venerdì 30 maggio 2014

The China study, seconda parte..

E' la parte che parla di noi, delle nostre malattie e dei problemi ad essi connessi.

Nel saggio questa è la parte seconda... di questa parte mi ha colpito il punto decisivo: la mancanza, secondo l'Autore, di una visione d'insieme del problema: fa capire che un pò per la necessità di creare profitto, e di crearsi clienti, un pò perchè finanziando ricerche su "singoli aspetti" può permettersi di far perdere d'occhio le tante magagne che ci sono sotto il tipo di alimentazione che qui in occidente si segue. Non quella tradizionale fatta con metodi naturali ma l'alimentazione industriale.. a maggior ragione OGM (questo l'aggiungo io come logica conseguenza del suo discorso.....). Quell'alimentazione che porta l'autore a considerare il rapporto stretto, la chiama correlazione, fra cina urbanizzata e quella rurale: nella prima l'indidenza delle malattie del benessere è pari a quella occidentale, nelle seconde sono quasi assenti; come sono quasi assenti altri problemi che c'investono qui come le coonseguenze genetiche: l'ultima frontiera è che se un gene si attiva siamo esposti alla malattia .. come una lampadina che si accende; l'autore non è convinto nè di questa predestinazione nè tantomeno che sia inevitabile (qui leggendo questa parte la mia mente non è potuta non andare a un gran film quasi misconosciuto dal titolo GATTACA che disegnava una società dove solo se si avevano alcune caratteristiche - prescelte prima della nascita dai genitori - si poteva accedere ai ranchi alti della società..... il film dimostra il contrario ma l'idea rimane). Egli sostiene che il vero problema è il come vien costruito il cibo e come mai le lobby, sia alimentari che big pharma, premono tanto affinchè non si punti al nocciolo della questione, i danni delle proteine combinate con altri enzimi più o meno  naturali, ma ai suoi aspetti superficiali come ad esempio la lotta all'obesità o al diabete , ormai presenti anche in giovane età: se ne parla ma poi nelle scuole si continuano a ingerire merendine, hamburger ecc....e la lotta contro essi con diete che alla fine contengono le stesse proteine e grassi che fanno danni al fisico nell'immediato e nel futuro.
Il resto lo troverete nel saggio che, auspico, leggiate...

giovedì 29 maggio 2014

Europee, effetto 40% Pd: ora da Scelta civica a Sel è corsa a chiedere il “partito unico”

Fate voi..... a me viene la nausea
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 29 maggio 2014

