giovedì 18 giugno 2009

Gli sfollati pagano per entrare nei campeggi....

Prima le crociere, poi le vacanze al mare, poi gli hotel (che dovrebbero ospitarli ma che temendo di perdere la stagione li buttano fuori) ora i campeggi. Si, grazie ad Antesignana the sequel che mi ha segnalato la news, alcuni sfollati in un camping di Salinello di Tortoreto (camping che è pagato dallo Stato per ospitarli) che ha chiesto 5 euro per farli entrare se qualcuno va a fargli visita. Insomma alle tante altre cose che stanno emergendo ora si aggiunge questa: non basta il dramma e la beffa ora in Abruzzo c'è anche la speculazione, se la lettera è confermata, sullo sfollato che va in visita?

mercoledì 17 giugno 2009

Obama: riforma della Fed.

Obama ha lanciato la sfida della riforma della finanzia: una cosa così non si vedeva dal 1929, dice. Ma quale sarebbe la sua riforma? Il ritorno del principio della responsabilità delle proprie azioni: ossia chi sbaglia paga dazio. Secondo lui non è ammissibile che ci possano essere ancora istituzioni che si assumono rischi eccessivi e giocano alla speculazione sull'economia mondiale. Mantiene però il quasro del mercato liberista; allora mi chiedo: come farà? Secondo lui davvero basta ciò per fermare gli squali di Wall Street quando fra i suoi collaboratori ci sono proprio persone che da quel mondo arrivano? E la cosiddetta Super Fed sarà davvero capace di "controllare" e fare la vigilanza che gli viene richiesta quando al suo interno sono proprio i grandi poteri a farla da padrone? E l'agenzia di protezione dei comsumatori di prodotti fiananziari, che ruolo reale avrà, se l'economia di mercato liberista ha l'allergia ai controlli "penetranti"? Personalmente ritengo che tutto ciò sia la classica foglia di fico messa per non andare al fondo del problema: è il mercato senza regole "il" problema non gli organi e i controlli che già ci sono. E' il mercato che ormai guida la politica e ci giurerei anche questa riforma passerà solo se avrà il placet degli operatori dello stesso mercato: in Parlamento sarà l'azione lobbistica che passerà al vaglio la "riforma" edulcorandola dale imperfezioni che renderebbero imperfetto quello che i feticisti liberisti ritengono perfeto proprio perchè tutto o quasi è lasciato alla libera mano mercatista. Inoltre mi chiedo come crede di fare, in un'economia globalizzata come quella occidentale, a evitare di importare crisi altrui o danneggiare i paesi satelliti: a meno di non chiedergli, con sostanziose contropartite temo, ad essi di accollarsi (più di quanto fanno già ora) un'ulteriore sforzo per risolvere i problemi americani. Sempre di più ho l'impressione che siamo di fronte a un fuco di paglia e che se gli americani si aspettavano da Obama un cambiamento epocale come fecero Roosvelt e Kennedy presto questa speranza la vedranno delusa perchè il connotato che sta assumendo questa Presidenza è sempre più di restaurazione che di innovazione del sistema: l'impressione è che stia lì per evitare il crollo e fare il possibile per perpetuarlo mantenendo gli attuali asset. Chi, anche da noi, s'illude di un vento forte di cambiamento è meglio che si rassegni: tutto cambi perchè nulla cambi, come sempre......

martedì 16 giugno 2009

Mission Accomplished: la visita ad Obama? Non solo......

Il punto della missione americana del Capo del Governo è semplice: rimaniamo "amici" degli USA, nonostante il cambio della Presidenza americana, e anzi si rafforzano i legami con il nostro paese per il futuro. Non è gratis naturalmente (né dall'una nè dall'altra parte) perchè si sono intrecciati le reicproche esigenze e alla fine il percorso è stato stabilito e, al di là della parole di circostanza, e ognuno ha i suoi impegni da mantenere: economia e crisi finanziaria, Afghanistan, G8, Iran ecc. insomma la normale agenda di un paese occidentale satellite degli USA. Se non fosse.... se non fosse invece che al nostro interno "un normale paese occidentale" non lo siamo, per nulla. Infatti, le notizie che arrivano dal Parlamento (in merito all'approvazione del DDL sulle intercettazioni e che non solo danneggiano irreparabilmente alcuni degli strumenti di investigazione più usati in occidente) ci danno la reale possibilità di oscuramento di internet nel nostro paese con l'introduzione dell'obbligo di rettifica previsto dalla legge sulla stampa del 1948 nonostante molti giuristi e la stessa rete di giuristi esperti in materia abbiano espresso molte perpelessità anche costituzionali come avevo già menzionato in precedenza. Nel blog blog Grillo si parla di rettifica della rete e la blogsfera si sta mobilitando per far sentire la propria voce e le proprie ragioni: qui non è in gioco solo il blog alla "Grillo" o quello professionale ma anche i blog amatoriali che parlano e trattano di argomenti "scottanti" e di attualità che saranno controllati e rivisti sulla base delle decisioni di autorità amministrative e non solo giudiziarie: e c'è da scommettere che i grandi portali, come già fa Facebook, censureranno "preventivamente onde evitare le multe salate e problematiche cause legali; infatti basterà la richiesta dell'autorità giudiziaria (imbeccata da chi?) e un provvedimento del Ministero dell'Interno per determinare l'oscuramento di un blog, anche se si trova su un server estero, e la sua chiusura. Con quali reati? Istigazione all'odio sociale fra le classi: che significa? Che non si può più scrivere di sfruttamento o cosa? E questo per fare un'esempio. No non siamo un paese occidentale: in America Obama ha vinto anche grazie ad Internet; in Francia la legge sulla pirateria è stata bocciata dalla Corte Costituzionale. E da noi? Da noi si fanno leggi di oscuramento: se venisse definitivamente approvata assomiglieremmo molto di più a paesi non occidentali ma a paesi come Cina, Birmania, Iran ecc ossia a posti che con la democrazia hanno molto poco a che fare!!

