venerdì 19 ottobre 2007

La legge Levi-Prodi


Ricardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet. Il disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun ministro si è dissociato. Sul bavaglio all’informazione sotto sotto questi sono tutti d’accordo.La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video.L’iter proposto da Levi limita, di fatto, l’accesso alla Rete.Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog?La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile.Il 99% chiuderebbe.Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura.Il disegno di legge Levi-Prodi deve essere approvato dal Parlamento. Levi interrogato su che fine farà il blog di Beppe Grillo risponde da perfetto paraculo prodiano: “Non spetta al governo stabilirlo. Sarà l’Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute alla registrazione. E il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà discussa e approvata dalle Camere”.Prodi e Levi si riparano dietro a Parlamento e Autorità per le Comunicazioni, ma sono loro, e i ministri presenti al Consiglio dei ministri, i responsabili.Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia.Il mio blog non chiuderà, se sarò costretto mi trasferirò armi, bagagli e server in uno Stato democratico.
Ps: Chi volesse esprimere la sua opinione a Ricardo Franco Levi può inviargli una mail a : levi_r@camera.it
VERGOGNA!!!

20 ottobre 2007


E' mai possibile che il Papa si dinmostri più sensibile sui temi della rpecarietà che i tanti "politici" "sinistrati a destra che ora sono al potere?Non sono di rifondazione nè condivido le loro posizioni sempre a metà strada tra il compromesso istituzionale e la gestione dei rapporti co i movimenti "nuovi" della società, ma ritengo che dopo i danni che il Governo, anzi il "miglior" Governo di Destra della storia italiana (definizione non mia), ha causato nella società semplicemente rimangiandosi le promesse del programma monster che aveva pomposamente sottoscritto con gli elettori debba ricevere uno scossone: è questo l'unico motivo per il quale espongo nel mio blog questo banner...................................

Distruggere lo Stato per corporativizzare meglio: la teoria degli shock

Diceva Milton Friedman: solo una crisi - foss'anche solo percepita - produce cambiamenti. Teso com'era, insieme alla cosiddetta Scuola dei Boys di Chicago, all'affermazione del fondamentalismo liberista del capitalismo (ed alla conseguente cancellazione di qualunque residuo di Welfare non solo negli USA ma dovunque fosse pissibile, Cina inclusa) l'economista s'industriò di diventare, fra l'altro consulente di quel campione della libertà che rispondeva al nome di Augusto Pinochet, il punto di riferimento di quel mondo affaristico internazionale che ha un solo scopo: l'eliminazione dalla struttura statale di qualunque servizio pubblico e qualunque controllo del mercato. Tutto doveva essere deregolamentato: dalla scuola alla protezione civile; dalla sicurezza (interna ed esterna) alla sanità; anche contro la volontà dei cittadini troppo spesso chiusi nel loro desiderio di mantenere quelle poche certezze "socialiste" come lavoro stabile, sanità al massimo compartecipata, istruzione pubblica gratuita, il tutto doveva avvenire nel breve giro di anni senza lasciare alle persone la possibilità di rendersi conto di quanto stesse accadendo; coniò anche un termine "TRATTAMENTO SHOCK". Una prova della realizzazione di quanto veniva da lui propugnato? Dopo Katrina un repubblicano, R. Baker della Louisiana affermò: "Siamo finalmente riusciti a ripulire il sistema della case popolari a New Orleans. Noi non sapevamo come fare, ma Dio l'ha fatto per noi..."; infatti quasi non era passato l'uragano che una orda di lobbisti era calata nello Stato per appropriarsi degli appalti della cosiddetta ricostruzione: c'era un piccolo particolare che fu sorvolato bellamente ossia che non si sarebbero ricostruite le case per coloro che già vi abitavano ma per nuovi ricchi e classi abbienti. In un colpo veniva a distruggersi il tessuto sociale/urbano precedente. Esattamente il tipo di azione che il genio malefico di cui sopra propugnava per dare la "mossa" a cittadini che non si arrendevano all'evidente bellezza del mercato libero e senza regole. Non contavano nè gli esiti d queste teorie nè i drammi che avrebbero potuto provocare: chi poteva e voleva, grazie all'american dream, ce l'avrebbe fatta chi restava indietro adava ingorato e pissibilmente allontanato ai margini perchè aveva perso la competizione. Ho già parlato, quando questo economista morì nel novembre 2006, dei danni enormi inferti al tessuto sociale dall'applicazione delle sue teorie: macerie sociali e familiari innazitutto ma anche economiche con interi ceti marginalizzati dalla selezione "naturale" che questa concezione economica (ma anche politica e sociale) provocava, ma quello sul quale nessuno ha, finora, avuto il coraggio di apporre il suo sguardo sono le morti civili: si è scritto "il libro nero del comunismo" e giustamente ma a quando "il libro nero del capitalismo"?