Matteo Renzi potrebbe riuscire dove hanno fallito tutti: da Prodi che al massimo riuscì a mettere insieme con il vinavil di tutto (dai trotskisti a Lamberto Dini) a Veltroni con il suo pallino fisso dell’autosufficienza del partito, mito demolito dall’ultimo trionfo di Berlusconi (2008). Il segretario del Pd potrebbe mettere a segno l’impresa sempre sognata dall’ex Cavaliere a destra: il partito unico. D’altra parte non è nemmeno colpa di Renzi, ma un’operazione indicata dagli elettori. Lo hanno detto le urne. Il tripudio elettorale del Pd si è fondato sul recupero di voti ai Cinque Stelle, sullo svuotamento del bacino elettorale liberaldemocratico di Mario Monti e sulla riduzione ai minimi termini delle forze alla sinistra dei democratici. Se ne sono accorti in Scelta Civica, se ne sono accorti dentro Sel. E ora il segretario invita almeno a non spingere: “Nessuno di noi farà campagna acquisti in Parlamento ma siamo disponibili a ragionare e a riflettere” anche perché “immaginando che l’orizzonte della legislatura è il 2018 è fisiologico” anche per la “scomparsa di alcuni partiti politici”. Ma se così dev’essere, aggiunge Pippo Civati, “io guardo dall’altra parte”.
Ma c’è chi non viene nemmeno sfiorato dall’esito del voto. Anzi, proprio ora che il partito si esalta per la propria unità, la sinistra del Pd  ci crede e ci riprova. Vannino Chiti, che fino a un mese fa era visto come il nemico pubblico numero uno, ha presentato 20 emendamenti e tra questi si prevede il Senato elettivo (e una Camera dimezzata). E’ il punto su cui Renzi e il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi sono sempre apparsi inamovibili. Eppure la burrasca delle urne non ferma la minoranza del partito. Anche perché Renzi è apparso più aperto rispetto a qualche settimana fa: “Prima dell’estate non è uno slogan. Per approvare davvero quelle leggi – ha detto ieri il presidente del consiglio ai suoi collaboratori, secondo una ricostruzione di Repubblica – sono pronto a accettare modifiche. Sia sul Senato sia sull’Italicum. Ne discutiamo ma poi si vota. Anche perché sono sicuro che Berlusconi non si tirerà indietro”. E la proposta di Chiti potrebbe attirare sia i voti di Forza Italia sia del Movimento Cinque Stelle, almeno sulla carta. Insomma, forse il governo non c’entra con le Europee, come aveva detto il capo del governo prima delle elezioni. Ma Renzi potrebbe usare l’investitura e le glorie delle urne per giocare una partita questa volta tutta sua e, quando qualcuno non ci credeva già più, cambiare il volto all’assetto politico e istituzionale.
Migliore: “Soggetto unico”. Fratoianni: “Errore”. Sel verso lo scontro
Il capogruppo di Sinistra ecologia e libertà alla Camera Gennaro Migliore l’ha detto in un’intervista a Repubblica: la sfida ora è “costruire un soggetto unitario di sinistra che possa far vivere le aspettative di cambiamento. Senza restare ciascuno, Pd e Sel, nel proprio contenitore”. Una sfida alla quale, in realtà, già da settimane guarda un gruppetto di parlamentari di Sel – una decina circa – che ieri si sono riuniti a Montecitorio proprio per fare il punto. C’è il mezzo miracolo delle europee, nonostante il successo renziano. E c’è che una parte del partito ha fatto fatica a sostenere la lista Tsipras, figuriamoci un altro partito del tot per cento a sinistra del Pd. Di tutto questo domani (venerdì 30) si parlerà nella direzione del partito. Ma Nicola Fratoianni, fedele vendoliano e coordinatore nazionale del partito, sbarra già la strada a strane idee: “Considero sbagliato immaginare di entrare nell’area di governo e proporre un partito unico col Pd”, piuttosto bisognerà impegnarsi per un progetto di una “sinistra innovativa e non minoritaria”. La posizione di Nichi Vendola, al momento, non è ancora esplicita.
Scelta Civica: “Calma, non andremo nel Pd”. Ma Monti: “Quella di renzi è la mia linea”
Poi c’è lo psicodramma di Scelta Civica, che in un anno e poco più è passato dai 3 milioni di voti delle Politiche ai meno di 200mila delle Europee che messi di fianco agli 11 milioni del Pd fanno specie. I giornali danno già il capogruppo alla Camera Andrea Romano in partenza armi e bagagli verso i democratici. Lui smentisce (alle 18), mentre il segretario dimissionario (ministro dell’Istruzione) Stefania  Giannini invita alla calma, come un qualunque steward sulla Costa Concordia. “Ho invitato i colleghi a non prendere decisioni affrettate – dice – Sono questioni che vanno metabolizzate e questo partito montiano ha subito di tutto. E ciò forse non è indifferente ai fini anche di quanto viviamo in questi giorni. Quindi un po’ di calma, un po’ di meditazione non credo che nuocciano”. Tanta è la meditazione che addirittura c’è chi parla di Costituente liberale per ripartire da zero e chi alza la mano per ricordare che però, dai, forse è colpa del simbolo perché Scelta Europea si capiva poco, Scelta Civica si capiva di più “e infatti alle amministrative siamo andati meglio”. Nel frattempo parla il fondatore di Scelta Civica, Mario Monti, che butta lì una frase sibillina: “Sul posizionamento di Scelta civica alle elezioni Europee, io diedi un altro suggerimento quando ero ancora presidente del partito, ma non è stato seguito – racconta il senatore a vita – Per questo, a maggior ragione, mi astengo dal dare altri suggerimenti. Resta il fatto che Scelta civica, nel febbraio 2013 con uno sforzo di cinquanta giorni e senza soldi, ottenne 3 milioni di voti e oggi, il grandissimo successo di Renzi deriva dall’aver aggiunto al consenso che già il Pd aveva, altri 2,7 milioni di voti”. Un attimo prima aveva ricordato di aver proposto un accordo a Bersani, prima delle Politiche del 2013: se rinunci a essere condizionato dalla linea di Fassina e della Cgil, corriamo insieme. Terzo indizio (ed ecco la prova del “suggerimento” di Monti ai dirigenti del suo partito): “La linea che Renzi sta vigorosamente affermando è la linea del mio governo, adattata a una situazione in cui l’emergenza finanziaria non c’è più: ossia mantenere sotto controllo i conti e fare le riforme strutturali per la crescita”. Se nei prossimi mesi qualcuno di Scelta Civica ascolterà Monti, la strada sembra segnata.
La riforma del Senato e i 20 emendamenti della sinistra Pd
Ma questo clima euforico potrebbe incrinarsi da qui a martedì, quando scadrà il termine per presentare gli emendamenti al disegno di legge sulle riforme. “Il governo dimostri di saper cogliere l’occasione mostrando ascolto e rispetto per il Parlamento – dice Roberto Calderoli, uno dei relatori – Se così sarà ci saranno tempi stretti e una grande riforma, diversamente ci costringeranno al Vietnam”. Quindi se le elezioni pesano, pesano in tutti i sensi, anche quando a parlare sarà la Lega nord, rivitalizzata dall’ultimo bagno elettorale. Ma quando Calderoli dice di ascoltare il Senato si deve necessariamente riferire anche alla sinistra del Pd. Chiti, promotore del ddl alternativo a quello del governo, ha presentato 20 emendamenti. Tra i punti principali c’è l’elezione diretta del nuovo Senato su base regionale e riduzione dei membri delle due Camere: 315 deputati e 106 senatori. Ma il voto di fiducia e l’approvazione della legge di bilancio sarebbero attribuiti alla sola Camera, mentre al Senato verrebbe assegnato anche l’esame e il voto delle leggi elettorali, dei trattati europei e dei provvedimenti che investano diritti fondamentali della persona. Proposte che potrebbero diventare terreno fertile come potere di scambio per Forza Italia e come strumento di guerriglia per il Movimento Cinque Stelle.
p.s.
aggiungiamoci pure la crescente, e, sia pur in parte giusta (non capisco la levata di scudi nell'allearsi al parlamento con farage.. per i motivi in precedenza spiegati, mentre capisco la polemica verso i guru che hanno sbagliato la campagna elettorale), ansia nel M5S e il quadro è completo..... c'è molto confusione sotto il cielo: spiace per coloro che credevano che tipetti da salotto come la dirigenza di sel aderissero a Tsipras ma, siamo italiani no?

mercoledì 28 maggio 2014

a ridaje con il coro...

