venerdì 7 giugno 2013

Rodotà, democrazia, e cittadinanza ..... a futura memoria

Un giovanissimo vecchietto prima, un ruba-movimenti poi ....... due aspetti di un problema per qualcuno, una risorsa per molti.
Qui da lezioni di democrazia e cittadinanza, anno 2008. In un momento storico dove il Parlamento è solo il ricettacolo delle clientele mentre le decisioni le prendono altri e altrove  (è una notizia di oggi il rivendicare dell'ulteriore passo avanti del piano di rinascita democratica della P2 da parte di Gelli)... una bella ripassata (...) non guasta mai, vero?
Buona visione

 e dopo il consueto auspicio di una riflessione, cosa che non guasta mai, vi auguro
un BUON WEEK END

giovedì 6 giugno 2013

Barbara Spinelli: “Il presidenzialismo c’è già, il Colle ha forzato la Carta”

Che l’attuale situazione italiana sia “istituzionalmente anomala”, lo si capisce benissimo a metà dell’intervista. Quando Barbara Spinelli, editorialista di Repubblica e scrittrice, si ferma un secondo e dice: “Stavo parlando del presidente della Repubblica. Cioè del presidente del Consiglio”.
Il presidenzialismo non è certo la priorità dell’Italia. Pare che questa fretta sia un tentativo di ufficializzare una situazione già esistente de facto. D’accordo?
Non solo sono d’accordo: i poteri aggiuntivi che si vogliono dare al presidente, il presidente se li è già presi, forzando non poco la Costituzione. Ma c’è qualcosa di più: il presidenzialismo occulta e rinvia quel che urge davvero. E non voglio dire che l’unica e massima urgenza sia l’economia (è la teologia delle Grandi Intese). L’urgenza è come i valori: ce ne sono di supremi, e il resto è relativo. L’urgenza, in Italia, sono i partiti totalmente inaffidabili e moralmente devastati; e la politica rintanata in oligarchie chiuse, che nemmeno ascoltano il responso delle urne. Se sopra tale marasma metti il cappello del capo forte, non solo congeli lo strapotere presidenziale, ma cronicizzi le malattie stesse che il presidenzialismo – ma attenzione: è un inganno – pretende di guarire. Il presidenzialismo dilata ovunque le oligarchie: ergo in Italia dilata la corruzione.
Il capo dello Stato ha messo una data di scadenza al governo, una cosa mai vista. Grillo ha obiettato: “A che titolo dice queste cose?”. Lei che ne pensa?*
Grillo ha perfettamente ragione: dove sta scritto che il presidente determina in anticipo, ignorando le Camere, la durata dei governi? Perfino a Parigi, dove tale prerogativa esiste – ed è grave che esista – l’Eliseo si guarda da dichiarazioni simili. In Francia il presidente è contemporaneamente presidente del Consiglio dei ministri. La stessa cosa ormai avviene in Italia: il presidenzialismo nei fatti c’è già. Questo governo è un Monti bis, con i politici dentro. E alla presidenza c’è Napolitano. Intendo presidenza del Consiglio, non della Repubblica.
Così si sfalda il sistema delle garanzie e dei contrappesi costituzionali. 
Salta completamente. E prefigura già la Repubblica presidenziale. Inoltre abbiamo un presidente della Repubblica-presidente del Consiglio che gode di privilegi extra-ordinari , che nessun premier può avere. Tanto più perniciosa diventa la storia delle telefonate tra Colle e Mancino sul processo Stato-mafia. Esiste dunque un potere che ha speciali prerogative e immunità, senza essere controllabile. La democrazia è governo e controllo. Perché Grillo dà fastidio? Perché è sul controllo che insiste.
