venerdì 23 maggio 2008

Una ricorrenza che per lo Stato è una sconfitta


Oggi, a differenza di altri giorni, è particolare. Al posto del messaggio una foto per non dimenticare in un paese dove DIMENTICARE è lo sport nazionale


giovedì 22 maggio 2008

Governo: primo provvedimento. Cosa cambia? Poco cambi perchè nulla cambi

Allora. Da dove avevamo lasciato? Ah, sì. Ecco. Da dove si era fermato il treno governativo? Alla stazione elettorale; e come volevasi dimostrare eccco che riprende la sua corsa, si fa per dire dato che in Italia nessun treno corre (nemmeno quelli veri delle FS che quando erano statali erano più veloci, puntuali, e soprattutto più sicure della versione privata di oggi), alla gestione del quotidiano. Esaminiamo con cura.
Decreto sicurezza. Nonostante la sicumera dei cloni del PD è il punto forte del momento e giustamente andava affrontato. C'è un disegno di legge e un decreto legge entrambi almeno mettono un punto fermo: non si può essere clandestini. Il problema è che questa severità vale solo per costoro; per gli italiani tutto come prima o quasi: e ci sono differenze anche lì perchè si è tentato di inserire una norma (poi, sembra, levata) su facilitazioni nel patteggiamento che sembrava essere letta in senso di problemi personali (che persistono) del Capo. Disaprità di trattamento e o la Corte Costituzionale italiana o quella europea la bocceranno per disparità di trattamento? Probabile; però almeno un punto fermo l'hanno messo ed era ora. Il buonismo, versione attuale dello "sciocchismo", era ora che fosse messo da parte: troppi si nascondevano dietro di esso per giustificare interessi, anche economici, tutti di natura italiana; ora lo diciamo chiaro e tondo: qui servono braccia a basso costo e che facciano i bravi sennò "fora" dal paese senza se e senza ma. Poi potete anche venire da clandestini ma attenti che andate in galera (ammesso che costruiscano altre galere e alla fine non finisca tutto in un bel indultone)e siete ai margini degli emarginati. Unico aspetto davvero positivo: sanzioni penali per quegli italiani che affittano a stranieri in nero, si spera che così finisca la speculazione sui clandestini? Si spera. Ma chi controlla?
Rifiuti. Altro problemone. Nominato una sorta di Sottosegretario a questa materia e varata una nuova politica: la monnezza diventa affare militare e chi sgarra prima se la vede con loro e poi con il penale e il carcere: "lo Stato deve tornare a fare lo Stato", giusttissimo!! Ma vale per tutti (non solo cittadini ma anche politici, potentati economici, affaristi, speculatori ecc) o solo per quelli che vi incappano e sono alla base della piramide con una bella esenzione per chiè più su? Il problema rifiuti va RISOLTO e la vergogna deve finire epperò è un problema nazionale visto che in Campania vi hanno scaricato tutti: ivi compresi i "nordisti" per spendere meno e qui si spera che la magistratura faccia luce al più presto perchè p necessario che quei rifiuti, clandestini, d'importazione siano restituiti al mittente e con gli interessi. Comunque, almeno, questo governo la mossa l'ha fatta e quindi può dire che si è mosso nel senso sperato: i napoletani ancora non se ne sono accorti però, mai disperare!
ICI. Secondo me qui si è un pò toppato: il Governo della destra economica precedente l'aveva quasi tolta e quindi non c'è una vera novità se non quella che per la prima casa praticamente tutti non la pagheranno, anche i riccastri che credo già staranno valutando la cosa con piacere. Il problema che i mancati introiti per i Comuni si convertiranno in minori servizi e attività perchè il taglio è istantaneo la compensazione è a babbo morto e quindi nel frattempo che si fa? A questo la risposta la dire il futuro: una cosa è certa; l'avevano promesso e non mantenere le promesse potrebbe costare caro come hanno scoperto gli esponenti della destra economica del governo precedente che avevano fatto promesse nel 2006 e non le hanno mantenute. Tutti vogliamo pagare meno tasse, nessuno si offre volontario per pagarne di più però questo è il momento peggiore perchè anzichè colpire le clientele locali, mascherate spesso da consulenze, a essere colpiti saranno quelli che beneficiano dei servizi locali, e quindi a una buona idea iniziale si oppone un dramma perchi ne subisce le conseguenze.