.... il movimento è frastornato, deluso, rintanatosi in se stesso: questa è l'immagine che traspare. in parte è vera.
Ma guarda caso le iene, quelle vere (non quelle che in tv hanno fatto un veloce e improbabile sondaggio in spaggia per scoprire che se avessero votato M5S sarebeb il primo partito, Beppe Grillo.. RIFLETTI), subito si sono scatenate: contando sulla profonda ignoranza italiota del come funziona il parlamento europeo, hanno già lanciato il tam tam su un improbabile alleanza M5S-UKIP. Sapete perchè è una cosa da iene? Perchè al Parlamento europeo se non hai un minimo numero non hai diritto praticamente a nulla: in pratica non esisti... puoi fare tutto il casino che ti pare ma non esisti; da cui l'esigenza di "federarsi" con qualcuno, ragionevolmente, il più possibile affine. Grillo in realtà sta sondando i vari euroscettici.. avendo escluso le pen rimangono inglesi in testa. Eppure oggi cosa appare sui giornali? Grillo si allea con i fascisti, i razzisti ecc... un falso evidente.
Come la si chiama questa? Ora una cosa è sondare per essere evidenti nel parlamento un altra è "allearsi" perchè d'accordo" con ukip... ecco il punto che i tanti puristi italioti, molti in buona fede, fanno finta di non capire, non c'è altro... un altro segnale è pessimo per Tsipras: SEL di Vendola si sfila e corre ad abbracciare il PD. Personalmente non avevo dubbi che un secondo dopo il risultato elettorale quelli che, quando c'era il pci era definisti "opportunisti", avevano la riserva mentale di sfruttare l'onda nostalgica, questa si, dei delusi del pd e dei paguri alla ricerca di un guscio carpendone il voto... ora gettano la maschera e quel che sarà sarà: fino alla prossima illusione. Provo compassione per chi ci ha creduto sul serio: io, pur non essendo un genio della politica, questi processi li conosco bene e me ne tengo accuratamente lontano e per questo non li voto nè mai lì voterò; gli altri? Il problema è loro.
p.s.
E' venuta alla luce stamani un memorandum, delle tre più grosse banche d'affari, distribuito ai mercati nella giornata dei risultati elettorali (si trova anche facilmente in rete): molto istruttivo. Sapete cosa dicono? Che, nonostante la vittoria degli euroscettici, i mercati non corrono problemi perchè sono "principianti, divisi, ecc. l'establishment può essere tranquillo" e ancora " i vincenti (....) collaboreranno fra loro e tutto sarà come sempre" il tono del resto del memorandum è sullo stesso tono.. ORA CHIUNQUE ABBIA VOTATO PER QUESTI "VINCENTI" SAPPIA CHE IL SUO VOTO NON SERVIRA' A FARCI USCIRE DALLA CRISI MA HA CONFERMARE GLI EQUILIBRI ATTUALI..." i miei più vivi complimenti per la lucidità del voto.

martedì 27 maggio 2014

I figli dell'euro.. e le destre

E arriviamo ai veri vincitori: le destre. E' merito loro? No, paradossalmente il loro successo è da imputare proprio alla dissennata politica tradizionale: sul groppone della coscienza ce l'hanno le grandi case: dai socialisti ai democratiani per tanti motivi fra cui il primo è sicuramente il loro tradimento degli ideali europeisti dei padri dell'europa unita.. da Spinelli a venire in qua. Si proprio tradimento: Spinelli propugnava adesioni spontanee dei popoli e non delle oligarchie, come invece è avvenuto: i soldi fanno gola a tutti, e chi più ne ha meno è disposto a farne avere agli altri. Da questo tradimento, bipartizan, nasce il frutto avvelenato della vittoria delle destre: ne è naturale e diretta conseguenza.
D'altronde cosa devono fare i cittadini quando i loro rappresentanti li tradiscono per trenta denari? Agli stregoni? No si rivolgono ai primi che gli dicono quelllo che vogliono sentirisi dire.. bisognerà vedere se riusciranno a incidere nel parlamento europeo che conta in realtà come il due di picche.. ma se pur riusciranno a fermare una semplice direttiva avranno raggiunto lo scopo e il mandato.
Piuttosto i tradizionali partiti dovranno chiedersi, perché? E come mai? Messisi allo specchio dovranno guardare quello che lo specchio riflette e capiranno anche la risposta perchè è ovvia...
Non mi meraviglio della loro vittoria; spiace che non sia la sinistra ad averlo fatto ma se ci sono nani a sinistra e corti di comprendonio non è un mio problema: il senso dell'andare oltre "grillino" è esattamente questo......  c'è o no una guerra delle oligarchie, e dei ceti che li votano, contro i popoli europei? Se c'è allora la domanda è: se chi istituzionalmente dovrebbe farlo non mi difende, a chi mi rivolgo? Alla fede? Alla religione che mi dice di aspettare un al di là? Alla meditazione trascendentale? No, naturalmente...... mi rivolgo a chi mi dice: ci penso io perchè io ho i miei fini e se te mi voti posso perseguirli sia i miei che i tuoi, tutto qui. Unaconvergenza d'interesse puro e semplice: autodifesa da un lato e anti-europeismo dall'altro.. due binari che mai s'incontrano ma che camminano paralleli verso un dove ancora da definire.
Piaccia o meno ai puristi è così: andatelo a chiedere ai greci cui alba dorata e siryza forniscono assistenza concreta, vigilanza ecc. gli importa qualcosa a padri e mogli greche che abbandonano i propri figli perchè non li riescono più a mantenerli? E che dire dei bambini malnutriti che in quel paese, una cosa che non si vedeva dalla fine della seconda guerra mondiale? Quando sei nella melma fino al collo e stai affogando che fai? Dici non grazie perchè è di un fascista la mano che ti salva? O, se sei di destra, è quella di un comunista? No.... ti ci aggrappi e speri che ti tiri fuori.. meno puza sotto al naso, grazie....

lunedì 26 maggio 2014

elezioni europee: il risultato italiano.......