Il professor Cordero parlando di Berlusconi ha evocato spesso il “golpe al ralenti”. Gli strappi di questi mesi suggeriscono la stessa idea: eppure l’informazione non ha quasi reagito.
Sul presidenzialismo, Repubblica e il Fatto hanno in realtà reagito con forza. Ma sulle derive oligarchiche della democrazia, e sul tradimento degli elettori avvenuto con le larghe intese, stampa e tv sembrano intontite, se non ammaliate. Io insisto sempre molto sulla questione morale, intesa come dovere di non tradire la parola data. Ma son pochi a insistere. Perfino Fabrizio Barca, il più cosciente del naufragio del Pd, ha tenuto a precisare, interrogato su Berlusconi: “Teniamo separati il piano dell’etica e della politica”. Ma da quando in qua?
Il tesoriere del Pdl Bianconi ha detto “Stella e Rizzo sono i tumori della democrazia”. Chiaramente i tumori sono tutti quelli denunciati dai due giornalisti. Sono anni che parliamo di Casta, per i privilegi e la gestione familistica del potere, e il risultato è un governicchio delle oligarchie.
La politica è del tutto sorda. Mi ha colpito il caso di Anna Finocchiaro. Gli elettori erano in rivolta contro i 101 traditori, e sono stati apostrofati così: “Non so cosa vogliano questi signori!”. Poco dopo ha recidivato, quando i deputati Pd hanno prima firmato e dopo poche ore respinto la mozione Giachetti che aboliva subito il Porcellum: “La mozione è intempestiva e prepotente!”. Intempestiva? Fuori c’è la rivoluzione, la gente chiede pane, e a Versailles Maria Antonietta stupisce: “Hanno fame? Dategli le brioches!”. La cecità dell’Ancien Régime somiglia ominosamente alla nostra.
In relazione al presidenzialismo, il professor Zagrebelsky sul Corriere ha parlato di sindrome di Stoccolma del Pd.
Siamo nella continuità di un progetto che nella sostanza non è mai stato meditato né condannato. Tanto che quasi abbiamo realizzato il Piano di rinascita nazionale della P2 di Gelli. Siamo prigionieri di un’idea malata che incolpa la Costituzione d’ogni nostra stortura. Non si vuol vedere che invece siamo prigionieri di una cosiddetta classe dirigente prima compromessa col fascismo, poi coi clericali, poi con l’America, poi con la mafia, poi con Berlusconi. È quest’ultimo oggi a dettare le condizioni.
E il Pd?
Il Pd non esiste, è una nostra invenzione. O un rimorso, a seconda. È fatto di persone dietro cui c’è il nulla. Puoi trovare uno, Civati o Barca, ma anche quando vai nel deserto trovi oasi che non sono miraggi. Il Pd pare vivo e di sinistra, ma le due cose sono un trompe l’oeil.
Andrea Camilleri al Fatto ha   detto: “Dal momento della rielezione di Napolitano, tutto il fatto costituzionale è andato a vacca”.
Napolitano ha consultato anche il M5s. Non so se Grillo abbia fatto nomi. Presumo, però, che Napolitano gli abbia fatto capire che le candidature di rinnovamento non erano gradite. Inoltre non ha nemmeno mandato Bersani a verificare la fiducia in Parlamento. Questo vuol dire che il piano era molto chiaro. Il governo Monti doveva continuare con innesti politici, la democrazia intesa come tribunale dei governanti andava, senza dirlo, sospesa. Se questo è sanare i mali dell’Italia c’è da scappare.
di Silvia Truzzi
Da Il Fatto Quotidiano del 06/06/2013.
Nulla da aggiungere, ninograg1
*
La Presidenza della Repubblica ha smentito categoricamente che il governo fosse a tempo.

mercoledì 5 giugno 2013

Watford: il Bilderberg si riunisce.....

