sabato 3 ottobre 2009

.... e ci vogliono anche fare il ponte!

Tutti abbiamo visto l'esito di qualche ora di pioggia in una zona dissestata: La Sicilia orientale è praticamente franata. 20 morti; 79 feriti, 35 dispersi e oltre 400 sfollati. Ma il bilancio è ancora provvisorio, forse destinato ancora ad aumentare. I dati sul nubifragio che si è abbattuto nella Sicilia nord orientale sono forniti ufficialmente dalla Prefettura di Messina. Insomma sembra se si guardano i filmati e si leggono le news che a nulla sono valsi gli allarmi lanciati dai tecnici: cementificazione a gò gò. E ci vogliono fare anche il "ponte" il quale anzichè essere volano rischia di essere solo un bell'affare per pochi in barba al vuoto che c'è intorno. Con quei soldi non si potrebbe, una volta tanto, dare un serio contributo alla economia dell'intera isola che ne ha bisogno moltissimo strangolata com'è dall'affarismo più o meno legale e anche avviare una seria ricostruzione delle zone colpite senza troppi riflettori e media intorno. Sono decenni che nel sud italia (e non solo) la mancanza di regole e i troppi condoni, sommati alla "disattenzione" dei governi nazionali (i voti contano azz se contano sia a destra che a sinistra) e i continui condoni, hanno creato le premesse dei disastri, tutti lo dicono subito per scaricare le proprie responsabilità, "annunciati" perchè tutti sanno qual'è la situazione reale ma, come si diceva in uno spot di qualche anno fa, "l'economia deve girare......."

venerdì 2 ottobre 2009

PER LA LIBERTA'......

dall'articolo 21 della Costituzione Italiana. "Informazione no al guinzaglio, diritto di sapere, dovere di informare"

SCIOPERO

giovedì 1 ottobre 2009

Via crucis PD: per dove andare non si sa.......

I circoli danno Bersani vincente; Franceschini spera nelle primarie; Rutelli se ne va (dice); Marino terzo incomodo combattivo. Nel frattempo in Parlamento passa lo scudo fiscale anche grazie ai panchetti vacanti nel PD (e in misura minore di altri partiti della cosiddetta opposizione; li pubblica il fatto quotidiano i nomi; l'Unità si limita a registrare i risultati). Ma insomma che fanno? Realmente conta di più il "partito" che la lotta politica con la maggioranza? Sono così ripiegati su se stessi da disinteressarsi di quanti provvedimenti fa passare il Gvoerno? Ma in che paese siamo? E' vero che ormai gli italiani sono talmente rassegnati da non sapere più come si fa ad avere soprassalti di dignità e capire che la nostra politica è ormai talmente ripiegata su se stessa da vedere solo orizzonti limitati al proprio orticello. Io penso che nemmeno a nella destra populista credono realmente alla fortuna che gli è capitata fra capo e collo: un'opposizione "distratta" da altro e in tutt'altre faccende affaccendate. Avete ancora voglia di votare? Se non vi è passata la voglia naturalmente.......

mercoledì 30 settembre 2009

Annozero, parla con me, report, che tempo che fa.... e poi?

"LA PREPARAZIONE DELLA SETTIMANA DELL'ODIO FERVEVA INTENSISSIMA E IL PERSONALE DI TUTTI I MINISTERI ERA SOVRACCARICO DI LAVORO STRAORDINARIO.........." G. ORWELL 1984
Ormai sono lanciati: le trasmissioni "fastidiose" devono chiudere ed in qualunque modo e senza nemmeno timore di rimetterci la faccia, tanto hanno il popolo alle spalle e parole come "satira, giornalismo investigativo, attualità, intrattenimento" devono essere cancellate come devono esserlo le trasmissioni che di questo si occupano. Vanno gli spottoni unidirezionali e vanno ancora meglio le comparsate gossippare del nulla: vuoi mettere iol culto della personalità a confronto di chi ti sbatte in faccia la realtà? Quanto odio c'è dietro? Cosa fa il potere quando teme il controcanto? A cosa somiglia quando agisce in questo modo? Il nodo sembrerebbe essere qualcosa di simile al mitico lodo Raiot di Sabina Guzzanti: anzi il modo come chiusero quella trasmissione molto probabilmente sarà il precedente, la cosiddetta pistola fumante, che si userà per fare chiudere le altre. Non era mai accaduto che un Governo si muovesse per chiudere una trasmissione: o meglio era accaduto ma in regimi totalitari che in teoria sarebbero l'opposto del regime attualmente in vigore nel nostro paese; prendono a spunto il contratto di servizio che la Rai ha firmato per fare pressione sull'Agcom e costringere l'azienda a chiudere il "motivo del contendere" a meno che non voglia pagare un multa pari al 3% (che significa milioni di euro): un modo pulito per prenderla per la gola. E che dire del cosiddetto sciopero del canone lanciato dai giornali destroidi? Ma lo sanno che che stanno sparando anche sui loro colleghi nominati per rendere allineata la Rai al potere o no non gliene importa perchè in realtà l'obiettivo non è quello di non far pagare il canone ma di far arrivare la pressione dei propri seguaci al CdA della Rai? Insomma dobbiamo rassegnarci al trash che Rai-set ci propina ogni giorno? Dobbiamo lasciare ogni speranza "o noi che accendiamo la tv" per "conoscere" e "informarsi" non solo dal mainstream governativo ma anche dalle voci fuori dal coro? Personalmente quando voglio sentire voci dissonanti vado, e consiglio caldamente a tutti di farlo, a sentire la BBC sul decoder o a leggere i giornali stranieri che sono molto meglio informati dei loro colleghi italiani: ma è mai possibile che un'italiano che paga le tasse, il canone, ecc. debba andare all'estero per sapere cosa accade in Italia? Come ho iniziato con una citazione finisco con una citazione che ritengo altrettanto appropriata:
"La verità, come sempre, è di gran lunga più strana" Arthur C. Clarke, 2001 Odissea nello spazio