Ve l'aspettavate? Dite la verità: no; nessuno se lo aspettava e ancora una volta gli italiani hanno sutpito e sorpreso tutti dimostrando ancora una volta che è inutile cercare di capirli ma si può solo cercare di intercettarne gli umori....... sono la vera società liquida dopo gli americani: con tutti i rischi che ciò comporta. Sono andati in controtendenza rispetto al resto dell'europa e hanno dimostrato che a loro la cosa che a loro importa di più è "l'uovo" oggi e non la gallina in un indefinito domani. siamo l'unico paese dove la destra al governo stravince; siamo l'unico paese dove il governo stravince; siamo l'unico paese dove la percentuale alta delle astensioni non ha danneggiato la maggioranza ma l'opposizione: siamo italiani, no? Ci prendiamo i 30 denari subito e speriamo di cavarcela domani ben sapendo che quando le cose andranno male (e andranno male perchè le sparate piddine costeranno una finanziaria lacrime e sangue a fine anno con ancora tagli, ritagli e frattaglie.... ma non potranno lamentarsi perchè se la son voluta tutta) ci sarà un salvatore che li irretirà di nuovo promettendogli il migliore dei mondi possibili... e altri 80 euri.
Ma veniamo ai dati: quelli solo fanno testo.
PD. Stravince, senza se e senza ma: nessun dubbio in merito. La bravura è stata quella di saper approfittare delle intemperanze dei veri loro competitor, M5S, per far accorrere messi di voti di tutto quello che sta alla loro destra: solo FI, pur crollando non sparisce, gli altri sono allo zero virgola o poco più; il mandato avuto da questo governo è amplissimo: può fare quello che vuole e come vuole con questo mandato. FOSSI IN RENZI, fatta la finanziaria, incasserei subito il credito elettorale sciogliendo le camere..... ora stravincerebbe a mani basse. Ma non lo sono: probabilmente gli hanno consigliato di "moderare i toni (cosa che suona come una polpetta avvelenata)" e mantenere le posizioni ....... paradossalmente questo governo ora è molto più debole: ha un azionista di maggioranza che ha cannibalizzato gli altri ma nelle elezioni sbagliate quindi ora si trova in mezzo al guado, ossia ha la forza degli elettori ma ..... al parlamento europeo non in quello nazionale e c'è da scommetterci che se lo cuoceranno a fuooco lentissimo fino a rosolarlo ben bene: è già avvenuto con Berlusconi appena una legislatura fa....  e non sembra che la lezioni sia stata compresa.
M5S. Ha toppato e alla grande. Ha sbagliato tutte le mosse: da un anno a questa parte ha mostrato tutti i limiti tipici dei movimenti sociali ma ci ha messo anche del proprio perchè il capo, e il suo alter ego, hanno fatto in modo di peggiorare la situazione mettendoci del proprio........si dal mancato accordo con Bersani scoprendo le carte dell'Alto Colle alle espulsioni di massa a una campagna elettorale suicida, presuntuosa, supponente e, soprattutto, autolesionista! Il risultato raggiunto, il 21 circa, è ora che cola: come mai parole così dure? La mia esperienza e il mio passato me lo suggeriscono; ma soprattutto l'osservazione diretta; ecco alcuni indizi:
  1. "saremo un pò più piccoli ma più compatti" quando iniziarono le espulsioni;
  2. "non dovevate votare per noi" rispondendo così alle critiche dei tanti, fra cui il sottoscritto, quando chiuse la porta a qualunque possibilità di accordo con il pd in salsa bersaniana... che non aveva alcuna voglia di farlo, sia chiaro che Grillo aveva ragione in merito, ma si sarebbe scoperto il giochino delle tre carte messo dalla struttura politica e istituzionale per fregare e ingabbiare il movimento;
  3. una campagna elettorale completamente sbagliata..... è logico che quel "#vinciamonoi" non poteva funzionare vista la situazione pregressa; bisognava fare altro, molto altro; in primis recuperare il contatto con quegli strati sociali che l'avevano votato un anno fa  e ora erano, per usare un eufemismo, "critici"... infatti i peggiori auspici si sono puntualmente avverati e auei 3 mn di voti che avevano fatto del M5S una forza prorompente ora sono andati un pò in giro: ne hanno beneficiato dalla lega al pd, a (soprattutto) tsipras quasi per intero e all'astensione..... ora gli sfottò son giusti e meritati e fossi in lui ci penserei su ben bene prima di fare un altro passo che mi porti allo zero virgola anzichè alla meta agognata del 50%.
  4. si dice che errare è umano ma perseverare è diabolico... non contento il nostro proprio oggi, anzichè tener fede al proposto dichiarato di farsi da parte, rilancia... duri e puri e dritti fino alla meta. Solo che così dimostra che l'età non porta consiglio e nemmeno la notte....
Tsipras. Da uomo di sinistra, quale sono, a rigor di logica dovrebbe essere la mia "casa"... ma come si fa? Non parlo dei militanti e simptizzanti che sono stati ammirevoli, anzi proprio loro se la son meritato il quorum; ma come si fa? A parte alcune personalità di rispetto, su cui non discuto, il resto è un enorme suk: c'è di tutto e di più... la fiera del riciclo. Come si fa a votare turandosi il naso per questi qui? Non me la son sentita, e cone me altri, e continuerò a non votarli perchè questi marpioni si son nascosti dietro facce pulite ma state ben certi che non rimarranno delusi.... alla fine ci saranno sempre lro dove conta, loro e i loro lacchè. Hanno beneficiato della fuoriuscita del voto grillino.... e ce l'hanno fatta per 800 voti, un vero colpo di .. fortuna.
Tempi duri ci sapettano.. e non c'è nessuno che non sia niente di diverso da quel male minore cui tutti siamo ormai abituati, purtroppo........la sinsitra in questo paese è messa proprio male, vero? Ognuno si arrangi a modo suo ma per ora non sembrano arrivare all'orizzonte persone e altro che possano far ben sperare.
Sentite cosa dice Henry Kissinger: "Vedo in questa crisi globale una grande opportunità», perché «la crisi finanziaria ha fatto il trucco, cioè ha limitato i mezzi che ogni Stato aveva per affermare i propri interessi"

domenica 25 maggio 2014

Elezioni europee 2014, exit poll: Le Pen prima in Francia, boom Tsipras in Grecia