L'Iran in bilico, lontano eppure così vicino.....

Le notizie, e le immagini, che arrivano dall'Iran sono preoccupanti (se anche Amensty si è mossa.....) e anche il sintomo di un'occasione mancata delle forze interne che cercano di transitarlo ad una normalità che anocra non ha conosciuto fin dalla rivoluzione che portò gli ayatollah al potere. E' una storia dura quella di questo paese: non sono arabi nè sunniti e nemmeno sono amati perchè si richiamano allo sciismo che è considerata eresia (si anche nel mondo islamico ci sono problemi del genere, mica solo in occidente) dagli altri. E' una storia antica e moderna: un'esempio di come un'antica civiltà (gli sciiti sono come dire una razza a parte rispetto al resto delle tribù circostanti) si sia venuta trasformando dalle origini ad oggi ad un regime religioso ammantato di elezioni democratiche (si fa per dire perchè poi il reale potere ce l'hanno i religiosi). E' un paese chiave della regione e aspira a diventare una potenza regionale (e ha anche le risorse economiche per farlo) ha conosciuto una sanguinosissima guerra con l'Iraq (fomentata dagli americani) e ha tutti i connotati per esserlo: ecco perchè è temuto anche dai paesi limitrofi, Israele in testa. Queste erano elezioni importantissime perchè potevano sengare un passaggio importante in quella società che è sempre stata sotto la cappa degli integralisti, invece non è andata nella maniera sperata e le gente, quasi incredula della vittoria di Ahmadinejad, si sente scippata di qualcosa. Ma direo, amio parere c'è molto di più: c'è il suo futuro perchè se è vero che il suo nemico storico, gli USA, ha cambiato imperatore e mostra un volto un pochino più umano c'è sempre la resenza dei suoi nemici e concorrenti regionali che lo vedono come il fumo negli occhi aspettando solo l'occasione propizia di approfittarne (sono ricorrenti le veci di un'attacco israeliano alle centrali nucleari) per ridurne il peso nello scacchiere: anche perchè proprio questo paese finanzia organizzazioni islamiche, sia in Palestina che in Libano, che sono accusate di fomentare le tensioni e provocare guerre civili impedendo la stabilizzazione e l'avvio di essi su una strada che si spera sia diversa. Nessuno che siano sano di mente si augurerebbe una guerra civile in quel paese come nessuno che sia sano di mente si augura lo scontro militare con i suoi vicini: sarebbe in entrambi i casi un grave pericolo per l'intero pianeta, soprattutto in un frangente come questo dove perfino in occidente i venti di una guerra infinta da anni fomentano le fantasie di pochi esaltati che sperano di riformare a propria immagine e somiglianza l'intero globo. Non si può non essere solidali con le proteste esplose ma contemporaneamente non si può non essere preoccupati delle conseguenze che le stesse possono provocare e non solo all'interno del paese

domenica 14 giugno 2009

Teoria complottarda: qui prodest?

Al Convegno Confindustriale dei giovani imprenditori il Capo del Governo ha detto chiaro che il complotto ai suoi danni esiste e ci sono poteri (esterni e interni) che lo vogliono sostituire con uno non eletto e che di fronte alla crisi ci vuole ottimismo e i disfattisti (leggi Segretario PD) non dovrebbero avere spazio sui media (il nostro è tra le tante altre cose anche proprietario della più grande società pubblicitaria italiana come non interpretarla come non "un'invito" ma altro che poco ha a che fare con la democrazia e il pluralismo) innescando uno scontro, l'ennesimo, con il clone del PD funzionale ai propri obiettivi e spostando l'attenzione dei cittadini, per esempio, dal ddl sulle intercettazioni (e da tutte le norme che vi sono state introdotte fra cui quelle che introducono per i "siti informatici" grandi limitazioni) o dai colpi della crisi che sempre di più schiaccia i lavoratori e i pensionati verso il basso e verso il baratro della fame e della povertà. Che dire poi del far dimenticare il cambio repentino di posizione in materia di referendum? Lega docet: senza di lei il palazzo crolla! E' chiaro che da entrambe le parti ha l'interesse ha alzare, ma non troppo, il tono per motivi soprattutto interni ai due schieramenti: nel PD c'è chi da lo squillo in attesa di eventi e con la speranza di ribaltare, al congresso, l'attuale situazione nella maggioranza si risponde a tono pur sapendo che il maggior problema non viene dai cloni ma dagli alleati che, grazie al risultato delle europee e della prima tornata delle aministrative, condizionano pesantemente proprio il Governo. In gioco c'è molto di più di quanto realmente emerga alla luce del sole: è in atto uno violento scontro di potere mentre la realtà circostante mai come ora è stata secondaria e lontana e mai come ora conta pochissimo per chi al potere si è abbarbicato e lotta per conquistarlo o per mantenerlo: i bisogni dei cittadini sono altri ma, come ha ben chiarito l'analisi del linguaggio politico, rimangono sullo sfondo... sempre più sullo sfondo avvicinando il paese più ad uno scenario di tipo medievale (quando erano le lotte dei Signori a fare la storia e non le esigenze della masse) che ad un paese immerso nel sempre più "mitico" XXI secolo.

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