sabato 19 settembre 2009

H1N1: I NUMERI STIMATI, PANICO NON NECESSARIO?

Intanto oggi una donna è morta per complicanze polmonari, e non è certo un buon viatico. Che sia "nuova" questa H1N1, detta suina, non c'è dubbio perchè tutti ci dicono che il nostro organismo non ha memoria immunitaria di essa. Però c'è un però se le stime parlano, nel caso peggiore, di 95.000 morti e 10 milioni di casi e un minimo di preoccupazione c'è dato lo stato del nostro "mitico" S.S.N., vero? Basti pensare alle infezioni contratte in ospedale per farsi venire qualche brivido: soprattutto se si pensa che si viene ricoverati in raprti infettivi dove c'è di tutto e si rischia di beccare qualcosa di peggio rispetto a quello con cui si è entrati nella struttura. La cosa sperabile è che passi presto e che non ci siano troppi danni, vista la psicosi che rischia di espandersi a macchia d'olio e molto potranno fare i media con una corretta informazione che eviti di fare allarmismi. Un'aspetto finora poco considerato è quello della selezione del virus: se diventiamo resistenti al ceppo chi ci dice che non se ne selezioni uno peggiore? Una volta tanto sarebbe meglio che si rinunciase ai profitti e si facesse vera ricerca in materia.

venerdì 18 settembre 2009

l'entropia italiana

Sapete cosa è l'entropia? E i principi della termodinamica (il principio zero il primo il secondo ed il terzo che troverete qui)? Si? No? Bè è meglio che vi acculturiate perchè nel nostro paese in particolare, ma possiamo tranquillamente allargare il discorso allintero mondo occidentale, sta avvenendo proprio un movimento entropico che realmente rischia di risucchiare tutto in un'enorme catarsi: società, strutture sociali, ecc. tutto distrutto. E chi se ne accorge per prima? La Chiesa, naturalmente. Ha millenni di esperienza alle spalle e sariconoscere benissimo quando crolla un'impero e c'è l'interregno che prepara il ciclo storico dell'Evo Alto, medio, ecc. che porterà ad una diversa evoluzione delle cose e dalla quale emergerà Lei per prima proprio perchè ha la memoria lunga e lo sguardo che va oltre le montagne della storia: "sa" guardare, insomma. E mentre nelle province estreme, questo siamo in Italia, si sente la pressione "esterna" dei popoli "foresti" e si discute su "se cade" e "come cade" questo o talaltro Governo (espressione politica ora della destra populista prima della destra economica, ex sinistra, liberista) retto a immagine e somiglianza di questo o quel politico in maniera più o meno truce, l'Istituzione ecclesiale "sa" che il barile è sfondato e prepara fin da ora il "dopo": come? "auspicando" sia una nuova generazione di politici cattolici (e, c'è da pensare, un nuovo e molto più confessionale, partito cattolico) sia un nuovo ordine che si sostituisca a questo nel giro di pochi decenni. Non appartengo a coloro che sostengono che "la storia" si ripete ma non posso non notare che i prodromi del crollo ci sono tutti e che ci piaccia o meno i paralleli con il precedente impero ci sono eccome: magari non andrà nello stesso modo esatto ma temo che la strada sarà quella, con tutti gli annessi e connessi. Molti osservatori, fra cui Rifkin, sono anni che lo affermano (non con questi contorni e in questo modo), magari a mezza voce, e sono anni che ci sono studiosi che discutono vivacemente sul "dopo", ma nessuno ha mai compreso come avverrà realmente e quando..... E dopo ci si chiede? Non so e nemmeno la Chiesa lo sa: ma sa aspettare e la storia gli ha dato ragione: i regimi e i modelli politico-economico-sociali sono passati ma lei è sempre lì ...... Visione negativa o pessimista? Dimostratemi il contrario.

giovedì 17 settembre 2009

Nasiriya, Kabul, la prossima?