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 25 maggio 2014
Boom della sinistra di Tsipras in GreciaCdu di Angela Merkel primo partito in Germania e forte ascesa degli euroscettici del Fpoe in Austria. Ma il dato più rilevante delle europee è il trionfo degli euroscettici del Front National di Marine Le Pen che, dopo l’ottimo risultato alle scorse amministrative, sono per la prima volta il primo partito in Francia. Invita tutti gli euroscettici, incluso il Movimento 5 Stelle, a unirsi al Fn e sottolinea che “ciò che è stato espresso oggi è un rifiuto massiccio dell’Unione europea”. Un risultato che spinge la leader di destra a chiedere al presidente Francois Hollande lo scioglimento dell’Assemblea nazionale e le dimissioni del premier francese Manuel Valls. I socialisti, infatti, toccano oggi il minimo storico. ”Questa sera è un momento grave”, ha detto il primo ministro, che ha definito i risultati degli exit poll ”un terremoto” ma ha garantito che il governo andrà avanti con le riforme.
“Tutti coloro che sono per la libertà l’indipendenza e contro l’Ue devono unirsi a noi – ha detto Le Pen, rivolgendosi agli euroscettici dal quartiere generale di Nanterre - L’Unione europea deve restituire quello che ha rubato, con la debolezza, la viltà e il tradimento delle élite europee, deve restituire al popolo la sua sovranità e dobbiamo costruire un’altra Europa: l’Europa delle nazioni libere e sovrane, l’Europa delle cooperazioni liberamente scelte”. Sui primi assetti che si delineano dagli exit poll interviene anche il presidente della Bce Mario Draghi che, aprendo il forum dell’Eurotower sulle banche centrali, spiega che “gli elettori in tutta Europa si sono chiaramente allontanati” e “vogliono risposte”.
Affluenza Europee – Le elezioni europee 2014 hanno registrato un tasso di partecipazione in rialzo in molti Paesi. Il contrario di quanto si riteneva alla vigilia delle urne, visto il successo dei partiti euroscettici. Anche i cittadini ucraini oggi sono chiamati alle urne per le presidenziali (leggi) e in Italia si vota anche in 4mila Comuni e due regioni, Abruzzo e Piemonte (leggi). Cresce a partire da Francia e Germania. Nel primo Paese è stata del 15,70% a mezzogiorno, in rialzo rispetto al 14,81% delle elezioni del 2009, mentre nel secondo, è stata del 25,6 alle 14 (contro il 20,2% nel 2009). Partecipazione alta anche in Portogallo (12,14% contro l’11,84% nel 2009). In Spagna, l’affluenza è praticamente invariata rispetto al 2009 (23,83% alle 14 di oggi contro il 24,1% nella stessa ora di cinque anni fa). A Cipro, secondo quanto riferito dal portavoce del ministero degli Interni responsabile per le elezioni, soltanto il 41.3% degli aventi diritto al voto è andato oggi ai seggi contro il 59% delle elezioni del 2009 e il 72.5% di quelle (le prime per Cipro) del 2004. In Croazia, che ha aderito alla Ue lo scorso anno, la partecipazione è stata del 7,53%, quattro ore dopo l’apertura dei seggi, in aumento dell’1,64% rispetto alla prima elezione europea del 2013. Al contrario, i cechi, che hanno votato venerdì e sabato, sono stati il 20%, secondo i dati dell’agenzia Ctk, rispetto al 28,22 del 2009. Nel 2009, l’astensione superò il 70% in diversi Paesi dell’Est, quali la Slovacchia, la Lituania, la Polonia, la Romania, la Repubblica ceca e la Slovenia.
Germania -  La Cdu di Angela Merkel si conferma il primo partito. Stando agli exit poll ha ottenuto il 36% e l’Spd segue con il 27,5%. Grande affermazione per il partito antieuro Alternative Fuer Deutschland con il 6,5%. I Verdi hanno il 10,5%. La Linke avrebbe il 7,5%. I Liberali, usciti dal parlamento nazionale, avrebbero ottenuto il 3%. E i neonazisti, secondo le ultime proiezioni, otterebbero un seggio, entrando per la prima volta a Strasburgo. Secondo quanto riferito dalla tv Ard, il partito neonazista avrebbe ottenuto lo 0,8% dei voti, sufficienti per entrare nell’Europarlamento, dopo che nelle settimane scorse la Corte costituzionale tedesca aveva bocciato la soglia di sbarramento al 3% per le elezioni europee. ”E’ possibile che stasera saremo in vantaggio- ha detto Martin Schulz, candidato del Pse alla presidenza della Commissione europea – in questo caso rivendicherò la presidenza della della Commissione europea“. Schulz ha commentato così il risultato dell’Spd con il quale, ha aggiunto, “ho un sicuro vento in poppa”. Per Schulz, “della presidenza si decide a Strasburgo e a Bruxelles”. Alle europee del 2009 i cristianodemocratici di Angela Merkel presero il 37,9%, i socialdemocratici di Sigmar Gabriel il 20,8, i Verdi il 12,1, i Liberali l’11% e la Linke il 7,5%. Alternative fuer Duetschland, la vera novità di questa tornata, cinque anni fa non esisteva: il giovane partito di Bernd Lucke, economista che ha raccolto i dissidenti delle politiche europee di Merkel, era rimasto per poco sotto la soglia del 5% rimanendo fuori dal Bundestag.