Il far west in tribunale

Quanto accaduto in Tribunale a Reggio Emilia si può considerare un caso isolato oppure l'ennesimo segnale che la società è inceppata e la giustizia è morta e che ormai siamo abbandonati a noi stessi? In Italia la Magistratura in questi anni è sempre stata nell'occhio del ciclone: per le indagini riguardanti la corruzione nel sistema partitocratico; nella collusione mafia/politica; è un'ordine autonomo dal potere politico per Costituzione (e anche grazie alla triparzione di Montesquieu), e per questo motivo spesso, per mancanza di inziative politica, si è dovuta sostituire ad essa creando giurisprudenza e precedente giuridico in vari campi d'interesse generale e, piaccia o meno, ha messo in luce i mali della nostra società; e soprattutto quando la politica si è dimostrata debole o assente la Magistratura, che spesso è stata chiamata a giudicare i casi della realtà, ha dovuto sopperire nell'unico modo che isituzionalmente le è riconosciuto: emettere sentenze. Così è stato per: il diritto del lavoro; i diritti civili ecc. L'attenzione ai problemi sociali del mondo politico è sempre stata scarsa: una prova sono le morti bianche e le grida manzoniane (le leggi) che promettono sulla carta pene severe ma in realtà sono solo pannicelli caldi (le morti degli incidenti stradali ne sono una prova dopo un pò i responsabili sono di nuovo fuori per tutta una serie di cavilli presenti nei dettagli delle stesse leggi). Ma come lavorano i Magistrati? Essi devono applicare le leggi (che sono fatte dal legislativo). Ma come bloccare un potere che, autonomo, ti si potrebe rivoltare contro e indagare su di te? Per l'unica via possibile: i tagli e le condizioni giuridiche. I tagli, imposti per motivi di bilancio un pò alla volta stanno portando l'apparato amministrativo della giustizia all'eutanasia, le cosiddette condizioni giuridiche che hanno letteralmente messo i bastoni fra le ruote ai Giudici: prescrizioni abbreviate; abbassamento delle pene per i cosiddetti reati considerati minori che ingolfano le aule e distolgono giudici dalla attività ordinaria; la fallita riforma del processo civilistico; l'uso spregiudicato di amnistie e indulti che dispiegano i loro effetti nel corso di anni; la poltiica deflattiva nelle carceri (non se ne costruiscono di nuovi) che, in mancanza di pene alternative, sono solo dei "parcheggi" di diseredati perchè chi può, pur avendo commesso un reato grave, lì non ci va. Si è parlato in questi anni di TOGHE: ROSSE, SPORCHE, ecc..... ma credo da questi in anni in poi si dovrà parlare di TOGHE ROTTE!!

giovedì 18 ottobre 2007

La Cassazione da ragione al padre di Eluana

La Corte di Cassazione riapre il caso di Eluana Englaro in coma da 15 anni dando la possibilità al padre che lotta da anni ormai per far staccare la spina e permetterle morire in maniera dignitosa e umana. E' chiaro che essendo in uno Stato di diritto ha messo alcune condizioni quali: irreversibilità del coma; accertamento dell'effettiva volontà della donna (quand'ancora era cosciente) di non vivere nella non vita dell'alimentazione forzata via sondino. Immagino quando dev'essere duro per un padre chiedere di far staccare la spina della figlia per consentirle di andare via: io sono padre e ci ho pensato su tantissimo già nel caso Welby e di remore e tabù ne ho affrontati a quintali; ma la risposta che mi sono data (con grande dolore ma sempre per ipotesi per mia fortuna non sono coinvolto in una situazione del genere e non la auguro a nessuno) è che NON è GIUSTO tenere in vita a forza un corpo dove la scintilla della coscienza è sparita. E' vero ci sono persone che dopo moltissimo tempo si sono risvegliate; è anche vero che si sa ancora molto poco sui processi delel persone che sono in coma; ma soprattutto è vero che in una società come la nostra dove lo Stato non ti assiste, nè dal punto di vista sanitario nè psicologico, ma si arroga il diritto di decidere se disporre o meno di te stesso o di chi è nelle condizioni di questa donna tutto è lasciato a lunghe e penose battaglie giudiziarie prima e mediatiche poi (fra i pro e i contro) dove tre volte passi da assassino e altre, non poche in verità, da amorale e bieco e dove la Chiesa (che dovrebbe essere misericordiosa) ti punta l'indice addosso e ti nega pure il funerale religioso (non negato nemmeno ai mafiosi della peggiore risma), in una società, dicevo, di tal fatta ti trovi SOLO e con tantissimi dubbi e incertezze dell'unica cosa certa: quella persona nel letto ERA tua figlia (o tuo marito ecc) e tu devi combattere per darle il solleivo di una morte: tu il padre o la madre o chicchessia! Personalmente, dopo personale e sofferta riflessione di essere Favorevole all'EUTANASIA E AL TESTAMENTO BIOLOGICO (A PROPOSITO DOVE SIETE LIBERALI E NEO TALI?), sono giunto alla conclusione, e non da ora, che: Chiesa, Stato, benpensanti bigotti, moralisti della prima e dell'ultim'ora devono levarsi dalle scatole quando sostengono posizioni dottrinali e di principio ai danni del diritto degli uomini di morire con dignità e serenità a fronte di una sofferenza (anche se inconscia) infinita sofferta non solo dai pazienti direttamente ma anche dai loro congiunti e amici che di certo soffono in maniera uguale se non maggiore perhè sono, o meglio dovrebbero essere, loro (E SOLO LORO) a prendere la più dura decisione della loro vita.................