E ci risiamo. Altri 6 nostri figli se ne sono andati per sempre nel Vietnam afghano. Soldati mandati lì come "peacekeeper" ufficiali ma in realtà come unità combattenti; la domanda è: per cosa e per chi? SIA CHIARO CHE NON CRITICO IN UN MOMENTO DI DOLORE PROFONDO PERCHE' SAREBBE SCIACALLAGGIO E IO NON APPARTENGO A QUELLA SPEME ma ritengo comunque di fare alcune considerazioni che, anche se suonano scontate, ritengo necessarie per capire e aiutare a capire cosa ci facciamo lì?
Innanzitutto realmente difendiamo "libertà e democrazia" in quel paese? Si sono appena tenute le elezioni e sono stati denunciati brogli (si parla di oltre un milione di voti non chiari) elettorali e alleanze "elettorali" con personaggi che in qualunque stato di diritto starebbe in galera e la chiave andrebbe buttata via. Quello che è comunemente chiamato il "Sindaco di Kabul" è poco più che un'immagine dato che i talebani hanno il controllo di oltre il 40% del territorio afghano e con oggi hanno dimostrato che possono colpire nella stessa capitale con una notevole efficacia militare: stanno dimostrando di potersi muovere liberamente e che costringono i soldati, afghani e occidentali, a rintanarsi nei blindati o nei villaggi e nelle città, ossia la stessa situazione strategica in cui si trovarono i sovietici (quando noi chiamavamo gli attuali terroristi "combattenti per la libertà" e Osama era un reclutatore finanziato dagli ocidentali).
Chi ha fatto il casino è stato Bush nella sua vanagloriosa "guerra infinita" al terrorismo in seguito all'attentato alle Torri gemelle (ci sarebbe da spiegare come mai c'erano per quel paese gli interessi della unocal nella costruzione di pipeline - fondamentali per la strategia politica ed economica nella regione dato che proprio quel paese è un crocevia importantissimo per le risorse e il controllo di esse in concorrenza con Russia e Cina - e per farlo più di un'osservatore ha detto che era questo il reale motivo dell'invasione dell'Afghanistan; l'idea era semplice: loro tiravano giù qualche dittatore e gli altri, noi i paesi satelliti degli USA, passano a rimettere insieme i cocci. Come ben si è visto non è andata così anzi la propaganda sul burqa (mai eliminato) e sulle altre amenità è stata tambureggiante e ha fatto da background all'invasione ma in realtà, a parte qualche opera pubblicitaria, poco si è fatto per la popolazione civile (che potrebbe essere l'unico vero alleato nella guerra) che è rimasta più o meno com'era prima e rischia di diventare un serbatoio di combattenti non contro i "terroristi" ma contro di noi che li abbiamo invasi: non c'è la saggezza che ci fu dopo la seconda guerra modiale dove i "vincitori" crearono un piano marshall per la ricostruzione e, soprattutto, lo misero in opera.
Affermiamo una volta per tutte che lì i nostri soldati sono dentro una guerra, abbandoniamo l'ipocrisia delle parole. E se sono dentro una guerra a che pro? Per difendere chi o cosa? E' solo una questione di "immagine" internazionale del nostro paese laddove la Costituzione italiana dice chiaramente che l'italia ripudia la guerra?
Nell'inchinarmi ai morti del'attentato di Kabul; nel rispetto del dolore delle famiglie colpite nei loro affetti più cari; non posso, proprio per i motivi suindicati, che auspicare il richiamo dei nostri soldati da quel pantano. O dobbiamo aspettare la prossima strage per ritornare a parlare di una guerra che non ci appartiene e a cui vi siamo costretti solo perchè dietro essa c'è il solito interscambio "negoziale" fra i potenti del pianeta nel perpetuare il proprio potere su esso?

mercoledì 16 settembre 2009

qui a fare flop è la democrazia e il paese....