Francia – Secondo l’istituto di sondaggi Csa, il Front National di Marine Le Pen è in testa con il 25%, l’Ump è al 20,3% e il Partito socialista, col 14,7% dei voti, raggiunge il peggior risultato elettorale della sua storia. Il premier Manuel Valls prevede un intervento pubblico in serata. Larga vittoria di Fn anche per l’istituto Ipsos, che prevede fra i 23 e i 25 seggi per il partito di destra, che ne aveva conquistati soltanto 3 nel 2009. Fra i 18 e i 21 seggi sono assegnati all’Umo, 13 al Partito socialista. Il partito di Le Pen quindi, per la prima volta, è primo in una consultazione nazionale in Francia e ha poco meno del doppio dei voti del Partito socialista al governo. ”Il popolo sovrano ha parlato in modo forte e chiaro, come in tutti i grandi momenti della storia. Il popolo sovrano ha scelto di riprendere in mano il proprio destino”, ha detto Marine Le Pen, commentando i dati diffusi. La leader del Front National ha lanciato un appello solenne al presidente Francois Hollande affinché proceda allo scioglimento dell’Assemblea nazionale dopo lo storico risultato. L’attuale sistema, ha detto, “non è più rappresentativo, non si può ignorare chi ottiene il 25% dei voti”.
I risultati preoccupano fortemente i socialisti francesi, fino a spingere la ministra dell’Ecologia ed esponente di punta del partito, Segolene Royal, a parlare di “shock a livello mondiale”. “Stasera – ha detto su TF1 l’ex compagna del presidente Francois Hollande e già candidata all’Eliseo contro Nicolas Sarkozy nel 2007 – i cittadini del mondo e i cittadini europei vedranno che in Francia un elettore su 4 ha votato per un partito violentemente antieuropeo”.  Il primo ministro francese Manuel Valls, parlando in tv ai francesi dopo la sconfitta elettorale, ha annunciato che il governo “continuerà con le sue riforme”, e ha esortato tutti i francesi ad un “sussulto repubblicano”.
Gli exit poll evidenziano che un francese su 4 ha votato per il Front National. Un risultato al di là di ogni previsione. La vittoria era stata prevista dai sondaggi nei mesi scorsi, ma le proporzioni sono superiori ad ogni previsione. Cinque punti in più dell’Ump, il partito della destra istituzionale già in crisi per le accuse di fondi neri contro il suo presidente, Jean-Francois Copé (20,3%). Con poco più del 14%, il Partito socialista potrebbe aver toccato il suo fondo storico, che finora era il 14,5% quando il partito nel 1994 era guidato da Michel Rocard. Il Front National quadruplica i suoi voti rispetto al 2009, l’Ump crolla di 7 punti. Nessun record storico per l’astensione, come si temeva: è andato a votare il 43% degli elettori, contro il 40,5% nel 2009. La coalizione di governo, su scala nazionale (PS e Verdi) tocca appena il 23,4% dei voti
Austria – Dalle prime proiezioni, emerge il boom degli euroscettici: i popolari Oevp restano al primo posto con il 27,8% (-2,2%), i socialdemocratici Spoe stabili al 23,7%, mentre il grande vincitore sarebbe il partito di destra euroscettico Fpoe, terzo con il 19,9% (+7,2%). Secondo l’agenzia Apa, i seggi hanno chiuso alle 17 e le proiezioni sono sul 18% delle schede. Per il leader del partito di destra austriaco Fpoe, Heinz-Christian Strache, si tratta di uno “straordinario successo”. “Da dieci anni vinciamo una elezione dopo l’altra e oggi siamo sopra il 20%. Un risultato che i nostri avversari non potranno certo ridimensionare”, ha detto. Si tratta del partito che vuole limitare l’accesso degli immigrati in Austria, proponendo anche un’uscita dagli accordi di Schengen. In un’intervista rilasciata in campagna elettorale Strache ha sostenuto che se non vi sarà una svolta in Europa, il suo partito sarà favorevole a un referendum per chiedere agli austriaci se restare oppure no nell’Ue.
Danimarca - Il partito anti-immigrati è primo secondo gli exit poll. Il Partito popolare danese si attesta fra il 23,1% e il 24,9%, ossia 3 seggi al Parlamento europeo. I socialdemocratici al governo avrebbero il 20,5%.
GreciaTsipras sarebbe in testa (dal 26 al 30%), al secondo posto Nea Dimokratia (centrodestra) con il 23-27%, al terzo il neo-nazista Chrysi Avgì (Alba Dorata) con l’8-10% e al quarto posto il socialista Pasok con il 7-9%. In Irlanda, un exit poll della tv Rte, segnala che lo Sinn Fein è diretto verso la conquista di un seggio europeo eletto nella circoscrizione di Dublino e calcola per le europee un’affermazione al 17% in crescita rispetto al 10% registrato nelle ultime elezioni politiche. Gli indipendenti sarebbero in testa con il 27%, seguito da Fine Gael (centrodestra) al 22%, il partito laburista in calo al 6%. In aumento i Verdi al 6%.
