sabato 21 giugno 2008

Stupro come arma di guerra: l'ONU se ne accorge ora

Con la risoluzione 1820 l'ONU si accorge che lo stupro di donne e bambini è una vera e propria arma di guerra con la quale terrorizzare interi popoli e distruggerne identità e dignità. Sia chiaro che non è una cosa di ora in quanto da sempre è successo che insieme al saccheggio veniva anche lo stupro, ma così sistematico e diffuso ma soprattutto così frequente da far pensare che addiritura venisse pianificato è roba molto più recente e che prova ancora una volta di quali bassezze son capaci qualla strana categoria che è comunemente chiamata "essere umano": sia che fosse prole di soffio "divino", sia che (molto più realisticamente) fosse un ramo collaterale dei primati (riuscito anche male) quest'essere si è macchiato delle peggiori nefandezze ma anche dei più grandi slanci di bontà; un'essere ambiguo e violento che con la guerra ha creato uno strumento di dominio e sopraffazione ma che con le conoscenze tecniche e la cultura ha pure dato il via alla sua elevazione al di sopra della melma primordiale da cui proviene. Di orrori e violenze di cui è capace ce ne sono tanti ma lo stupro di massa su donne e bambini è forse quello più odioso perchè fa violenza, non solo fisica, su persone che sono più deboli e che difficilemente potrebbero difendersi adeguatamente ma soprattutto chi ne è oggetto quando ritorna nel gruppo si trova in grandissima difficoltà se non ne viene definitivamente espulso in conseguenza dello stesso stupro: oltre al danno anche la beffa direi....

venerdì 20 giugno 2008

Anche la Lega cede alla Europa monstre

Anche la Lega si è piegata. Mentre, da buon movimento nordista, fa la faccia feroce con la Campania e i suoi rifiuti addirittura mandando in minoranza il Governo del paese per la Costituzione europea invece per dirla in termini chiari si cal le braghe. E' vero che chi come Calderoli si compiacque che gli irlandesi l'avessero bocciata ma non ha mai detto che avrebbe votato contro è vero però che chiese a gran voce il referendum: e questo blog gli diede ragione; quest'Europa che si va costruendo è un mostro tecnocratico e irrepsonsabile politicamente visto che è in mano ai governi e non ai popoli, com'era invece nelle aspirazioni di Albertini e Spinelli, e non è sentita dai cittadini mentre così com'è piace da morire alle oligarchie che gestiscono il potere, ma ciò non significa che i cittadini non si debbano esprimere liberamente e chi non è d'accordo debba per forza di cose essere demonizzato come accade appunto per i cittadini di quel paese (che fra l'altro è in ottima compagnia con francesi e olandesi) che manca poco siano definiti "cittadini che sbagliano" e messi in qualche blacklist oligarchica. Da noi invece dopo l'infervorata iniziale anche un movimento antieuropeista come la lega ha compiuto una giravolta: è bastato che il Capo del movimento intervenisse per farle cambiare parere dalla sera alla mattina; si temeva forse di rompere l'idillio programmatico con il PdL? Dobbamo forse pensare che i milioni di voti presi da coloro che sono colpiti dalla globalizzazione e che si sono orientati contro al tecnocrazia europea sono stati traditi per future promesse aleatorie? E' chiaro che un movimento come questo fortemente radicato sul territorio dovrà prima o poi speigare il perchè ai suoi elettori ma è lecito pensare però che in realtà questo movimento si sia istituzionalizzato a tal punto da aver perso la sua anima movimentista e antioligarchica e sia diventata "romana" con tutto quello che questo significa. Significa anche che siamo condannati a esser governati in futuro da un grupo di persone che nula hanno a che vedere con il popolo europeo e che, forse, stiamo assistendo ad una italianizzazione del vecchio mondo e di questa iattura non se ne sentiva proprio il bisogno. Pur essendo il sottoscritto europeista non è questa l'idea di Stato che si propugnava e si trovava giusto far sparire il monstre creato: ma se anche chi dovrebeb per mandato si piega, quale speranza noi comuni mortali abbiamo di invertire il cammino?