L'organizzazione per eccellenza; quella che qualcuno chiama il Governo del pianeta, quello vero; il gruppo di persone che, sempre secondo qualcuno, determinano il destino delle vite altrui si vedranno, superblindati, a Watford e .....la conosciamo come "Bilderberg (qui, sottolineato, trovate la lista dei partecipanti per quest'anno ... ci sono interessanti novità per gli italiani)" parleranno. Quest'anno c'è una novità, però: giornalisti e attivisti avranno un ufficio stampa non "ufficiale" dove saranno raccolte informazioni e notizie; lo stesso ufficio di gestione del "gruppo" ha promesso un "aria da festival", quasi familiare ..... da ente di beneficenza: quest'anno, infatti, avremo la "charity chamber", meglio nota come Associazione Bilderberg che beneficia di somme "donate" da privati, e non, con cui sosterrà tutti i costi senza far fallire i paesi che li ospitano.
Giusto per ricordare cosa rappresentano, ecco una mappa aggiornata dell'organizzazione:

un bel accrocchio di soldi, potere, e quant'altro alcune decine di migliaia di persone  si sono accaparrate nel corso di intere genrazioni; un potere enorme che va al di là delle singole famiglie e dei singoli CdA e CEO, che pur fanno la loro parte egregiamente, e si sovrastruttura generazione dopo generazone, decennio dopo decennio: un potere tentacolare; pensate al salotto buono milanese del familismo industriale italiano degli anni d'oro e moltiplicatelo per diecimila volte e forse avrete davanti la piovra che sovrasta l'intera economia planetaria. Questo spiegherebbe molte cose: non ultima il motivo per il quale, nonostante la pressione popolare e dei movimenti, i vari governi imperterriti continuano sulla strada del salvaguardare non l'interesse generale, dei cittadini, ma quello della finanza e dei gruppi d'interesse.. da noi lo Stato, a vario titolo, passa ai "privati" tanti soldi che si potrebbe ricostruire l'Aquila in dieci anni appena, pensate solo agli interessi sul debito per avere un idea della montagna di denaro che ogni giorno ci scippano dalle mani; e, contemporaneamente, pensate a come, nonostante il voto "democratico", a ogni scossone che arriva dai cittadini non corrisponde la risposta politica.... non è un complotto plutodemoecc. ma AFFARI e profitti, naturalmente, cui sottostanno tutti; enormi interessi intrecciati che non si fermano certo di fronte a disoccupati, precari, esodati, ecc. ecc. anzi ne sono parte integrante ... del sistema.... oserei dire che gli sono congeniali: per darvi un idea, terra terra per carità, avete presente il film V° elemento? Ricordate la parte dove il boss Zorg viene raggiunto dal dipendente che gli dice i profitti sono scesi e gli azionisti gli chiedono di licenziare 500 mila dipendenti? Il nostro Zorg, gli risponde, infastidito, di licenziarne un milione da qualche compagnia secondaria, magari tassisti...... ecco Besson, il regista, fotogafò la realtà, contemporanea a lui e a noi..... (se, naturalmente, sappiamo guardarla acriticamente e senza paraocchi) tutto qui.
Ora, nel mondo reale: una multinazionale italiana specializzata in elettrodomestici  ha, proprio in questi giorni, deciso di tagliare 1400 lavoratori in italia, c'è la crisi.... è vero; ma, c'è un ma, ha chiuso il bilancio aziendale in forte attivo: c'è qualcosa che non va, direte..... proprio non ci arrivate? Io credo di si, magari in un recesso recondito della coscienza sapete che c'è qualcosa di sbagliato, vero?
Stasera ho visto il "Truman show" su rai 4 e voi? Non vorreste anche voi poter dire come il protagonista alla fine del film: ....e se non vi dovessi rivedere ... buon pomeriggio, buona sera e buona notte... e poi esce dalla porta?

martedì 4 giugno 2013

La stangata.....