TCPA: Il nuovo "palladium" delle software/hardware house

Salve programmi!! Oggi ci occupiamo di qualcosa di davvero preoccupante perchè una volta tanto ci dimentichiamo degli affanni quotidiani del cortile di casa per affrontare, fronte al futuro, una questione che pochi conoscono nei particolari ma che invece nella "liberal" società democratica occidentale dovrebbe essere all'ordine del giorno sia della pubblica opinione che della politica e non relegato ai forum delle community maggiormente sensibili o alla riviste underground o alla ormai solitaria, nella battaglia, area di chi crede che la rete è un luogo di libero scambio di idee e contenuti.Innanzitutto devo dare notizia di dove ho appreso la notizia che mi accingo a commentare: infatti sul blog PACESEMPRE di Lenin1986 c'è l'articolo di The_Dark_Inside che lancia l'avviso (ma sarebbe meglio dire l'allarme) alla blogsfera dell'accordo di cartello fra produttori di software e hardware che porterà i nostri pc, in un prossimo futuro, a non essere "amichevoli" e nostri ma ad essere "agenti spioni" delle suddette Houses e degli organi di controllo nazionali (nel nostro caso la SIAE), messi a guardia dei loro profitti, che verrebbero avvisati dai pc stessi dell'avvenuta "eversione" in atto, se immettiamo materiale non di provenienza certa e accertata al 1000%, naturalmente il tutto a nostra a nostra insaputa. Dal link di cui sopra è facile andare all'origine dell'alert stesso che si trova sulla homepage dell'AgainstTCPA che è l'organizzazione che si batte contro questo ennesimo tentativo dei giganti della ex new economy di mettere la mordacchia alla libera circolazione di idee in rete. Dato a Cesare quello che era di Cesare (era dovuto fra le altre cose vista la serietà del blog di cui sopra e dei colleghi che vi scrivono); ora passiamo a fare un pò di chiarezza. Non è, innazitutto cosa nuova: anzi al conntrario è storia vecchia che si pensava fosse stata superata in seguito alle proteste delle community internazionali per il free software. Allora il nome dell'iniziativa era Palladium: era in una versione meno sofisticata la stessa cosa che ci si sta riproponendo ora davanti in modo molto più subdolo. Palladium era l'iniziativa delle "solite" Houses che prevedeva la possibilità di immettere software nel pc SOLO se era sotto marchio trademark ecc.: in pratica tutto il software free, ossia che non aveva marchio o che se ne aveva uno era sotto licenza GNU NON poteva essere installato; attenzione non veniva nessuno a controllare ma semplicemten quando te compravi il PC i programmi che vi trovavi e gli altri programmi che vi installavi venivano messi in una sorta di boot secondario e lì blindati senza possibilità di modifica alcuna; da questo momento in poi qualunque cosa venisse installata veniva o respinta o messa in una directory provvisoria finchè l'utente non provava di possedere la licenza commerciale o la provenienza. In pratica veniva eliminato in un colpo solo il software non sottoposto a licenza non commerciale: un bel colpo per le suddette Houses e, si sperava, la definitiva cancellazione dal mercato dei pericolosi concorrenti i quali da linux a openoffice si vedevano tagliati fuori da qualunque possibilità di poter contrastare un tale potere. Non andò liscia. Innazitutto per le proteste delle associazioni per la protezione delel libertà individuali e free house furono costrette a fare marcia indietro, anche se parziale, e i preocessori e pc messi in vendita fu facile individuare il problema e risolvere con patch e altro. Una mano notevole la diede anche la legislazione sulla privacy dei vari paesi naturalmente e di fronte a cause per milioni di $ si "evitò" di spingere il piede sull'acceleratore. Ma ora, dopo il mitico 11/9, e basandosi sull'idea forza che "bisogna rinunciare ad un poco della propria libertà per permettere allo Stato di difendere i cittadini" le Houses, con Governi maggiormente compiacenti, ci stanno riprovando alla grande: solo che ora, a differenza di allora, hanno un vero concorrente: Linux! Come allora e più di allora gli utenti di rete e usufruitori di programmi si stanno sempre più orientando verso di esso e verso il mondo basato sul free (non prorio free ma si paga la distro e basta e si rimane nell'ordine di poche decine di € a differenza dei 4-500 € dell'ultima distro di Windows Vista, una bella differenza e un bel risparmio, no?): insomma più cercano, e provano, a stringere la vite più persone si stanno orientando verso la GNU license che sta acquisendo fette di mercato sempre maggiori proprio a scapito delle Houses commerciali. Evidentemente queste ultime non conoscono la mitologia e non sanno nulla del sacrificio di Origene....................Okkio ai pc: il nemico non solo vi ascolta ma è già fra voi in casa vostra!!