Mutui. Qui si comincia a zoppicare un pochetto mi pare. La negoziazione dei mutui fra tasso fisso e variabile è già prevista e viene attuata; la maxi rata finale per il conguaglio in alcune fattispecie di mutui c'era già ed era stata criticata ed anche lo spostare le variazioni post crisi subprime a un "dopo" è un'arma a doppio taglio per i cittadini perchè in alcuni casi non si finirà di pagare mai. In più se a ciò aggiungiamo che inzialmente era stato detto che questa crisi l'avrebebro dovuta pagare banchieri e petrolieri e vedere che ora invece ciò non accade potrebbe non far fare una grande figura: ma noi italiani siamo abituati a ciò e poi dimentichiamo molto in fretta e quindi anche nelle critiche pigliamo quello che passa il convento perchè l'alternativa è il nulla; d'altronde i cloni del pd non hanno fatto nulla prima e ora si sono limitati, altro non potevano fare, a esporre cose ovvie e scontate ma sono solo parole e, come si dice in questi casi, verba volant scripta manent.
Straordinari. Qui siamo al top. Come direbbe l'On. Di Pietro: ma che c'azzecca dare, o megio regalare 84 euri, medi, all'anno in più a chi lavora (e non a tutti)? Qui il problema è che le famiglie, tutte, a reddito fisso non ce la fanno ad arrivare a fine mese; non era meglio spendere i soldi risparmiati con altre misure per restituire almeno il fiscal drag ad esse? E perchè gli statali si da zero? Che non hanno famiglia loro? Possibile che l'inventore della finanza creativa non sapesse fare nulla di meglio? O sotto c'è altro? Vedremo!! Gli statali sono figli di un dio minore? Mah, se questa non è discriminazione..... Qui chi ci guadagnano davvero sono gli indudtriali che graziosamente ringraziano in attesa del regalone vero: la ri-depenalizazione delle norme in materia di sicurezza sul lavoro. Erano penali quando fu introdotta in Italia la direttiva europea in materia; poi furono depenalizzate da Dini; ora sono state ri-penalizzate da Prodi e rischiano di essere de-penalizzate da questo governo: idee chiare come sempre e pendolo all'italiana, nulla di nuovo.
Piano industriale del pubblico impiego, annunciato in pompa magna, per il pubblico impiego: l'ennesimo. Novità vere? Forse stavolta qualcuno sarà licenziato perchè non fa nulla? O cosa? Precarietà? In realtà, a parte l'effetto annuncio, la stradaè già segnata dalla 29/93: lo Stato si ritira da molti servizi e vende il resto: a che servono gli statali e gli altri delle P.A.? A nulla o quasi, quindi addio alla strutturazione dello Stato e ben venga quello "leggero" quasi fatiscente alla Bush che va in tilt per un'uragano facendogli fare una figuraccia a livello mondiale e lasciando centinaia di migliaia di eprsone in balia degli eventi: addio.
Rete4: che c'entra la norma salva Rete 4 con il pacchetto di proposte finora annunciato? Qui commentare è difficile dato che quando si parla dei "gioielli" di famiglia entrano in ballo discorsi che suonano triti e ritriti e sanno solo di uso dello strumento pubblico per fatti propri per aggirare una sentenza della Corte europea. Ma a questo gli italiani hanno fatto il callo e anzi li hanno votati e quindi chi è causa del suo mal pianga se stesso: è chiaro che nememno i cloni del PD sono migliori, anzi quand'erano al governo non hanno fatto una cippa in materia, come in altre, quindi come si afferma da tempo in questo blog fraloro è vera la massima che "lupo non mangia lupo" se pensiamo che quando Berlusconi era all'angolo messovi da Fini e Casini chi l'ha tirato fuori? Veltroni naturalmente e chi altro poteva?
Voto: 5

mercoledì 21 maggio 2008

Travaglio: sono di destra. e allora?