Non sono un giornalista nè un politico quindi non sta a me usare aggettivi mirabolanti o polemici su quanto è passato ieri sera in televisione su raiuno. Non sono io a dire che l'Italia è al 77° posto fra i paesi per quanto riguarda la libertà di stampa, la chiamano "zona grigia" questa fascia. Non sono io a dire che la forte concentrazione di potere mediatico, politico, economico nelle mani di pochi mina le fondamenta della società: di qualunque società. Non sono nemmeno io a dire che ieri non c'è stato contraddittorio e quindi non c'è stata possibilità di dibattito (questo è un cavallo di battaglia della destra populista quando vogliono colpire i soliti "noti" che però diventa smemorata quando è lei è al centro dei riflettori). E allora la domanda è d'obbligo: è questo il paese che è nato dalla seconda repubblica? E' realmente questo il paese che vogliamo costruire per le future generazioni? Qui prodest quando ci sono queste cose? A chi conviene mantenere alto il livello di scontro? E' proprio vero che all'attuale oligarchia che ci governa non c'è alternativa? Realmente non c'è nessun pericolo per la democrazia italiana (ammesso che sia democrazia questa che è venuta avanti dal 1992 in poi)? Un segnale importante della crescente indifferenza del paese reale alle vicende politiche è proprio lo share di ieri sera: il 13.47%, un flop che per un comunicatore come il Capo del Governo suona preoccupante forse perchè tocca con mano che, a parte lo zoccolo duro, anche parte del proprio elettorato gli sta voltando le spalle o quantomeno è "distratto" da altro; ci fosse stato un'altro competitor forse sarebbe andata anche peggio. Preoccupante è anche il "giubilo" della cosiddetta "opposizione": solo sull'onda del "compiacimento (reciproco) delle disgrazie altrui" riesce a essere visibile, un pò poco per essere credibili di fronte a noi cittadini che si aspettano altro dai politici: ci aspettano anni di enormi difficoltà, disoccupazione in testa, sociali ed economico-politiche e le oligarchie che fanno oltre a contendersi il potere fra loro? Si guardano il proprio ombellico....... Nel caso in specie: la RAI non è loro ma nostra perchè siamo noi a pagare il canone e quindi come cittadini si deve pretendere, non chiedere, che essa rispecchi tutto e tutti e che varia sia l'offerta televisiva e non che diventi la succursale del potere. E tacendo sul manuale Cencelli in auge ancora oggi mi chiedo se davvero è lo spot il principale problema di questo paese e non lo siano invece: le migliaia di terremotati ancora nelle tende; i milioni di disoccupati di oggi e di domani; i pecari; i giovani senza lavoro; i servizi svuotati e per pochi; l'istruzione ormai ridotta ai minimi termini; il biotestamento secondo i dettami non dell'individuo che è l'unico proprietario del proprio corpo ma delle gerrachie religiose ecc. ecc.......... se si facessero tutte le sere spottono come quello di ieri sera ma avessero il benessere dei loro datori di lavoro, noi cittadini, sempre presente allora sarebbero anche accettabili ma così ....... no grazie.

martedì 15 settembre 2009

....... riepilogando........