giovedì 19 giugno 2008

La Finanziaria triennale: il solito treno e il solito binario

Sembra un fatto rivoluzionario questa Finanziaria (<------ qui potete leggere) visto che a prima vista si inverte l'ordine di priorità e almeno dal punto di vista dei ceti deboli non ci sono aggravi (sempre a prima vista); ma non è così. La tassazione su petrolieri, banche, assicurazioni ecc. verrebbe usata per introdurre "assegni" da ritirare alle Poste per i meno abbienti e ne siamo contenti (una cosa che il liberismmo friedmaniano promosse nei paesi che applicarono queto sistema con gli check per i figli dei poveri che potevano in questo modo accedere alle scuole privatizzate, pura assistenza) però se si fa la somma fra questo "intervento" e il resto della manovra la cura è da cavallo e come sempre saranno proprio i meno abbienti a pagarne il prezzo maggiore visto che fra tagli ai ministeri e agli enti locali molti di programmi di assistenza sociale, aiuti agli svantaggiati, tariffe che aumentano e probabilissima introduzione di ticket e tributi a livello locale il costo per gli stessi ceti che si dice di aiutare aumenterà anzichè diminuire: basta fare appunto due conti. Un taglio pesante ad un ente locale, che gestisce il sociale, comporterà meno programmi di assitenza per fare un'esempio. Per non parlare dei minori fondi per la benzina delle auto delel forze di sicurezza ecc. quindi si può dire che è il solito giroconto che da un lato dà e dall'altro toglie con gli interessi: nulla di nuovo rispetto alle precedenti finanziarie dei precedenti governi, solo un maggior accento e molto effetto annuncio, naturalmente poi si vedrànno le risultanze a fine gestione e sarò felice di ricredermi, ma l'esperienza mi dice che non sarò smentito. L'accento che manca è sulla famiglia, come mai? Se ne sono dimenticati o cosa? Qui il vro problemaq è quello che uno Stato che fa davvero l'interesse di tutti i cittadini deve mettere mano al portafogli e i fondi li deve trvoare perseguendo duramente gli evasori e gli elusori (250 milioni di euro di tasse non pagate, un'enormità) se vuole attuare politiche sociali reali, ma il liberismo e l'economia internazionale questo non lo consentono perchè ragionano come i ragionieri e tutto ha un prezzo; invece il sociale non può essere trattato come costo e solo lo Stato può crearlo e gestirlo non il privato che bada al profitto e all'utile sennò diventa un peso e se ne libera. E' sempre una questione di scelte: se si sceglie il sociale allora lo Stato deve spendere se si sceglie il liberismo allora lo Stato è una SpA e allora bada alla gestione entgrambe insieme sono inconciliabili e infatti in giro per il pianeta si moltiplicano fame, povertà, miseria ma soprattutto aumentano le rivolte popolari e la repressione che è l'unica risposta che il liberismo sa dare in realtà perchè essendo tutto basato sull'egoismo individuale non ha nel proprio orizzonte null'altro che il profitto e lo Stato deve "solo" favorirlo e non impicciarsi di altro. Immagino le obiezioni e le critiche ma non essendoci nel paese e nel Parlmento un diverso schieramento che propugna una diversa visione dell'economia (foss'anche la socialdemocrazia del nordeuropa) non vedo, in caso di cambio di governo, una valida alternativa e quindi anche questa porta è chiusa. AUGURI ITALIA!

mercoledì 18 giugno 2008

Decreto salva Capo: 100000 processi che saltano

Ecco le conseguenze della norma approvata al Senato. Come denunciato dalla ANM saranno 100000 i processi che salteranno o non si terranno se dovesse passare una tal norma, non è una cosa da poco anzi è un colpo durissimo alla certezza del diritto e alla possibilità dei cittadini (gli stessi cui ci si richiama proprio approvando la norma, evidentemente nel nostro paese ci sono due cittadinanze secondo qualcuno) di accedere attraverso le vie legali alla giusta richiesta di giustizia, un motto diceva che c'è il rischio, per un chicco di sale, di buttare via la minestra: c'è un piccolo problema però noi la minestra l'abbiamo buttata già via e non da ora e ci manca di buttare via proprio il chicco di sale che è l'unica cosa che ci era rimasta ora eliminamo anche quello e allora sarà davvero fra west perchè come gli italiani sono esasperati altro che sfide all'ok corral che ci dobbiamo preparare ad assistere, sarà molto pesante l'atmosfera nei prossimi mesi se una norma del genere dovesse realmente passare. Si spera non tanto in una revisione "parlamentare" quanto nella Corte Costituzionale e nelal sua saggezza se davvero volgiamo salvare anche solo la parvenza di legalità che ancora c'è al giorno d'oggi .... dopo sarà realmente il diluvio.

