb avuto grazie anche ai corifei dei media.. ci potete scommettere che servizi sui suoi calzini e/o mutande si sprecheranno.. come accade qui con la Raggi più o meno... senza gli errori fatti dalla Raggi.
  6. L'onda che monterà arriverà altrove? Probabilmente si. Non tanto qui Italia dove al massimo abbiamo un Salvini o un Grillo (sempre ammesso che emerga altro).... forse qualcosa avverrà al referendum e ciò sarebbe sperabile viste anche le ultime notizie (leggi lettera agli italiani nel mondo a spese nostre per il si, cosa negata al comitato del no), ma non ci saranno grandissimi novità..... No l'onda sommergerà prima altri paesi: Spagna, Francia, UK ecc. i nazionalismi troveranno forza nell'onda e creeranno opportunità per riformare la UE, si spera, o nel distruggerla se continua così in modo elitario..
No non credo che la colpa sia del FBI o di altro: la sig.ra Clinton deve scavare nella propria storia politica e ideologica, in quel mercato globale che voleva imporre anche a chi ha pagato un prezzo pesantissimo ad esso sia in termini di perdita di progetti di futuro sia in termini di costi che i ceti medi e bassi hanno pagato duramente impoverendosi... che in termini di diritti che furono acquisiti quando c'erano due regimi in concorrenza, sovietismo e capitalismo, e che ora stanno cancellando: un non raro esempio di adattamento della realtà all'idea che si son fatti e non viceversa come dovrebbe essere.
Do anche ragione a Moore quando sostiene che Trump non durerà..... ma non solo per per propri limiti ma soprattutto perchè sarà un tiro a segno continuo contro di lui: non esiteranno a scatenare riot, rivolte, e colpi di mano parlamentari o altro: c'è troppo in gioco, i vari Soros hanno troppo da perdere in termini di potere e soldi per consentirgli di portare a termine il programma e il mandato.

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