Ieri sul magazine di Libero c'era la sensazionale notizia che il giornalista Marco Travaglio si è dichiarato di destra anzi un liberal-conservatore. Mi chiedo quale sia lo scoop fatto! Almeno i più attenti lo sanno: è come a scuola che non solo il secchione della classe, che si presuppone lo sappia per definizione, ma anche una buona aprte dei suoi colleghi sappiano rispondere alla domanda: quanti anni hai? Si è sempre saputo che Travaglio sia di destra e non da ora; naturalmente come afferma lui stesso, ed il sottoscritto concorda pienamente, di una Destra che non esiste più: la Destra liberale. Quella Destra cui pure si richiamava Montanelli, che ha come padre un Croce per fare un'esempio; una Destra aperta al nuovo che distingue fra liberalismo e liberismo economico (Croce afferma giustamente che sono cose diverse da non mischiare assolutamente per non creare pateracchi, cosa puntualmente accaduta ... guarda caso!)che ha nel proprio orizzonte la democrazia ma che non disdegna interventi correttivi in campo economico (nel solco di Schumpeter e Keynes mica del fanatico Friedman che di danni in giro per il mondo ne ha fatti a iosa, visto che sulla sua coscienza a milioni di esseri umani ridotti alla fame dalla sua teoria folle), che si batte per i diritti fondamentali dell'individuo ma non si ferma a questi e sa guardare oltre: una Destra che educa alla democrazia. Una Destra, infine, che sa cosa significa educare le masse al libero pensiero. Non una destra che usa termini nobili per svuotarli di contenuto rendendoli vuoti e insignifcanti che fa ubriacare i cittadini di narchia liberista per poi, quando aprono gli occhi usi disastri accaduti, dirgli è il mercato baby. Questa "destra" è anarchica e illiberale fin nel suo DNA, quella Destra era l'esatto opposto: era aperta, politicamente caratterizzata, non fuggiva dai problemi né trovava scorciatoie, ma soprattutto sapeva affrontare i problemi pragmaticamente senza però perdere di vista il bene primario: il benessere presente e futuro dei cittadini. Che Travaglio fosse di Destra, di quella Destra, non mi meraviglia; che lo fosse oggi: nemmeno. La cosa triste è che uno così debba scrivere su un giornale, per definizione, opposto politicamente, è questa la cosa sconcertante e fa comprendere come sia ridotta la nostra politica e la vita culturale del paese: uno che non si accoda al pensiero debole e altalenante e per poterlo fare dev'andare in casa altrui, è questa la cosa triste

martedì 20 maggio 2008

Il paese e le emergenze: ossia trattato su come gestire e dirigere le pecore/2

Polizze RCA; prezzo dei medicinali; benzina e gasolio; affitti e compravendite; alimentari; ricambi; tasse e tributi; bollette gonfiate (anche da IVA sull'IVA); alimenti per neonati; e molto altro ancora. E' tutta una emergenza? Si se si continua a gestire il paese come la V° potenza mondiale e non, come in realtà è, il primo dei paesi sottosviluppati. Mercato e ancora mercato: laddove servirebbe interventi a sostegno dei redditi s'insiste in maniera suicida sul mercato come panacea: gli esempi storici dell'America latina, e non solo, non sono serviti. Ci si ferma al quotidiano delal politica e non al medio termine delle famiglie che in numero sempre maggiore si rivolgono alla Charitas per poter mangiare a dispetto dela Costituzione che impone il creare le condizioni affinchè le stesse famiglie possano vivere in condizione di libertà e dignità; in barba ai richiami anche della Chiesa che quando si tratta di "difendere" la sacralità bombarda il Parlamento ma quando si scende nel dettaglio oltre ad auspici non va. Dobbiamo ammetterlo: si è fallito. E' fallito il disegno dei padri costituenti che volevano un paese democratico e avanzato; è fallita la mission dei politici che hanno nel tempo badato al loro particulare e non all'interesse generale; hanno fallito i cittadini quando andando a votare nel corso deid ecenni hanno delegato a incapaci il loro futuro; hanno fallito le organizzazione sindacali dato che anzichè badare agli interessi che rappresentavano si sono messi a sostituire i legislatori e a badare ai propri interessi di bottega (finanziari e non). Il paese non cresce? Qui non siamo al punto di chiederci questo; siamo al punto di un paese in un dopoguera virtuale che va ricostruito da capo: dalle più piccole cose. E' tale il bisogno di evasione che anche in rete le disillusioni sono vissute pigramente e ci si rifugge nell'evasione di tette e sederi. Evasione che è invogliata dal sistema: meno gente pensa meglio è ed è più facile gestirla con paura create ad arte mentre dalla tasca gli sfilano gli ultimi spiccioli slavo poi abbandonarli a se stessi quando falliscono e si ritrovano sul lastrico con debiti, senza casa e nessuno che le aiuta.Non si può governare sulla base della percezione del momento delle persone (spesso indotte dal connubio politica/media) ma sui dati e i dati dicono che in italia il corporativismo è imperante: qui non governa il progetto ma le lobby che giustificano qualunque provvedimento a loro difesa con il mercato mentre in realtà il mercato non esiste è una entità virtuale, o meglio esiste per il consumatore e non per il cittadino; esiste per l'utente finale ma non per il titolare dei diritti. Un'esempio: si è parlato con favore delle fusioni dei grandi gruppi assicurativo/bancari ma si è omesso di dire che gli stessi agglomerati impediscono un'offerta "di mercato" dato che lo stesso mercato lo fanno loro in barba a leggi, provvedimenti e regolamenti. Che futuro può avere un paese del genere?