mercoledì 17 ottobre 2007

ParDem: passata la festa............... comincia la (vecchia) politica

L'evento mediatico non è nemmeno finito e le telecamere non si sono nemmeno spente che già iniziano i problemi e le polemiche ed emerge una realtà, come dire, un "tantinello" diversa. La Repubblica di ieri ne faceva un bel resoconto che si potrebbe dire illuminnate. Ma andiamo con ordine. Tutto è confermato: i 3.4 mln di italiani che hanno deciso masochisticamente di farsi ancora del male (non bastando le precedenti.... qui c'è il link d un mio precedente post sull'argomento che è molto istruttivo); la vittoria (annunciata con largo anticipo) di Veltroni; l'apparato mediatico che subito si è speso per pubblicizzare il tutto; ma queste macro cifre nascondono tante piccoli "problemi" che c'è da giurarci alla prima boa verranno fuori (resta da stabilire se tutte insieme o una volta) ossia alle elezioni europee che se non daranno risultati migliori delle performaces dei partiti cofondatori allora si che saranno dolori.Il Nord: 1)Milano risulta che manchino, rispetto alle precedenti primarie del 2005, al voto dai 15 mila ai 29 mila elettori: come lo definiamo "amici e compagni che non capito e/o che sbagliano?"2) Torino: da 85 mila del 2005 a 40: anche qui nonostante le minimizzazioni si prenda atto che qualcosa non va;3) Napoli: caos nello spoglio; richiesta ufficiale di riconteggio per un voto poco trasparente (e per dirlo Rutelli da Roma........);4)Sardegna: denuncia di brogli da parte di Soru; tutto dire e mi fermo qui.Tre casi presi a caso e tralascio le dichiarazioni dell'area mariniana che fa trapelare il "disappunto" e tiene sotto "osservazione" Veneto, Molise, Sicilia, Abruzzo. Tralasciando anche l'Emilia-Romagna dove pure qualche voce si è levata. La lista di "sinistra per Veltroni" che orbita intorno al 10% ma era presente non dappertutto e "testimonia la voglia di sinistra che (non) c'è" . La Melandri terza a Roma centro nel "suo" seggio? Quanta confusione sotto il cielo: costruiscono qualcosa di diverso e si ritrovano sempre con la stessa solfa: polemiche dei vinti e dei vincitori; denunce e richieste di riconteggio per il sospetto di brogli. Siamo proprio sicuri che si vuole costruire un "qualcosa" di diverso? O è stato un'enorme conteggio per le future correnti del neonato partito?Ai posteri l'ardua sentenza.Ai cittadini la disperazione del tutto cambi perchè nulla cambi!

Europil + 0.3; pil italiano +0.1: più male di così..................

notizie tragiche da eurolandia: come nel titolo l'Italia cresce poco e male. Attenzione questo non significa che siamo poveri o ricchi ma che il sistema paese va male. In ogni caso stiano tranquilli sia evasori che ricchi e straricchi: i loro "veri" non sono in pericolo stanno bene dove sono al riparo di tutto e di tutti. Il vero prblema è per il resto della popolazione che si trova a dover fronteggiare ogni giorno i prezzi che salgono senz'alcun controllo, o le tariffe (che guarda caso, insieme alla benzina, sono velocissime ad andare all'insù ma nel verso contrario sono di una lentezza alienante), o le tasse che pagano in pochi e che pesano proprio per questo il doppio; e l'inflazione? Ma di quale inflazione si parla? Reale, percepita o programmata? Mentre A Roma si discute Sagunto brucia.......... Ed in tutto ciò che fanno i ns politici al potere? S'inventano le primarie: evento mediatico che riempie molto la testa ma pochissimo le tasche. Meditate gente meditate!!