.... riepilogando.... le ferie sono finite ma il pianeta è andato avanti nelle sue rotazioni e, nel caso italiano, il casino, dovuto alla "rotazione" è continuato. E' stato un agosto realmente caldo in tutti i sensi e settembre non è stato da meno, vero? Innanzitutto ho passato finalmente un periodo di ferie realmente rilassanti, anche se brevi, in quel di Molveno (Trentino) dove l'unico problema era quello di inventarsi un qualcosa di "extra" perchè davvero lì hanno tutto e sanno ospitare i turisti nella maniera migliore: sono gente ospitale e a differenza di quanto si potrebbe pensare a proposito dei "montanari" (nel cliché di solito sono abbastanza chiusi) devo dire che o i molvenesi sono "fuori razza" o il cliché è errato; il paese, poi, è un gioiellino che affaccia su un lago di origine glaciale altrettanto bello; un paese PULITO dove il motto "puoi mangiare a terra" ha trovato la sua realizzazione pratica: l'albergatore che appena arrivati ci ha accolto con un "buonciorno" di stile razzingheriano (la mia impressione è che pensasse in tedesco e traducesse in italiano) che lascia per qualche secondo interdetti; una vacanza perfetta (d'altronde, cari blogger, una pensione completa, per cui si è risparmiato per un intero anno, a questo serve, no?): wellness e benessere promessi e mantenuti; un consiglio ANDATECI sono soldi spesi benissimo! alla facciaccia di quelli che fanno di tutto per rovinarci la vita. E, confesso, stando lontano dal mondo, anche quello digitale, fa bene e svuota la mente: la rinfranca e la ricarica di idee e di altro. Non sono però riuscito a stare lontano dalle news e quindi eccomi di ritorno a commentare l'incommentabile scenario del XXI secolo italiano e non. Partendo da chi prima mi ha messo fra i suoi blogamici e poi mi ha cancellato (come se non ci dormissi la notte anche se confesso mi fa piacere che abbia 177 citazioni, significa almeno che quello che scrivo non sono proprio tutte fesserie), mah ....forse si aspettava chissà cosa; ho 85 messaggi cui rispondere e risponderò. E che dire della querelle nostrana? Si va dal "torero" a chi ha capito che siamo davvero alla frutta e cerca di smarcarsi e farsi un centimetro di lato per percorrere altre strade: chissà se funziona ma ormai si piglia tutto tanto siamo al fondo e più in basso non si può andare. Siamo al punto che nella stessa maggioranza di governo c'è anche la sua opposizione (vista l'assoluta inconsistenza del PD e lo scarso peso degli altri) e la guerra è senza esclusione di colpi (credo che siamo l'unico paese a fare impudentemente cose di questo genere) pur di piegare chi non alzi la testa ma gli occhi. Siamo così imbarazzanti che, pare, si stia pensando di creare un cordone diplomatico attorno al nostro paese per impedirgli di fare danni ulteriori: non tutti sono disposti a fare buon viso a cattivo gioco di convenienza e opportunità per tenersi "l'alleato" che sempre di più ricorda gli scenari drammatici così ben disegnati da Dostoevskij nelle sue opere. Più che uscire dalla crisi che pur c'è (e fa sentire ora i suoi reali effetti sulla vita delle persone) bisogna cominciare a pensare di parlare di ricostruzione del paese (non importa se in senso federale o altro al punto in cui siamo); dobbiamo:
abbandonare per sempre il pensiero debole, unico e flessibile, che ha creato le premesse del humus culturale di base nel quale siamo oggi sprofondati;
abbandonare l'ideologismo mercataro: citando dal libro "Corso di Scienza delle Finanze" Il Mulino Bologna del Prof. P. Bosi pagina 120 - 121, l'idea che ci hanno propinato finora con lo slogan "meno Stato più mercato" si scopre ora che "questo slogan è "normalmente privo di senso": i problemi delle imprese private non sono dissimili da quelli delle imprese pubbliche e risulta quindi perfettamente legittimo domandarsi se un manager privato all'interno di una grande impresa privata abbia o non abbia una struttura di incentivi al proprio comportamento che lo rendono più efficiente di un manager pubblico o di un politico nella gestione di un'impresa pubblica....". Questa ideologia, che persegue l'ottimo paretiano, se non benthamiano (fra i due non saprei scegliere chi è peggiore), ha tralasciato completamente quello che è stato il leit motiv del XX secolo, ossia il welfare e il sociale in nome di una "public choice" che sempre di più ha mostrato limiti e incapacità di risolvere i problemi reali della gente perchè il liberismo (figlio degenere delle correnti anarchiche tradizionali e dell'illuminismo) immagina, e sa immaginare solo, la visione dell'homo homini lupus e se vi aggiungiamo le peculiarità "nostrane (inutile dire cosa, chi, quando e come perchè tutti lo sanno perchè ce l'hanno sotto gli occhi, aperti o chiusi che siano)" allora nasce un monstrum populista/liberista che sa solo distruggere e autodistruggersi;