lunedì 19 maggio 2008

Il paese e le emergenze: ossia trattato su come gestire e dirigere le pecore

Si vive sull'onda delle emergenze: l'intero paese ormai è oltre l'orlo della crisi di nervi, gestito da due oligarchie (oops si parla di poliarchia che sarebbe il termine corretto ma non sono convinto che tutti lo capirebbero) che si scontrano ma che si sorreggono a vicenda nella bisogna, e per farlo devono eliminare le altre voci: sia quelle che sono, o dovrebbero essere, in Parlamento sia quelle che vengono dalla società (che già poca ne avevano in tempi non sospetti). E allora, secondo una tecnica collaudata nel corso di anni e anni di prove e di aggiustamenti in corso d'opera e che si è raffinata moltissimo, si usa la paura e lo choc: si prende un caso e lo si fa diventare "nazionale" (le motivazioni possono essere tante, dalle elezioni alle necessità del momento politico) e i media poi ci ricamano sopra; e di conseguenza quella che dovrebbe essere una discussione di un problema diventa un dramma e poi una emergenza: si prenda il caso dei sondaggi che fino a qualche mese vedevano al top dela classifica i "cattivissimi extracomunitari" di religione islamica pi si è passati ai "cattivissimi comunitari" romeni e rom (albanesi, bulgari, kosovari, ecc. non è ancora il momento e quindi si mettano in fila grazie, poi toccherà anche a loro) che vengono esposti alla pubblica pubblica manifestazione di odio (nel puro stile del mondo, da incubo, disegnato magistralmente da Orwell in 1984) e quello che era un caso da codice penale diventa una valvola di sfogo che gli viene indirizzata contro per spostare l'attenzione da chi davvero dovrebbe esserne l'oggetto di attenzione ossia la casta dirigente italiana. La gestione della paura è questa la vera linea politica della casta. Con essa intere nazioni vengono governate, sia che siano considerate demcratiche che siano monocrazie (per chi non dovesse conoscere il termine significa dittatura); sia che siano società avanzate, sia che siano paesi arretrati. Non c'è un disegno dietro, nè un complotto sono solo, si fa per dire, metodi di gestione del potere o meglio scorciatoie per non dover fare scelte difficili, impopolari, per non dire mettere in atto quell'antica arte che si chiama Politica e Gestione dello Stato: meglio vivacchiare sull'onda dell'emozione tanto siamo così preda dell'emozionalità che addirittura i media se ne fanno spesso artefici e/o propagandisti naturalmente pro domo sua. Siamo nella società dell'informazione globalizzata: siamo lettralemte bombardati da essa e spesso si perde il faro della ragione e si segue la sirena di turno: uscirne? Difficile. Soprattutto se non si creano, e qui tornaimo alla classe dirigente, gli strumenti che mediano fra l'urlo della notizia e la realtà dei fatti. Non contano di per sè i fatti ma il mostro che richiamano: quel mostro però è presente in ognuno di noi ed è ancestrale e oggi hanno trovato un modo per farlo risvegliare anzi per fargli vivere una vita non sua: la nostra.

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