martedì 29 settembre 2009

300 miliardi di condono.....

Ecco a quanto ammonta potenzialmente la quantità di soldi nascosti all'estero dai nostri "stimati" connazionali privilegiati e vezzaggiati dai politici in tutti i modi. Non è storia di ora perchè il vizio è atavico e dalla cinematografia fino ai libri ne raccontano; e come se non bastasse ci si mette anche la politica che dalle manette agli evasori e ai falsari dei bilanci passa all'impunità acclarata, anzi esaltata e scusata con "l'alto livello della tassazione". Il Dr. Grieco della Procura di Milano e coordinatore del pool "criminalità economica" al Festival del Diritto organizzato a Piacenza dall'editore Laterza (notizia pubblicata oggi dal Il Fatto Quotidiano ) dice che siamo un paese off-shore: un paradiso per gli evasori. Dalla lettura si evince anche che dal dibattito sul tema era emerso che si poteva togliere il voto agli evasori in modo che essi non potessero decidere dei soldi altrui visto che di tasca propria non ne avevano cacciati: un'ottima idea, anche se credo che una bella fetta di nostri connazionali non potrebbero votare e, nello scorrere le liste, ci potrebbero essere delle inaspettate sorprese scoprendo che magari l'amico professionista magari evade e molto altro. Una sola domanda: davvero pensiamo di avere un futuro di libertà e equità fiscale in un paese incivile che pretende da pochi quello che tutti dovrebbero concorrere a dare come controprestazione dei servizi che uno Stato civile dovrebbe dare commisurata ai soldi versati? E, ancora mi chiedo, come mai lo Stato non fa leggi che li mandano in galera? E come mai la legislazione non prevede le manette? Qui prodest?

lunedì 28 settembre 2009

Germania: la destra avanza.... una lezione per la sinistra italiana?

Germania anno zero? La SPD mai così in basso, l'alleanza di Destra pur avendo un calo vince e può eivtare altri anni di coabitazione con l'avversario. Naturalmente negli sconfitti ci sarà chi paga e ci si chiederà come mai, anche se, in realtà, la risposta la conoscono benissimo: la corsa al centro non paga nel lungo termine perchè apre vuoti a sinistra e fa assomigliare troppo a chi si combatte (a parole) e si definisce avversario e contemporaneamente se rimangono in mezzo al guado perdono pure a destra (leggi l'avanzata liberale) perchè alla lunga si preferisce votare per chi parla chiaro e non per chi scimmiotta solo. Che il cosiddetto "socialismo europeo" sia in profonda crisi identitaria combattuto com'è fra "nuovo" e "tradizione" è ormai acclarato; com'è acclarato che la voglia di abbandonare la socialdemocrazia per rincorrere i nuovi "ceti" e non restar fuori dal girone, infernale, liberista è forte: quello di cui non tengono conto è un'altro aspetto, ossia che la gente non li segue e non si fida di cambiamenti che li disorientano troppo e visto che non siamo in Italia (dove la classe dirigente è sempre la stessa e pur di restare cambiano nome ma rimangono avvinghiati al potere accettando in toto le "regole" imposte dal sistema) senza remore li abbadonano. Ciò spiega la vittoria della linke (che qui definiremo "sinistra radicale" ma che a differenza della nostra marciano compatti e i risultati si vedono) da un lato e dei liberali dall'altro. Non spiega come mai i "socialisti" non gettino la maschera e lascino il simulacro dietro il quale si nascondono per diventare quello cui realmente aspirano: il clone dei democrats (americani), ne hanno la voglia e gli ideali (liberisti), manca solo l'ultimo passo. Cosa ci si guadagna? Che, in Germania come in Italia, si aprono spazi a sinistra per costruirne una nuova e moderna che non si faccia abbindolare dalle sirene liberiste perchè i voti e lo spazio politico, proprio come dimostrano i voti alla linke, c'è è ampio e passibile di crescere ancora. Quale lezione dovrebbe trarne la sinistra (sia radicale che liberista) italiana? Una e sempllice: se mettono da parte gli egoismi da salotto parlamentare e si rimboccano le maniche facendo crescere una nuova generazione di dirigenti potrebbero, con sorpresa, scoprire che qui pure c'è molto spazio politico e non (si ritiene che un partito vero della sinistra avrebbe uno spazio teorico che oscilla fra il 5 il 12% che non è poco): uno spazio ampio che metterebbe non poco in difficoltà i partiti tradizionali, PD in testa, spezzando il giro vizioso che oggi l'attanaglia e la disperde in mille rivoli e che oggettivamente favorisce anche il distacco e l'apatia di una notevole fetta di italiani dalla vita politica e dalla partecipazione democratica.