abbandonare gli spiriti selvaggi del capitalismo perchè, innestati in profondità, non hanno fatto altro che creare un fossato sociale che solo fra qualche millennio sarà possibile colmarlo (specula in borsa a proprio profitto e fa pagare ai cittadini i propri "errori"- o come diceva la Klein in un noto saggio "privatizza i profitti e socializza gli oneri" - e come se non bastasse a un anno esatto dal crack lehman brothers nulla è cambiato perchè i soldi dati dai governi degli stati alle banche in crisi i manager se li sono pappati in bonus "per buona gestione" in barba ai proclami di cambio di direzione anche se stavolta davvero la paura, per questi criminali, ha fatto davvero 90);
smettere di creare disoccupati, licenziati, cassintegrati e precari con sussidi, altre amenità e prebende che non danno dignità ma solo sussistenza; quello che in italia ha consentito di fare due, dico due, passaggi di regime senza che ci sia stato nessun ricambio politico e generazionale (e ha consentito a gente che appartiene alla preistoria di continuare a governarci senza soluzione di continuità mentre il paese va alla deriva).
Un pensiero debole e flessibile che da anni impazza ci dà un quadro per nulla piacevole: soprattutto se chi è già in "paradiso" vuole restarci nonostante i "propri peccatucci" e per continuare a scaldarsi al sole del potere è disposto ad accondiscendere a molte cose: non ultimi i diktat di stati stranieri su cose che sarebbero materia nazionale, un'esempio per tutti è la scuola dove uno stato straniero ha "auspicato" che l'ora di religione dev'essere quella cattolica e non una lezione multiconfessionale (il Ministro si è anche dichiarato d'accordo e più che gli auguri mi pare abbia fatto una strana allocuzione nella quale pare di ravvisare una tirata sull'ordine e la disciplina che mi ricorda altri tempi che credevo lontani ormai, ignorando ad esempio il problema che quest'anno, per i, tanti e draconiani, tagli i diversamente abili non saranno coperti nè dal sostegno interno nè da quello "precario" degli o.s.e. e ciò nella maggior parte dei casi significherà che o non saranno seguiti o lo saranno molto meno degli altri aumentando proporzionalmente l'handicap di partenza che hanno rispetto agli altri) e dando ai prof di religione, nonostante sentenze contrarie del TAR, piena partecipazione agli scrutini: si ricorda che costoro NON sono stati assunti per concorso ma per "nomina" e nulla osta vescovile, quindi in violazione della norma costituzionale che dice che ai posti pubblici si accede per "concorso".
E che dire del biotestamento? In pratica basta leggere le direttive di oltretevere e confrontarle con il DDL approvato da una delle camere e si capisce chi le ha ispirate e chi si mette sull'attenti pronti, coperti e allineati a redarle in bella copia: naturalmente sotto l'aurea della sovranità parlamentare dei "nominati" in Parlamento.
E che dire dei migranti: dopo la UE anche l'ONU ha espresso "preoccupazione" cui è stato risposto con "meraviglia" (Se ne accorgono ora di quello che stiamo facendo? E dov'erano costoro quando in altre epoche e con altri politici facevano orecchie da mercante?)
E che dire della ricca Norvegia, che qualche tempo fa qualcuno definì un "paese al limite del comunismo (magari lo fosse ma non lo è)" dove c'è uno stato sociale efficiente e una tassazione pesante ma contemporaneamente una società ricca anzi talmente ricca da potersi permettere di varare legislazioni favorevoli agli immigrati, un paese dove si sono appena svolte le elezioni e dove ha appena vinto la coalizione rossoverde: è il caso di ricordare forse che questo paese è l'unico che è sempre, e da anni ai massimi nelle classifiche mondiali in tutti i settori dove noi siamo agli ultimi?
Garibaldi disse che l'Italia era stata fatta si doveva fare gli italiani?
Errore: nemmeno l'Italia è stata fatta.

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