non è la critica, peraltro superflua, del famoso film ... quindi potete tirare un sospirone di sollievo e andare avanti nel post sempre che lo troviate interessante.
Già postai qualche settimana fa sull'argomento "ospedali" in toscana, ricordate? Bene questa è la seconda puntata, quella definitiva: tutto gira attorno a una schema ormai collaudato dalla tav: per non aggravare il bilancio pubblico i nostri espertissimi politici cosa si sono inventati? Il project financing: in teoria il privato s'accolla le spese per costruire qualcosa e l'appaltante, l'ente pubblico, gli concede la possibilità di "profittare" ..... tutto qui.
Se l'opera è utile davvero e l'economia tira problemi non ce ne sono nè per il pubblico che appalta nè per il privato che s'accolla il rischio d'impresa ma ne ricava molto attraverso la gestione: non in Italia, naturalmente..... dove il privato non vuole rischiare e il pubblico non può spendere ma vuole fare quell'opera che ben sa che non profitterà mai: la tav semmai darà profitti lo farà fra 50 anni almeno (leggetevi i planning pubblicati in rete), tant'è che in Spagna e Portogallo la tav è ormai un sogno così come in Croazia e Slovenia la tav va sul corridoio adriatico e non ci pensano nemmeno a collegarsi al mitico, e del tutto ipotetico, Corridoio 5 che NON ESISTE se non nei giornali italiani e in alcune espressioni europee........
Rapportandolo alla Sanità, costituzionalmente protetta al pari della salute, come fare se ci sono 13 mln di euri (italiani ed europei) da buttare nel cestino senza aumentare il deficit pubblico? Semplice t'inventi un piano sanitario che si basa su ospedali zonali interprovinciali per acuti... mostri di cemento costruiti su sabbia (come a Massa) o su ex pantani (Lucca) ecc. ecc. quei 13 mn avrebbero potuto esere usati per ristrutturare l'esistente e, magari, potenziarlo  ma al politico dava poco lustro e al privato non dava profitti: ecco quindi l'idea del nuovo ospedale; per farlo reinventano  l'intero sistema sanitario chiudendo ospedali piccoli, riducendo i posti letto, tagliando pronto soccorsi, passando a coop alcuni servizi, e quant'altro serve per spingere nella mente delle persone l'utilità della cosa: roba da cavalieri che fecero l'impresa, un altro famoso film.
Potremmo dire: "houston abbiamo un problema" perchè il privato non solo ha speso i 13 mln di euri ma l'ha anche superato giungendo a spendere 50 mln di euri pera rrivare ad una somma, interessi compresi, di ben 250 mln di euro; sempre non suoi ma delle ..... banche e si sa che le banche non sono associazioni filantropiche, vero? Che si fa? Alla Regione tocca fare spazio, c'è il project financing in salsa italiota, e al privato tocca ridare soldi alle banche: et voilà.. il pubblico molla appalti e gestione ospedaliera al privato il quale li subappalta (perfino i parcheggi degli utenti saranno a pagamento) a terzi aumentando il costo per gli utenti: a differenza della tav la sanità è uno di quei servizi di cui non si può fare a meno...... ecco il testo che il comitato Lucca per una società migliore ha emesso a difesa dellas anità pubblica lucchese e non solo:
il comitato “Lucca per una Sanità Migliore” di Raffaello Papeschi e Alessandro Di Vito
Project Financing: un inganno per rendere il cittadino più povero.