martedì 16 ottobre 2007

Una sfida per la sinistra (?) che, forse, verrà? La povertà

Secondo la Charitas, l'organizzazione cattolica che gestisce mense per i poveri, nel suo rapporto 2007 su povertà ed esclusione sociale, almeno 5.000 persone ogni mese si rivolgono ai suoi centri per chiedere cibo, acqua, riparo e ristoro psicologico: le percentuali sono da paura: 54% al Sud, sono italiani; mentre le percentuali rimangono "storiche" al centro nord nel senso che gli italiani che vi si rivolgono si aggirano intorno al 22-28% con un bell'indice di incremento rispetto agli anni precedenti (il resto sono stranieri). Dop le "primarie" filoguidate che hanno visto il ParDem nascere già con un Segretario ed un'accordo di vertice (ora manca tutto il resto ossia i voti e gli iscritti è non poco), in giro, anche qui sulla blogosfera di libero ci sono molti depressi e "orfani" che sono tristi per la dipartita della cosiddetta sinistra verso una nuova DC: invece la società e l'economia sta creando (come risultato delle politiche neoliberiste adottate da tutti i Governi dal 1990 in poi) un bel serbatoio di esclusi e inutili al sistema che, ricordo per i neo-smemorati e depressi, per potersi mantenere ha la pressante necessità di dover crescere all'infinito e rapidamente per giunta, eliminando al contempo i "residui" e inutili cittadini (vecchi, invalidi, portatori di handicap, lavoratori messi in mobilità ma anche lavoratori che guadagnano 1200 euri al mese, e precari, stranieri ecc. la lista è lunghissima e cresce, al crescere esponenziale, della ricchezza di pochi con la stessa velocità) che non abbisognano più all'obiettivo di una promessa impossibilitata a mantenersi, per ovvie ragioni, di una felicità perpetua. Le nuove povertà, insieme alle vecchie, sono la sfida per chi volesse ancora scommettere su un futuro diverso dove l'uomo e non il profitto è al centro dell'attenzione. Ecco la vera sfida! E se vi aggiungiamo le criticità stesse del sistema (a partire dal fatto che la finanza "ardita" e speculativa ne aumenta la instabilità) che per correre dev'essere via via più leggero fino o al crash (1929, Argentina dei bond, ecc.) o al monopolio del mercato dove la merce conta al di là di chi la compra e la consuma che è ridotto a parco buoi, ce n'è di materia per chi vuole prendere e occupare lo spazio lasciato vuotodai neo DC: solo che nn servono cespugli e cespuglietti che sono in guerra fra loro ma persone che hanno idee precise e volontà di applicarle non prima di aver preso, naturalmente, la ramazza e avervi fatto pulizia eliminando le ragnatele e le incrostazioni. Utopia? Non faccio l'indovino ma sono sicuro di una cosa: chiunque coglierà la situazione e la saprà gestire avrà a disposizione un serbatoio pari al 20% della società e non è poco ed è di questo che hanno paura i neo centristi e la destra..

Un'altra Argentinata all'italiana?

Chi visto la trasmissione Report sa di cosa parlo: lo Stato taglia fondi agli enti locali? No problem, essi vano a caccia, presi da compulsività consumistica, di soldi facili. Regioni, Province e Comuni hanno scoperto i derivati (un sofisticatissimo strumento finaziario basato su una scommessa dove servono conoscenze approfondite, competenze, e oculatezza tre doti che non sono frequenti nei politici italiani nè nei loro pagatissimi consulenti) e ne stanno facendo man bassa. Non sto qui a spiegare cosa sono (se vi interessa andate al link di "report" e seguite o l'articolo o il filmato è uguale e si capisce chiaramente) ma a dire i danni che ne derivano. Se gli Enti locali li sottoscrivono, come dimostra la trasmissione, si assumono un gravissimo rischio dato che a guadagnarci sono soprattutto banche e consulenti finanziari mentre essi fanno la parte del pollo da spennaree soprattutto la fanno i cittadini questa parte: fra parentesi quelli che gestiscono gli enti locali non sono soldi presi dalle tasche dei politici ma dei contribuenti e se va qualcosa storto sono i cittadini a pagare maggior tasse per coprire i facili debiti che la irresponsabilità dei politici fanno. Già sono soldi nostri. E non è un fenomeno "geografico" ma permea di se tutto lo stivale. Il rischio ultimo è: se un qualunque Comune che si è indebitato con i derivati e va in dissesto anche gli altri si trovano nelle peste perchè il cinismo bancario ha fatto sì che nei derivati ci siano fondi che vengano dalla ricca Lombardia ma anche dal piccolo Comune sempre sull'orlo della crisi finaziaria: è come un castello di carta, ne levi una crolla tutto (Argentina docet con i bond)! Di conseguenza la catastrofe finanziara che ne potrebbe derivare è enorme: potrebbe portare il nostro paese ai tempi del crack argentino e anche peggio forse. Non è allarmismo questo: la Costituzione italiana da dei vincoli precisi a chi gestisce la cosa pubbica sia che è un dipendente sia che è un dirigente o un'assessore: un preciso obligo di oculatezza e onestà. E questi strumenti, invece, finanziari fanno guadagnare solo le banche e i consulenti londinesi che li creano per gli enti locali che non ci guadagnano nulla. Non meraviglia che il nostro paese sia diventato il paradiso, come dice in Report un servizio da Londra, per costoro: più si taglia dal centro più li si spinge nelle mani degli speculatori; ma a pagare sarà sempre e solo il cittadino in termini di minori servizi (che vengono tagliati non solo dal Governo ma anche dagli enti locali che devono accantonare per coprire i derivati) e maggiori tributi e alla fine c'è l'apertura del cosiddetto dissesto finanziario: una vera rogna da grattare. E' quello che si chiama prvatizzazione dei ricavi e (conniventi i politici o almeno incompetenti) socializzazione dei costi: un grande futuro da sogno ci aspetta: tutti scommettitori!!