martedì 17 giugno 2008

L'Italia nella caverna di Platone

Chi conosce il mito della caverna di Platone? Dai dimostriamo che non siamo agli ultimi posti nelle classifiche internazionali per l'istruzione .... bè non sto a spiegarlo se volete ve la cercate la spiegazione. Ma la mia impressione è che il nostro paese da, almeno, 18 anni sia entrato in questa mitica caverna e sia lì fermo a guardare le immagini virtuali che gli propinano mentre le oligarchie si organizzano per perpetuare il più possibile la situazione. Con l'adozione del liberismo da parte dei governi del centro-sinistra(?) di allora il paese vi cacciato dentro e non ne è più uscito: no, non siamo in una situazione tipo "MATRIX" (anche se questo film si richiama proprio a quel mito) nè è la solita teoria del Complotto (chi urla al complotto di solito ne fa parte anche se involontariamente); nulla di tutto questo; ma la caduta della cosiddetta I° Repubblica, in seguito alla altrettanto traumatica caduta del muro di Berlino, e Tangentopoli distrusse certamente un ceto politico ma liberò anche i mostri liberisti che iniziarono la loro opera distruttiva ma per farlo dovevano avere campo libero: ed allora o ci si alleava con loro o si doveva entrare nel tunnel, caverna, e farsi rincoglionire dal film che vi veniva proiettato: ed era un film che presupponeva la completa attenzione degli astanti; era un film che aveva come attori noi cittadini e come registi le oligarchie "liberate": era saltato il "tappo" politico che le teneva ferme, così com'era fermo tutto il resto e viene messo in movimento d'un colpo. Ora il punto è: se siamo a questo punto è colpa solo di chi è fuori e gestisce l'entrata e l'uscita dalla caverna o è anche colpa di chi è dentro e trova consolatorio perdersi nel sogno e nell'evasione? Direi, personalmente, che non si può parlare di colpa per chi è dentro perchè di sicuro non ci è entrato volontariamente ma ci si è ritrovato, ma il vero problema è perchè anche quando si rende conto di dov'è fa poco o nulla per uscirne e quando ci riesce accetta pedissequamente le regole che trova fuori per la pura paura di essere "accecato" dalla luce e perdere la ragione? E qui siamo al nocciolo della questione: siamo in una vera democrazia o in un simulacro di essa dove "alcuni" sono più uguali degli altri (Orwell) oppure il mito del libero arbitrio è una realtà e allora siamo altrettanto colpevoli delle oligarchie perchè ci sta bene dove stiamo?

Il Governo: come la grappa, SEMPRE PIU' IN ALTO!

Per l'alleanza di destra è un momento d'oro, perchè dal 1994 non è mai andata così in alto nel gradimento delle persone (a detta dei sondaggi), nelle intenzioni di voto, e nelle votazioni: una prova ulteriore l'ennesimo sondaggio pubblicato su Affaritaliani (nonostante: decreto salva rete4, ora le intercettazioni che si vuole proibire e che a Milano potrebbero, ancora una volta, metterlo in difficoltà seria, e, dulcis in fundo, decreto blocca processi e riedizione del lodo schifani sulla base dei rilievi della Corte Costituzionale che già una volta li bocciò), ma nonostante tutto vola alto nelle preferenze ,e gli ostracismi dei suoi alleati che stavolta non vogliono, se non facendosi dare contropartite pesanti in termini politici, creare i prodromi (come nel 2001 quando leggi ad personam ne sfornavano una al mese, ora ci si mette anche la mossa che nel decreto, di cui sopra, che passa all'approvazione del Parlamento dove ci si inserisce l'ulteriore norma salva Capo senza concerto con il Presidente della Repubblica che ne aveva firmato uno e se ne ritrova un'altro, tipicamente italiano) della propria prossima sconfitta elettorale. Insomma la formula funziona benissimo e frotte di voti in uscita "dall'amico/clone" PD arrivano copiosi e fanno ben sperare per il futuro (e non gli posso dare torto agli elettori del PD: perchè votare un clone, non lo votano no, se a disposizione c'è l'originale? E quelli che non si sono sentiti coinvolti semplicemente si astengono dal recarsi a votare) partendo naturalmente dal presupposto che, guai giudiziari a parte, la gente li segua. E, appunto, non vengono delusi dato che questo Governo "FA" le cose: dopo i soldati (bella mossa, un tantino autoritaria ma bella mossa), e le discariche ora tocca alla parte economica: "robinhood" tax e provvedimenti come quello che appena il prezzo della benzina sale scattano a calmierarne, dice, l'effetto; peccato però perchè anche se le lobby sono anche disposte a sborsare qualcosa ciò non toglie che a pagare il prezzo finale saremo comunque noi (è facile dire a costoro sborsa dei soldi con i profitti che fanno ma è anche facile per le lobby scaricare sull'utente finale lo stesso costo; stesso discorso vale anche per banche, assicurazioni ecc.). E che dire della class action? Come da volere della Confindustria la class action è stata "sospesa" (si sa che in Italia una legge non è valida se non c'è il regolamento attuativo) perchè inappliccabile: la stessa cosa detta dagli industriali. Naturalmente non si parla di "abrogare" ma di "migliorare" e sappiamo che quando si parla di migliorare spesso significa depotenziare se non eliminare nelle parti scomode: ma questa maggioranza ha il consenso degli italiani e quindi può dormire fra due guanciali e fare quello che vuole: ma il paese realmente è d'accordo? se avesse vinto il PD qualcuno pensa che avrebbero fatto diversamente? No la ricetta è questa ed è sempre la stessa. Un piccolo info: i soldi che l'attuale governo utilizzerà per fare e seguire la sua linea fra le altre cose saranno presi dalle pensioni di invalidità: è vero che molti ci hanno marciato, e ci marciano ancora, ma di invalidi veri ce ne sono eccome e potete scommetterci che ci andranno anche questi di mezzo perdendo in certi casi l'unica fonte di sostentamento che hanno, se questo non è cinismo .......

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