Forse i lucchesi non si sono ancora resi conto dell’inganno in cui sono caduti con il “regalo” che la Regione ci ha fatto con la costruzione del nuovo ospedale. Oltre ad esse inutile (perché Campo di Marte era più che sufficiente), dannoso (perché riduce la capacità di accoglienza sanitaria ed è collocato in zona inidonea), porterà anche un notevole danno economico alla città di Lucca.
Oltre i 13 milioni di € destinati alla ristrutturazione del vecchio ospedale che la Regione ha invece distratto ad altro scopo, i lucchesi si trovano ora nella condizione di dover restituire la cifra di circa 50 milioni di €. che il costruttore Astaldi ha anticipato sotto la forma di Project Financing. La restituzione avviene tramite la concessione della gestione di tutti i servizi ospedalieri per un periodo previsto di 19 anni, rinnovabili.
Ma la furbizia sta nel fatto che Astaldi non ha messo fuori di tasca sua questi 50 milioni, ma li ha presi in prestito da un consorzio di banche, e ora, oltre agli interessi che intende ricavare legittimamente come “rischio impresa”, ci addebiterà anche gli interessi che deve pagare alle banche per aver anticipato la somma. Facendo un rapido calcolo approssimativo per 50 milioni ne renderemo qualcosa come 250. Insomma, io ti presto soldi che non ho, e ti faccio pagare anche gli interessi che devo pagare per averli presi a prestito. Ganzo, neh..?
Domanda al Governatore della Toscana Enrico Rossi (allora assessore alla sanità e artefice per progetto di costruire i 4 nuovi ospedali) e al Direttore Generale della ASL 2, Antonio D’Urso: non conveniva che Regione e ASL prendessero loro direttamente i 50 milioni in prestito, o dalla Cassa Depositi e Prestiti dello Stato, o dallo stesso consorzio di banche private? Trattandosi di opera di supposta utilità (!!) pubblica, forse li avrebbero ottenuti a tasso agevolato. In ogni caso la ASL avrebbe mantenuto in proprio la gestione dei servizi, e se questi sono ciò su cui Astaldi conta per recuperare il prestito significa che la gestione rende. Perché regalare ad altri quello che può essere utile a noi? Astaldi ha già preannunciato che ci farà pagare anche il parcheggio per andare in ospedale, e certamente subappalterà la gestione dei servizi a ditte locali, le quali saranno costrette ad aumentare i costi di gestione.
Facciamo inoltre notare che l’autorità italiana Antitrust, in data 3 ottobre 2012, ha formulato la raccomandazione che "Laddove i servizi vengano svolti in concessione, la durata delle concessioni stesse va ridotta, commisurandola ai tempi di rientro dell'investimento (omissis) L'Autorità intende infine dare nuovo impulso al programma di clemenza per combattere i cartelli segreti tra imprese e chiede correttivi normativi per incentivare i soggetti a denunciarli.” Pare proprio che Astaldi non dovrebbe richiedere nulla di più della cifra di 50 milioni che ci ha scontato e non abbia il diritto di caricare sui cittadini lucchesi le sue spericolate operazioni finanziarie.
Insomma, i cittadini lucchesi sono proprio dei grassi polli da spennare, e la Regione non si è lasciata sfuggire l’occasione
.
E' chiaro che la denuncia è forte; ma importante è anche la materia, sanità, di cui si parla; tacere significa rinunciarvi passivamente.... a Lucca lo fanno e ... altrove?
p.s.
siamo il paese più americano d'europa..... ma il processo non è irreversibile: ma se si continua a votare per i soliti noti, non abbiamo scampo....

Esercito? ma 'dde che?