lunedì 15 ottobre 2007

Ambiente: uscita la pagella ambiente 2007

in argomento del Blog Action Day di quest'anno.................E' uscita la pagella ambiente stilata ogni anno da lega Ambiente (in collaborazione con il Sole24Ore) che da i voti ai 103 comuni capoluogo italiani in tema di Ambiente usando come parametri mobilità, aria, gestione rifiuti ecc. Scorrendo la situazione che ne emerge si evince subito di primo acchitto che il nostro paese non è in buona salute in tema di politiche ambientali e che gli italiani non hanno tutto questo interesse per la materia finchè non gli si mette il sale sulla coda (vedi costruzioni di impianti di smaltimento rifiuti ecc.): particolare intressante è che le città medio piccole hanno un migliore punteggio rispetto a quelle medio-grandi e le cosiddette metropoli; infatti al primo posto c'è Belluno (verde, mobilità, ecc.) mentre le metropoli si piazzano nella seconda metà della classifica e verso il basso per giunta. Ma c'è anche una divisione Nord/Sud: e si evidenzia il divide fra le due Italie dato che le città del Sud si pongono in buona parte nelle posizioni mediane (salvo qualche felice eccezione) se non decisamente in basso come Ragusa che è ultima in graduatoria e altre città non stanno certo meglio. Insomma siamo lontani dalla situazione olandese o tedesca e per cercare più vicino a noi siamo lontani anni luce già dalla Spagna. Ma con la classe dirigente che ci ritroviamo tutta affari e strategie per restare dov'è; e noi cittadini che invece di pensare a come miglirare la qualità della nostra vita e renderla più consona e equilibrata con la natura pensiamo al picculo particulare: penso ad esempio a quando si decide di fare un qualche intervento nel quale al prima risposta è sempre NO, poi si discute. Questo non è ambientalismo ma egoismo mascherato e non testimonia bene di noi