domenica 27 settembre 2009

Anche alla festa del PdL contestano la Gelmini

Non ha vita facile la Ministra Gelmini se è vero che è stata contestata anche alla festa del PdL dai suoi per giunta: ma come mai? Forse perchè il target conferitogli era quello di ridurre ai minimi termini la scuola pubblica per spingere, indirettamente, le famiglie a servirsi di quelle private (a pagamento per giunta)? Tutti sappiamo come fra tagli (gli ultimi hanno solo contribuito a farla morire) e riduzioni la scuola è ormai il fantasma di quello che dovrebbe essere com'è vero che siamo agli ultimi posti per qualità dell'insegnamento e istruzione dei ragazzi in Occidente (peggio di noi gli americani ma ci stiamo attrezzando anche per questo): è anche vero che ci si mantiene nel solco di chi l'ha preceduta e quindi si ci possiamo lamentare ma in realtà è a noi setssi che dobbiamo guardare se vogliamo cercare dei colpevoli dell'attuale situazione: il disegno di una scuola elitaria è sempre andato di pari passo con uno svilimento delal scolarizzazione di massa e quindi non ci si può illudere che possa cambiare qualcosa proprio con chi è lì per eseguirlo; stessa cosa dicasi per le Univeristà: qualcuno davvero pensava che si volesse migliorarle o renderle più efficienti? O qualcuno s'illude ancora che la meritocrazia sia il faro dei politici: allora essi per primi dovrebbero mollare perchè sono il frutto della società e se la società ha dei limiti, e ci sono, non può accadere che il livello della classe dirigente fosse differente. Il ruolo svolto in questo Ministero non è mai stato facile fin dal primo Governo del 1948 perchè è uno dei pilastri della crescita e maturazione dei cittadini di un paese e da sempre vi si sono appuntati sopra gli occhi di tutti. Dalle lobby alle gerarchie vaticane, dai sindacati ai partiti politici: tutti a far pressione e a spuntare accordi o altro per favorire la propria parte: non è facile gestirlo e richiederebbe persone di alta levatura morale e intellettuale e soprattutto lavorare per fare l'interesse degli utenti fornendo non solo "servizi" ma soprattutto programmi adeguati ai cambiamenti della società e del mondo del lavoro; invece dal 1948 la scuola è sempre stata un mezzo di compromesso e di scambio fra le forze politiche e, soprattutto, è sempre stato appannaggio del biancofiore che si la faceva funzionare ma contemporaneamente aveva anche la necessità di creare le condizioni per affinchè anche le private, segnatamente quelle cattoliche, non andassero fuori mercato: anche perchè la Costituzione italiana impedisce che lo Stato le finanzi direttamente. Come fare allora? Ripulire quella pubblica dall'interno: non spingere affinchè le private salissero a livello della pubblica ma il contrario esatto con nocumento per "il servizio reso" alla comunità. Vi chiederete perchè la prendo così alla lontana: è semplice, perchè la nostra scuola non è ridotta così per semplice colpa degli attuali politici ma ha mali antichi che si sono sovrapposti gli uni agli altri nel corso dei decenni fino ad arrivare all'ondata liberista dei governi di centrosinistra (sinistra?) che le hanno applicato la aziendalizzazione che è stato il colpo definitivo. Quindi si può dire che l'attuale situazione è figlia della storia del nostro paese e delle contingenze politiche; ciò però non toglie che ora che la scuola pubblica è virtualmente morta almeno le si faccia un funerale di rispetto e non s'infierisca sul suo cadavere e invece no perchè l'esecutore testamentario sta facendo esattamente l'opposto ossia fare in modo che si eviti anche solo l'eventualità che possa risorgere: quello che fecero i romani con Cartagine quando "sparsero" il sale. Quella che ora abbiamo di fronte non è più una scuola ma un'insieme composto formato da due "sottoinsiemi": quelli che cercano un lavoro e che per anni hanno fatto da pilastro ad essa e i "parcheggiati" (gli studenti) che sono lì perchè non c'è altro che si trova da fargli fare. Quindi capisco coloro che direttamente protestano con il Ministro perchè si sentono traditi dalle promesse preelettorali ma se vogliono realmente trovare colpevoli devono solo conoscere la storia repubblicana. Non sono un difensore di questo governo nè tantomeno di quelli della destra liberista, pd, ma non posso non rilevare il fatto che l'attuale classe dirigente è figlia di quello che la società ha seminato da 60 anni questa parte......

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