Bulgaria – Secondo i primi exit poll, si afferma il partito conservatore Gerb dell’ex premier Boyko Borissov, con il 28,6% e sei seggi dei 17 spettanti alla Bulgaria al Parlamento europeo. Seguono il partito socialista di Serghei Stanishev, con il 19,8% e cinque seggi; il partito della minoranza turca, Dps, con il 14,9% e tre seggi; la coalizione guidata dal neopartito Bulgaria senza censura con l’11,1 per cento e due seggi; e il Blocco riformista, alleanza di partiti di centrodestra, con il 6,4% dei voti e un seggio. A Malta, secondo le ultime proiezioni, il partito laburista ha conquistato il 53% dei voti. Il Partito nazionalista, iscritto al gruppo Ppe al Parlamento europeo, è al 40% e i Verdi al 2,7%.
Slovenia – Sempre secondo gli exit poll, è in testa il Partito democratico sloveno (Sds, centrodestra) con il 24,6% e tre degli otto eurodeputati spettanti al Paese, seguito da Lista Nova Slovenija (Sls, centrodestra) al 15,2% e due seggi. Al terzo posto è data la lista Verjamem (centrosinistra) con il 10,6% e un deputato, al quarto Desus (centrosinistra) al 9,1% e un seggio, seguito dal partito socialdemocratico (centrosinistra) con il 7,9% e un seggio.
Finlandia – Gli euroscettici arrivano solo quarti, secondo quanto emerge dalle prime proiezioni basate su exit poll a più un terzo di schede scrutinate: in testa ci sono i popolari del KK con il 22,7 % (4 seggi), seguiti dai liberali di SK con 21,0% (3 seggi), terzi i socialisti di SSP con il 13,6% (2 seggi). Solo quarti i nazionalisti ‘Veri finlandesi’, dati in testa nei sondaggi: si fermerebbero al 12,8% (2 seggi). Un seggio andrebbe anche alla sinistra radicale Vasemmistolitto (9,4%) e uno ai Verdi (7,9%).
Lettonia – Nel corso degli scrutini, il portale di informazione Lsm.Lv diffonde alcuni dati non ufficiali.I popolari del partito Unity sarebbero al 46% con 4 eletti, i conservatori dell’Alleanza Nazionale al 15% (1 seggio), mentre i socialdemocratici pro-russi dell’Harmony Center sarebbero al 13% (1 seggio) e l’Unione dei Verdi ed Agricoltori, nuovo partito che non ha ancora scelto lo schieramento europeo, all’8% (1 seggio).
Svezia – Secondo gli exit poll, i socialdemocratici sono il primo partito con il 23,7%. Crollo dei popolari del Partito dei Moderati del premier Reinfeldt che scende al 13,0% (avevano il 18,3% nel 2009), sorprendente ascesa degli ambientalisti dello Mp, che sale al secondo posto con il 17,1%. I liberali di Fp sarebbero scesi il 9,5% (dal 13,58% di 5 anni fa). Sinistra radicale del Vaensterpartiet in ascesa all’8,1% (dal 5,66%). Al 7,0% i Democratici (Sd) euroscettici.
Lussemburgo - Seggi invariati rispetto a cinque anni fa, con una maggioranza di 3 eurodeputati al partito cristianodemocratico del candidato Ppe alla presidenza della Commissione Ue Jean-Claude Juncker. Uno dei tre sarà la commissaria alla giustizia Viviane Reding. E’ quanto riportano fonti al quotidiano lussemburghese L’essentiel. Gli altri tre deputati sono uno per i liberali e uno per i socialisti (al governo) e uno per i verdi. Lo scrutinio delle schede è terminato ma i risultati saranno resi noti alle 23.
Parlamento uscente – Il Parlamento europeo uscente è risultato dalle ultime elezioni europee di giugno del 2009. Fino a luglio del 2013 era composto da 754 membri; poi sono stati aggiunti temporaneamente 12 deputati in rappresentanza della Croazia a seguito del suo ingresso nell’Ue il 1° luglio di quell’anno, portando il totale dei deputati a 766. Successivamente è stata attuata una redistribuzione dei seggi agli Stati membri in modo che, in questa tornata elettorale, si tornerà ad avere 751 parlamentari. L’Europarlamento uscente è composto così: 273 deputati del Partito popolare europeo, 196 parlamentari del gruppo Alleanza progressista dei socialisti e dei democratici (S&D) a cui fa capo il Pse, 83 seggi del gruppo liberare Alleanza dei democratici e dei liberali per l’Europa (Alde), 57 seggi del gruppo dei Verdi/Alleanza libera Europa, 57 deputati del gruppo Conservatori e riformisti europei (Ecr), 34 rappresentanti del gruppo Gue/Ngl della Sinistra unitaria europea, 31 membri del gruppo parlamentare euroscettico Europa della libertà e della democrazia e 33 del gruppo dei non iscritti.
p.s.
in italia? bè...... secondo piepoli e altri istituti non ci sarà sorpasso, vedremo. Una cosa è certa: mentre nei paesi del nord europa, tranne la gran bretagna, rimane tutto più o meno stabile altrove.. la gente è stufa e vota perchi gli dice che andrà in europa a scassare gli equilibri: anche qui vedremo
 