elezioni ParDem: tutto come previsto

E' andata come si poteva prevedere: hanno votato oltre 3 mln di persone; ha vinto W. stracciando gli altri con percentuali bulgare, ma qualcuno aveva qualche dubbio in proposito? Tutto come da programma prestabilito. C'erano: liste bloccate stile porcellum; c'erano candidati predefiniti; c'era "il" candidato predestinanto alla vittoria e c'erano i predestinati alla sconfitta; c'erano le elezioni per il "nazionale" e per il "regionale" insomma tutto come da programma? Bè: quasi. Innanzitutto chi aveva diritto di voto? I sedicenni; i cittadini "non" italiani; i cittadini italiani. Ma si può fare un raffronto con le "primarie" dell'Ulivo, dove votarono olte 4.5 mln di cittadini? Partiamo dai grandi numeri: 4.5 contro oltre 3 mln; un calo c'è stato ed è già di per sè significativo del disamore per il programma non rispettato e disatteso. La composizione dei 3 mln: sedicenni, cittadini di altre nazionalità, italiani. Se facciamo una disamina (non sono a disposizione ancora le quote di partecipanti al voto divise in queste categorie nè le suddivisioni in seggi e la redistribuzione fra le quote ma si lavora su ipotesi quindi se sono inesatto me ne scuso) e presupponiamo che hanno votato fra sedicenni e cittadini non italiani 500.000 persone allora, se la matematica non è un'opinione, 3 mln di voti meno 500000 fa 2.5 mln che rispetto ai 4.5 mln di voti rappresentano poco più del 50% di allora e ritorniamo al punto iniziale CI SONO CIRCA 2 MLN DI ITALIANI CHE RISPETTO ALLE PRIMARIE DELL'ULIVO GLI HANNO GIRATO LE SPALLE e se giochiamo con il principio della probabilità potremo dire che A TUTT'OGGI SI TORNASSE A VOTARE IL PARDEM E L'ALLEANZA AVREBBERO, SE ANDASSE BENE, UN TERZO DEI VOTI IN MENO A ESSERE LARGHI E SE SI VUOLE ESSERE CHARI COME IL SOLE IL RISULTATO DEL PARDEM NON RAGGIUNGEREBBE I RISULTATI DEI PARTITI RIMA DELLA FUSIONE: NON C'E' CHE DIRE UNA BELLA BATOSTA SE DAVVERO SARA' COSI'. Insomma, per loro, non c'è da essere così felici ed è meglio che facciano buon viso a cattivo gioco e la smettano di decantarsi come la "novità" e cerchino di trovare la quadratura del cerchio con la "sinistra(?)" radicale se vogliono restare al Governo. Si può capire la prosopopea e il battage pubblicitario dei media mainstream che danno risalto all'evento ma non tutti si fanno mettere il prosciutto sugli occhi, chiaro? Un'altro aspetto della cosa è che il giorno dopo si sono già divisi in correnti e sottocorrenti (in perfetto stile DC) ed è già partito il gioco al massacro della spartizione dei posti a tutti i livelli. Chi ha visto CrozzaItalia ieri sera non ha potuto non riflettere sull'accento posto dal cabarettista sulla NON linea sia del neosegretario che del ParDem stesso e non ha potuto non riflettere che questa "fusione fredda" tale rimarrà perchè non da nessuno cultura di base nè idea forza ai militanti nè tantomeno agli elettori che sono in realtà lasciati sempre di più nella confusione mediatica del "morto un papa se ne fa un'altro": ossia si trovano ancora più distanti dalla Casta e ancora più dipendenti da essa.