Si sa che imitare e meglio che studiarla, vero? Nessuna meraviglia quindi che il "comunicatore" per antonomasia scopri che qualcuno più bravo di lui ci sia riuscto: il suo ego ne risente ma per i miracoli, anche se ben attrezzato, ce ne corre ancora.... dice. Ecco: la puntata ora è creare l'esercito...... speriamo che la storia non si ripeta come accadde con la disfatta di quello borbonico a fronte di qualche migliaio di assatanati.....
Tutti addosso a Grillo: lo sport nazionale che va di moda per distrarre gli italiani dai reali problemi sventolandogli sotto al naso, nell'ordine: presunte defezioni; scontrini; improbabili aventini; ecc. ecc. ma chi ha il cervello funzionante, e ci sono, il messaggio l'ha capito.. oggi per far dimenticare, da un lato, e per vincere, domani, dall'altro, quel modello di comunicazione politica va seguito: il modello "5 STELLE". E' un modello nuovo per noi ma in realtà è abbastanza obsoleto; negli USA è stato in parte abbandonato perchè non puoi tenere bloccati milioni di voti e riuscire a "FARE" qualcosa nell'immediato da un lato e fidelizzarli solo con parole d'ordine, dall'altro... infatti nell'immediato si è capito che è meglio, per tutti, fare iniziative one shot (un colpo è via) dove le persone che si riconoscono in un problema possono partecipare attivamente per poi sciogliersi in modo che sia chi propone l'iniziativa (è indifferente se si tratta di eleggere Obama o se si tratta di copire le multinazionali del fumo) che chi vi aderisce ritornano a essere liberi per tornare ai loro affari o per continuare in un altra iniziativa... qui non siamo ancora a questo punto quindi il modello *5 Stelle è perfettamente attuabile: e l'ha capito anche l'amato capo e chi gli sta intorno: infatti è nato l'esercito della libertà. Tolto il nome, il resto è uguale: due cerchie di cittadini; una di aderenti e di capi locali e un altra di simpatizzanti che fasnno non solo numero ma anche fiancheggiano l'azione .. tutti più o meno su base volontaria.. se funzionante una perfetta macchina da guerra, come ha dimostrato il successo, non replicabile immediatamente, del movimento alle politiche e l'insuccesso alle locali.
Funzionerà anche per la sua controparte o sarà l'ennesima trovata di marketing per presidiare un target ben definito a livello sociale? Questo al momento non si sa; ma i precedenti, e se ci sono abbastanza soldi (questo per l'esercito non dovrebbe essere un problema), ben testimoniano la bontà della cosa.
Gli italiani dovrebebro essere ormai scafati a queste cose: ma si sa che basta poco, essendo teledipendenti, per influenzarne il trend; come si sa, e si sa, che il vero terreno di scontro nel prossimo futuro, come negli USA a aprtire da Clinton, sarà il segmento "giovani":
  1. che non ascoltano la tv
  2. che usano gli i-phone;
  3. che non gliene frega niente della politica;
  4. che votano colui che riesce a capire e decodificare il codice con il quale si riconoscono fra loro e sa titillarne le aspettative.
Grillo c'è riuscito benissimo e ha messo le fondamenta di un qualcosa ancora di là da venire; questi "nuovi", chissà..... credo siano solo un fuoco fatuo ma, volendo guardare oltre ...... l'orizzonte degli eventi, potrebbero anch'essi essere i prodromi di un qualcosa: da mr. B a mrs B. in una continuità ereditaria che sa di quel medioevo nel quale viviamo e dal quale non ne usciremo così presto, temo.....

domenica 2 giugno 2013

per la serie le buone notizie ...

......ci vorrà più di mezzo secolo per far tornare il livello di occupazione agli standard pre-crisi (2007): 40% di giovani senza lavoro, poco meno del 20% della intera popolazione abile italiana. Più o meno come all’inizio degli anni ’70. Il Governatore Visco, uno non propriamente escluso dalle stanze dei bottoni o dai salotti che contano, ha parlato, riferendosi soprattutto a imprenditori e classe politica, di ritardo pluridecennale; 30 anni di riforme mancate, incomprensione dei cambiamenti locali e mondiali, chiusura a riccio sulle rispettive rendite di posizione, pantomime e tirate a campare il cui epilogo lo stiamo pagando con gli interessi. Liberalizzazioni senza troppa strategia ed europeizzazione un po’ a casaccio (moneta unica ma politica e finanza da legge della giungla) a condire una situazione di “stabilità sociale a rischio”...... pensateci: oltre 50 anni per ritornare come prima: altro che ripresina, vero?
Ciò naturalmente partendo dal fatto accertato che: i presupposti teorici, storici, econometrici è stato ampiamente dimostrato che sono ERRATI, sbagliati, presuntuosamente venduti come buoni! Ora:
  1. nell'attesa dei 50 anni della ripresa;
  2. nell'attesa che la tav fra 50 sarà produttiva;
  3. nell'attesa del mondo migliore....
godetevi questa conferenza di Naomi Klein che, in questa conferenza con sottotitoli in italiano, faceva il quadro di quello che sarebbe accaduto.... buona visione

... se a qualcuno risultasse troppo lungo, dico: che problema c'è? Abbiamo ... 50 anni per rifletterci.

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