The China Study: qualche riflessione...

E' uno dei più ampi e prolungati studi sull'alimentazione umana degli ultimi decenni. Ha una sua particolarità: è generale ossia molti studi, quasi, direttamente e indirettamente, tutti finanziati dalle case che producono cibo, riguardano questo o quell'aspetto del cibo the china study no ....... è generale. E' un ampio excursus sull'intera gamma dei prodotti e sulle loro relazioni che il genere umano consuma: non solo annota le dirette conseguenze ma anche quelle indirette.

E' diviso 4 parti: la prima è lo studio vero e proprio. Le altre riguardano le .. conseguenze: la seconda parla delle malattie del benessere; la terza è la guida alla buona alimentazione; la quarta è la più significativa o, per meglio dire, TUTTO UN PROGRAMMA di tutte perchè s'intitola... "perchè non ne avete mai sentito parlare" (........).
Ne voglio parlare per due motivi:
  1. chi l'ha scritto non è (faccio prima così): complottista, comunista, integralista, radical-chic, ecc. è un ricercatore perfettamente integrato nel "sistema" americano quindi fa parte del sistema che poi si troverà a studiare e criticare, ma sempre dall'interno, e si vede.....
  2. lo studio parte da un premessa: a fronte della malnutrizione di grandi zone del pianeta bisognava valutare il modo di combattere il problema.... anche apportando l'alta qualità occidentale in termini di apporto proteico e calorico; il bello e che il nostro dr. campbell ... già dopo qualche anno giunge alla determinaizone opposta: semmai siamo noi occidentali ad avere parametri, diciamo, fuori scala e siamo malnutriti (nel senso laterale ossia nutriti male) rispetto ai popoli che volevamo salvare; i quali popoli avrebbero si avuto bisogno di essere aiutati ma a coltivare le loro alimentazioni e a migliorarle non certo assimilandoli alla nostra (niente aiuti diretti ad aprire ai mercati ma aiuti e basta per far maturare il loro mercato) .... insomma loro son poveri ma i malati siamo noi.
Essendo un saggio ampio ne parlerò a spezzoni (una domenica per parte del saggio), ossia per parti. Questa è la prima parte.
Critiche ne ha avute, e ne ha tantissime, ma io sono come tommaso, quello biblico, e quindi son portato a mettere la mano nel costato, anzi l'intero braccio..... lascio a voi documentarvi in merito e scoprirete che è uno di quei testi contro cui la pubblicistica vi si è scagliata contro per anni: salvo poi scoprire che l'80% è "di parte".. ossia non è critica imparziale e non preconcenta ma proprio di parte: finanziata dalle aziende sia direttamente che indirettamente..... perchè rovinarsi una carriera per un libro?
Lo studio dura 40 anni (dei quali 20 di laboratorio .. tutti finanziati da agenzie pubbliche e private non tutte di beneficenza come ben potrete immaginare) di ricerca, anche sul campo, biomedica...... un intera vita. L'idea di base è quella di ridefinire il concetto di buona alimentazione con l'obiettivo di .. allungarci la vita e vivere meglio, se possibile.
Per arrivare a scoprire, per esempio che:
  1. un cambio di alimentazione può permettere ai pazienti diabetici di sopondere l'assuzione di farmaci.
  2. una cardiopatia può esser fatta regredire ... con una dieta non basata su grassi, oli, proteine animali.
  3. il cancro al seno è in relazione con i livelli ormonali femminili nel sangue, a loro volta determinati dal cibo che mangiamo e che abbassando i primi, gli ormoni, con una dieta prevalentemente a base vegetale ne abbassa il livello e riduce le possibilità che la patologia si presenti.... nello studio si parla di percentuali prossime allo "zero virgola" se iniziata presto.
  4. la caseina, soprattutto quella raffinata, è uno dei fattori che aumentano la possibilità di cancro alla prostata; se messa insieme alla carne poi... ci si avvicina, dice, alla certezza.
  5. gli antiossidanti presenti nella frutta e nella verdura sono collegati a migliori prestazioni intellettuali nella vecchiaia.
  6. è possibile prevenire i calcoli renali con auna dieta sana.
  7. il diabete di tipo 1, presenti nei bambini soprattutto, presenta evidenti correlazioni con la alimentazione infantile.
Ma allora come mai nessuna industria la fa propria e produce queste sostanze? Semplice, e concordo con le conclusioni dell'autore (che non sono diverse da quelle cui arriva J. Rifkin in Ecocidio), perchè ci sono enormi interessi economici (1.produrre carne costa meno che sfamare con i cereali quasi 4 mld di persone; 2. la ricerca medica sforna medicinali in misura enorme ogni anno che comporta in termini di brevetti, finanziamenti pubblici, di assicurazioni, ecc. profitti miliardari per i CdA delle multinazionali; 3. laddove non c'è interesse, malattie rare, non si fa ricerca... con buonapace dei questo tipo dii malati per il semplice motivo che tutti i soldi corrono laddove ci sono interessi soprattutto commerciali) ma pure tabù socio-culturali: eravamo cacciatori-raccoglitori quindi oltre 70 mila anni fa prendevamo quello che trovavamo per stada (a proposito: quando i nostri antenati cominciarono a uscre fuori dalla culla africana .. una mutazione genetica di una donna è quella che ci ha consentito di diversificarci e di cambiare colore a occhi e pelle, ecc. questo vale per i razzisti perchè no ci fosse stata quella mutazione...saremmo tutti "colored") e solo quando cominciammo a diventare stanziali cominciammo pratiche agricolturali insieme al consumo di animali: il punto quindi non sono in sè le carni ma il loro trattamento e, semba, che l'autore giunga alle stesse conclusioni. I giapponesi (ma pure i cinesi) delle zone rurali hanno percnetuali di malattie del benessere bassissime (cancro, diabete, ecc.) infime rispetto ai loro simili che vivono negli usa..... quindi il punto è: ambientale? Dietetico? Si, semplicemente si: cambiando abitudini alimentari costoro sviluppano le stesse malattie degli occidentali nelle stesse percentuali e con le stesse modalità. Il problema quindi è nostro non loro. Interessante, per esempio, è la correlazione che l'autore trova fra i cosiddetti foci (una sorta di sostanze scarto della digestione) e la carne i la caseina, perchè? Perchè questi foci sono quelli che, a lungo andare, provocano il cancro nel fegato, però ..... senza gli enzimi con cui entrano a contatto prodotti dalla carne, dal pesce e dalla caseina essi rimangono inattivi e sono eliminati dal fisico: si eliminati: provate a pensa, per fare un esempio, al triangolo del fuoco (per accendere una fiamma cosa serve? Comburente, combustile, materia) se manca uno dei lati (per esempio l'ossigeno) la fiamma non si accende; bene con questi "marcatori" accade la stessa cosa: senza le proteine animali e/o la caseina essi dopo qualche mese sono metabolizati e spariscono..... e ciò accade soprattutto da noi dove carni e formaggi sono "industriali" e dove l'ambiente è inquinato ossia l'aria e l'acqua non sono scevre da inquinanti, interessante vero? Non dimenticate: preso a se NESSUN alimento fa male; messi insieme e raffinati gli alimenti fanno danni che sarebbero minimi se ambiente e sostanze conservanti ecc. non fossero presenti ma soprattutto è la loro interazione che fa i danni maggiori.. lui non dice che "bisogna" mangiare" SOLO verdure, cereali e legumi ma "PREVALENTEMENTE" questi e possibilmente prodotti in maniera "NATURALE": certo sarebbe meglio eliminare le carni rosse e bianche, anche quelle naturali hanno enzimi che alla lunga fanno danni, ma una dieta prevalentemente vegeriana, non vegana che è il suo estremo, allunga la vita di un bel pò e evita molti problemi!
Non sono un medico e non mi metto certo a fare il copia e incolla dal libro ma la ricerca in sè sa molti spunti di riflessione proprio perchè non è, solo, una ricerca di laboratorio ma fatta sul campo e ha interessato tantissimi paesi che sono stati rapportati allo stile di vita occidentale, soprattutto americano, e ha interessato paesi asiatici del vicino ed estremo oriente (circa un mld di persone cina compresa): un interessante raffronto direi... per il semplice motivo che laddove le popolazioni rurali mantengono intatto il proprio stile di vita alimentari molte delle malattie che noi conosciamo sono quaisi sconosciute; laddove invece ARRIVA LA CIVILTA'....... bè me la cavo con un "houston abbiamo un problema"? Si, è proprio così: quindi? A loro basta mantenere il loro stile di vita e possono essere aiutati a essere "civili" solo continuando nelle loro abitudini? Si... ma poi le nostre aziende che fanno, fallliscono? Si percheè questo è il problema: dobbiamo portare il nostro cibo, industrialmente e non, lì per fare profitti e di consegrenza per mantenere la nostra economia e il nostro stile di vita.. animale, più o meno.
p.s.
le mie valutazioni le ho fatte ma lascio a voi trarne le vostre.......ho chiesto al mio medico di famiglia esponendogli le mie domande e i miei dubbi e mi sono sentito dare una risposta che, non ci crederete, non mi ha sorpreso: la stesse parole che sono scritte nel saggio, scritto negli usa qualche anno fa, a proposito del perchè "non ne sentiamo parlare"..... parola per parola: ciò mi mi fa pensare e spero farà pensare anche voi.

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