domenica 14 ottobre 2007

Il corteo di AN: da 200 mila 500 mila

C'è stata la manifestazione nazionale contro il Governo di AN, una grande manifestazione e festa di popolo: oserei dire oceanica quasi................ C'erano davvero tante persone e si vedeva che la cosa era sentita; c'erano i Circoli della Libertà (nn potendo mandare FI sono andati loro in rappresentanza) c'erano i vari movimentini della destra estrema (con annesse croci celtiche). Ma quali erano le parole d'ordine? Sicurezza; Tasse; Ordine; Giustizia. Bene. Partiamo dall I°. Chi non vuole essere più sicuro alzi la mano, su? Tutti lo vogliamo essere: ma per esserlo ci vogliono leggi e sanzioni penali e civili: innazitutto dal 2001 al 2006 AN ha fatto parte di una maggioranza di governo e a parte la Bossi-Fini (cha nei fatti aumentato la illegalità spingendo nella clandestinità migliaia di immigrati) non ha avuto altre vette in materia; anzi in molte zone del sud lo Stato convive con il malaffare e si limita a contare i morti delle varie guerre fra bande che lì ci sono ma contrasto praticamente zero!! Se a ciò si aggiunge che dal 1994 in poi leggi e sanzioni siano andate nel senso opposto non è che ora ci si rifà la verginità sventolando il fazzoletto davanti al toro infuriato della destra: soprattutto perchè i potenti e quelli che orbitano intorno a loro dell'uno e dell'altro schieramento hanno fato a gara ad offrire garanzie estreme e non a introdurre pene severe. Si chiama ipergarantismo. Si parla anche di emigrazione (sempre a proposito di sicurezza) nel discorso: bene come non si fa ad essere d'accordo con l'idea forte che se si viene qui si deve rispettare la legge................................ una domanda mi sorge spontanea: anche quando gli italiani non le rispettano per primi? A questa urge risposta, dato che al momento gli italiani fanno quello che gli pare e fra incidenti stradali, rapine, omicidi e violenze domestiche non siamo secondi a nessuno: come si pretende che l'immigrato venuto qui e che non ha nulla da perdere non si "adegui"?Altra parola d'ordine: Tasse. E chi le vuole pagare? Nessuno. A chiunque si chieda, ed in qualunque secolo per giunta, se è contento di pagarle la risposta sarà sempre la stessa: NO. Però tasse significano servizi, sanità, scuola, biblioteche, musei, cultura ecc, e non certo consulenze per gli amici degli amici (cambiano i governi ma sia a livello nazionale che locale, è UGUALE) e pesano per milioni di € sul bilancio che paghiamo noi sia chiaro per esempio Libero ha certificato le consulenze, giustamente, dell'attuale Governo; qualche anno fa fu fatta la stessa cosa per il precedente, cambiano i suonatori ma non la musica. Qui il punto è un'altro: se tutti ne pagassero il dovuto, e se non fossimo il paese dei furbi e dei piagnucoloni, esse sarebbero ridotte? La risposta è sì. Essendo lo Stato (volontariamente reso dai politici della I°, II°, ma probabilmente anche della III°, Repubblica) inefficiente nel combattere l'evasione e la elusione fiscale e contributiva, avendo i precedenti Governi reso illeciti amministrativi quelle che in altri paesi sono cose per cui si va in galera a vita (negli USA con le tasse fregarono Al Capone e lo misero in galera; qui probailmente sarebbe diventato un'eroe nazionale) perchè hanno rilevanza penale reati come il falso in bilancio e mancate comunicazioni agli organi competenti oppure ancora la semplice evasione, come pretendiamo che lo Stato abbassi le tasse? Essendo la bestia affamata è chiaro che prende dove può: lavoratori dipendenti, pensioanti e tasse indirette (come fece soprattutto il precedente Governo potendo così dire che non metteva le mani in tasca.......... direttamente). Se invece già si riuscisse a rientrare nei parametri europei di evasione/elusione (al massimo il 2%) si allargherebbe la platea contributiva e le tasse peserebbero di meno ed il livello sarebbe più basso (la amtematica non è un'opinione a differenza della politica), e in pratica basterebbe attuare la Costituzione: ognuno paghi un'imposta in base al proprio reddito e alla propria capacità contributiva. Invece i governi dal 1948 ad oggi hanno fatto esattamente l'opposto e ora i risultati si vedono: abbiamo il livello di evasione più alto del mondo occidentale e la criminalità in questa illegalità ci sguazza; per non parlare degli affari che vengono fatti evadendo, con trucchetti contabili e paradisi fiscali, il dovuto. E che dire del peso degli enti locali? Meno trasferimenti dal potere centrale? No problem; aumentiamo i tributi locali e con il livello siamo sempre lì al 48%. Quindi anche questa parola d'ordine è pura retorica e basta.Giustizia? vero, è un problema. Ma se, anzichè tagliare e paralizzare la macchina giudiziaria, si potenziasse con uomini, mezzi ma anche con leggi e sanioni commisurate non sarebbe meglio? Però si teme che poi "qualche" magistrato faccia un'inchiesta su "politica e affari" e la Casta si troverebbe sotto attacco: meglio evitare!!Sull'Ordine lascio stare lo amiamo tutti: il problema è quale ordine!!Infine l'oratore ha detto: "questo e' il popolo che ama la sua patria, che vuole lavorare onestamente e che vuole tasse giuste pretendendo al tempo stesso legalita', sicurezza, ordine e giustizia"; nulla in contrario anzi potemmo tutti sottoscrivere queste cose (da qualunque parte vengano dette) ma nei passati 5 anni dov'erano costoro? Cosa hanno fatto (a parte le leggine a personam ecc,)? E poi come si fa ad attaccare l'attuale Governo che in pratica segue la stessa linea di quelli precedenti? Si certo si esalta il "quantum" fatto dai "nostri" o di aver "riformato" di qui e di là: ma in realtà la sostanza non è cambiata la linea è quella e mira a privilegiare i ceti ricchi a scapito degli altri (precari in testa). Insomma ci sarebbe se si fosse esperti del ramo da fare un bello studio di analisi del linguaggio politico per valutare se era giusta la proposizione che quando parlano i politici il 50% è retorica che scalda i cuori, il 30% è rivolto alla classe politica (e qui la gente non se ne accorge o fa finta di non accorgersene) il 10% è infiorettatura "politica" (ossia le cose che si vogliono sentir dire le persone: che pensate quando un politico dice che ama la libertà chi non è d'accordo? La risposta è ovvia) il 5% è espressione verbale che serve a legare una parte del discorso all'altra e, dulcis in fundo, solo il 5% è programma politico: ossia quell che propone al suo popolo di fare se viene eletto (ed è una percentuale ottima nel caso di AN; dato che in altri ambiti la percentuale scende clamorosamente quando si sente dire: volete i comunisti al potere (come programma politico che unisce tutti dai secessionisti all'italiana alla destra nazionalista)? Uno di Destra che si vuole che risponda? SI! E ripeto lo stesso ragionamento va bene anche dall'altra parte della barricata. Non sono io a dire che la classe politica italiana si distingue nei suoi discorsi dalle altre di altri paesi soprattutto perchè si parla addosso: non si rivolge alla platea (che fa da sfondo) ma agli altri cointeressati.

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